Ho letto molti libri della cara Aghata, ma non questo, però ho sentito dire che è considerato il suo capolavoro.
E' vero?
Sei proprio arrabbiata!!!Beh, probabilmente dovrei attendere prima di mettermi a scrivere questo breve commento. Dovrei, forse, prendermi un attimo di tempo per raccogliere le idee e soprattutto per calmare i nervi. Sì, i nervi, perché davvero, questo giallo – che mi è piaciuto e che fino all'ultimo capitolo giudicavo onesto, appassionante e molto ben congegnato – alla fine mi ha completamente spiazzata. Il finale, del quale ovviamente non posso parlare, è stato un colpo al mio ego di onesta e corretta lettrice che fino alla fine ci prova ad arrivare alle conclusioni dell'investigatore di turno (in questo caso un ottimo Poirot). Questo giallo mi ha definitivamente certificato l'assoluta, manifesta slealtà della Christie! Ma si può gabbare il lettore in questo modo? Si può giocare con lui, sfidarlo senza dirglielo per poi ridersela di gusto dall'alto della propria onniscienza e ricoprirlo di scherno con le proprie trovate di dubbio gusto e per nulla divertenti? No, per me non si può! Ecco, ecco un esempio di giallo bello, ma dal finale assolutamente sleale! Leggetelo, leggetelo anche voi, magari c'è qualcuno che non si lascerà sorprendere da quest'assurda autrice che si permette di disprezzare l'intelligenza dei suoi lettori!
Eh già, Monica, come scordarlo? Sì, confesso, questo giallo mi ha proprio fatto arrabbiare! Non si gioca sporco col lettore, inoltre, a parer mio, il finale qui è veramente al limite dal violare alcune delle regole del giallo classico. Mi spiego meglio.Sei proprio arrabbiata!!!
Questo giallo è il prossimo della Christie che rileggerò perché ho deciso di rileggerli tutti e sto cercando di andare in ordine.
Purtroppo è anche l'unico di cui ricordo esattamente il finale (come scordarlo?)... ed è uno dei miei preferiti. Agatha è unica!
Però penso che gli autori abbiano diritto a inventare, a sperimentare.... altrimenti sai che noia... poi, se non sbaglio, c'è una frase all'inizio, da cui si capisce tutto... però lo devo rileggere, e con la traduzione giusta.Eh già, Monica, come scordarlo? Sì, confesso, questo giallo mi ha proprio fatto arrabbiare! Non si gioca sporco col lettore, inoltre, a parer mio, il finale qui è veramente al limite dal violare alcune delle regole del giallo classico. Mi spiego meglio.
ATTENZIONE SPOILER!
Nella prima regola del suo decalogo, Ronald Knox (1929) dice che "il lettore non deve poter seguire nel corso della storia i pensieri del colpevole" e già qui siamo al limite. Dice ancora Knox che "L'investigatore non può essere il colpevole" e qui mi si potrebbe opporre che l'investigatore è Poirot, però allora che ruolo ha il dottore? Il coadiutore? A questo proposito, dice ancora Knox che "L'amico stupido dell'investigatore, il suo "Dottor Watson", non deve nascondere alcun pensiero che gli passa per la testa: la sua intelligenza dev'essere impalpabile, al di sotto di quella del lettore medio". E però il dottore non è stupido, quindi che ruolo ha?
Come se non bastasse, il mio adorato Van Dine, nelle sue venti regole, insiste molto sul fatto che non bisogna truffare il lettore ed anzi, giocare con lui ad armi pari... Insomma, non mi va proprio giù quel finale!!!
Di Michel Bussi ho letto solo Ninfe nere che mi aveva lasciata perplessa, poi non ho letto altro. Potrei dargli volentieriun'altra possibilità.Ti piace Bussi? È francese scrive gialli. Uno dei suoi intrighi ha la spiegazione nel titolo! Quando l'ho scoperto sono rimasta a bocca aperta
Ma sì, puoi leggerlo lo stesso!Purtroppo un altro libro mi ha fatto uno spoiler enorme, sono arrabbiatissima perché va bene che questa storia è famosissima ed edita da moltissimi anni, però caspita l'autore poteva inserire il riferimento in un'appendice ed evitare che chi non la conoscesse ancora se la bruciasse completamente. Il risultato è che se deciderò di leggerla quasi sicuramente non me ne godrò il brivido come avrei dovuto, uffa!
Purtroppo un altro libro mi ha fatto uno spoiler enorme, sono arrabbiatissima perché va bene che questa storia è famosissima ed edita da moltissimi anni, però caspita l'autore poteva inserire il riferimento in un'appendice ed evitare che chi non la conoscesse ancora se la bruciasse completamente. Il risultato è che se deciderò di leggerla quasi sicuramente non me ne godrò il brivido come avrei dovuto, uffa!
però ti precluderesti delle perle notevoli. Concedi una possibilità almeno ad Assassinio sull'Orient Express, Dieci piccoli indiani e Sipario (non so se li hai già letti).Quello che prevedevo qui si è effettivamente verificato, conoscendo prima l'identità del colpevole molte verità le avevo carpite subito. Bella la costruzione delle omissioni nel racconto; troppo forte Caroline, l'ho adorata.
Dopo un paio di libri della Christie devo concludere che sono d'accordissimo con Rossella: la sua slealtà mi disturba e non la trovo corretta nei confronti dei lettori, non credo leggerò altro nei prossimi anni.