Primo Artisticforum: la Galleria di Forumlibri

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Dory

Reef Member
Premetto che non ho letto il romanzo per intero, l'ho studiato in parte a scuola, però a me questo quadro ricorda il deserto dei Tartari, e la prospettiva da cui si guarda la Fortezza mi fa pensare allo sguardo del protagonista di questo romanzo. A parte questo, il quadro non mi dice niente, non mi piace granché.
 

Nikki

New member
Nell'angolo destro inferiore della tenda nera c'e profilo di un clown:mrgreen: Nessun psichiatra italiano mi possa fare il visto?

ah lascia stare...io sto impazzendo per ottenere il visto russo, ma non lo dico che sono pazza, altrimenti non mi "invitano" più ihih..però vedo cosa posso fare qui per il tuo visto italiano! :mrgreen:

p.s. intendevi visita forse? :?? o il visto per la visita? :??:??
 

shvets olga

Member
Da Nikki:
"ah lascia stare...io sto impazzendo per ottenere il visto russo, ma non lo dico che sono pazza, altrimenti non mi "invitano" più ihih..però vedo cosa posso fare qui per il tuo visto italiano!

p.s. intendevi visita forse? o il visto per la visita?"

Da SALLY:
"Olga...mi sono "cecata",per trovare il clown...ma io ho trovato una testa di squalo con la bocca aperta..."

Brava,andrai anche tu al pronto soccorso:D, sarebbe lo squalo ma c'e un piccolo naso:mrgreen:


Se proseguiamo cosi andrete tutti al pronto soccorso:mrgreen:



Tranne me perche' non ho il visto italiano :YY viva il Muro (i confini):mrgreen:

P.S. Viva forza magica dell'arte!!!
 

Cold Deep

Vukodlak Mod
non sono proprio un amante di questo genere di arte, però quest'opera mi piace, azzeccato secondo me l'uso dei colori che spiccano in mezzo al brullo del terreno per rappresentare qualcosa di mai visto, mi fa pensare che dietro quella finestra ci sia una persona atterrita che guarda quell'insieme sconosciuto che si sta per abbattere sulla città :D
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
secondo me Savinio rappresenta l'episodio di Gomorra in maniera distaccata, non ne è coinvolto e non vuole coinvolgere neanche noi, infatti emotivamente deve bilanciare l'intreccio colorato, l'angelo della morte, con quella parte nera, il cielo temporalesco, che preannuncia la tragedia, altrimenti non ci sarebbe nulla di tragico, perchè non si vede nulla della punizione, se non una città probabilmente assopita. Racconta l'episodio razionalmente. Anche se le dimensioni dell'angelo sono così importanti da dare il senso dell'importanza di quello che sta succedendo.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
metto la seconda opera proposta per la Galleria:

Sacrificio di Isacco di Caravaggio, proposto per la visione da asiul

07-04_caravaggio_isacco.jpg
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
cerco di commentare questa suggestiva opera del Caravaggio, sempre con il limite che l'immagine non rende giustizia al capolavoro.

Mi colpisce come il pittore riesce a cogliere l'istante, dipingere l'attimo, in cui viene interrotto dall'angelo mentre sta realmente sgozzando il figlio, questa immediatezza dell'azione si coglie nella bocca aperta di Isacco, nella pressione che la mano del padre fa sul collo del figlio, sul colorito esangue del ragazzo, sull'espressione del volto tra il terrorizzato ed il soffocamento, su come la mano di Abramo stringe ancora il coltello, sulla postura che assume nell'ascoltare l'angelo, insomma su tutta una serie di particolari che ti fanno vivere l'azione in movimento, nel momento stesso in cui viene compiuta.
Stupendo poi il gioco di luci che illumina contemporaneamente la spalla di Isacco, la mano di Giacobbe e quella dell'angelo, ponendo l'attenzione dell'osservatore su quel gesto di fermare il sacrificio nel momento stesso in cui stava compiendosi. La placidità dell'ariete, la serenità del viso di Abrama, che contrasta poi con il volto distorto del figlio, ispirano a un sacrificio accettato con fede da parte dell'uomo. Bellissima l'immagine di Abramo sia per i colori che per lo sguardo calmo, assorto e attento. Una scena fortemente realistica nella sua azione drammatica ma nello stesso tempo armoniosa.
 

SALLY

New member
Nonostante il tremendo evento,non trasmette ansia,anzi...il paesaggio poi, e le figure sono veramente nitide,bellissimo.
 

Brethil

Owl Member
Il mio commento sarà molto di parte in quanto Caravaggio è uno dei miei artisti preferiti :mrgreen:
Ciò che mi piace molto della sua pittura è l'estrema tridimensionalità che riesce a dare al corpo umano grazie ad un sapiente uso di luci ed ombre e il fatto di aver rappresentato soggetti tutto sommato inusuali.
Come dice Elisa è molto bravo a fissare su tela l'attimo, quasi facesse fotografie più che dipinti: su un'unica tela riesce a rappresentare sia il momento del sacrificio che il momento in cui Abramo viene fermato dall'angelo.
Di quest'opera c'è una duplice versione, anche se secondo me è in questa che si percepisce il significato della parola sacrificio.
Non sono molto d'accordo con Sally, secondo me l'espressione di Isacco e la salda presa che la mano di Abramo ha su di lui ben rappresentano la carica emotiva dell'istante che precede il sacrificio e mi trasmettono tutt'altro che tranquillità.
 

