Mann, Thomas - I Buddenbrook

isola74

Lonely member
un po' di citazioni

E' proprio triste che si viva una volta sola e che non si possa ricominciare da capo: molte cose si farebbero più saggiamente...

Adesso tocca a me. Stammi a sentire..E' vergogna e scandalo nella vita soltanto ciò che la gente viene a sapere? Invece no: lo scandalo segret oche ti divora in silenzio e distrugge la stima di te stesso è di gran lunga peggiore. Noi siamo forse gente che all'esterno vuol essere "tip top" come dite voi, mentre manda giù umiliazioni tra le quattro pareti? Tom mi meraviglio di te.
.................dovrei rinnegare me stessa, la mia origine e tutto quanto ho nell' anima soltanto per apparire felice e soddisfatta...questo secondo me è indecoroso, questo, lasciatelo dire, è per me scandaloso

Ma viene un momneto in cui la speranza dei parenti diviene artificiosa e insincera. Il malato ha già subito un mutamento e c'è in lui alcunchè di estraneo alla persona viva. Dalle sue labbra escono certe parole strane alle quali non sappiamo rispondere e che in certo modo gli precludono la via del ritorno e lo consegnano alla morte. E fosse anche la persona più cara, dopo di ciò non possiamo più volere che si alzi e cammini. Se lo facessoe ciò nonostante, diffonderebbe intorno un senso di orrore come uno che esca dal sepolcro...

Non dico che sia possibile;dico che preferirei passarlo sotto silenzio.Festeggiare il passato è una bella cosa quando si è tranquilli pel presente e per l'avvenire...

Io porto in me il germe, lo spunto, la possibilità di tutte le capacità e di tutte le attività. Dove potrei essere se non fossi qui? Chi, che cosa, come potrei essere io se non fossi io, se questa mia persona non mi racchiudesse e non separasse la mia coscienza da quella di tutti coloro che non sono io?
 

velvet

Well-known member
Bellissimo romanzo, incentrato sulla famiglia e sul ruolo che i protagonisti hanno in essa, su quello che per la famiglia sono, quello che dovrebbero essere, e quello che vorrebbero essere.
Personaggi caratterizzati superbamente, la descrizione fisica si fa tutt'uno con quella caratteriale e spirituale.
I tempi cambiano ma la famiglia, con i suoi protagonisti, non riesce ad adattarsi alla nuova realtà e a cogliere le nuove opportunità, restando ancorata al passato e alla tradizione (ciascun membro della famiglia a suo modo) segna il suo declino. Voto massimo.
 

darida

Well-known member
Mi aggiungo al coro unanime, ottimo romanzo.
Corposo e scorrevole, nulla interviene ad interrompere la fluidita' del racconto, sebbene molto lungo non annoia. Molto accurato il profilo dei personaggi, tanto i principali quanto i secondari. Naturalmente per presenza e importanza nella storia la fanno da padroni i fratelli Buddenbrook: Thomas, Tony e la percorella Christian :wink:

il finale mi ha commossa e lasciato un senso di dispiacere. Per l'evoluzione della storia e per il declino, soprattutto morale, dei protagonisti.
In particolare, -quasi a chiudere un cerchio- la descrizione di una "normale" giornata di Hanno poco prima della fine.Cosi' faticosa da sostenere, un senso continuo di sofferenza e inadeguatezza, -quei morbidissimi riccioli a sovrastare lineamenti fin troppo delicati,cosi' in contrasto con il rigore ferreo, la disciplina dell'istituto scolastico...- disagio almeno in parte contrastato dall'amicizia incondizionata e profonda con Kai il "piccolo conte cencioso"
"...Hanno aveva sorriso, quando aveva percepito la sua voce, sebbene non avesse piu' riconosciuto nessuno, e Kai gli
aveva baciato continuamente entrambe le mani."

:) notevole
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
L'ho finito da poco e,come è successo con La montagna incantata,già mi mancano tutti i personaggi e le loro vicende.
E' la conseguenza delle intense emozioni che la storia è riuscita a trasmettermi,accompagnandomi nel mese della lettura con l'ipocondria,l'anticonformismo,ma soprattutto con il tormento alla gamba sinistra che mi hanno fatto immedesimare ancor di più in Christian,anche se con il fratello Thomas ho sentito di avere affinità sul senso del dovere e sulla crisi di identità della parte finale.Quella con cui ho meno legato dei tre fratelli è stata invece Tony,anche se,seppur nella sua vita sfortunata, l'ho trovata spesso divertente ed ironica.
Ma il mio commento finale ancora non lo avrete perché io quando leggo un libro insieme ad altri,preferisco di più commentare durante la lettura che nel finale.Perciò ho postato il link del minigruppo...mi farà piacere se vorrete leggermi lì :wink:.
E forse non posterò le mie citazioni,sono troppe e sempre presenti nel mg.
Proseguirò a leggere Mann sicuramente.
 

