142° MG - Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Dillard Sissman; Jonathan H.; E. C. Culbertson; Shack Dye; Hildrup Tubbs

Dillard Sissman

Gli avvoltoi roteano lenti,
in ampi cerchi, in un cielo
appena velato come di polvere di strada.
E un vento percorre il pascolo dove giaccio
agitando l'erba in lunghe onde.
Il mio aquilone è sul vento,
benché ogni tanto sussulti,
come un uomo che scrolli le spalle;
e la coda ondeggia un istante,
poi sprofonda nell'immobilità.
E gli avvoltoi roteano e roteano,
sfiorando lo zenit in ampi cerchi
sopra l'aquilone. E le colline dormono.
E una fattoria, bianca come neve,
fa capolino fra gli alberi verdi - in lontananza.
E io guardo l'aquilone,
perché la tenue luna s'accenderà fra poco,
e poi dondolerà come un pendolo
alla coda dell'aquilone.
Un guizzo di fiamme come libellula
m'abbacina gli occhi -
sventolo come una bandiera!

Jonathan Houghton

S'ode il gracchiare d'un corvo,
e il canto esitante del tordo.
S'ode il tintinnio di una campana lontana,
e la voce di un aratore sulla collina di Shipley.
Il bosco oltre il frutteto è immobile
di una immobilità estiva;
e lungo la strada cigola un carro
carico di grano, diretto ad Atterbury.
E un vecchio siede sotto un albero e dorme,
e una vecchia attraversa la strada,
venendo dall'orto con un secchio di more.
E un ragazzo è sdraiato nell'erba
ai piedi del vecchio,
e guarda le nubi che veleggiano,
e desidera, e desidera, e desidera
che cosa, non sa:
la maturità, la vita, il mondo sconosciuto!
Poi sono passati trent'anni:
e il ragazzo è tornato stanco della vita
e scopre che l'orto è scomparso,
e la foresta sparita,
e la casa rifatta
e la strada invasa dalla polvere delle automobili -
e che desidera la collina!

E. C. Culbertson

È vero, Spoon River,
che nell'atrio del Nuovo Tribunale
c'è una targa di bronzo
con i volti in rilievo
del direttore Whedon e di Thomas Rhodes?
Ed è vero che le mie vittoriose fatiche
in Consiglio di Contea, senza le quali
non sarebbe stata messa una sola pietra sull'altra,
e i finanziamenti usciti dalle mie tasche
per costruire quel tempio, non sono che ricordi dispersi fra la gente,
che pian piano svaniscono, e presto scenderanno
con loro nell'oblio dove giaccio?
In verità, credo che sia così.
Vuole la legge del Regno dei Cieli
che chi entri nella vigna all'undicesima ora
riceva la paga dell'intera giornata.
E vuole la legge del Regno di questo Mondo
che chi dapprima ostacoli una buona opera
se ne impadronisca e la usurpi,
poi che è posata la prima pietra,
e si erigono le targhe commemorative.

Shack Dye

I bianchi mi facevano burle d'ogni tipo.
Mi portavano via un grosso pesce dall'amo
e ce ne mettevano uno piccolo, mentre andavo
a prendere una lenza, e mi facevano credere
di non aver visto bene il pesce che avevo pescato.
Quando arrivò in città il circo Burr Robbins
convinsero il direttore a far entrare in pista
un leopardo ammaestrato, e mi fecero credere
che come Sansone stessi frustando una bestia feroce,
quando, per un premio di cinquanta dollari,
lo spinsi fuori della gabbia.
Una volta entrai nella bottega d'un maniscalco
e fui sconvolto alla vista di ferri di cavallo che strisciavano
per terra, come fossero vivi -
Walter Simmons aveva messo una calamita
sotto il bidone dell'acqua.
Eppure ognuno di voi, voi uomini bianchi,
si è avuta la sua beffa del pesce e anche del leopardo,
e come ferri di cavallo non avete mai saputo
cosa vi facesse muovere per Spoon River.

Hildrup Tubbs

Combattei due battaglie per il popolo.
Prima uscii dal partito, inalberando il vessillo
dell'indipendenza, per la riforma, e fui sconfitto.
Poi impiegai la mia forza ribelle
per conquistare la bandiera del mio vecchio partito -
e la conquistai, ma fui sconfitto.
Screditato, isolato, misantropo,
cercai il conforto dell'oro
e usai il mio residuo potere
per aggrapparmi come un saprofita
alla carcassa putrescente
della fallita banca di Thomas Rhodes,
come curatore del fondo.
Tutti mi voltarono le spalle.
I capelli mi divennero bianchi,
le mie purpuree lussurie grigie,
il tabacco e il whisky persero sapore
e per anni la morte m'ignorò
come fa coi porci.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Walter Simmons

I miei genitori pensavano che sarei diventato
grande come Edison o più grande:
perché da ragazzo costruivo palloni
e aquiloni meravigliosi e giocattoli a molla
e piccole locomotive che correvano su rotaie
e telefoni di barattoli e filo.
Suonavo la cornetta e dipingevo,
modellavo la creta e recitai la parte
del cattivo in Octoroon.
Ma poi a ventun anni mi sposai
e dovevo vivere, e così, per vivere
imparai il mestiere dell'orologiaio
e avevo una gioielleria in piazza,
e pensavo, pensavo, pensavo, pensavo, -
non agli affari, ma alla macchina
che progettavo di costruire.
E tutta Spoon River aspettava impaziente
di vederla in funzione, ma non funzionò mai.
E qualche anima buona pensò che il mio genio
fosse in qualche modo impedito dal negozio.
Non era vero. La verità era questa:
non ero un genio.

