Un libro osannato e ripubblicato per decenni, un libro considerato quasi un manifesto femminista italiano, un libro su cui ho letto recensioni entusiastiche e lodi sperticate, un libro dal quale personalmente mi aspettavo di più.
E’ il racconto straziante, ma anche lucido e consapevole, di una donna che, dopo un’infanzia senz’affanni, nella sicurezza di essere amata, si affaccia all’adolescenza con prospettive rosee di indipendenza e agiatezza, ma subisce un brusco risveglio ed un ingresso in società mediante un matrimonio riparatore.
Da qui comincia una vita fatta di ribellioni soffocate, di indecisioni, di una maternità fatta di eccessi febbrili, di un disamore profondo per l’uomo che ha accanto e tante infatuazioni flebili e quasi incorporee. Tutta la giovinezza di questa donna va avanti così, in balia del rimpianto e di una decisione che tarda a maturare, fino alla notte in cui la risoluzione tanto annunciata arriva e lei si riappropria della sua vita, lasciandosi dietro tutto, anche gli affetti più veri.
Certamente si tratta di un racconto realistico e scritto magistralmente… ma è scritto così bene che immagino la protagonista e, mio malgrado, non posso farmela piacere: il suo non è, a mio modo di vedere, vero femminismo, ma solo un pallido fuoco di quell’ardore che poi portò alle lotte ed alle conquiste per cui oggi noi ancora ringraziamo. La protagonista è una donna fondamentalmente incentrata su se stessa, incapace di prestare attenzione ed affetto costante a chi le sta intorno. Probabilmente sarò dura e mi si potrà accusare di non tenere conto del contesto in cui il libro è ambientato, ma credo che l’eccessiva libertà goduta da bambina, l’attaccamento morboso al padre e la totale disaffezione per la madre non abbiano mai cessato di produrre effetto su di lei. E’ proprio questo sentimento negativo ispiratomi dalla protagonista a far sì che non consigli pienamente questa lettura: si tratta indubbiamente di un ottimo racconto, di uno spaccato dell’Italia precedente alla Grande Guerra, che vale la pena leggere, ma a me personalmente ha lasciato insoddisfazione ed amaro in bocca. Lo consiglio, ma con molte riserve.