Il diario di Anna Frank è uno di quei libri che desideravo leggere da sempre, ma che non trovavo mai il coraggio di affrontare. Ne avevo letto alcuni brani da ragazzina, a scuola, e l'avevo mitizzato tanto da provarne timore reverenziale. Ora che ho trovato il coraggio di leggerlo posso dire che è un libro "normale" e insieme straordinario. La sua "normalità" sta nel fatto che, apparentemente, racconta la quotidianità e le riflessioni di una ragazzina di tredici anni durante la Seconda guerra mondiale, unendosi di fatto alle tante testimonianze letterarie di quegli anni, pertanto sbagliavo io a mitizzarlo. La sua straordinarietà sta nel fatto che a scriverlo è sì, una ragazzina durante la seconda guerra mondiale, ma una ragazzina costretta a lasciare la sua casa, la scuola, le amiche, la sua vita e a trasferirsi in un rifugio, un alloggio segreto, per sfuggire alla deportazione. Qui convivrà con un'altra famiglia e con un dentista irrascibile, mangerà quel che c'è, farà i turni per il bagno, troverà il tempo e il modo per studiare e lavorare. Tutto questo, e il modo tanto naturale con cui Anna lo racconta, è straordinario. È straordinario, oltre che inconcepibile, che delle persone debbano vivere per due anni in quel modo, debbano nascondersi come topi in gabbia, devono assoggettarsi alla bontà d'animo di amici e colleghi, debbano vedersi sottratta la vita e la libertà… per un'ideologia omicida che vede nell'altro un nemico da annientare. Anna, poi, dalla sua è molto particolare: alterna un animo vivace, attivo, civettuolo ad una maturità che la fa apparire adulta e la porta ad analizzare con sorprendente consapevolezza se stessa, gli altri e ciò che accade all'esterno, nel mondo fuori dall'alloggio. Parla quasi con naturalezza di gas, campi di concentramento, persecuzioni agli ebrei, ma anche – ciò che fa più male – di speranza, di dopoguerra, di futuro. Tutte cose che purtroppo non vedrà mai: Anna morirà nel marzo 1945 in un campo di concentramento e con lei moriranno la sua giovialità, le speranze, i sogni, la voglia di amare, scrivere, vivere.
Un libro da leggere, a qualunque età.