Pensieri

Blueberry

Chocoholic Libridinosa
Pensieri nel (non)sonno:

Le cose meravigliose non sono tutte eterne. A volte muoiono, solo per rinascere semplicemente più belle e forti.
Ma non è tutto. Bisogna anche prendersi cura di esse, affinché crescano tali.
Un raggio di sole non scalda, se è privo di luce.


5769_1183645800787_1517503330_30496554_7483183_n.jpg
 

lavy

New member
Certe volte mi rendo conto che l' amicizia è davvero come un fiore: sboccia, cresce e nel frattempo la ammiriamo e la coltiviamo, le diamo il nutrimento di cui ha bisogno; ma così come non tutti i fiori sono destinati a durare, così non tutti gli amici sono destinati a restare tali per sempre, incomprensioni, piccole offese portano quel bellissimo fiore ad appassire. Ma per fortuna, così come dopo l' inverno i fiori sbocciano di nuovo, così l' amicizia può rifiorire e forse essere migliore di quello che era prima.
 

Apart

New member
E vado avanti, ancora come un treno veloce. Ed ogni fermata è un addio, un luogo lontano, che non rivedrò mai più. Verso chissà quali orizzonti. Verso un domani che sa di nostalgia. E rimangono le parole, i sogni, le sbirciate malinconiche dietro al finestrino di un treno. Fuori il mondo. E la strada, che interpello tutte le volte che ho bisogno di sapere dove son diretto. Dove mi porterai, stavolta?
 

Apart

New member
La testa poggia alla porta, la mente è sospesa per aria, il cuore si affaccia su un mondo nostalgico e malinconico, dove fan capolino i sogni e le emozioni.
 

Apart

New member
Vivere, di questa vita, pienamente e totalmente, inebriarsi della sua essenza, fino a ubriacarsi, sentirne piene le vene. Con la spensieratezza di un bambino, e la saggezza di un vecchio saggio. Lo sguardo che si affaccia lontano. La voglia di ridere. Un pugno di terra in tasca. E l'amore per tutto ciò che ci circonda.
 
Ultima modifica:

EgidioN

New member
Protetto dall'ovattato silenzio della solitudine mi abbandono..sono veramente io. Dismetto i panni d'individuo e m'immergo nell'io universo.
 

Apart

New member
Inevitabilmente ci finisco fra i miei pensieri. E da questi mi lascio dolcemente trasportare laddove si tramutano in sogni. Che poi diventano storie raccontate. Parole scritte. Pagine di un libro. Lette e rilette milioni e miliardi di volte. Pagine che girano il mondo. Che vivon degli occhi di un bambino.
 

Clo

Like a fish out of water.
11 maggio 2009

Non ho mai creduto nel destitno.
Ma ho sempre creduto in qualcosa di più grande.

Da piccola immaginavo di far parte di un grande Teatrino: il burattinaio muoveva le fila, ed io ero uno fra i tanti burattini che ogni giorno facevano quello che il creatore desiderava. Mi immaginavo di essere sostenuta da tanti,piccoli,quasi invisibili fili d'argento.

Ci credevo,ci credevo veramente.
Spesso il mio naso era rivolto verso il cielo: ma dove si nasconderà? Eppure deve essere da qualche parte...

Ogni tanto mi scoprivo a toccare l'aria intorno a me nel tentativo di catturare uno di quei preziosi,meledetti fili. Avrei voluto tagliarli, avrei voluto vedere com'era stare senza quelle guide invisibili, almeno per un giorno. Volevo assaporare l'ebrezza dell'indipendenza, della possibilità di inciampare senza essere risollevata dalla pronta mano del burattinaio.
Volevo bruciare quei fili, a tutti costi.

E ci sto ancora provando.
 

EgidioN

New member
Ragazzi perdonatemi ma riporto un pensiero di Alessandro Baricco che non è in nessun libro:

Fare esperienza oggi, e stringere il senso delle cose, è inanellare segmenti diversi di mondo in un'unica traiettoria vissuta come un unico gesto.
 

EgidioN

New member
Ne metto di più intimi, ma purtroppo sono da contestualizzare alla mia personale situazione. Non ne ho di generali. Di certo non hanno la mia verità, il mio cuore, tanto quanto questi. Spero non vi dispiacciano e possiate comprenderli almeno in parte.



- Ho creduto d'amare, mi sono consumato. Cos'è il vero amore? Scettico dentro osservo, in pessima luce, un'emozione che non può essere spiegata che con la follia. Forse merita di rimanere indefinito, inspiegabile e doloroso, per conservare il suo misticismo. Spina e petalo nel contempo. Sono troppo pieno di mondo per capirlo appieno. Mi rassegno d'attendere la prossima stoccata già ritorto incosapevolmente su me stesso. Come una corda di violino spezzata, attendo le mani sapienti di un'amabile liutaia per tornare a suonare la melodia del mondo.

- Mi chiedo, a volte, se sia meglio tacere e sviluppare il culto del "non detto", del "tutto e niente" (infondo sintomo di un pragmatismo animale sconfinato), oppure esprimersi senza freni, in preda ad una bulimia verbale continua e minuziosa, ora divagante ed ora concentricamente focalizzata al punto. Ma non esiste equilibrio quando c'è emozione. Quella totale, avviluppante. Non dovrebbe subire la censura del pudore quando ancora il concetto è neonato nella fibrillante materia grigia, ma talvolta l'occasione impone un silenzio rigoroso, magari non condiviso, investendo l'attimo di un'aura cinematografica da fermo immagine. Come rendere giustizia ad un sentimento, come rendere perfettamente fendente l'arte della comunicazione d'un amore?

- Accontentarsi non è sconfitta. E' consapevolezza. E' raggiungere e stringere l'equilibrio tra il proprio mondo ed il mondo la fuori, quello della prostituzione del bene più prezioso: Il tempo. Un male necessario che dilaga e ghermisce, illudendo e consumando il piccolo e perfetto regno dell'io. Dopo rimane solo amarezza, pensieri ipotetici, macerie d'affetti, solitudine spietata.

- Viaggiando senza respiro in solitudine forzata, esiliato dagli affetti, perennemente incatenato ad una linea telefonica troppo stretta per trasformare in combinazioni di uno e di zero un'emozione, mi percepisco e confondo con il mio stesso bagaglio. Qualcuno, invisibile, mi tiene il capo immerso, ed io sento entrarmi acqua infuocata nel bronchi, nei polmoni. Mi dimeno con energia, ma non ho mani da combattere. Mi esaurisco progressivamente e prematuramente in un destino che non sento mio. Una scelta letale. Libero arbitrio. Eppure ho la consapevolezza che mi basterebbe volerlo per smettere di uccidermi. Perché il mio stesso male, sono io. Carnefice e giudice, spietato!
 

Apart

New member
Ne metto di più intimi, ma purtroppo sono da contestualizzare alla mia personale situazione. Non ne ho di generali. Di certo non hanno la mia verità, il mio cuore, tanto quanto questi. Spero non vi dispiacciano e possiate comprenderli almeno in parte.

A me non dispiaciono affatto, anzi! :wink:
 

EgidioN

New member
Sogno una vita spesa all'agricoltura di me stesso, all'esposizione dei miei frutti, al sapore zuccherino della polpa delle mie pesche. Cerco di rifuggire all'attuale realtà di bracciante. Infelice paio di braccia che si muovono senz'amore su questo terreno cortigiano.
 
Alto