Quasi quasi sono più illuminanti i vostri commenti del film stesso

Qualcuno ha paragonato questo film a Perfect days di Wim Wenders, il cui protagonista è piuttosto solo, pulisce i bagni di una stazione, fa una vita agli occhi degli altri estremamente monotona ma è una persona felice, che gode della quotidianità e delle piccole cose. Perciò la domanda che mi sono posta per tutta la durata del film non è "di cosa parla questo film?" ma "il protagonista è felice?" Forse no, lo testimonia la foto in divisa. O forse in parte sì, perché in ogni caso: il rapporto con la moglie è relativamente buono, sì, non può andare oltre un certo punto, perché oltre quel punto lei non lo capisce e lui non capisce lei ma, a pensarci bene, qual è la coppia in cui ci si capisce e ci si conosce davvero al cento per cento, fino in fondo? Forse in fin dei conti ogni coppia è un compromesso, ma non è detto che ciò precluda di godersi una fetta di felicità. Lo stesso vale per il rapporto col mondo del protagonista, che forse è troppo chiuso per tessere rapporti molto profondi, ma a suo modo possiede una sorta di affettuosità. La poesia forse non è abbastanza per renderlo felice, ma è la sua vita, il suo unico modo di sfogarsi e di esprimersi. Comunque non mi sono data una risposta alla mia domanda, né ho capito bene se il film parla di poesia o di incomunicabilità, credo parli di entrambe, nel senso che la poesia può rappresentare una valvola di sfogo, in qualche modo una sorta di riscatto per chi non riesce a comunicare altrimenti.
Originale, bello perché suscita tante riflessioni anche se poche risposte.
Condivido pienamente il fastidio per il modo in cui il personaggio della moglie è doppiato.