Questo romanzo, molto intenso e di grande spessore, ambientato negli Stati Uniti degli anni 30, racconta le vicissitudini della famiglia Joad, costretta dalla siccità e dai latifondisti a emigrare dall'Oklahoma verso la California in cerca di fortuna. E' una storia, tutto sommato, tremendamente attuale, un romanzo che secondo me dovrebbe essere letto quasi come obbligo sociale, poichè la maestria di Steinbeck porta il lettore a vivere in prima persona l'odissea dei più deboli e a rifletterci su.
La storia è magistralmente costruita e i personaggi sono così "vivi" da poterli percepire quasi fisicamente. Indimenticabile il personaggio di Tom, la "mente" della famiglia, uscito dal carcere per aver commesso un omicidio e reso più saggio da questa esperienza, e quello della mamma, una donna fenomenale che inaspettatamente prenderà in mano la situazione e trasmetterà il suo coraggio e la sua dignità, che non verrà mai a mancare nel corso della storia, al resto della famiglia, la quale, giunta nell'Ovest dopo tante peripezie, troverà una situazione ben più drammatica di quella sperata.
Mi è rimasto impresso il personaggio un po' bislacco di Casy, che ha dismesso i panni di predicatore per aver compreso che la virtù è sostanza e non forma e che molti dei peccati condannati dalla chiesa non sono tali in quanto non danneggiano alcun essere umano; mi è parsa quasi una voce fuori campo, come se, attraverso questo personaggio, l'autore avesse voluto comunicare in maniera più diretta il suo pensiero, lanciando un chiaro messaggio: è necessario lottare fino all'ultimo per conquistare i propri diritti, pur pagando un prezzo molto alto.
Scena finale struggente, disperata e tenera allo stesso tempo.
E' un libro che mi ha trasmesso rabbia e indignazione, ma che secondo me lascia aperto uno spiraglio di speranza.
Un capolavoro.
La storia è magistralmente costruita e i personaggi sono così "vivi" da poterli percepire quasi fisicamente. Indimenticabile il personaggio di Tom, la "mente" della famiglia, uscito dal carcere per aver commesso un omicidio e reso più saggio da questa esperienza, e quello della mamma, una donna fenomenale che inaspettatamente prenderà in mano la situazione e trasmetterà il suo coraggio e la sua dignità, che non verrà mai a mancare nel corso della storia, al resto della famiglia, la quale, giunta nell'Ovest dopo tante peripezie, troverà una situazione ben più drammatica di quella sperata.
Mi è rimasto impresso il personaggio un po' bislacco di Casy, che ha dismesso i panni di predicatore per aver compreso che la virtù è sostanza e non forma e che molti dei peccati condannati dalla chiesa non sono tali in quanto non danneggiano alcun essere umano; mi è parsa quasi una voce fuori campo, come se, attraverso questo personaggio, l'autore avesse voluto comunicare in maniera più diretta il suo pensiero, lanciando un chiaro messaggio: è necessario lottare fino all'ultimo per conquistare i propri diritti, pur pagando un prezzo molto alto.
Scena finale struggente, disperata e tenera allo stesso tempo.
E' un libro che mi ha trasmesso rabbia e indignazione, ma che secondo me lascia aperto uno spiraglio di speranza.
Un capolavoro.