Ieri li ho letti di fretta.
Adesso me li voglio rileggere con calma con una bella musica classica di fondo: un requiem? Un de profundis? No: meglio la Marcia funebre di Chopin.
Intanto scrivo subito (così vale per tutti e non mi spreco a ripetere) che
è bello e scritto bene, anche se tra tutti, ce ne sono alcuni più belli e scritti meglio.
Cronaca
All’inizio pensavo si trattasse di una mosca o di una zanzara; poi di una cimice (e perciò ho pensato che magari lo avesse scritto Ila78), ma poi ci sono arrivato anch’io, nemmeno tanto verso la fine.
Molto bello l’accostamento tra l’ondata del mare e le ondate di covid.
Poi me la sono data che Ila non ha partecipato e ho pensato che forse è di Malafi che (se ricordo bene), a volte s’immedesima.
Bell’inizio concorso: una pandemia di morti!
Il vichingo
E’ molto bello, ben scritto e raccordato. Forse più di altri.
Credo però che, dopo 90 anni di vita ed essere diventati bisnonni, l’ultimo ricordo non possa essere per un affetto d’infanzia; mi sembra più sensato pensare a ciò che si lascia che non a quello che si è perso, o almeno credo.
Lo scoprirò morendo anche io e vedremo se penserò ai miei cari o alla mia ex che morì a 14 anni e a cui ogni tanto penso ancora.
Comunque non preoccupatevi, appena arrivo vi mando un post e vi faccio sapere. :wink:...che qui c'è un'allegria....
Potrebbe essere di Germano.
Dopo l’ouverture iniziale di Cronaca, il primo atto si apre con il ricordo della morte in punto di morte: una chicca, come quando l’opera inizia col triste assolo di chi, alla fine, si suiciderà.
La dissolvenza
A questo punto mi sono toccato, perché gente: 3 racconti su 3 che lì si va a parare…
Ma a parte questo dettaglio, diciamo che mi sono piaciuti molto i messaggi dell’autrice:
1. non importa se sei nato uomo o donna, dirigente d’azienda o studente fuoricorso, quello che importa è che ti rendi utile!
2. prima tutti schiavi del capitale, poi le aziende falliscono e fallisce anche il capitale medesimo.
Complimenti: marxismo extra-vergine del XIX secolo, non ancora rielaborato dai sovietici!
Comunque un po’ di gente (dai!) se sparisce non fa male di sicuro!
Sta cosa qui di far sparire i preti non mi sembra di Ondine (che mi pare frequenti la chiesa), forse più di Bouvard (che non ce la vedo spesso…).
Il concorso è un increscendo mica da ridere: (quasi) tutti morti.
Se Germano non poneva un limite alla lunghezza dei racconti, in questo morivano tutti di sicuro, un po’ come all’opera, quando verso la fine del primo atto capita la tragedia che segnerà la trama.
La gola e la tristezza
Aaaahh, finalmente un racconto dove si sta male e basta, in maniera cronica, senza morire, senza andare all’inferno: solo un lungo purgatorio in terra!
In pratica è come – sempre all’opera – quando interviene il coro e ribadisce in maniera perentoria l’imminenza e immanenza del male accaduto alla fine del primo atto…solo che qui il coro c’ha un panino di pane, pesce e lische andate tutte giù per traverso nella gola (appunto) e canta mica bene.
Per me è una scrittrice, che quando c’è da somatizzare niente come voi donne.
Forse di Estersable che mi sembra persona pacata e quindi, se proprio deve stare male, sta male lei risparmiandoci l’apocalisse a 7 miliardi di persone (grazie), ma anche di Ondine che a volte mi sembra introspettiva.
Marta guarda la mela
Inizia strano perchè secondo me una bambina non associa le rughe di una mela a quelle di una mamma; è più facile che le associ una mamma piena di paranoie davanti allo specchio.
Però mi è piaciuto perché tra un bambino reso muto dalle botte, una mamma che sembra una melocotogna che bolle per far marmellata, un papà con le corna e una bimba che gliele conta, c’è un barlume di speranza (non lo sterminio) in una terza vita di angosce.
