XXXVIII G.d.L - Ti con zero di Italo Calvino

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

asiul

New member
Io beh, io ho letto solo La Molle Luna,e abituata ad un Calvino narrativo,più concreto,tipo con i racconti del "Visconte Dimezzato","Il Barone Rampante",questo mi è arrivato poco,sarà dovuto ai miei limiti e ai miei gusti.Adoro la luna ,vederla rappresentata come qualcosa di così negativo,disgustoso e in contrapposizione con la terra e minaccia per i terrestri mi rattrista un pò.E anche questi 2 personaggi mi sembravano del tutto slegati dal racconto.Detto ciò con il commento di Asiul e Skitty ho capito meglio.Grazie!passo al prossimo sperando di cogliere qualcosa....

@Zefiro::W:Wte possinoooooooo:mrgreen::mrgreen::mrgreen::mrgreen:

Tu tieniti sintonizzata su noi due ché con Zefiro non si capisce una cippalippa! :YY:YY

Prova a leggerlo interpretando le parole come simboli di qualcosa di diverso.
ti spiego meglio...anzi te lo dico in pvt ché è un segreto segretissssimo... :mrgreen:

evitiamo di spammare... ;)
 
Ultima modifica:

Zefiro

da sudovest
il tubo e il leone

Dunque. Ieri sera l'utente Zefiro (Z) rientrando in casa è inciampato sulla soglia (S) prossima al tappeto usato dal gatto bianco (Gb) come cuccia.

Mentre Z rovinava pietosamente in terra, Gb è schizzato via come un proiettile spaventatissimo che prima di rivederlo in giro mi sa che dovremo aspettare per un intervallo di tempo almeno pari a DeltaT.

Z è a posto (solo un po' dolore al polso destro per la botta, niente di grave), Gb è scomparso, la mattina di solito va incontro a Z quando apre la porta ma oggi non si vede.
S se ne sta assolutamente indifferente come fosse stata messa proprio lì affinchè in un certo istante di tempo Ti, Z ci inciampasse sopra.

D'altro canto non fosse inciampato non si sarebbe accorto che all'angoletto in basso a sinistra del muro dell'ingresso che separa dalla cucina c'è una chiazza di umido. :??

Ma mannaggia il diavolo. Mentre Calvino tira frecce ai leoni mi sa che a me si è rotto un tubo (Tb).... :W
 
Ultima modifica:

ila78

Well-known member
Io ho iniziato a leggerlo ieri sera e sono alle prese con "La molle Luna", ad un primo esame superficiale lo definirei "strano" , è difficile pensare alla luna come un'entità viscida, minacciosa...comunque mi intriga, proseguirò con entusiasmo :wink:
 

velmez

Active member
Ho il libro! TUNZZZ
datemi tempo 2 o 3 giorni e inizio anch'io! (sperando non l'abbiate già tutti finito...)
 

skitty

Cat Member
Dunque. Ieri sera l'utente Zefiro (Z) rientrando in casa è inciampato sulla soglia (S) prossima al tappeto usato dal gatto bianco (Gb) come cuccia.

Mentre Z rovinava pietosamente in terra, Gb è schizzato via come un proiettile spaventatissimo che prima di rivederlo in giro mi sa che dovremo aspettare per un intervallo di tempo almeno pari a DeltaT.

Z è a posto (solo un po' dolore al polso destro per la botta, niente di grave), Gb è scomparso, la mattina di solito va incontro a Z quando apre la porta ma oggi non si vede.
S se ne sta assolutamente indifferente come fosse stata messa proprio lì affinchè in un certo istante di tempo Ti, Z ci inciampasse sopra.

D'altro canto non fosse inciampato non si sarebbe accorto che all'angoletto in basso a sinistra del muro dell'ingresso che separa dalla cucina c'è una chiazza di umido. :??

Ma mannaggia il diavolo. Mentre Calvino tira frecce ai leoni mi sa che a me si è rotto un tubo (Tb).... :W

:mrgreen::mrgreen::mrgreen:
Le casualità della vita eh! Metti un po' di G (ghiaccio) sul P (polso) e tutto tornerà N (normale) ... forse :mrgreen:
:? Ma Gb è tornato?
 

Zefiro

da sudovest
Calvino su Calvino

"In Ti con zero cerco di vedere il tempo con la concretezza con cui si vede lo spazio. Vivere il tempo come tempo, il secondo per quello che è, rappresenta un tentativo di sfuggire alla drammaticità del divenire. Quello che riusciamo a vivere nel secondo è sempre qualcosa di particolarmente intenso, che prescinde dall’aspettativa del futuro e dal ricordo del passato, finalmente liberato dalla continua presenza della memoria. Ti con zero contiene l’affermazione del valore assoluto di un singolo segmento del vissuto staccato da tutto il resto'.

(I. Calvino)
 

asiul

New member
Quel desiderio nell'altro...

