Zefiro
da sudovest
Esiste una particolare forma d'arte che a me affascina parecchio: quella dei vidoclip musicali.
Quello che trovo interessante in particolare, è l'affondo multimediale in un mix non scomponibile di altre forme d'arte di per sé già estremamente evolute: la musica, la cinematografia, la poesia.
L'idea di accompagnare con immagini un brano, a sottolineare i passaggi del testo o l'andamento della costruzione musicale è ben datata, come del resto non è cosa nuova il supporto offerto dalla tecnologia in continua evoluzione.
Credo che il videoclip musicale sia stato il primo esempio della nostra era (post-post-moderna?) di una dinamica evolutiva artistico-tecnologica ben nota che procede per miscelamenti successivi via via che ingredienti sempre più complessi e sofisticati si rendono disponibili e fruibili. Siam ben più avanti ora, ben più inoltrati nell'imprevedibile (e potenzialmente scivoloso e pericolosissimo...) perimetro non perimetrabile della realtà virtuale con notevoli potenzialità di creazione di bellezza.
Per esempio, la cinematografia vista con questa angolazione in fondo non è stato che un passaggio dal figurato (pittura) al figurato in movimento (cinema) che poi s'è ulteriormente arricchito con i passaggi al sonoro prima ed al colore poi.
Si osserva come l'evoluzione tecnologica non sia etranea a tutto questo: la crescita vuoi in termini numerici che in termini di potenziale intrinseco degli strumenti a disposizione innesca e catalizza a sua volta processi creativi difficilmente aniticipabili o prevedibili per via teorica.
Come se nel tempo si compissero ulteriori passi, non in senso meramente evolutivo, ma in termini di arricchimento, nel build up creativo del genere umano.
E' infatti altrettanto interessante notare che, nel caso di produzioni artistiche, tipicamente, questo tipo di evoluzione non mette "fuori moda" gli ingredienti base.
La pittura è capace di emozionarci e toccarci dentro esattamente come quando "c'era solo lei" con immutata freschezza e potenza. E così la poesia o altre più tradizionali forme d'arte.
Verrebbe da dire che esiste un "core" un nocciolo duro e strutturale nell'uomo che risuona forte a fronte di certe modalità espressive, quelle artistiche appunto, vuoi in termini di creazione, vuoi in termini di fruizione.
E capace, al contempo, in potenza e de facto, di infinite possibilità, sfruttando in una spirale ad anello complessa e singolarissima le sue stesse creazioni per creare altro o di altro godere e trarre diletto o, mettendola su un piano più in generale, arricchirsi, imparare, crescere.
Quello che trovo interessante in particolare, è l'affondo multimediale in un mix non scomponibile di altre forme d'arte di per sé già estremamente evolute: la musica, la cinematografia, la poesia.
L'idea di accompagnare con immagini un brano, a sottolineare i passaggi del testo o l'andamento della costruzione musicale è ben datata, come del resto non è cosa nuova il supporto offerto dalla tecnologia in continua evoluzione.
Credo che il videoclip musicale sia stato il primo esempio della nostra era (post-post-moderna?) di una dinamica evolutiva artistico-tecnologica ben nota che procede per miscelamenti successivi via via che ingredienti sempre più complessi e sofisticati si rendono disponibili e fruibili. Siam ben più avanti ora, ben più inoltrati nell'imprevedibile (e potenzialmente scivoloso e pericolosissimo...) perimetro non perimetrabile della realtà virtuale con notevoli potenzialità di creazione di bellezza.
Per esempio, la cinematografia vista con questa angolazione in fondo non è stato che un passaggio dal figurato (pittura) al figurato in movimento (cinema) che poi s'è ulteriormente arricchito con i passaggi al sonoro prima ed al colore poi.
Si osserva come l'evoluzione tecnologica non sia etranea a tutto questo: la crescita vuoi in termini numerici che in termini di potenziale intrinseco degli strumenti a disposizione innesca e catalizza a sua volta processi creativi difficilmente aniticipabili o prevedibili per via teorica.
Come se nel tempo si compissero ulteriori passi, non in senso meramente evolutivo, ma in termini di arricchimento, nel build up creativo del genere umano.
E' infatti altrettanto interessante notare che, nel caso di produzioni artistiche, tipicamente, questo tipo di evoluzione non mette "fuori moda" gli ingredienti base.
La pittura è capace di emozionarci e toccarci dentro esattamente come quando "c'era solo lei" con immutata freschezza e potenza. E così la poesia o altre più tradizionali forme d'arte.
Verrebbe da dire che esiste un "core" un nocciolo duro e strutturale nell'uomo che risuona forte a fronte di certe modalità espressive, quelle artistiche appunto, vuoi in termini di creazione, vuoi in termini di fruizione.
E capace, al contempo, in potenza e de facto, di infinite possibilità, sfruttando in una spirale ad anello complessa e singolarissima le sue stesse creazioni per creare altro o di altro godere e trarre diletto o, mettendola su un piano più in generale, arricchirsi, imparare, crescere.
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