CX GdL - Guerra e pace di Lev Tolstoj

Minerva6

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Ho appena finito il libro terzo e già iniziato il quarto. Per ora proseguo, poi si vedrà se metterò di nuovo in pausa.
 

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Inizio a postare qualcosa sul libro terzo:
Quanto più ci sforziamo di spiegare razionalmente tali aspetti della storia, tanto più essi appaiono ai nostri occhi in- congrui e incomprensibili. Ogni persona vive per se stessa, gode di libertà per raggiungere i propri fini personali e sente con tutto il proprio essere che in un dato momento può compiere o non compiere una data azione; ma non appena l'ha compiuta, quella stessa azione diventa irrimediabile, rientra nel patrimonio della storia, nella quale non ha più carattere di libertà ma di predestinazione. Ci sono due aspetti della vita, in ogni singola persona: la vita personale, che è tanto più libera quanto più astratti sono i suoi interessi; e la vita elementare, di branco, nella quale l'uomo ine- vitabilmente esegue le leggi che gli sono prescritte. Coscientemente l'uomo vive per sé, ma incoscientemente, diventa lo strumento atto a perseguire i fini della storia, della comunità umana. Una volta compiuto l'atto è irrimediabile e le sue conseguenze, coincidendo nel tempo con milioni di altre azioni di altri uomini, assumono un significato storico.

Napoleone era in preda a quello stato di irritazione in cui si sen- te il bisogno di parlare, parlare, parlare, al solo scopo di dimo- strare a se stessi la validità delle proprie argomentazioni.

Conosco bene questo stato

Tutto non si può comprendere, bisogna solo credere e abbandonarsi a Dio...
Come se fosse semplice (o almeno per me, purtroppo, non lo è)

La faccenda del numero della bestia (666) legata a Pierre è davvero particolare. Il suo ruolo sarà fondamentale per sconfiggere il nemico francese?
 

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E proseguo:
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Anche nel mio paese ci sono i tigli nel viale, che profumo!
Marja si accorge di quanto sia appassionato l'amore che prova per il padre solo quando lui sta per morire, però nello stesso tempo ora senza di lui finalmente sarà libera. Mi sembra anche più umana, spero che riesca a cavarsela da sola.
Rostov è interessato a lei, ma pensa sempre alla parola data a Sonja. Si decidesse una buona volta!
La moglie di Pierre vuole il divorzio ma ancora non sa decidersi per chi sarà il suo nuovo marito...
Pierre partecipa da civile alla guerra e salva anche una bambina dall'incendio. Ora però è stato fatto prigioniero dai francesi e temo per lui.
Andrej che sembrava morto per la seconda volta invece è ancora vivo (come avevo previsto e scritto già)... Ritornerà con Natasa? Anche Pierre è innamorato da sempre di lei ma secondo me non è adatta a lui.
E poi il suo ruolo nel mondo è un altro.

All'avvicinarsi di un pericolo, sempre due voci con uguale forza parlano nell'intimo dell'uomo: una voce gli dice sempre assennatamente di riflettere sulla natura del pericolo e sui mezzi per evitarlo; l'altra, ancora più assennata, gli dice che pensare a un pericolo è troppo penoso e tormentoso quando prevedere tutto, e sottrarsi all'andamento generale delle cose, non è in potere dell'uomo e perciò è meglio distogliersi dalle cose penose finché non sono sopraggiunte, e pensare piuttosto a quelle piacevoli. In solitudine l'uomo è piuttosto sensibile alla prima voce.

Aspettando sempre in preda alla stessa ansia, alla stessa indecisione, nella paura e insieme nella gioia, qualcosa di terribile.

La guerra non è una cosa gentile, ma la cosa più abominevole della vita; bisogna capirlo, e non giocare alla guerra. Bisogna accettare austeramente e seriamente questa terribile necessità. Tutto sta in questo: sbarazzarsi della menzogna; e che la guerra sia la guerra e non uno scherzo.

