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Anch'io sto avendo le tue stesse impressioni, come se in alcuni punti ci fosse un'accelerata, piccoli "aire" della storia. E anche la sensazione di essere troppo vecchia per apprezzare e riuscire a capire la sezione e la disamina minuziosa di sentimenti, sguardi, voci, parole di Elio.
A proposito del titolo del libro, e anche del punto in cui Oliver dice a Elio: "chiamami con il mio nome", ho pensato che è una cosa bella e romantica, però forse può funzionare solo fra persone dello stesso sesso.
Anche in altri momenti della relazione fra i due ragazzi mi sono ritrovata ad avere la stessa sensazione: cioè di parole, emozioni, reazioni che hanno senso solo in un rapporto omosessuale. Il che mi piace: ho letto altre storie in cui c'erano relazioni del genere, ma questa è la prima volta che riesco ad apprezzarne le sfumature e le particolarità.
Per esempio, mi ero segnata un altro punto, a pag. 79:
Volevo essere come lui? O volevo essere lui? O forse volevo solo averlo? Oppure "essere" e "avere" sono verbi del tutto inadeguati nell'intricata matassa del desiderio, per cui avere il corpo di qualcuno da toccare ed essere quel qualcuno che desideriamo toccare è la stessa cosa...
Ecco, non credo che in un rapporto etero questo tipo di considerazioni abbiano molto senso, perchè pur desiderando con tutto il cuore l'altro, e anche sentendosi un corpo solo durante il rapporto sessuale, credo che la sensazione sia di completamento di sè stessi più che di immedesimazione.
Ma che tu sappia l'autore è omosessuale?
Altra domanda: nel dietro di copertina c'è scritto: I protagonisti di Chiamami con il tuo nome....tornano in Cercami (Guanda, 2019).
Quindi c'è un seguito?