La vena comica di questa poesia è impagabile :)
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Abbinamento poesia e canzone corrispondente di De André e nel post successivo la versione di Morgan


La collina

Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley,
il debole di volontà, il forte di braccia, il buffone, l'ubriacone,
l'attaccabrighe?
Tutti, tutti, dormono sulla collina.
Uno morì di febbre,
uno bruciato in miniera,
uno ucciso in una rissa,
uno morì in prigione,
uno cadde da un ponte mentre faticava per moglie e figli -
tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.
Dove sono Ella, Kate, Mag, Lizzie e Edith,
il cuore tenero, l'anima semplice, la chiassosa, la superba,
l'allegrona? -
tutte, tutte, dormono sulla collina.
Una morì di parto clandestino,
una di amore contrastato,
una fra le mani di un bruto in un bordello,
una di orgoglio
infranto, inseguendo il desiderio del cuore,
una dopo una vita lontano a Londra e Parigi
fu riportata nel suo piccolo spazio accanto a Ella e Kate e Mag -
tutte, tutte dormono, dormono, dormono sulla collina.
Dove sono zio Isaac e zia Emily,
e il vecchio Towny Kincaid e Sevigne Houghton,
e il maggiore Walker che aveva parlato
con i venerandi uomini della rivoluzione?-
tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.
Li portarono figli morti in guerra,
e figlie che la vita aveva spezzato,
e i loro orfani, in lacrime -
tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.
Dov'è il vecchio Jones, il violinista
che giocò per novant'anni con la vita,
sfidando il nevischio a petto nudo,
bevendo, schiamazzando, infischiandosi di moglie e parenti,
e danaro, e amore, e cielo?
Eccolo! Ciancia delle sagre di pesce fritto di tanti anni fa,
delle corse di cavalli di tanti anni fa a Clary's Grove,
di ciò che Abe Lincoln disse
una volta a Springfield.

 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Walter Simmons

I miei genitori pensavano che sarei diventato
grande come Edison o più grande:
perché da ragazzo costruivo palloni
e aquiloni meravigliosi e giocattoli a molla
e piccole locomotive che correvano su rotaie
e telefoni di barattoli e filo.
Suonavo la cornetta e dipingevo,
modellavo la creta e recitai la parte
del cattivo in Octoroon.
Ma poi a ventun anni mi sposai
e dovevo vivere, e così, per vivere
imparai il mestiere dell'orologiaio
e avevo una gioielleria in piazza,
e pensavo, pensavo, pensavo, pensavo, -
non agli affari, ma alla macchina
che progettavo di costruire.
E tutta Spoon River aspettava impaziente
di vederla in funzione, ma non funzionò mai.
E qualche anima buona pensò che il mio genio
fosse in qualche modo impedito dal negozio.
Non era vero. La verità era questa:
non ero un genio.

La vena comica di questa poesia è impagabile:)

Quanta nebbia abbiamo nel cervello.

Se ci liberassimo da tutte le manie e inutili aspettative che ci attanagliano lo spirito, vedremmo la vita per quello che è: una gran bella roba.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Henry Tripp; Granville Calhoun; Henry C. Calhoun; Alfred Moir; Perry Zoll

Henry Tripp

La banca fallì e persi i miei risparmi.
Ero stanco del gioco estenuante di Spoon River
e decisi di andarmene
e abbandonare posizione sociale e famiglia;
ma dal treno di mezzanotte che entrava in stazione,
saltarono giù di corsa Cully Green
e Martin Vise, e cominciarono a battersi
per risolvere una vecchia ruggine,
e si davano pugni che sembravano
colpi di bastoni nodosi.
Mi pareva che Cully stesse per avere la meglio,
quando sulla faccia insanguinata gli spuntò una smorfia
di nauseante viltà e appoggiandosi a Martin
piagnucolò "Siamo buoni amici, Mart,
ti sono amico, no?".
Ma un tremendo pugno di Martin lo fece barcollare
e poi cadde come un mucchio di stracci.
E allora mi fermarono come testimone,
e persi il treno e rimasi a Spoon River
a combattere la mia battaglia per la vita fino all'ultimo.
Oh, Cully Green, sei stato il mio salvatore -
tu, così vergognoso e avvilito per anni,
che bighellonavi svogliato per le strade,
e ti avvolgevi di stracci l'anima ulcerata,
non ce l'hai fatta a lottare fino in fondo.

Granville Calhoun

Volevo fare il giudice di contea
ancora una volta per completare trent'anni
di servizio.
Ma gli amici mi abbandonarono e si unirono ai miei nemici,
e scelsero un uomo nuovo.
Allora uno spirito di vendetta mi prese
e ne infettai i miei quattro figli,
e covai la rappresaglia
finché il grande medico, la Natura,
mi colpì con la paralisi,
per dare pace all'anima e al corpo.
Hanno ottenuto potere e danaro i miei figli?
Hanno servito il popolo o lo hanno aggiogato
per arare e mietere i campi dell'io?
Come avrebbero potuto dimenticare
il mio viso alla finestra della stanza
dove sedevo impotente tra le gabbie dorate
dei canarini cinguettanti,
a guardare il vecchio tribunale?

Henry C. Calhoun

Raggiunsi la carica più alta a Spoon River,
ma a prezzo di quali amarezze!
Il viso di mio padre, che sta muto,
come un bimbo, a guardare i canarini,
e a fissare la finestra dell'ufficio
del giudice di contea,
e i suoi consigli di badare
solo a me stesso nella vita, e di punire Spoon River
per vendicare il torto che gli era stato fatto,
mi caricarono d'una furiosa energia
in cerca di ricchezza e potere.
Ma che altro fece se non avviarmi
sul sentiero che porta al bosco delle Furie?
Ho seguito quel sentiero e vi dico:
lungo la strada del bosco incontrerete le Parche,
dagli occhi di tenebra, curve sulla tela.
Fermatevi un attimo, e se vedete
il filo della vendetta spuntare dalla spola,
strappate svelti ad Atropo
le forbici e tagliatelo, ché i vostri figli,
e i figli dei figli dei figli
non indossino la tunica avvelenata.

Alfred Moir

Perché non fui divorato dal disprezzo di me stesso,
e consunto dall'indifferenza
e dalla rivolta impotente come "Indignazione" Jones?
Perché, con tutti i miei errori di peccatore,
non m'è toccata la sorte di Willard Fluke?
E come mai, benché stessi al Burchard's bar,
come una specie di richiamo del locale per far bere
i ragazzi, la maledizione del bere
mi cadde addosso come pioggia che scivola via
lasciandomi un'anima asciutta e immacolata?
E perché non ho mai ucciso nessuno,
come Jack McGuire?
Ma invece feci una certa strada nella vita,
e lo devo alla lettura di un libro.
Ma perché andai a Mason City,
dove mi capitò di vedere il libro in vetrina,
con quella copertina sgargiante che mi diede nell'occhio?
E perché la mia anima si fece prendere dal libro,
via via che lo leggevo e rileggevo?