Ah, anima mia, in questi ultimi tempi per me vivere è diventato penoso. Vedo che comincio a capire troppe cose. E all'uomo non conviene gustare i frutti dell'albero del bene e del male... Be' ma non sarà più per molto tempo!

E i matti, che li lascino liberi per la città. Visto che i matti comandano il nostro esercito, è giusto che anche loro se ne vadano un po' a spasso.
 
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Voglio provare a commentare mentre leggo. Sono arrivata all'inizio del cap. 9 della prima parte del libro quarto.
Spoiler
Helene è morta davvero, così non dovrà più decidere chi sposare :mrgreen: ... Come sono diventata cinica!
Nicolaj si rende conto che non ama Sonja ma Marja, della prima conosce bene il carattere e si sente legato per la promessa fattale ma ormai per lui è solo un'abitudine, un amore giovanile che però non ha più senso. La seconda invece non la conosce ma sente di amarla. Anche la governatrice gli fa capire che quello con Sonja non sarebbe un matrimonio vantaggioso. E la mia parte cinica concorda ;). Meno male che ci pensa lei con una lettera a sciogliere il loro legame e a renderlo libero. È stata riconoscente verso la famiglia che l'ha adottata, ma anche intelligente perché si sarebbe solo rovinata la vita con Nicolaj. Ora sono curiosa di sapere se troverà un uomo migliore e adatto a lei.
Cap. 8 Ecco, la decisione di Sonja non è stata spontanea 🤦, ma forzata dalla contessa.
Inizio Cap. 9 Finalmente più tardi saprò qualcosa su Pierre
 

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Io proseguo in solitaria...
Ho finito la prima parte del libro quarto
Cap 10 Era l'ordine delle cose, era la piega che avevano preso le circostanze. Un certo ordine di cose uccideva lui, Pierre; lo privava della vita, di tutto: lo annientava.
Questo passo è molto toccante anche dal punto di vista morale e non fisico, come poi in realtà si rivela dato che Pierre non muore (per ora, che qui non si sa mai)
Cap 12 Pierre viene graziato ma non sa ancora che la moglie è morta, anche se credo che non lo sconvolgerà più di tanto.
Cap 13 Platon... Che personaggio interessante, spero resti ancora presente nella storia
Cap 15 Che strazio questo capitolo su Andrej che sta morendo, molto struggente ma appunto straziante. Era meglio se moriva subito in guerra 😬. Sempre se stavolta è morto davvero... Mi pare che l'abbiano messo nella bara quindi a meno che Tolstoj non viri sull'horror, non dovrebbe diventare uno zombie :mrgreen:.
Se qualcuno leggerà sappia che in questi giorni ho bisogno di sdrammatizzare, chiedo venia 🙃.
 
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Minerva6

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Ho finito anche la seconda parte, sorvolando però qualche pagina troppo militare...
Non posso non condividere con voi questi passi :
E proprio in questo periodo provò quel senso di tranquillità, di intima soddisfazione, a cui prima aveva vanamente aspirato. Nella sua vita aveva cercato a lungo, per strade sempre diverse, quell'armonia, quell'accordo con se stesso, che con tanto stupore aveva scoperto nei soldati durante la battaglia di Borodino; l'aveva cercato nella filantropia, nella massoneria, nella superficialità della vita mondana, nel vino, in un eroico atto di abnegazione, nell'amore mantico per Nataša; l'aveva cercato nel campo del pensiero, ma ogni ricerca, ogni tentativo, l'aveva immancabilmente deluso. Ed ecco che, quando meno ci pensava, aveva trovato la tranquillità, l'armonia con se stesso: le aveva trovate attraverso l'orrore della morte, attraverso le privazioni e quanto aveva imparato da Karataev.

Adesso gli sembravano incomprensibili, e persino ridicoli, la sua intenzione di uccidere Napoleone e i suoi calcoli sulla cifra cabalistica e sulla belva dell'Apocalisse. Il suo rancore verso la moglie, la preoccupazione che il suo nome venisse disonorato, ormai non gli sembravano solo insignificanti, ma persino divertenti.