SALLY

New member
Hai ragione Brethil...io mi sono focalizzata,probabilmente,sull'espressione di Abramo,che sembra ascoltare l'angelo con estrema attenzione,e l'angelo è molto deciso ed imperativo nel fermarlo,e l'ariete,stà lì come se non si muovesse neanche un filo d'erba...è Isacco,che mi sembra rimasto in standbay,dall'attimo prima.:?
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
l'episodio secondo me è allucinante dal punto di vista umano, come può un uomo uccidere il figlio per volere di Dio? ma Caravaggio riesce comunque ad esprimere una forte umanità e tensione nel volto terrorizzato del ragazzo e nella lucentezza di quella lama che potrebbe sgozzarlo come un agnello.
 

asiul

New member
scrivo un paio di righe su quest' Opera Il Sacrificio di Isacco de Caravaggio commissionata dal cardinale Barberini (poi divenuto papa Urbano VIII), è custodita agli Uffizi di Firenze. Frutto del genio di un immenso artista (almeno per me).

Michelangelo Merisi, meglio conosciuto come Caravaggio (nato a Milano 1571 - morto in una spiaggia di Porto Ercole nel 1610).

Il quadro descrive e rappresenta in modo sublimme l'episodio della Genesi. Dio che mette alla prova Abramo chiedendogli di uccidere suo figli Isacco e che poi invierà un Angelo per fermare prontamente la mano che lui stesso aveva armato.

Primo elemento ricorrente in molte sue opere è la presenza del Caravaggio stesso all'interno di quest'ultima.
Il quadro è per alcuni critici ( a ragione) una vera e propria richiesta di aiuto al suo tutore, il cardinale Francesco Maria del Monteda parte dell'artista che l'ha realizzata.
In quel periodo caravaggio si sentiva circondato da sicari e temeva che venisse ucciso.
L'angelo è la sua richiesta d'aiuto veerso il cardinale che dovrebbe fermare i sicari (rappresentati dal coltello o meglio dalla mano che impugna il coltello che sta per sgozzare Isacco ( lo stesso Caravaggio).
Mentre il paese raffigurato in alto a destra è il paesino nel quale si trova il Caravaggio.

L'arrte del caravaggio ed in questo quadro si nota molto bene si distingue da quella dei pittori del suo tempo,per un marcato disegno,per le tonalità scure dei suoi colori,ma sublilmente illuminati da fasci di luce.
Aveva un animo controverso e come tutti i geni subiva la critica del suo tempo.
E' un pittore che ti coinvolge nella sua opera e ti emoziona.
 

Brethil

Owl Member
l'episodio secondo me è allucinante dal punto di vista umano, come può un uomo uccidere il figlio per volere di Dio? ma Caravaggio riesce comunque ad esprimere una forte umanità e tensione nel volto terrorizzato del ragazzo e nella lucentezza di quella lama che potrebbe sgozzarlo come un agnello.

Più che altro ho approfittato dell'occasione per andare a leggere il passo della Bibbia riguardante l'episodio in questione ed è allucinante la calma con cui Abramo affronta il tutto!
Ad ogni modo vorrei anche sottolineare l'espressione quasi umana che ha l'ariete inviato da Dio, sembra che ascolti e capisca le parole dell'angelo.
Osservando meglio l'uso di luci ed ombre è completamente arbitrario e affatto realistico, però credo sia un effetto voluto e ricercato per far risaltare la fisicità delle figure ritratte.
Interessanti i riferimenti alle vicende personali dell'autore racchiusi in questo dipinto, grazie Asiul :wink:
 

asiul

New member
Più che altro ho approfittato dell'occasione per andare a leggere il passo della Bibbia riguardante l'episodio in questione ed è allucinante la calma con cui Abramo affronta il tutto!
Ad ogni modo vorrei anche sottolineare l'espressione quasi umana che ha l'ariete inviato da Dio, sembra che ascolti e capisca le parole dell'angelo.
Osservando meglio l'uso di luci ed ombre è completamente arbitrario e affatto realistico, però credo sia un effetto voluto e ricercato per far risaltare la fisicità delle figure ritratte.
Interessanti i riferimenti alle vicende personali dell'autore racchiusi in questo dipinto, grazie Asiul :wink:

Ne approfitto per riportarre il passo della Genesi in questione(riporto quello della bibbia C.E.I.).Non per il suo significato religioso,ma per mostrare come cio' sia egregiamente espresso dall'arte di Caravaggio.

Genesi 22,1-18

1 Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». 2 Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, va' nel territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò». 3 Abramo si alzò di buon mattino, sellò l'asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l'olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. 4 Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. 5 Allora Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi». 6 Abramo prese la legna dell'olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutt'e due insieme. 7 Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!». Rispose: «Eccomi, figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov'è l'agnello per l'olocausto?». 8 Abramo rispose: «Dio stesso provvederà l'agnello per l'olocausto, figlio mio!». Proseguirono tutt'e due insieme; 9 così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l'altare, collocò la legna, legò il figlio Isacco e lo depose sull'altare, sopra la legna. 10 Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. 11 Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». 12 L'angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio». 13 Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. 14 Abramo chiamò quel luogo: «Il Signore provvede», perciò oggi si dice: «Sul monte il Signore provvede». 15 Poi l'angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta 16 e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio, 17 io ti benedirò con ogni benedizione e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. 18 Saranno benedette per la tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
andiamo con la terza opera, sempre proposta da asiul:

Tre studi per una crocifissione (3) di Francis Bacon

crucify3bacon.jpg
 
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