Vorrei introdurre la discussione circa il libro più diffuso al mondo non avendola trovata in archivio.
Per quanto riguarda il contenuto rimando a voci sicuramente quanto mai più complete di quanto io possa dire: http://it.wikipedia.org/wiki/Bibbia
La Bibbia non è certo un libro facile a leggersi a mio parere.
L'antico testamento ha come protagonista principale, seppur talvolta indirettamente, il Dio unico.
Il nuovo testamento verte invece sulla figura del figliolo Suo, che Egli mandò sulla terra per salvare l'umanità.
Personalmente preferisco di gran lunga il Vangelo, vedo certamente come Essere a me più vicino il Cristo.
I suoi insegnamenti coincidono la maggior parte delle volte con quello che generalmente una buona coscienza ci impone di fare.
La sua fede è incrollabile e soprattutto il suo incedere fermo.
I momenti di titubanza, se così posso chiamarli, sono dovuti alla sua umanità; la paura, il dolore e la sofferenza che patì fecero del Cristo, dopo del Dio, un uomo che conquistò la vita eterna.
Egli era come un comandante che piuttosto che guardare dall'alto combattere i suoi soldatini contro l'esercito del male, partecipava in prima linea alla battaglia patendone tutte le conseguenze, anzi addossandosi anche quelle di tutti gli altri.
Nel vecchio testamento diverse cose mi hanno dato da pensare.
Scrivendo di Dio infatti si è fatto di Esso una figura reale.
Ecco che ora non è più l'Essere inneffabile, Egli infatti deve riposarsi, riflettere, a volte ha addiruttura dei ripensamenti, quasi che la sua figura fosse più vicina a quella di un Zeus.
Non a caso nel nuovo testamento il Cristo ribadisce che Egli è al di sopra delle legge dichiarandosi padrone del Sabato.
E' probabile che un'affermazione del genere volesse indicare la supremazia dei suoi nuovi insegnamenti sui vecchi dogmi dell'ebraismo.
Un esempio su tutti è la legge biblica dell'occhio per occhio dente per dente, poi nel nuovo testamento ribaltata nel porgere l'altra guancia.
Quindi forse il nuovo testamento è maggiormente una sostituzione del suo predecessore piuttosto che una continuazione
Per quanto riguarda il contenuto rimando a voci sicuramente quanto mai più complete di quanto io possa dire: http://it.wikipedia.org/wiki/Bibbia
La Bibbia non è certo un libro facile a leggersi a mio parere.
L'antico testamento ha come protagonista principale, seppur talvolta indirettamente, il Dio unico.
Il nuovo testamento verte invece sulla figura del figliolo Suo, che Egli mandò sulla terra per salvare l'umanità.
Personalmente preferisco di gran lunga il Vangelo, vedo certamente come Essere a me più vicino il Cristo.
I suoi insegnamenti coincidono la maggior parte delle volte con quello che generalmente una buona coscienza ci impone di fare.
La sua fede è incrollabile e soprattutto il suo incedere fermo.
I momenti di titubanza, se così posso chiamarli, sono dovuti alla sua umanità; la paura, il dolore e la sofferenza che patì fecero del Cristo, dopo del Dio, un uomo che conquistò la vita eterna.
Egli era come un comandante che piuttosto che guardare dall'alto combattere i suoi soldatini contro l'esercito del male, partecipava in prima linea alla battaglia patendone tutte le conseguenze, anzi addossandosi anche quelle di tutti gli altri.
Nel vecchio testamento diverse cose mi hanno dato da pensare.
Scrivendo di Dio infatti si è fatto di Esso una figura reale.
Ecco che ora non è più l'Essere inneffabile, Egli infatti deve riposarsi, riflettere, a volte ha addiruttura dei ripensamenti, quasi che la sua figura fosse più vicina a quella di un Zeus.
Non a caso nel nuovo testamento il Cristo ribadisce che Egli è al di sopra delle legge dichiarandosi padrone del Sabato.
E' probabile che un'affermazione del genere volesse indicare la supremazia dei suoi nuovi insegnamenti sui vecchi dogmi dell'ebraismo.
Un esempio su tutti è la legge biblica dell'occhio per occhio dente per dente, poi nel nuovo testamento ribaltata nel porgere l'altra guancia.
Quindi forse il nuovo testamento è maggiormente una sostituzione del suo predecessore piuttosto che una continuazione