La libertà di scegliere le proprie occupazioni, ossia il proprio modo di vita, apparivano a Pierre, adesso, come l'indubbia suprema felicità dell'uomo. Soltanto adesso, in quel luogo, Pierre aveva pienamente apprezzato, per la prima volta, il piacere di mangiare quando aveva voglia di mangiare, di bere quando aveva voglia di bere, di dormire quando aveva voglia di dormire, di stare al caldo quando aveva freddo, di conversare con qualcuno quando aveva voglia di parlare e di ascoltare una voce umana. Il soddisfacimento dei bisogni cibo buono, pulizia, libertà sembrava a Pierre, adesso che era privo di tutto questo, un'as- soluta felicità, e scegliere le sue occupazioni, ossia il suo modo di vivere, adesso che tale scelta era così limitata, gli sembrava tanto facile da fargli dimenticare che l'eccesso delle comodità della vita distrugge ogni felicità connessa al soddisfacimento dei bisogni, e che la massima libertà di scelta delle occupazioni, quella libertà che nella vita gli era venuta dall'istruzione, dalla ricchezza, dalla posizione sociale, è proprio ciò che rende la scelta delle occupazioni cosi insolubilmente difficile e finisce col distruggere il bisogno e la possibilità stessa di trovare un'occupazione.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Ho finito anche la seconda parte, sorvolando però qualche pagina troppo militare...
Non posso non condividere con voi questi passi :
E proprio in questo periodo provò quel senso di tranquillità, di intima soddisfazione, a cui prima aveva vanamente aspirato. Nella sua vita aveva cercato a lungo, per strade sempre diverse, quell'armonia, quell'accordo con se stesso, che con tanto stupore aveva scoperto nei soldati durante la battaglia di Borodino; l'aveva cercato nella filantropia, nella massoneria, nella superficialità della vita mondana, nel vino, in un eroico atto di abnegazione, nell'amore mantico per Nataša; l'aveva cercato nel campo del pensiero, ma ogni ricerca, ogni tentativo, l'aveva immancabilmente deluso. Ed ecco che, quando meno ci pensava, aveva trovato la tranquillità, l'armonia con se stesso: le aveva trovate attraverso l'orrore della morte, attraverso le privazioni e quanto aveva imparato da Karataev.

Adesso gli sembravano incomprensibili, e persino ridicoli, la sua intenzione di uccidere Napoleone e i suoi calcoli sulla cifra cabalistica e sulla belva dell'Apocalisse. Il suo rancore verso la moglie, la preoccupazione che il suo nome venisse disonorato, ormai non gli sembravano solo insignificanti, ma persino divertenti.

La libertà di scegliere le proprie occupazioni, ossia il proprio modo di vita, apparivano a Pierre, adesso, come l'indubbia suprema felicità dell'uomo. Soltanto adesso, in quel luogo, Pierre aveva pienamente apprezzato, per la prima volta, il piacere di mangiare quando aveva voglia di mangiare, di bere quando aveva voglia di bere, di dormire quando aveva voglia di dormire, di stare al caldo quando aveva freddo, di conversare con qualcuno quando aveva voglia di parlare e di ascoltare una voce umana. Il soddisfacimento dei bisogni cibo buono, pulizia, libertà sembrava a Pierre, adesso che era privo di tutto questo, un'as- soluta felicità, e scegliere le sue occupazioni, ossia il suo modo di vivere, adesso che tale scelta era così limitata, gli sembrava tanto facile da fargli dimenticare che l'eccesso delle comodità della vita distrugge ogni felicità connessa al soddisfacimento dei bisogni, e che la massima libertà di scelta delle occupazioni, quella libertà che nella vita gli era venuta dall'istruzione, dalla ricchezza, dalla posizione sociale, è proprio ciò che rende la scelta delle occupazioni cosi insolubilmente difficile e finisce col distruggere il bisogno e la possibilità stessa di trovare un'occupazione.
Anch'io avevo sottolineato lo stesso identico passaggio!!
Che belle queste righe!!!!!
Ogni tanto si capisce il senso della storia, ogni tanto quello della vita.
 