Il sangue, il mare

Qui il canto di Calvino danza sulle onde e ci invita a navigare nelle sue liriche.

Sarà perché ho recentemente letto questo libro,ma sfogliando le pagine del racconto di Calvino sul mare il mio pensiero è corso all’oceano di Solaris.

Lì tutto ciò che è fuori ed entra in contatto con l’oceano viene rigenerato qui il mare non trasforma, ma caratterizza quello che è fuori unendolo a ciò che è dentro. Ad ogni modo il mare, l’acqua è simbolo di ritorno a qualcosa di più puro di vero ed infinitamente bello.

“continua a sovrapporsi alla storia del nostro libero e vero nuotare, a cercare un significato interferendo, nel solo stolto modo che sa, del rischio riguardo il sangue, della possibilità del nostro sangue di tornare mare di sangue, di un finto ritorno a un mare di sangue che non sarebbe più sangue né mare”

Il mare dunque invita e accoglie una riproduzione, nel significato più elementare del termine, ma anche più complesso. È un unirsi in tutto, un fondersi per amalgamare l’uno all’altra in un unico mare e sangue.

“io fecondavo tutto quel che di lei era fecondabile, in modo che la nostra presenza aumentasse in cifra assoluta e in percentuale … ”

Molto bello, forse il picco più alto quello della carnalità. Il desiderio che si ha dell’altro. Quel pazzesco volere di possederlo fino a strappargli le carni a morderle per unirle alle proprie.
Quasi un voler ingurgitare l’altro nel tentativo di farlo nostro.Una sana violenza esercitata sull’altro e che ci spinge a possederlo totalmente. L’amore cos’è in fondo se non questo?
Volontà di perdersi nell’altro di possederlo e possederci è un tutt’uno.

“oltre alla spinta d’avere tutto l’oceano per noi,anche la spinta a prenderlo, l’oceano, ad annientarci nell’oceano, a distinguerci a straziarci, (…) a straziarla (…) la mia amata, a farla a pezzi, a mangiarmela. E lei lo stesso: (…)straziarmi, divorarmi, inghiottirmi.(…) in una brusca sterzata le son venuto addosso e ho affondato i denti nella sua pelle (…) e lei mi ha conficcato le unghie aguzze tra i bottoni della camicia”

Per Calvino poi l’impulso di amare ed odiare è sempre lo stesso impulso agisce facendoci accanire per amore e per odio. Cambia solo l’oggetto. Siamo capaci di una sola passione e questo credo sia verissimo.
Noi siamo passionali allo stesso modo quando i nostri sentimenti sono forti.

“per ognuno di noi non c’è altro modo di entrare in rapporto con gli altri (…)è sempre questo impulso a nutrire il proprio rapporto con gli altri nelle forme più diverse e irriconoscibili…”
Ma di tutti sembra proprio che l’unico vero e non scibile e proprio per questo desiderabile impulso sia quello che “diluisce” nel mare il sangue in una perfetta alchimia dove ogni elemento cerca l’altro per mescolarsi in un’unica cosa.
Per riassumere…
Il sangue dei corpi si congiunge al mare che entra e unisce rendendoli perfetti. La passione che si sente in poche righe è così forte da entrare in chi legge fino ad inebriarlo come un buon vino. Speri di trovare e versare il tuo sangue in un mare come quello. La sensazione di essere mangiati e farsi straziare dall’altro, e viceversa, è qualcosa cha va aldilà del carnale. È la voglia di esserci, di entrare in un corpo che sentiamo perfetto per noi per restarci. Quel desiderio di far scorrere con proprio sangue un pezzo dell’altro che sarà, solo così, nostro per sempre.
 

skitty

Cat Member
Caspitina, se ci fossero stati sei like, li avrei cliccati tutti :YY

Bellissima analisi, la condivido e mi emoziona un sacco!

Leggendo, sai che anche io avevo ripensato all'oceano di Solaris? :)
 

asiul

New member
Caspitina, se ci fossero stati sei like, li avrei cliccati tutti :YY

Bellissima analisi, la condivido e mi emoziona un sacco!

Leggendo, sai che anche io avevo ripensato all'oceano di Solaris? :)

Sei molto molto gentile skittyna :)Questo libro ha una bellissima atmosfera...non finirò mai di meravigliarmi con Calvino.Quello dell'oceano è una coincidenza quasi magica.Molto bello questo GdL.
 
Ultima modifica:
M

maredentro78

Guest
L'origine degli uccelli...

Trovo molto singolare la scelta di portare avanti un racconto con l'aiuto della descrizione di fumetti (o forse la rafforza?),non visibili direttamente al lettore,e che l'ultima verità scoperta dal protagonista"Ciò che non è stato continua ad essere",sia rimasta imprigionata in questi brandelli di carta,dopo che Qfwfq l'ha dimenticata.
Anche singolare la separazione che c'è tra i 2 mondi nel momento in cui lui dice a gran voce quello che ha capito,e si trova di nuovo ad aver perso "la verità".E infine quello che non era diventa,e gli uccelli da esseri inferiori diventano oggetto di studio e di interesse e di importanti scoperte.
Avrei dovuto citare molti pezzi del racconto,scusatemi,ma sto iniziando.
Comunque sembra quasi che nel momento stesso in cui tu possa interiorizzare una verità,quella verità sia già persa.:?questa devo capirla anch'io!

