e-book Burr - traduttore Oriana Previtali
Ecco l'incipit:
Il primo aprì la porta con una chiave piatta ed entrò, seguito da un giovane che si levò il berretto con fare impacciato. il giovane indossava rozzi panni che odoravano forte di mare ed era palesemente fuori posto nell'atrio spazioso in cui si trovava. Non sapeva che fare del berretto e se lo stava cacciando nella tasca della giubba, quando l'altro glielo levò di mano. Il gesto fu calmo e naturale e il giovane impacciato lo apprezzò. "Capisce" - pensò - mi porterà sino in fondo proprio come si deve."
Ho iniziato a leggere i primi capitoli, è molto scorrevole, si parte con l'incontro tra Martin Eden e Ruth, un classico amore a prima vista, un'attrazione sensuale e inspiegabile che meraviglia e stupisce i diretti interessati.
Secoli fa avevo letto Zanna Bianca e Il richiamo della foresta.
Cercando notizie biografiche, mi ha colpito che in alcune biografie Jack London risultasse morto per uremia, in altre per suicidio.
Da Wikipedia:
Il 22 novembre 1916 morì a soli 40 anni. Venne ritrovato in un Cottage nella residenza di Beauty Ranch, probabilmente per un'overdose di antidolorifici. Pur essendo stato sempre un uomo robusto, era stato colpito da gravi malattie tra cui lo scorbuto nel Klondike, mentre durante i viaggi sullo Snark fu affetto da infezioni tropicali. Soffriva inoltre di insufficienza renale, ma non smise mai di lavorare. Al momento della sua morte l'alcolismo era in fase avanzata e poiché soffriva molto stava assumendo come antidolorifici anche la morfina.
Si è dibattuto a lungo sulla sua morte. Si è sostenuta particolarmente la tesi del suicidio, quella di un'overdose puramente accidentale e quella di una necessità di assumere molti farmaci, a causa del dolore fisico, anche sfiorando il limite e alla fine superandolo e incorrendo nell'overdose fatale. Il certificato di morte riporta invece come causa del decesso l'uremia come conseguenza di insufficienza renale cronica.
Un recente studio realizzato negli Stati Uniti d'America da medici della divisione di Nefrologia e Ipertensione della facoltà di Medicina della University of North Carolina, partendo dal fatto che lo scrittore in una fotografia presenta sul viso i segni di una dermatite da mercurio, metallo utilizzato nella terapia della sifilide, ha sostenuto che è verosimile che questa malattia venerea possa essere stata la causa della morte di Jack London, o in alternativa, la causa dei dolori cronici di cui soffriva, al punto da costringerlo ad assumere molti antidolorifici; inoltre la tossicità del mercurio avrebbe accelerato il decorso fatale, anziché rallentarlo.