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Terza parte finita
Ecco cosa mi ha colpito :
Il nome Platon sarà stato scelto per il filosofo o forse in lingua originale non sarà scritto così?

Si formano i reparti partigiani russi

Petja ha pietà per il tamburino, giovane come lui, e lo invita a mangiare accanto al fuoco, ma la sua generosità non è premiata. Una pallottola gli trapassa la testa. Io comunque avevo previsto che la sua esuberanza giovanile e la mancanza di prudenza lo avrebbero condotto verso la morte. Poverino!

Aveva scoperto che non esiste nel mondo una situazione in cui l'uomo sia felice e completamente libero, così come non esiste una situazione nella quale sia infelice e del tutto privo della libertà. Aveva scoperto che c'è un limite alla sofferenza e un limite alla libertà e che questo limite non è affatto lontano.

Il racconto di Platon sul mercante, accusato di omicidio e poi scagionato da un altro prigioniero, ma che poi muore è sconfortante per me che non sono credente.
Ancor di più lo è il fatto che poco dopo Platon viene sparato dai francesi... E io non ho capito neppure il motivo 🤔. Se me lo dite voi è meglio perché non ho voglia di rileggere la parte.

Comunque per i miei gusti c'è troppo Dio ultimamente nei discorsi di Pierre 😬.
 

Minerva6

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Il Suo di Tolstoj è buono.
Stavolta credo di aver capito 🤭. Certo, il suo Dio è buono, caritatevole, perdona i peccati degli uomini, ti fa quasi venire voglia di crederci però il troppo stroppia. A volte preferirei dei discorsi più concreti e meno spirituali da parte di Pierre ma d'altronde se davvero rispecchia il pensiero dell'autore ci stanno bene. E poi io cambio idea facilmente, quindi magari se smette poi li rimpiango 😉.
 

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Ho finito anche la quarta parte perciò ora mi resta da leggere l'epilogo.

C'è una sola cosa tremenda, dice, è legarsi per sempre a una persona che soffre. È un'eterna tortura.

La mamma di Petja all'arrivo della notizia della morte del figlio era una fresca e attiva donna di cinquant'anni, quando un mese dopo uscì dalla sua stanza, era una vecchia mezza morta, completamente abulica. Ma la stessa ferita che dimezzò la vita alla contessa richiamò Nataša alla vita.

I soldati russi sono compassionevoli e caritatevoli verso il nemico francese, d'altronde li ammiravano, nei salotti parlavano la loro lingua e molti francesi erano in servizio presso di loro.
Il vecchio Kutuzov rappresenta un freno alla guerra e deve essere sostituto ma il cambio di ruolo non è necessario perché muore.

Pierre ora alla domanda: perché? nella sua anima era sempre pronta la semplice risposta: perché c'è Dio, quel Dio senza la volontà del quale non cade un capello dalla testa dell'uomo.

Tra i prigionieri c'è anche un giovane ufficiale italiano

Pierre incontra Natasa, dimagrita, vestita di nero e non più sorridente, dalla principessina Marja ma non la riconosce subito, però quando quest'ultima gli rivela che è lei si rende conto di amarla ancora.

Ritroviamo il socialismo utopistico di Tolstoj in Pierre che vede tutte le persone come buone.
La follia di Pierre consisteva nel fatto che non aspettava più, come prima, di avere dei motivi personali, motivi che egli chiamava qualità degli uomini, per amarli, ma l'amore colmava il suo cuore ed amando gli uomini senza un motivo, trovava via via indubbi motivi per i quali valeva la pena di amarli.

Marja pensa che Natasa si è già dimenticata del fratello ma comunque è contenta per lei se sposerà Pierre.