Perry Zoll

Grazie, amici dell'Associazione Scientifica della contea,
per questa umile pietra,
e la piccola targa di bronzo.
Due volte tentai di far parte del vostro ragguardevole consesso,
e fui respinto,
e quando il mio opuscolo
sull'intelligenza delle piante
cominciò a destare interesse,
foste sul punto di accogliermi.
Poi crebbi senza bisogno di voi
e del vostro riconoscimento.
Ma non rifiuto la vostra lapide commemorativa,
capisco che, così facendo,
vi priverei dell'onore che ve ne deriva.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Dippold l'ottico; Magrady Graham; Archibald Higbie; Tom Merritt; La signora Merritt

Dippold l'ottico

Che cosa vedete adesso?
Globi di rosso, giallo, porpora.
Un momento! E adesso?
Mio padre e mia madre e le mie sorelle.
Bene! E ora?
Cavalieri in armi, donne bellissime, visi delicati.
Provate questa.
Un campo di grano - una città.
Molto bene! E ora?
Una giovane donna e angeli chini su di lei.
Una lente più forte! E ora?
Molte donne dagli occhi luminosi e le labbra socchiuse.
Provate questa.
Un bicchiere su un tavolo, nient'altro.
Ah, capisco! Provate questa lente!
Solo uno spazio aperto - non vedo niente di particolare.
Bene, e ora!
Pini, un lago, un cielo d'estate.
Va meglio. E adesso?
Un libro.
Leggetemi una pagina.
Non posso. I miei occhi sono attratti oltre la pagina.
Provate questa lente.
Abissi d'aria.
Magnifico! E ora?
Luce, soltanto luce, che trasforma tutto il mondo sottostante
in giocattolo.
Benissimo, faremo gli occhiali così.

Magrady Graham

Ditemi, fu eletto governatore Altgeld?
Quando arrivarono i primi risultati
e Cleveland stravinceva nell'est,
fu troppo per te, povero cuore stanco,
che avevi lottato per la democrazia
nei lunghi, lunghi anni della sconfitta.
E come un orologio scassato
ti sentii rallentare fino a fermarti.
Ditemi, Altgeld fu eletto?
E cosa fece?
La sua testa fu offerta su un piatto a una danzatrice,
o trionfò per il popolo?
Perché quando lo vidi
e gli strinsi la mano,
i suoi occhi azzurri di bambino
mi commossero fino alle lacrime,
e intorno a lui c'era un'aria di eternità,
come la luce chiara e fredda che all'alba è sospesa
sulle colline!

Archibald Higbie

Ti detestavo, Spoon River. Tentai di innalzarmi al di sopra di te.
Mi vergognavo di te. Ti disprezzavo
come mio luogo di nascita.
E a Roma fra gli artisti,
parlando italiano, parlando francese,
a volte mi parve d'essere libero
da ogni traccia della mia origine.
Mi parve di raggiungere le vette dell'arte
e di respirare l'aria che respiravano i maestri,
e di vedere il mondo coi loro occhi.
Ma davano un'occhiata al mio lavoro e dicevano:
"A che mirate, amico mio?
A volte sembra il viso di Apollo,
altre volte ha qualcosa di Lincoln".
Non c'era cultura, capite, a Spoon River,
e io bruciavo di vergogna e me ne stavo zitto.
E che potevo fare, intriso com'ero
e appesantito di terra del west,
se non desiderare, e pregare di nascere
un'altra volta, e che tutta Spoon River
mi fosse sradicata dall'anima?

Tom Merritt

Cominciai a sospettare qualcosa -
era sempre così calma e distratta.
Poi un giorno sentii chiudere la porta sul retro,
mentre entravo da quella davanti, e lo vidi svignarsela
dietro l'affumicatoio nel cortile,
e attraverso il campo di corsa.
E decisi di ucciderlo alla prima occasione.
Ma quel giorno, passando dalle parti di Fourth Bridge,
senza un bastone né una pietra a tiro,
me lo vidi davanti all'improvviso
terrorizzato, coi conigli in mano,
e non seppi dir altro che "No, no, no",
mentre prendeva la mira e mi sparava al cuore.

La signora Merritt

Muta davanti alla giuria,
non una parola al giudice che mi chiedeva
se avevo nulla da obiettare alla sentenza,
solo scossi la testa.
Che dire a gente che pensava
che una donna di trentacinque anni è colpevole
se l'amante di diciannove le uccide il marito?
Anche se gli avevo detto tante volte,
"Vattene, Elmer, vattene via di qui,
ti ho fatto impazzire col dono del mio corpo:
farai qualcosa di terribile".
E come temevo, uccise mio marito;
io non c'entravo per niente, lo giuro!
Muta per trent'anni in prigione!
E i cancelli di ferro di Joliet
s'aprirono quando le guardie grigie e mute
mi portarono fuori nella bara.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Elmer Karr; Elizabeth Childers; Edith Conant; Charles Webster; Padre Malloy

Elmer Karr

Cos'altro se non l'amore di Dio può aver reso miti
e indulgenti quelli di Spoon River
verso di me che usurpai il letto di Thomas Merritt
e in più l'assassinai?
O cuori amorevoli che mi accoglieste ancora
al ritorno dopo quattordici anni di prigione!
O soccorrevoli mani che mi riceveste in chiesa,
e ascoltaste in lacrime la mia confessione di penitente,
che riceveva il sacramento del pane e del vino!
Pentitevi, voi che vivete, e affidatevi a Gesù.

Elizabeth Childers

Polvere della mia polvere,
e polvere con la mia polvere,
o bimbo, che moristi mentre entravi nel mondo,
morto della mia morte!
Che non conoscesti il respiro, nonostante gli sforzi,
e il cuore ti batteva quando vivevi con me,
e si fermò quando mi lasciasti per la vita.
È bene così, bimbo mio. Così non percorresti mai
la lunga, lunga strada che inizia coi giorni di scuola,
quando le piccole dita si fanno sfuocate dietro le lacrime
che cadono sulle lettere sbilenche,
e la prima ferita, quando il tuo piccolo compagno
ti abbandona per un altro;
e la malattia, e il volto della paura accanto al letto;
la morte del padre o della madre;
o la vergogna per causa loro, o la miseria;
poi, cessato il virgineo dolore dei giorni di scuola,
una natura cieca ti fa bere
alla coppa dell'amore, che tu sai avvelenata.
A chi avresti proteso il tuo viso di fiore?
Un botanico, fragile creatura? Quale sangue avrebbe gridato col tuo?
Puro o contaminato, non importa,
è sangue che chiama il nostro sangue.
E poi i tuoi figli - oh, che sarebbe stato di loro?
E quale il tuo dolore? Figlio! Figlio!
La morte è migliore della vita!