velmez

Active member
Finito questa notte!
Che dire? un romanzo di grande spessore: Thomas Mann è incredibilmente abile nella descrizione dei personggi e dei loro risvolti psicologici e sociali.
La saga familiare è anche meno complessa di quelle a cui sono abituata (anche perchè i personaggi vanno a diminuire invece che ad aumentare), motivo per il quale mi è sicuramente piaciuta di più la prima parte. Però il personaggio di Hanno ha riscattato il finale!
Un libro davvero consigliatissimo, sono proprio felice di averlo letto in un GdL (seppur in coda)!
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Contiene spoiler

Quanto l'essere umano è condizionato dal contesto familiare e sociale in cui vive? Quanto spesso l'indole di ciascuno viene soffocata da un senso del dovere imposto e dalla necessità di agire come gli altri si aspettano, e quante volte, al contrario, si vive e si muore da disadattati poiché non accettati nel proprio contesto e incapaci di giungere ad un compromesso? Christian (la persona che più ho compatito e mi ha intenerito, insieme ad Hanno) è l'esempio estremo di quest'ultima categoria, ma quanti soffrono di depressione o di disturbi psicosomatici, o finiscono per vegetare e non dare sfogo alla propria natura e alle proprie attitudini anche a causa del fatto di essere nati nel luogo o nel momento sbagliato? Sì, è vero che Christian è un personaggio inconcludente, ma chi può affermare che, nascendo in una famiglia meno imborghesita e attenta alle apparenze e alla "solidità" (!), non avrebbe avuto modo di sviluppare il suo estro e di realizzarsi a suo modo? E Thomas? Se non fosse stato un Buddenbrook, chissà, magari avrebbe sposato la sua fioraia, ottenuto un buon impiego e avrebbe avuto modo di vivere senza trasformare - in gran parte volutamente - la sua personalità in quella di un "vero Buddenbrook", tanto da annientare completamente quella viscerale, soffocandone il minimo sentore fino all'inevitabile ri-emersione di quest'ultima nella crisi finale, unico momento in cui ho percepito la sua umanità e provato empatia, quasi tenerezza nei suoi confronti. Inutile, a questo punto, dire che, se Tony avesse sposato il suo primo amore, magari non sarebbe stata costretta a subire le umiliazioni sopportate dai suoi due mariti...chi può saperlo? Ma anche lei, senza che le pesi troppo, sceglie di mantenere "alto" il nome della famiglia: sempre, però, fino ad un certo punto, accettando l'umiliazione di essere, agli occhi degli altri, una donna (una Buddenbrook!) pluridivorziata, ma non quella, più intima, legata alla mancanza di rispetto per lei da parte di chi ha sposato. Hanno - il quale, stando a quel che ho letto nell'introduzione, rappresenta l'autore, che pare proprio narrare a suo modo le vicende della propria famiglia - incarna l'assoluta prevalenza dello spirito e della fantasia sulla praticità e sulla forma, è l'anti-Buddenbrook per eccellenza, e la sua sorte segna - e insieme rappresenta metaforicamente - l'inevitabile fine di tutto.
Bellissimo, profondo, capolavoro assoluto, scritto perfettamente, come avete già detto, e perfettamente calato in un contesto sociale che condiziona fortemente la vita della famiglia. I personaggi sono persone e il libro, mentre si legge, è una seconda vita.
 

Karmelj

New member
(contiene spoiler)

Finito stamane, davvero coinvolgente.

Simpatico il leit-motiv Manniano, sopratutto quando descrive i gesti di Tony, certo mette una certa tristezza a leggerlo in certi passaggi (Thomas e Hanno). Come già detto, tutti sono costretti a diventare maschere per evitare dicerie sul loro conto e per il bene della famiglia, e solo Christian e poi Hanno saranno gli unici a saperne uscire fuori anche se però Christian è poco più che un allegro pagliaccio (che però vorrei avere sempre come amico nei momenti difficili).

Il passo più malinconico:

A me mi ha colpito sopratutto il grido di dolore della povera Tony verso il suo defunto nipote nell'ultimo capitolo, mi ha quasi commosso

Il passo più divertente:

La lezione in classe col giovane professore d'inglese.

Leggerò sicuramente La montagna incantata, ma prima inframezzerò con qualcosa di leggero.
 
Bellissimo, non saprei dire quante volte l'ho riletto. Descritti magistralmente i personaggi e le situazioni.
Beh quante?
Ma non hai niente di meglio da fare nella vita?
Tanto per sapere, poi sei passato alla montagna incantata?