Questo perché nel secondo atto, i buoni, dopo un coro di anime morte, cercano di reagire al magro, mesto e tristo destino.
Ci sono parecchi personaggi perciò, chissà, magari Germano.
Notte al lago
Anche qui si inizia bene: gli zombi!
Poi invece si scopre che sono tutti mezzi esauriti e parecchio sciroccati, segno che per i buoni di cui poco sopra, marca male.
A me sembra che quella cosa lì di risolvere la questione con la depilazione sia più uno scherzo maschile (Malafi) che una rivincita femminile.
I personaggi sono un po’ delle macchiette: posso dirlo o l’autore s’offende?
‘ndiamo avanti.
Rinunce
Allora qui l’autrice ama quei film francesi anni 70 girati con pellicole scadenti che sembrano sempre sovraesposte, in cui i due protagonisti camminano lungo i canali stando sempre zitti.
Poi uno, finito il film dice – non c’ho capito nulla. Ma di cosa parlava? –
- Era un film d’amore, ignorante! –
- Ma se non trombano mai! –
- Appunto! Vedi che sei un ignorante? Tacevano. Era un film fatto di silenzi. –
Che poi uno si sposa e silenzio (per noi mariti) non ce n’è più…ma questa è un’altra storia!
Allora, dicevo: mi va bene che lui la porta lungo un lago che è rilassante, poi in piscina così si rilassa di più… ma poi quando ormai sembra un baccalà a bagno da due giorni?
Per favore, spiegatemelo, perché io questi film non li capisco, non sono così sensibile da insinuarmi tra un silenzio e l’altro.
Che problema c’ha lui?
Il cervello come quello di Povia?
Qualche disfunzione? Ma ormai ci sono delle creme che lo allungano di mezzo metro come minimo! E poi per le donne non conta! :?
E lei? Perché non dice nulla nemmeno lei?
Almeno si sfogasse con quelli che restano in magazzino a fare il turno di notte: macchè! Un bel pianto e via.
Terzo atto: non muore nessuno, do atto, ma – a parte che è solo questione di tempo - il nostro eroe, ormai, è sconfitto.
La tragedia finale, cavalcando come una valchiria, potrà annientare tutti indisturbata!
Non saprei, non vi conosco abbastanza bene (scusatemi): Alessandra? Francesca?
Povero diavolo
E infatti il nostro eroe sconfitto, pur circondato da argentee montagnee, smeraldee vallatee dall’erba purissima, l’aria fresca, il cielo terso, le caprette che fanno beeee, finisce arrosto con le streghe!
Vai Tanny, ti abbiamo scoperto!
Di la verità: il podestà e i tre bravi sono dei tuoi amministrati insopportabili, vero?
Comunque il terzo atto si conclude con il nostro eroe morto arrostito: perfetto!!
Diaciamo la verità: ce lo aspettavamo!
Vuoi fare un giochino?
Ecco, questo mi ha messo angoscia perché la violenza sui deboli proprio mi altera, segno che è scritto bene e infatti è l’unico che non ho riletto, ma sottolineo, il problema è mio, non del racconto.
L’opera si conclude col figlioletto che trova il padre (l’eroe di prima) ormai fumante, e giustamente (un po’ come Giulietta) s’ammazza.
Morti tutti, pure i bambini, anche la speranza.
Complimenti anche per il montaggio di Minerva che ha iniziato male, c’ha offerto un minimo di suspense a metà per poi infierire alla fine.
Davvero: avete presente quella pubblicità di
Ma sai quanto costa un funerale? Oppure
Funerale express 999€ tutto compreso* poi leggi in fondo, dopo l’asterisco, e scopri che il morto non solo deve andarci a piedi al cimitero, ma scavarsi pure la fossa e lucidare le lapidi altrui.
Io l’ho buttata sul ridere, spero non si sia offesa/o nessuna/o, però dai, la prossima volta buttiamola un po’ più sul ridere tutti! :wink:
Un abbraccio e grazie dei racconti.