Sir
New member
Non ho voluto comunicare nessuna allegoria o allusione particolare. Il tipo stesso di poesia secondo me lo impedisce, favorendo invece lo "sfumare" dell'autore che lascia lo spazio ad un'immagine colta da una speciale prospettiva. Questo è quello che ho cercato di fare; se il ritratto riesce a far emergere la realtà più "pura" delle cose descritte, allora è possibile toccare le corde giuste ed ogni lettore potrà riflettere e immaginare come se avesse la scena davanti agli occhi. A giudicare da questi commenti almeno in parte forse ci sono riuscito, la cosa mi fa piacere.
Posso dirti poi cosa ho visto io in quell'immagine. L'ultima neve è quella che cade alla fine dell'inverno o all'inizio della primavera; chi la vede sa che per quest'anno sarà l'ultima, e già immagina un nuovo tepore e i nuovi germogli che sotto di essa si nascondono. Stesa al suolo, intorno agli alberi, e con il cielo sereno sopra di essa sembra quasi una sostanza primigenia, intoccabile, l'immagine del mondo appena dischiuso dal suo uovo. E' una pagina bianca, le numerose impronte e segni di vita che popoleranno il suolo nell'imminente primavera non sono ancora giunti, tutto può ancora essere o non essere.
Posso dirti poi cosa ho visto io in quell'immagine. L'ultima neve è quella che cade alla fine dell'inverno o all'inizio della primavera; chi la vede sa che per quest'anno sarà l'ultima, e già immagina un nuovo tepore e i nuovi germogli che sotto di essa si nascondono. Stesa al suolo, intorno agli alberi, e con il cielo sereno sopra di essa sembra quasi una sostanza primigenia, intoccabile, l'immagine del mondo appena dischiuso dal suo uovo. E' una pagina bianca, le numerose impronte e segni di vita che popoleranno il suolo nell'imminente primavera non sono ancora giunti, tutto può ancora essere o non essere.