Edith Conant

Noi aleggiamo in questo luogo - noi, le memorie,
e ci copriamo gli occhi per timore di leggere:
"17 giugno 1884, all'età di 21 anni e 3 giorni".
E tutto è cambiato.
E noi - noi, le memorie, restiamo qui sole,
perché nessun occhio s'accorge di noi, né saprebbe perché
siamo qui.
Tuo marito è morto, tua sorella vive lontano,
tuo padre è curvo per gli anni,
ti ha dimenticato, esce poco di casa
ormai.
Nessuno ricorda il tuo volto dolcissimo,
la tua voce melodiosa!
Come cantavi, persino il mattino che sei stata colpita,
con acuta dolcezza, con dolore penetrante,
prima della venuta del figlio che è morto con te.
Tutto è dimenticato, tranne che da noi, le memorie,
che siamo dimenticate dal mondo.
Tutto è cambiato, tranne il fiume e la collina -
anche loro sono cambiati.
Soltanto il sole ardente e le stelle quiete sono le stesse.
E noi - noi, le memorie, restiamo qui sgomente,
gli occhi chiusi per la stanchezza del pianto -
in una stanchezza infinita!

Charles Webster

Il bosco di pini sulla collina,
e la fattoria a miglia di distanza,
si vedevano nitidi come attraverso una lente
sotto un cielo azzurro pavone!
Ma una coltre di nubi il pomeriggio
avvolse la terra. E tu attraversavi la strada
e il campo di trifoglio, dove l'unico suono
era il liquido tremolo del grillo.
Poi il sole tramontò fra grandi turbini
di tempeste lontane. Un vento si levò
che spazzò il cielo e attizzò le fiamme
delle stelle inermi;
e fece oscillare la luna rossiccia,
che pendeva tra l'orlo della collina
e i rami scintillanti del pometo.
Camminavi assorta sulla riva
dove le gole delle onde erano come caprimulgi
che cantassero sott'acqua e piangessero
allo sciacquio del vento fra i cedri,
poi ti sei fermata, troppo tesa per piangere, accanto alla casa,
e alzando lo sguardo hai visto Giove,
che sfiorava la vetta del pino gigante,
e in basso hai visto la mia sedia vuota,
cullata dal vento nel portico deserto -
sii coraggiosa, Amore!

Padre Malloy

Lei è lassù, padre Malloy,
dov'è la terra consacrata e ogni tomba è segnata da una croce,
non qui con noi sulla collina -
noi di fede incerta, e visione confusa
e instabili speranze, e peccati mai perdonati.
Lei era così umano, padre Malloy,
a volte beveva con noi un bicchiere in amicizia,
parteggiando per noi che volevamo riscattare Spoon River
dal freddo e lo squallore della morale provinciale.
Era come un viaggiatore che riporti uno scrigno di sabbia
del deserto intorno alle piramidi
e le renda reali e l'Egitto stesso reale.
Lei partecipava e discendeva da un grande passato,
eppure era così vicino a tanti di noi.
Credeva nella gioia di vivere.
Non pareva che avesse vergogna della carne.
Lei affrontava la vita com'è,
e il suo mutare.
Alcuni di noi si avvicinarono a lei, padre Malloy,
vedendo che la sua chiesa aveva intuito il cuore,
e se ne prendeva cura
tramite Pietro la Fiamma,
Pietro la Roccia.
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
Tom Merritt

Cominciai a sospettare qualcosa -
era sempre così calma e distratta.
Poi un giorno sentii chiudere la porta sul retro,
mentre entravo da quella davanti, e lo vidi svignarsela
dietro l'affumicatoio nel cortile,
e attraverso il campo di corsa.
E decisi di ucciderlo alla prima occasione.
Ma quel giorno, passando dalle parti di Fourth Bridge,
senza un bastone né una pietra a tiro,
me lo vidi davanti all'improvviso
terrorizzato, coi conigli in mano,
e non seppi dir altro che "No, no, no",
mentre prendeva la mira e mi sparava al cuore.

La signora Merritt

Muta davanti alla giuria,
non una parola al giudice che mi chiedeva
se avevo nulla da obiettare alla sentenza,
solo scossi la testa.
Che dire a gente che pensava
che una donna di trentacinque anni è colpevole
se l'amante di diciannove le uccide il marito?
Anche se gli avevo detto tante volte,
"Vattene, Elmer, vattene via di qui,
ti ho fatto impazzire col dono del mio corpo:
farai qualcosa di terribile".
E come temevo, uccise mio marito;
io non c'entravo per niente, lo giuro!
Muta per trent'anni in prigione!
E i cancelli di ferro di Joliet
s'aprirono quando le guardie grigie e mute
mi portarono fuori nella bara.

Ecco l'America minore. Provinciale, domestica. Quante volte abbiamo letto sul giornale un trafiletto con una notizia simile? La storia dei Merritt e di Elmer Karr (morto poi di febbre, ricordate?) è la storia del paese accanto. Che poi finisca che lei si prende 30 anni per essere considerata la mandante dell'omicidio del marito e di aver adescato il giovane per questo scopo non importa.
Lee Masters ci dipinge uno spaccato di vita che mi porta un'altra volta a convincermi che l'uomo, negli istinti naturali, non è mai cambiato. E aggiungo, poco riflessivo era una volta e poco riflessivo è rimasto oggi. Soprattutto quando le sue decisioni comportano delle scelte radicali per la vita altrui.

Ora mi preme però porvi una domanda: secondo voi Elmer Karr è davvero uscito di prigione o è in prigione che è morto di febbre? La sua potrebbe essere una confessione di un penitente da morto, come è nello stile degli altri abitanti di Spoon River. O è davvero stato accolto e perdonato fra i cristiani dopo la sua redenzione?

PS: spesso si vuole vedere o cercare quello che non c'è. Anche quando la verità, la soluzione c'è l'abbiamo davanti agli occhi, ma sembra troppo scontata. Chi è che ha detto che quando elimini l'impossibile, per quanto improbabile quello che rimane è la verità? O che la verità è quasi sempre la soluzione più facile, semplice? :?
 
