XCVI Cineforum - Paterson di Jim Jarmusch

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Questo film ha vinto il nuovo Cineforum di Forum libri. Dovrebbe essere disponibile su Rai Play.
Chi lo ha votato e chi no, se ha voglia di vederlo e di scrivere qualcosa qui, è il benvenuto!
 

Ondine

Logopedista nei sogni
SPOILER
E' un film formalmente, visivamente, dialogicamente perfetto e io rifuggo dalla perfezione. Ma ho voluto andare oltre la perfezione della superficie e trovare "la polvere sotto il tappeto" per cui ho interpretato Paterson come un uomo che probabilmente in passato ha vissuto delle esperienze dolorose (me lo fa pensare la foto in camera di lui vestito da marine) e che quindi ora ha difficoltà a far trasparire le proprie emozioni che riversa unicamente nei versi che compone. Ho avuto bisogno di trovare un senso alla sua apatia, alla sua noia, al suo comportamento remissivo nei confronti di Laura, compagna che ho trovato insopportabile nelle sue continue richieste e nelle sue sdolcinature (forse anche il doppiaggio non mi ha aiutato a rendermela simpatica). Belli i momenti in cui lui scrive i versi e in sottofondo si vedono le cascate (chiaro rimando ad un'atmosfera zen), bello il simbolismo dei cerchi dipinti da Laura (rimandano alla circolarità della dimensione quotidiana). Secondo me non c'è consolazione alla fine ma silenziosa rassegnazione in Paterson e nell'incontro con il poeta giapponese ho visto qualcosa di ironico che sinceramente mi ha infastidito (quel aha). C'è in questo incontro un elemento surreale e favolistico che a mio parere si scolla dalla dimensione di realtà raccontata fino a quel momento. E' uno di quei finali che non amo e che mi fanno dire alla fine che ok era un film e che mi lasciano quella sensazione di essere stata presa in giro, nel senso che fino a quel momento avevo avuto la sensazione di stare assistendo davvero a qualcosa di potenzialmente realistico (nel bene e nel male). Il cagnolino è l'elemento che spinge Paterson ad uscire di casa, che lo stimola ad un minimo di socialità frequentando il pub, per cui è positivissimo. Non l'ho letto come un film sull'esaltazione della poesia, non so se questo fosse l'intento del regista ma credo di no, ma come un film sul bisogno e sulla difficoltà di comunicazione.
 
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Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
L'ho visto, ho adorato soprattutto il cane (in PC ho postato un articolo su di lei, perché nella realtà era una femmina), posso dire che mi è piaciuto se lo considero solo come una favola poetica perché altrimenti la mia parte razionale ha trovato degli aspetti poco realistici (uno su tutti la coincidenza di incontrare 2 poeti... magari potessi incontrare io dal vivo almeno 2 lettori 🤭). Al momento non riesco a scrivere altro (a voce sarebbe più facile, infatti l'ho già commentato ampiamente su wapp 😉), però leggerò volentieri i vostri commenti.
Una curiosità: ho le ciabatte come Laura 😁, blu e bianche però.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
la foto in camera di lui vestito da marine
Questa cosa l'avevo notata ma poi me l'ero dimenticata. Ci sono troppi dettagli da notare, il film è interessante proprio per questo ma io purtroppo alcuni me li sono persi nonostante abbia guardato il film tutto insieme e seduta sul divano 😬 (come non faccio quasi mai).
 

qweedy

Well-known member
SPOILER
E' un film formalmente, visivamente, dialogicamente perfetto e io rifuggo dalla perfezione. Ma ho voluto andare oltre la perfezione della superficie e trovare "la polvere sotto il tappeto" per cui ho interpretato Paterson come un uomo che probabilmente in passato ha vissuto delle esperienze dolorose (me lo fa pensare la foto in camera di lui vestito da marine) e che quindi ora ha difficoltà a far trasparire le proprie emozioni che riversa unicamente nei versi che compone. Ho avuto bisogno di trovare un senso alla sua apatia, alla sua noia, al suo comportamento remissivo nei confronti di Laura, compagna che ho trovato insopportabile nelle sue continue richieste e nelle sue sdolcinature (forse anche il doppiaggio non mi ha aiutato a rendermela simpatica). Belli i momenti in cui lui scrive i versi e in sottofondo si vedono le cascate (chiaro rimando ad un'atmosfera zen), bello il simbolismo dei cerchi dipinti da Laura (rimandano alla circolarità della dimensione quotidiana). Secondo me non c'è consolazione alla fine ma silenziosa rassegnazione in Paterson e nell'incontro con il poeta giapponese ho visto qualcosa di ironico che sinceramente mi ha infastidito (quel aha). C'è in questo incontro un elemento surreale e favolistico che a mio parere si scolla dalla dimensione di realtà raccontata fino a quel momento. E' uno di quei finali che non amo e che mi fanno dire alla fine che ok era un film e che mi lasciano quella sensazione di essere stata presa in giro, nel senso che fino a quel momento avevo avuto la sensazione di stare assistendo davvero a qualcosa di potenzialmente realistico (nel bene e nel male). Il cagnolino è l'elemento che spinge Paterson ad uscire di casa, che lo stimola ad un minimo di socialità frequentando il pub, per cui è positivissimo. Non l'ho letto come un film sull'esaltazione della poesia, non so se questo fosse l'intento del regista ma credo di no, ma come un film sul bisogno e sulla difficoltà di comunicazione.
SPOILER
Credo che la poesia abbia salvato la vita del protagonista quando alcuni imprevisti hanno scombussolato la sua routine, mandandolo in tilt, però sì, sono d'accordo che sia più un film sulla difficoltà di comunicazione.