Ovvero al fratellone : Heinrich Mann - Professor Unrat (L'angelo azzurro)

Peraltro noto con allibito stupore che questo capolavoro non compare nella lista della piccola biblioteca.
Invece di leggere stupidate, per lo piu' pallosissime, questo ve lo consiglio proprio.

Tra un po' finisco i Buddenbrook e vi faro' sapere.

Come antipasto:
e' un libro monco , tipico dei principianti, ci mette un po' di cose e poi non le persegue.
I vicini di casa di Tom ad es: il fioraio e la mogliettina con gli occhi neri tipici del sud.
Pregustavo gia' la decadenza con la moglie del fioraio e invece nulla.
Buoni solo a confezionare corone da lutto.
Ci sono un po' di ricette ma sono monche pure quelle: ad es. la zuppa al lardo dove manca , appunto , il lardo.

Comunque per quelli di Lubeccca, il sud e' rappresentato dalla Baviera.
Quelli tra Vienna e Innsbruck sono dei terroni insopportabili.
E al di là delle Alpi comincia il Nordafrica.
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
Beh quante?
Ma non hai niente di meglio da fare nella vita?
Tanto per sapere, poi sei passato alla montagna incantata?

Ovvero al fratellone : Heinrich Mann - Professor Unrat (L'angelo azzurro)

Peraltro noto con allibito stupore che questo capolavoro non compare nella lista della piccola biblioteca.
Invece di leggere stupidate, per lo piu' pallosissime, questo ve lo consiglio proprio.

Tra un po' finisco i Buddenbrook e vi faro' sapere.

Come antipasto:
e' un libro monco , tipico dei principianti, ci mette un po' di cose e poi non le persegue.
I vicini di casa di Tom ad es: il fioraio e la mogliettina con gli occhi neri tipici del sud.
Pregustavo gia' la decadenza con la moglie del fioraio e invece nulla.
Buoni solo a confezionare corone da lutto.
Ci sono un po' di ricette ma sono monche pure quelle: ad es. la zuppa al lardo dove manca , appunto , il lardo.

Comunque per quelli di Lubeccca, il sud e' rappresentato dalla Baviera.
Quelli tra Vienna e Innsbruck sono dei terroni insopportabili.
E al di là delle Alpi comincia il Nordafrica.
Che classe e che stile eh?
Quasi quasi promuovo una petizione per toglierlo dalla piccola biblioteca.
Ma voi tutti, che stracacchio leggete? :WHY Non vi capisco proprio! Non avete proprio altro da leggere o da fare nella vita? E portatevi fuori il cane a pisciare che è meglio... :roll:
 
I Buddenbroock: Thomas Mann


Dopo anni, infatti l' edizione e' quella della Newton del '92 a 2000 lire
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l' ho finito.


Anche di questo libro ce ne sarebbe da dire....


Per cominciare il fulcro, la pietra miliare , l' alfa e l' omega, in punto di svolta tra l' ascesa e la decadenza e' l' ultima riga della parte sesta.
E' una frase oscena, foriera del cambiamento epocale.


E come posso citarla se in giro ci sono pudiche pataccate braghettone, facili al rossore e all' indignazione?
Vabbe' la cito in originale: "Geh zum Deifi, Saulud'r dreckats !«
Che peraltro non e' manco in tedesco ma in Bavarese...


Questo e' il primo libro del Thomas, e come da tutti i primi libri qualcosa si capisce.
Ad es che sa scrivere.
E che sappia scrivere lo dimostrera' coi suoi racconti brevi, Morte a Venezia su tutti.
E lui come altri avrebbero fatto un favore all' umanita' se si fossero limitati ai racconti.

Che esperimenta: alcune cose gli riescono altre meno.
Sarebbe stato magnifico far scrivere la seconda parte, la decadenza, a suo fratello.
Che e' decisamente meglio, l' Einrich. Quello del "Professor Unrat - Angelo azzurro"
E almeno all' epoca Thomas ne era perfettamente conscio.


Si sbrodola in cose essenzialmente inutili e nello stesso tempo avrebbe potuto intrecciare i personaggi in modo piu' interessante: i due mariti ad es entrano e escono senza lasciare traccia, tre con quello della figlia, prima muore il nonno, poi il padre, poi la madre, poi il figlio, poi il nipote.
Tutto lineare ... tralascia in modo indecoroso la bellissima moglie del fioraio dalla capigliatura corvina e dagli occhi da cerbiatta, le dedica 3 righe.
Per sbrodolarsi su slavatine, e donnette con acqua al posto del sangue.
Sto culattone... gia', non lo si evince dai rapporti piuttosto originali tra i due adolescenti; in effetti giocare ad inventarsi le favole, per due prussiani del Reich, non e' che fosse proprio il massimo, ma e' da come descrive le donne di famiglia. E da come tralascia le gnocche del sud. Sud inteso come Baviera, oltre le Alpi cominciava il Nordafrica..