Ultima modifica:

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Tom Merritt

Cominciai a sospettare qualcosa -
era sempre così calma e distratta.
Poi un giorno sentii chiudere la porta sul retro,
mentre entravo da quella davanti, e lo vidi svignarsela
dietro l'affumicatoio nel cortile,
e attraverso il campo di corsa.
E decisi di ucciderlo alla prima occasione.
Ma quel giorno, passando dalle parti di Fourth Bridge,
senza un bastone né una pietra a tiro,
me lo vidi davanti all'improvviso
terrorizzato, coi conigli in mano,
e non seppi dir altro che "No, no, no",
mentre prendeva la mira e mi sparava al cuore.

La signora Merritt

Muta davanti alla giuria,
non una parola al giudice che mi chiedeva
se avevo nulla da obiettare alla sentenza,
solo scossi la testa.
Che dire a gente che pensava
che una donna di trentacinque anni è colpevole
se l'amante di diciannove le uccide il marito?
Anche se gli avevo detto tante volte,
"Vattene, Elmer, vattene via di qui,
ti ho fatto impazzire col dono del mio corpo:
farai qualcosa di terribile".
E come temevo, uccise mio marito;
io non c'entravo per niente, lo giuro!
Muta per trent'anni in prigione!
E i cancelli di ferro di Joliet
s'aprirono quando le guardie grigie e mute
mi portarono fuori nella bara.

Ecco l'America minore. Provinciale, domestica. Quante volte abbiamo letto sul giornale un trafiletto con una notizia simile? La storia dei Merritt e di Elmer Karr (morto poi di febbre, ricordate?) è la storia del paese accanto. Che poi finisca che lei si prende 30 anni per essere considerata la mandante dell'omicidio del marito e di aver adescato il giovane per questo scopo non importa.
Lee Masters ci dipinge uno spaccato di vita che mi porta un'altra volta a convincermi che l'uomo, negli istinti naturali, non è mai cambiato. E aggiungo, poco riflessivo era una volta e poco riflessivo è rimasto oggi. Soprattutto quando le sue decisioni comportano delle scelte radicali per la vita altrui.

Ora mi preme però porvi una domanda: secondo voi Elmer Karr è davvero uscito di prigione o è in prigione che è morto di febbre? La sua potrebbe essere una confessione di un penitente da morto, come è nello stile degli altri abitanti di Spoon River. O è davvero stato accolto e perdonato fra i cristiani dopo la sua redenzione?

PS: spesso si vuole vedere o cercare quello che non c'è. Anche quando la verità, la soluzione c'è l'abbiamo davanti agli occhi, ma sembra troppo scontata. Chi è che ha detto che quando elimini l'impossibile, per quanto improbabile quello che rimane è la verità? O che la verità è quasi sempre la soluzione più facile, semplice? :?

non riesco a trovare il brano riferito a Elmer Karr...se magari mi faciliti :)
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
non riesco a trovare il brano riferito a Elmer Karr...se magari mi faciliti :)
:? Non sono sicuro di capire :??. L'epitaffio su Elmer Karr è sul post #209 di ZdM, il fatto che muore di febbre è su quello intitolato "La collina", se invece per brano intendevi una riproposizione di De Andrè, non so se esiste. Non possiedo il disco :boh:.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
:? Non sono sicuro di capire :??. L'epitaffio su Elmer Karr è sul post #209 di ZdM, il fatto che muore di febbre è su quello intitolato "La collina", se invece per brano intendevi una riproposizione di De Andrè, non so se esiste. Non possiedo il disco :boh:.

grazie, non riuscivo a trovare il brano riferito a lui, intendevo quello. :)
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
secondo me alcuni episodi dell'Antologia sono ispirati alla realtà. L'autore era un avvocato e quindi veniva a conoscenza di tanti fatti criminosi che ha poi messo dentro, perché mi sembra impossibile che i cittadini di Spoon River ne abbiano combinate così tante :mrgreen:
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
secondo me alcuni episodi dell'Antologia sono ispirati alla realtà. L'autore era un avvocato e quindi veniva a conoscenza di tanti fatti criminosi che ha poi messo dentro, perché mi sembra impossibile che i cittadini di Spoon River ne abbiano combinate così tante :mrgreen:

Anche secondo me. In effetti sembrerebbe che alcuni abitanti di Lewiston si fossero a tal punto risentiti che, anche ad anni di distanza, non volessero nemmeno sentir nominare Lee Master.

Non so se è leggenda o verità, ma rimane la dolcezza.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Ami Green; Calvin Campbell; Henry Layton; Harlan Sewall; Ippolit Konovaloff

Ami Green

Non "un giovane dal capo canuto e l'occhio stanco",
ma un vecchio dalla pelle liscia
e i capelli neri!
Per tutta la vita ebbi un viso da ragazzo,
e per anni, un'anima rigida e incurvata,
in un mondo che mi considerava uno zimbello,
da prendersi alla leggera,
o da trattare da uomo secondo il capriccio,
perché non ero né uomo né ragazzo.
In verità fu anche l'anima, così come il corpo,
che non maturò mai, e vi dico
che l'ambito dono dell'eterna giovinezza
è soltanto un arresto della crescita.

Calvin Campbell

Voi che recalcitrate contro il destino,
ditemi com'è che su questo pendio,
che scende al fiume,
esposto al sole e al vento del sud,
una pianta trae dall'aria e dal suolo
veleno e diventa tossica edera?
E un'altra dalla stessa aria e suolo trae
dolci elisir e colori e diventa corbezzolo?
E prosperano entrambe?
Potete biasimare Spoon River per ciò che è,
ma chi volete biasimare per la volontà in voi
che si nutre e vi fa gramigna,
stramonio, soffione o verbasco
e che non sa giovarsi dell'aria o del suolo
per farvi gelsomino o glicine?

Henry Layton

Chiunque tu sia, che passi qui accanto
sappi che mio padre era mite,
e mia madre violenta,
e che sono nato dalla somma di due metà contrastanti,
non amalgamate e fuse,
ma ciascuna distinta, saldate insieme debolmente.
Qualcuno di voi mi giudicò mite,
altri violento,
altri l'una e l'altra cosa.
Ma nessuna delle mie metà causò la mia rovina.
Fu il distacco delle due metà,
l'una mai parte dell'altra,
che mi ridusse un'anima senza vita.

