Ho preso questi appunti durante la lettura, sono fino al libro primo. Al momento sono arrivata al cap 20, terza parte, libro secondo. Li posto così come li ho scritti perché non ho voglia di rielaborarli ma mi dispiace perderli.
Natasa rifiuta Denisov per quanto gli sia comunque affezionata. Mi era simpatico ma in effetti davvero è troppo vecchio per lei. Pierre da ateo pensa che la massoneria sia fratellanza ed uguaglianza degli uomini a fini virtuosi. Descritta così sembra positiva anche a me. Se ricordo bene anche Tolstoj inizialmente non era credente ed anche quando iniziò ad interessarsi della religione fu critico verso la chiesa, però non credo sia stato pure un massone come il suo alter ego letterario.
Cap 3 Le virtù che ogni massone doveva coltivare in se stesso erano: I) la discrezione, l'osservanza del segreto dell'ordine; 2) l'obbedienza alle supreme gerarchie dell'ordine; 3) la costumatezza; 4) l'amore per l'umanità; 5) il coraggio; 6) la generosità e 7) l'amore per la morte Ma esistevano davvero o le ha create Tolstoj?
Cap 8 Leggeva senza capire nemmeno la metà delle parole, leggeva solo per costringersi a non pensare, alme- no per un momento, a ciò che da troppo tempo pensava in modo cosi esclusivo e tormentoso.
Pierre era felice di avere nel principe Andrej un corrispondente fidato col quale potersi sfogare e buttar fuori il fiele che gli si era accumulato.
Cap 10 Pierre è sprovveduto in affari perciò viene preso in giro dal suo amministratore. Vorrebbe la completa liberazione dei contadini dalla servitú della gleba ma gli fanno solo credere che sia avvenuta perché le cose restano come prima.
Cap 11 Molto interessante il dialogo tra Pierre e Andrej sul bene e sul male e sulla condizione sociale
Andrej a Pierre: "mentre a me sembra che l'unica felicità possibile sia la felicità animale: quella, appunto, di cui tu vuoi privarlo. Io lo invidio e tu vuoi farlo diventare come me, ma senza dargliene i mezzi. Inoltre tu ti proponi di alleggerire il loro lavoro. Ma, secondo me, per lui la fatica fisica è una necessità, una condizione della sua esistenza, né più né meno come per me e per te lo è il lavoro mentale. Tu non puoi non pensare. Io vado a dormire dopo le tre di notte, e ancora mi assalgono dei pensieri; non riesco ad addormentarmi, mi giro e mi rigiro e non dormo fino alla mattina a causa di ciò a cui sto pensando. Non posso non pensare, cosi, come lui non può non arare e non falciare, altrimenti finisce all'osteria oppure si ammala. Come io non sopporterei la sua terribile fatica fisica e ne morrei dopo una settimana, cosi lui non sopporterebbe il mio ozio fisico".
Un concetto simile già l'avevo trovato nella Deledda
«Ma come si può vivere solo per se stessi? » domandò Pierre accalorandosi. «E tuo figlio, tua sorella, tuo padre?» «Ma loro sono pur sempre me stesso, loro non sono gli altri», rispose il principe Andrej. Con una sola parola, con un solo argomento A. avrebbe demolito tutto ciò in cui risiedeva la sua dottrina. Cap 12 La massoneria per Pierre non è una setta religiosa che si affida soltanto ai suoi riti, è l'applicazione della dottrina cristiana liberatasi dai ceppi religiosi e statali.
Vedi un essere che ti è caro, che è legato a te, di fronte al quale tu eri in colpa e speravi di giustificarti e tutt'a un tratto questo essere soffre, si tormenta e cessa di vivere... Perché? Non è possibile che non vi sia una risposta! Ed io credo che vi sia. Io dico soltanto che a convincere della necessità che ci sia una vita futura non sono gli argomenti, ma il fatto che si cammina nella vita con la mano nella mano di una persona; poi, a un tratto, questa persona scompare là dove non c'è un dove.
Cap 14/15 Rostov perde a carte con Dolochov. Sfortunato al gioco, fortunato in amore, gli dice l'amico perché Sonja, a cui lui si è dichiarato, è innamorata del cugino. Il padre gli dà i soldi per pagare il debito di gioco e lui decide che in 5 anni ripagherà i genitori prendendo meno soldi all'anno da loro. Denisov viene accusato di aver rubato le scorte alimentari per i suoi soldati che stavano morendo di fame ed è costretto a chiedere la grazia all'imperatore.