Ma secondo voi il conte Tolstoj che viene nominato era un parente dell'autore ?

Finale parte quarta
Se si ammette che la vita umana possa essere guidata dalla ragione, si distrugge la possibilità stessa della vita.
 

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Attenzione spoiler
Finita la prima parte dell'epilogo.
Proseguo con i commenti telegrafici:
1813 Natasa e Pierre si sposano.
Muore il padre di Natasa e Nikolaj, il figlio accetta l'eredità e di conseguenza si accolla anche i debiti ma nel tempo riesce a pagarli tutti.
Si sposa con Marja nell'autunno del 1813, si stabilisce nella sua tenuta e porta avanti l'azienda agricola, imparando dai contadini.
Sonja invece si rassegna alla sua condizione di fiore sterile.

Nikolaj dice alla moglie: Non si ha cara una persona perché è bella, ma è bella perché ci è cara.
È sempre stato il mio modo di pensare.
Natasa diventa una moglie e madre esemplare, ma la mamma l'aveva sempre saputo.
Pierre però è sottomesso al suo volere.
Ad un certo punto viene nominato Rousseau ma non ricordo più a quale proposito, non ho segnato la parte. Forse sul ruolo delle balie.
In Pierre ritorna spesso il concetto di bene comune, già caro all'autore.
Che bello quando i mariti chiamano "amica mia" le mogli!
 
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ila78

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Io sono alla parte seconda del libro terzo. Vado piano perché sto cercando contemporaneamente di portare avanti Vargas Llosa, che non ho ancora capito se mi piace o no.
Mi è molto piaciuta la parte in cui Rostov salva la principessa Marja, che come al solito mi irrita nel suo bigottismo.
 

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Vargas Llosa, che non ho ancora capito se mi piace o no
Ot... ma sempre letterario ;).
Secondo me devi leggere altro per deciderlo.
Io ho letto La zia julia e lo scribacchino, davvero simpatico. Il sogno del celta che mi era piaciuto molto ma deve interessare l'argomento.
E poi Avventure della ragazza cattiva di cui avevo frainteso la trama ma che poi ho comunque apprezzato abbastanza.
 

Minerva6

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Finito 📚🥁🥳!
Ci sono rimasta solo un po' male perché la seconda parte dell'epilogo non è romanzata, ma puramente dissertativa.
Comunque molto interessante anche se non avevo la concentrazione giusta per seguire tutto il discorso.
Tolstoj si interroga su quale sia la forza che muove i popoli. Ricordo che al liceo avevamo anche il libro di critica storica, oltre al classico manuale di storia, e mi piaceva scoprire le diverse opinioni a riguardo dello stesso evento storico.
Più tardi posto le ultime parte segnate.
 

Minerva6

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Più tardi posto le ultime parte segnate
Eccole
L'unico concetto per mezzo del quale può essere spiegato il movimento dei popoli è il concetto di una forza eguale a tutto il movimento dei popoli.

Il rapporto fra chi ordina e coloro a cui l'ordine viene dato costituisce ciò che si chiama potere.
Il movimento dei popoli non è prodotto dal potere, né dall'attività intellettuale e nemmeno dall'unione dell'uno e dell'altra, come hanno pensato gli storici, ma dall'attività di tutti gli uomini che prendono parte all'avvenimento e che si raggruppano sempre in modo che quelli che prendono maggiormente parte diretta all'avvenimento si assumono la minore responsabilità di esso, e viceversa.


Immaginarsi un uomo privo di libertà non è possibile se non immaginandolo privo di vita.
 

ila78

Well-known member
Sono arrivata alla battaglia in cui Pierre tenta di partecipare all'azione. Posso dire che mi fa ridere?
Molto belle e interessanti le considerazioni sulla storia e su cosa fa vincere, perdere o entrare nella storia.
Bolkonskij tanto per cambiare aspetta la morte, pensando a Natasha...😏
 
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