Harlan Sewall

Tu non hai mai compreso, o sconosciuto,
perché ripagassi
la tua devota amicizia e le squisite attenzioni
prima con più rari ringraziamenti,
poi sfuggendo sempre più la tua presenza,
per non essere costretto a ringraziarti,
e infine col silenzio che seguì
alla nostra separazione finale.
Tu avevi curato la mia anima malata. Ma per curarla
avevi visto il mio male, conosciuto il mio segreto,
ecco perché ti fuggivo.
Infatti quando il corpo risorge dal dolore
non si cesserebbe mai di baciare la mano sollecita
che ci ha dato l'assenzio, pur rabbrividendo
al pensiero dell'assenzio,
ma la cura di un'anima è altra cosa,
perché allora vorremmo cancellare dal ricordo
le parole sommesse, gli sguardi indiscreti,
e restare per sempre dimentichi,
non tanto del dolore,
quanto della mano che l'ha sanato.

Ippolit Konovaloff

Facevo l'armaiolo a Odessa.
Una notte la polizia irruppe nella stanza
dove un gruppo di noi leggeva Spencer.
E ci sequestrarono i libri e ci arrestarono.
Ma io fuggii e venni a New York
e di lì a Chicago, e poi a Spoon River,
dove mi potei studiare Kant in pace
e sbarcai il lunario riparando armi!
Guardate i miei stampi! I miei modelli!
Uno per la canna, uno per il cane,
e quelli per le altre parti dell'arma!
Bene, immaginate ora che ogni armaiolo
non abbia altro che copie dei modelli
che vedete - allora tutte le armi
sarebbero identiche, con un cane per colpire
la capsula e una canna per dirigere il colpo,
tutte di uguale potenza di per sé, e tutte
di uguale efficacia al confronto.
Quello sarebbe il mondo delle armi!
Che nulla potrebbe smontare
se non un Creatore di modelli diversi
che rimodellasse di nuovo il metallo.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Henry Phipps; Harry Wilmans; John Wasson; Molti soldati; Godwin James

Henry Phipps

Ero il sovrintendente della Sunday-school,
presidente fantoccio della fabbrica di carri
e dell'industria di scatolette,
agivo per conto di Thomas Rhodes e la cricca della banca;
mio figlio cassiere della banca,
sposato alla figlia di Rhodes,
i giorni feriali passati a far soldi,
e le domeniche in chiesa a pregare.
Ero dovunque una rotella nell'ingranaggio delle cose-come-sono:
padrone e schiavo del danaro, imbiancato
con la vernice della fede cristiana.
E poi:
la banca crollò. Mi ritrovai a guardare la macchina fracassata -
gli sfiatatoi delle ruote tappati col mastice e riverniciati;
i bulloni fradici, le barre spezzate;
e solo la tramoggia per le anime in condizione di funzionare ancora
in una nuova divoratrice di vita quando giornali, giudici e maghi
della finanza
la volessero restaurare.
Fui scarnificato fino all'osso, ma poggiavo sulla rupe dei secoli,
e ora capivo il gioco, non più un babbeo,
e sapevo che "i giusti abiteranno la terra
e i giorni dei malvagi sono contati".
Poi all'improvviso, il dottor Meyers mi trovò
un cancro al fegato.
Non ero, dopo tutto, il prediletto di Dio!
E benché mi trovassi su un picco
al di sopra delle nebbie tra le quali ero salito,
e pronto per una vita più ricca nel mondo,
le forze eterne
mi smossero di lì con uno spintone.

Harry Wilmans

Avevo da poco ventun anni,
e Henry Phipps, il sovrintendente della Sunday-school,
fece un discorso al Teatro Bindle.
"L'onore della bandiera va tenuto alto" disse
"sia che venga assalita da una tribù di barbari Tagalog
o dalla potenza più grande d'Europa."
E noi acclamammo, acclamammo il discorso e la bandiera
che lui sventolava
parlando.
Così andai alla guerra a dispetto di mio padre,
e seguii la bandiera finché la vidi issata
sul nostro campo nella risaia vicino a Manila.
E tutti noi acclamammo e acclamammo.
Ma c'erano mosche e cose velenose,
e c'era l'acqua pestifera,
e il caldo crudele,
e il cibo nauseante e putrido,
e il tanfo della trincea proprio dietro le tende,
dove i soldati s'andavano a vuotare;
e c'erano le puttane che ci venivano dietro, piene di sifilide;
e atti bestiali fra noi o da soli,
e prepotenza, odio, abbrutimento,
e giorni di disgusto e notti di paura
fino all'ora dell'assalto tra i vapori della palude,
seguendo la bandiera,
finché caddi con un grido e un buco nelle budella.
Adesso c'è una bandiera sopra di me a Spoon River!
Una bandiera! Una bandiera!

John Wasson

Oh! l'erba umida di rugiada del prato in North Carolina
attraverso il quale Rebecca mi seguiva piangendo, piangendo
con un bimbo in braccio, e tre che le correvano dietro piangendo,
per prolungare l'addio quando partii per la guerra contro gli Inglesi,
e poi i lunghi, duri anni fino al giorno di Yorktown.
E poi la mia ricerca di Rebecca,
che trovai finalmente in Virginia,
due bimbi morti nel frattempo.
Andammo coi buoi nel Tennessee,
di là dopo anni in Illinois,
e infine a Spoon River.
Tagliammo l'erba della prateria,
abbattemmo foreste,
costruimmo scuole, costruimmo ponti,
spianammo strade e arammo campi
soli contro la povertà, le calamità, la morte -
Se Harry Wilmans che combatté i Filippini
deve avere una bandiera sulla tomba
prendetela dalla mia!

Molti soldati

L'idea danzava davanti a noi come una bandiera;
il suono di una musica marziale;
l'emozione di portare un fucile;
promozione sociale al ritorno in patria;
il fulgore della gloria, l'ira per i nemici;
il sogno di servire il paese o Dio.
Ma queste cose erano dentro di noi, splendevano innanzi a noi,
non erano il potere dietro a noi,
l'onnipotente mano della vita,
come il fuoco al centro della terra che crea le montagne,
o le acque prigioniere che le spaccano.
Vi ricordate l'anello di ferro
che il fabbro, Shack Dye, saldò
attorno alla quercia nel prato di Bennet,
per appendervi un'amaca,
perché vi si sdraiasse sua figlia Janet, a leggere
nei pomeriggi d'estate?
E che crescendo l'albero alla fine
spezzò l'anello di ferro?
Ma ogni cellula dell'albero
sapeva solo che palpitava di vita,
e non si curò che l'amaca cadesse
nella polvere con le poesie di Milton.