Per fortuna c'e qualche ricetta come la zuppa al lardo senza lardo...
Vabbe' sono buono ve la metto:
"Un giorno, quando era ospite un predicatore straniero il cui appetito era un divertimento per tutti, lei ordinò perfidamente la zuppa al lardo, specialità della città, un brodo di cavoli acidi in cui si faceva cuocere l' intero pasto: prosciutto, patate, prugne acide, pere al forno, cavolfiore, piselli, fagioli, rape e alte cose ancora, più il sugo della frutta; nessuno al mondo poteva gustare questa pietanza se non vi era abituato fin da piccolo. "


In sintesi resta il dubbio: ecchecenefrega a noi dei Buddenbrook?
Anche mio nonno commerciava in sementi, ma non ci vedo la necessita di scriverci un libro.
O forse si ...?


Di sicuro La montagna incantata non mi vedra' per almeno trenta anni.


Comunque e' da serie A, voto 7, solo perche' il fratello mi e' simpatico.

P.s: c'entra nulla con la letteratura, ma questo libro sarebbe obbligatorio da far leggere a tutti per far capire perche' la Germania e' la Germania e noi siamo una chiavica.
E la Francia e' a meta' strada.
La scuola era ad es un luogo dove i figli dei ricchi venivano trattati come tutti, e tanto per capirci, non vedevano l' ora che finisse per uscire dal Lager e poter finalmente cominciare a lavorare.
E per arricchirsi, nel periodo in cui i Gattopardi italici campavano alle spalle del popolo coi latifondi e le rendite, i tedeschi si arricchivano lavorando, e se truffavano finivano in galera.
E poi, cari fratelli Mann, e' comodo criticare il sistema , quello teutonico, ma lo si puo' sbeffeggiare solo perche' esiste.
Se non c'e', quello che rimane e' la palude.
 
Ultima modifica:

gamine2612

Together for ever
:) probabilmente tempo fa non l'avrei mai scelto come lettura immaginandomi un mattone noioso ed ostico.
Invece l'ho trovato decisamente diverso dalle mie aspettative e mi è piaciuto .
Non mi dilungo in estrapolazione di passi e pensieri dato che prima di me moltissimo è stato commentato.
Lo consiglierei sicuramente, ma da leggere con consapevolezza.
PS: Sono stata di recente Lubecca e nella casa della famiglia Mann, la lettura ne ha giovato.
 

Valuzza Baguette

New member
Mii è piaciuto questo romanzo,che è un vero e proprio piccolo mondo a se stante,cosi ricco di descrizioni,sia delle ambientazioni sia dei sentimenti e delle caratteristiche dei personaggi.
Un pochino impegnativo,appunto perché questa prosa cosi ricca a volte risulta pesantuccia.
Il finale è a dir poco la ciliegina sulla torta delle disgrazie della famiglia Buddenbrook,mi ha lasciato con l'amaro in bocca :(
Bellissimi e molto caratterizzati i personaggi,tony,Thomas e anche il piccolo Johann mi sono piaciuti molto,ma la mia preferita rimane comunque la signorina Weichbrodt "sii falice mia cara bombina" :mrgreen:
 

MonicaSo

Well-known member
All'inizio ho fatto un po' fatica a entrare in questa storia familiare. Dopo aver letto Guerra e Pace (l'anno scorso) e il bellissimo La valle dell'Eden (quest'anno) la storia di questa famiglia mi sembrava poco interessante.
Poi ho provato ad alternare la mia lettura con l'ascolto dell'audiolibro ed è andata meglio... ho preso la rincorsa e ho apprezzato anche i personaggi che all'inizio non riuscivo a inquadrare.
Bello il personaggio di Tony mentre la storia di Hanno mi ha lasciato molta malinconia per la sua fine.
Bellissima la scrittura di Mann, ma questo non credo sia opinabile.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Complimenti ad ayuthaya e alessandra per le recensioni. È il primo libro di Thomas Mann che leggo (!), e mi sono subito chiesto: "Ma se era così bravo - e intelligente - a ventisei anni, dopo che cosa diventerà?". Fra due altri libri "in coda" leggerò La montagna incantata e dopo ancora qualche racconto.
Grazie mille! Anche io ho in programma a breve La montagna incantata, finalmente! Dopodiché, se ti piacciono i romanzi un po' filosofici e di argomento biblico, ti consiglio la meravigliosa tetralogia di Giuseppe e o suoi fratelli. A me manca solo l'ultimo, sono romanzi bellissimi!
 
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