E' un film gentile e sussurrato, ad andamento lento, con vari giochi di specchi. Ad esempio l'attore principale si chiama Adam Driver, e nel film fa l'autista. Vive a Paterson, e si chiama Paterson. La sua vita è scandita da una routine sempre uguale, grigia e triste. Per contro, la sua dolce metà, che pare uscita da un cartone animato, sprizza vivacità creativa a mille, un giorno dipinge quadri, il giorno dopo dipinge tende e tessuti, poi vuole imparare a suonare la chitarra, poi cucina i pancake per la vendita: un vulcano di idee, di entusiasmo vitale e di iniziative, che però scalfiscono ben poco la tristezza del marito, che riesce a coltivare una sola passione, la poesia, legge libri e scrive nuove poesie sul suo taccuino. Anche i suoi contatti con gli altri avvengono sempre tramite la poesia.
Dopo molte giornate sempre uguali, il ritmo della sua vita viene spezzato da alcuni imprevisti, che lo disorientano. Solo la poesia riesce a riconciliarlo con il mondo e dargli pace.

In effetti quello simpatico è il cagnolino. Anche il rapporto tra i due protagonisti è strano, lui accoglie con un sorriso triste e rassegnato ogni nuova attività di lei. Lei sembra non accorgersi dell'infinita tristezza di lui. Lui trova pace solo nella poesia, lei trova entusiasmo in ogni nuova attività creativa. Procedono su due rette parallele.

La lentezza del film mi è risultata un po' pesante, l'ho visto in due parti.
 
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Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Alla fine non ho più recensito il film, farò un commento qui con alcune curiosità.
Riguardo alle poesie scritte da Paterson ho letto che in realtà sono di Ron Padgett, alcune scritte specificamente per il film, altre prima. La poesia della bambina invece l'ha scritta il regista del film, ed è quella che mi è piaciuta di più. Il titolo di quest'ultima poi è un gioco di parole:
Water falls (l'acqua cade), e se ricordate la bambina pone l'accento sul fatto che siano due parole separate. Infatti tutto attaccato, waterfalls, significa cascate, ed è un tema che riappare nel film.
Altre curiosità: Adam Driver (il cui cognome tradotto significa guidatore) ha imparato a guidare l'autobus per essere più disinvolto durante il film, di sua iniziativa.
La foto di Paterson/Adam Driver che si vede nella camera da letto è una vera foto dell'attore durante il suo servizio militare.
In questo film appaiono, in una delle scene nell'autobus, due ragazzi, che hanno recitato come protagonisti in Moonrise Kingdom di Wes Anderson (ve lo consiglio).
Nel film Paterson incontra varie coppie di gemelli. Sembra che il regista abbia avuto l'idea di includerli nel film dopo che la mamma di una delle bambine che faceva da comparsa in una scena del film venne a prenderla con la sorella gemella. Il regista chiese alla madre di tornare l'indomani per registrare una scena con entrambe, e dopo aver inserito varie coppie di gemelli decise di aggiungere la scena iniziale del sogno di Laura.