Godwin James

Harry Wilmans! Tu che sei caduto nella palude
vicino a Manila, seguendo la bandiera,
non sei stato ferito dalla grandezza di un sogno,
né ucciso da un'opera vana,
né spinto alla follia da sataniche insidie;
né torturato da nervi malati,
né hai trascinato grandi ferite in vecchiaia.
Non hai sofferto la fame, perché il governo ti nutriva.
Non hai dovuto nemmeno gridare "avanti"
a un esercito che guidavi
contro un nemico dal sorriso beffardo,
più tagliente delle baionette. Non ti hanno sbaragliato
invisibili bombe. Non sei stato respinto
da coloro per i quali sei stato sconfitto.
Non hai mangiato il pane insipido
che una miserabile alchimia ricava dagli ideali.
Tu sei andato a Manila, Harry Wilmans,
mentre io mi arruolavo nell'esercito inzaccherato
di giovani invasati dal volto raggiante,
che si slanciavano in avanti, e venivano respinti e cadevano,
malati, affranti, piangenti, spogliati della fede,
seguendo la bandiera del regno dei cieli.
Tu e io, Harry Wilmans, siamo caduti
ciascuno a suo modo, senza distinguere
il bene dal male, la sconfitta dalla vittoria,
né quale volto sorrida
dietro la maschera demoniaca.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Lyman King; Caroline Branson; Anne Rutledge; Hamlet Micure; Mabel Osborne

Lyman King

Forse credi, viandante, che il fato
sia una trappola al di fuori di te,
che puoi evitare usando prudenza
e saggezza.
Così tu credi, quando osservi la vita degli uomini,
come farebbe un dio che si chini su un formicaio,
e veda la soluzione dei loro problemi.
Ma entra nella vita:
col tempo vedrai il fato avvicinarsi
sotto forma della tua immagine allo specchio;
oppure mentre siedi solo al focolare,
d'improvviso la sedia accanto a te avrà un ospite,
e tu riconoscerai quell'ospite,
e gli leggerai il vero messaggio negli occhi.

Caroline Branson

Coi nostri cuori come soli alla deriva, oh se avessimo soltanto
passeggiato,
come spesso un tempo, per i campi di aprile finché la luce delle
stelle
avvolgeva d'un invisibile velo di seta l'oscurità
sotto la rupe, nostro luogo d'incontri nel bosco,
alla curva del ruscello! Fossimo solo passati dal corteggiamento
simile ad armoniche note di musica, al possesso,
nell'ispirata improvvisazione dell'amore!
Ma lasciarci alle spalle come un canto concluso
il rapito incanto della carne,
in cui le nostre anime sprofondarono, giù, giù,
dove non c'era né il tempo, né lo spazio, né noi -
annullati nell'amore!
Ma passare da questo alla luce delle lampade d'una stanza:
e restarcene col nostro segreto che schernisce se stesso,
e si nasconde tra fiori e mandolini,
scrutato da tutti fra l'insalata e il caffè.
E vedere lui tremante, e sentire me
presaga, come chi firmi un contratto -
non ardente di doni e pegni accumulati
con rosee mani sulla sua fronte.
E poi, oh notte! senza spontaneità! senza amore!
Tutto il nostro corteggiamento cancellato dal possesso,
in quella stanza in un'ora che tutti sapevano!
L'indomani lui era così assente, quasi freddo,
così stranamente diverso, si chiedeva perché piangessi,
finché non so che nauseata disperazione e voluttuosa follia
ci spinsero al patto mortale.
Uno stelo sulla sfera terrestre,
fragile come luce di stelle;
in attesa d'essere gettato di nuovo
nel flusso della creazione.
Ma la prossima volta venire al mondo
sotto lo sguardo di Raffaello e san Francesco
nel caso passino di lì.
Perché io sono il loro fratellino,
chiaramente riconoscibile a vista
attraverso un ciclo di nascite che verranno.
Si può conoscere il seme e la terra;
si può sentire la pioggia fredda cadere,
ma solo la sfera terrestre, soltanto il cielo
conoscono il segreto del seme
nella camera nuziale sotto terra.
Gettami di nuovo nel flusso,
dammi un'altra possibilità -
salvami, Shelley!

Anne Rutledge

Da me indegna e ignota
le onde di una musica immortale:
"Per nessuno odio, per tutti amore".
Da me il perdono di milioni a milioni,
e il volto benefico d'una nazione
luminoso di giustizia e verità.
Sono io Anne Rutledge che dormo sotto questa erba,
amata in vita da Abraham Lincoln,
sposata da lui, non per unione,
ma per separazione.
Fiorisci per sempre, o Repubblica,
dalla polvere del mio petto!

Hamlet Micure

Durante una lunga febbre si hanno molte visioni:
mi trovavo di nuovo nella casetta
col gran prato di trifoglio
che scendeva fino allo steccato,
ombreggiato dalla quercia,
dove noi bimbi avevamo l'altalena.
Però la casetta era un maniero
in mezzo a una radura, e accanto alla radura c'era il mare.
Ero nella stanza dove il piccolo Paul
soffocava per la difterite,
però non era questa stanza -
era una veranda soleggiata chiusa
da finestre a colonnine,
e su uno scanno sedeva un uomo dal mantello scuro,
il viso pareva quello di Euripide.
Era venuto a trovarmi, o forse ero andato io a trovare lui -
non sono sicuro.
Si sentiva il fremito del mare, il trifoglio ondeggiava
nella brezza estiva, e il piccolo Paul venne
alla finestra coi fiori di trifoglio e sorrise.
Allora dissi: "Che cos'è "la disperazione divina", Alfred?"
"Hai letto "Lacrime, vane lacrime"?" mi chiese.
"Sì, ma lì non hai espresso la disperazione divina."
"Ma caro amico" rispose "ecco perché la disperazione
era divina."

Mabel Osborne

I tuoi fiori rossi tra le foglie verdi
appassiscono, bellissimo geranio!
Ma tu non chiedi acqua.
Tu non puoi parlare! Non occorre che parli -
tutti sanno che stai morendo di sete,
ma non ti danno l'acqua!
Passano oltre e dicono:
"Il geranio ha bisogno d'acqua".
E io, che avevo felicità da spartire
e desideravo spartire la tua felicità;
io che ti amavo, Spoon River,
e anelavo al tuo amore,
appassii sotto i tuoi occhi, Spoon River -
assetata, assetata,
muta per il pudore dell'anima di chiederti amore,
tu che sapevi e mi vedevi morire davanti a te,
come questo geranio che qualcuno ha piantato sopra di me,
e lascia morire.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
William H. Herndon; Rebecca Wasson; Rutherford McD.; Hannah A.; Lucinda Matlock

William H. Herndon

Alla finestra della vecchia casa
appollaiata sulla vetta, che domina per miglia la vallata,
cessati i giorni della fatica, assistendo inerte al declino della vita,
giorno dopo giorno frugai nella memoria,
come chi scruta nel globo di cristallo d'una maga,
e vidi le figure del passato,
come in un corteo riflesso da un sogno luminoso,
muoversi attraverso l'incredibile sfera del tempo.
E vidi un uomo levarsi dalla terra come un gigante di fiaba
e slanciarsi incontro a un destino immortale,
capitano di grandi eserciti, capo della repubblica,
unendo insieme nel ditirambo di un canto rigeneratore
le epiche speranze di un popolo;
e al tempo stesso Vulcano di fuochi sovrani,
alla cui fiamma spade e scudi imperituri erano forgiati
da spiriti temprati in cielo.
Guardate nel cristallo! Eccolo che si affretta
al luogo in cui il suo cammino s'incontra col cammino
di un figlio di Plutarco e di Shakespeare!
O Lincoln, attore davvero, che ben recitasti la parte,
e Booth, che da mimo facesti il tuo ingresso nella tragedia,
più e più volte vi ho visto,
mentre i corvi gracchianti volavano verso il bosco
sopra il mio tetto in tramonti solenni,
là alla finestra,
solo.

Rebecca Wasson

Primavera e estate, autunno e inverno e primavera,
uno dopo l'altro alla deriva, passarono davanti alla mia finestra
alla deriva!
E per tanti anni stetti a guardarli passare e a contare
gli anni, finché una paura cominciò a insinuarsi nel mio cuore,
la sensazione d'essere diventata eterna; alla fine
arrivai a cent'anni! E stavo ancora lì
ad ascoltare il battito della pendola, e il muggito del bestiame
e il grido d'una ghiandaia in volo attraverso le foglie che cadevano!
Un giorno dopo l'altro sola in una stanza della casa
di una nuora affranta per l'età e grigia.
E di notte, oppure stando alla finestra di giorno
il mio pensiero correva all'indietro, mi pareva attraverso un tempo
infinito,
al North Carolina e ai miei giorni di ragazza,
e a John, il mio John, partito per la guerra contro gli inglesi,
e a tutti i figli, alle morti, e a tutti i dolori.
E quella distesa di anni come una prateria dell'Illinois
percorsa da grandi figure simili a incalzanti cavalieri,
Washington, Jefferson, Jackson, Webster e Clay.
O bella repubblica giovane per cui il mio John e io
demmo tutta la nostra forza e il nostro amore!
e O mio John!
Perché, quando restai inerte in un letto per anni,
pregando che tu venissi, hai tardato a venire?
Visto che con un grido di estasi, come quello che mi uscì
quando mi ritrovasti nella vecchia Virginia a guerra finita,
piansi quando ti vidi lì accanto al letto,
mentre il sole basso a occidente sempre più rimpiccioliva e sbiadiva
alla luce del tuo viso!

Rutherford McDowell

Mi portavano dagherrotipi
dei vecchi pionieri da ingrandire.
E a volte qualcuno posava per me -
qualcuno che era vissuto
al tempo che mani titaniche dal grembo del mondo
strapparono la Repubblica.
Che cosa c'era in quegli occhi?
Poiché mai potei sondare
quel mistico pathos di palpebre abbassate,
e il sereno dolore di quegli occhi.
Era come uno stagno
tra le querce al margine d'una foresta,
dove cadono le foglie,
e vi giunge il canto del gallo
da una fattoria lontana, là verso le colline
dove vive la terza generazione, e gli uomini forti
e le donne forti sono passati e dimenticati.
E questi nipoti e pronipoti
dei pionieri!
In verità la mia macchina fotografò anche i loro volti,
da cui tanta dell'antica forza è scomparsa,
e dell'antica fede,
e dell'antico dominio sulla vita,
e dell'antico coraggio,
che fatica e ama e soffre e canta
sotto il sole!

Hannah Armstrong

Gli scrissi una lettera chiedendogli in nome del passato
di congedare dall'esercito mio figlio malato;
ma forse non la ricevette.
Allora andai in città e gli feci scrivere una lettera
da James Garber, che scriveva tanto bene;
ma forse andò smarrita nella posta.
Allora feci tutto il viaggio sino a Washington.
Mi ci volle più di un'ora per trovare la Casa Bianca.
E quando la trovai mi mandarono via,
trattenendo un sorriso. Allora pensai:
"Be', si capisce, lui non è più quello che stava a pensione da me
e lui e mio marito lavoravano insieme
e tutti lo chiamavano Abe, laggiù a Menard".
Alla fine mi rivolsi a una guardia e dissi:
"Per favore, gli dica che la vecchia zia Hannah Armstrong
dell'Illinois gli vuole parlare del figlio malato
che è sotto le armi".
Be', dopo un attimo mi fecero passare!
E quando mi vide scoppiò a ridere,
e mollò i suoi affari di presidente,
e scrisse di suo pugno il congedo per Doug,
e intanto parlava dei vecchi tempi,
e raccontava storielle.

Lucinda Matlock

Andavo a ballare a Chandlerville,
e giocavo a carte a Winchester.
Una volta ci scambiammo i cavalieri
al ritorno in carrozza sotto la luna di giugno,
e così conobbi Davis.
Ci sposammo e vivemmo insieme settant'anni,
divertendoci, lavorando, crescendo dodici figli,
otto dei quali ci morirono,
prima che arrivassi a sessant'anni.
Filavo, tessevo, tenevo in ordine la casa, assistevo i malati,
curavo il giardino, e alla festa
andavo a zonzo per i campi dove cantavano le allodole,
e lungo lo Spoon raccogliendo molte conchiglie,
e molti fiori ed erbe medicinali -
gridando alle colline boscose, cantando alle verdi vallate.
A novantasei anni avevo vissuto abbastanza, ecco tutto,
e passai a un dolce riposo.
Cos'è questa storia di dolori e stanchezza,
e ira, scontento e speranze cadute?
Figli e figlie degeneri,
la vita è troppo forte per voi -
ci vuole vita per amare la vita.
 
Alto