Riguardo al film non ho tanto da aggiungere rispetto a quanto è stato già detto. Secondo me ci sono diverse chiavi di lettura possibili, perché il regista non ha lanciato un messaggio chiaro, ma accenna a diversi temi senza prendere una posizione decisa a riguardo. E questo secondo me lo rende un film più interessante.
Dopo Paterson ne ho visti altri due dello stesso regista, e tutti e tre sono molto diversi ma con punti in comune. I film sono I morti non muoiono e The limits of control (disponibile solo sottotitolato). Una costante di questi film sono dei personaggi, che vivono in piccole città, in qualche modo diversi da quello che si considera "normale". La trama non è importante, spesso il regista si sofferma su scene poco significative, tagliate in tutti gli altri film. Un personaggio che cammina, che aspetta, una routine in sé noiosa. Accade poco, e accade tutto lentamente.
È un regista difficile da inquadrare perché appunto non si espone molto. I film li ho scelti a caso, forse ne ha fatti altri che possono chiarire meglio la sua "chiave di lettura" sul mondo, ma dei tre che ho visto Paterson è decisamente il più bello e suggestivo.
 
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MaxCogre

Well-known member
Ciao a tutti/e/a/o/u, come state? La voglia di commentare il cineforum mi ha fatto intignare fino a risolvere i problemi di accesso! Bel film, mi è piaciuto tanto, e amche sentire i vostri commenti. Così a caldo direi che ho empatizzato col personaggio, immerso in una routine alienante, ma che solo grazie alla poesia riesce a interagire con la realtà. La poesia è il suo unico modo di adattarsi al mondo, di capirlo e trasformarlo. Così come la ragazza nel bar dice dell'attore che ha appena mollato: deve sempre fare l'attore, stessa cosa. Ci sono tanti altri paralleli nel film che però ora mi sfuggono anche perché ci ho sonno lol, buonanotte!
 

MaxCogre

Well-known member
L enfasi sui gemelli, che forse vuol dire qualcosa, fa il parallelo col fatto che lui riesce a parlare solo con suoi 'gemelli' poeti anche loro, e con cui è impossibile non riconoscersi uguale, pure se uno è di paterson e uno di osaka
 

MaxCogre

Well-known member
E come è dei gemelli la creazione di un legame speciale da cui gli altri sono esclusi, così paterson non riesce ad avere un legame così intimo con la moglie, che pure ama e da cui é riamato, ma che peró non parla quel linguaggio. Ora che ci penso anche il nome carlos william carlos contiene un 'gemello', e sicuramente significa qualcosa anche waterfalls che nella poesia é water-falls, due parole unite nella immagine delle cascate ma separate nella poesia della bambina
 

MaxCogre

Well-known member
Aggiunta mattutina: la moglie vuol fare un 'gemello' ovvero la fotocopia delle poesie e lui resiste, l ultima poesia che sentiamo é su una canzone con refrain gemelli ma di cui lui ricorda solo uno, come se degli altri non ci fosse bisogno. Per me è un film sulla solitudine dell artista, che ha un dono, ma anche la maledizione della 'separazione' dagli altri
 
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MaxCogre

Well-known member
Che onore path lol ... aggiungo un ulteriore gioco dell uguale e del diverso: la moglie è attratta dal visuale, e della scatola di fiammiferi coglie la forma della scritta a megafono, lui 'parte' da questo e vede l'anima del fiammifero. Ogni cosa è una porta verso l'aspetto spirituale e non visivo, la promessa di una rivelazione che peró sa che non potrà condividere...
 

MaxCogre

Well-known member
Metaforicamente, ci pensa marvin a rapptesentare questa impossibilitá, sbranando il taccuino proprio quando lui si era deciso a leggerle proprio questa 'poesia d'amore per lei', basata sulla scatola di fiammiferi
 

MaxCogre

Well-known member
I commenti di qweedy e ondine mi riportano la attenzione sul fatto che gli attori di questo film sono 3 lol. In particolare la cagnetta marvin in una scala tra completamente spirituale e completamente materiale si pone in quest'ultimo estremo (la moglie è nel mezzo) e quindi é la nemesi perfetta nonché la spalla comica di paterson, i numeri che fanno sono godibilissimi.
 

MaxCogre

Well-known member
La moglie laura, perché lui è cosí c9ndiscendente? Beh perché deve farsi perdonare di essere così assente e cosí irraggiungibile nell alto empireo delle idee. Lui la vita la vive attraverso la poesia, e la sua routine che da fuori sembra noiosa è in realtá il punto di osservazione perfetto per scrivere. "torno a casa, mi faccio una birra al pub, guardo il fondo del bicchiere e sono felice" recita una sua poesia. Chiaro che a Laura non può bastare, lei la vita la vuole vivere, vuole figli, vuole un pubblico, vuole uscire la sera
 

MaxCogre

Well-known member
In sostanza laura è la 'vittima' di questo noir, e la vita con un artista (dillettante o professionista non importa proprio) questa é, na fregatura ! È come stare con un drogato, che dove lo metti sta basta che ha la sua dose, e null altro lo interessa egualmente...
 
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