Come sempre ringrazio asiul e skitty che mi hanno illuminata.
 

skitty

Cat Member
Trovo molto singolare la scelta di portare avanti un racconto con l'aiuto della descrizione di fumetti (o forse la rafforza?),non visibili direttamente al lettore,e che l'ultima verità scoperta dal protagonista"Ciò che non è stato continua ad essere",sia rimasta imprigionata in questi brandelli di carta,dopo che Qfwfq l'ha dimenticata.
Anche singolare la separazione che c'è tra i 2 mondi nel momento in cui lui dice a gran voce quello che ha capito,e si trova di nuovo ad aver perso "la verità".E infine quello che non era diventa,e gli uccelli da esseri inferiori diventano oggetto di studio e di interesse e di importanti scoperte.
Avrei dovuto citare molti pezzi del racconto,scusatemi,ma sto iniziando.

Come sempre ringrazio asiul e skitty che mi hanno illuminata.

Ma va là Mare! Qui ciascuno illumina e viene illuminato dagli altri! E' proprio questo il bello di un gruppo di lettura: ognuno aggiunge il suo pezzettino di "luce" :)

Anche a me è piaciuta molto la rappresentazione a fumetti, solo descritta. Molto originale!
 

asiul

New member
Trovo molto singolare la scelta di portare avanti un racconto con l'aiuto della descrizione di fumetti (o forse la rafforza?),non visibili direttamente al lettore,e che l'ultima verità scoperta dal protagonista"Ciò che non è stato continua ad essere",sia rimasta imprigionata in questi brandelli di carta,dopo che Qfwfq l'ha dimenticata.
Anche singolare la separazione che c'è tra i 2 mondi nel momento in cui lui dice a gran voce quello che ha capito,e si trova di nuovo ad aver perso "la verità".E infine quello che non era diventa,e gli uccelli da esseri inferiori diventano oggetto di studio e di interesse e di importanti scoperte.
Avrei dovuto citare molti pezzi del racconto,scusatemi,ma sto iniziando.
Comunque sembra quasi che nel momento stesso in cui tu possa interiorizzare una verità,quella verità sia già persa.:?questa devo capirla anch'io!

Come sempre ringrazio asiul e skitty che mi hanno illuminata.

Ecco ora comincio a preoccuparmi se il mio commento t'ha illuminata! :paura:

Sono sensazioni mare...tu leggi con calma e non pensare alle parole che stai leggendo fidati delle sensazioni che ti rasmette il libro.Non sempre quello che c'è scritto è così evidente.Ora credo d'averti finita.Chissà se riuscirai ad andare avanti. :mrgreen:
 

skitty

Cat Member
Ti con zero

Nella nostra dura vita non c'è posto per nulla che non sia concreto e afferrabile dai sensi”.

E così parte un articolato ragionamento su quali siano queste cose concrete ed afferrate dai sensi. Ciò che sta accadendo? Ciò che ci ha portati a questo momento? Ciò che accadrà in seguito a questo istante? E se le cose si ripetessero sempre uguali?

A cosa serve infatti continuare se prima o poi dovremo ritrovarci in questa situazione? Tanto vale che io mi conceda un riposo di qualche decina di miliardi d'anni, e lasci il resto dell'universo continuare la sua corsa spaziale e temporale fino alla fine...”

Forse uguali no, suggerisce Calvino, forse si ripetono ma ogni volta lasciano il segno dell'esperienza che ci potrà servire per agire diversamente (in meglio magari) la prossima volta.

Ed ecco un'altra variabile:
“... comunque se qui al mio posto le altre volte invece d'esserci io c'era un altro, non è che m'importi più molto di sapere se la volta prima o la volta dopo la freccia ha colpito o no il leone.”

Le cose che accadono si comprendono in maniera differente mettendosi anche nei panni degli altri.
Ecco, una nota sul linguaggio: questa ultima frase è un esempio di come venga utilizzato uno stile quasi colloquiale, per sottintendere che chi scrive sta dialogando e ragionando con il lettore.

Racconto vorticoso intorno alla linea del tempo, ricco di concetti che poco hanno di matematico, e molto invece di profondo!

Ma... insomma... alla fine il leone :? ? A ciascuno il compito di scoprire il proprio finale! :)
 

skitty

Cat Member
L'inseguimento

Racconto semplicemente ge-nia-le!!

Niente è ciò che sembra, tutto può essere o non essere... E qualunque cosa accada, intorno continuerà ad accadere altro, con i ritmi pre-determinati, indipendenti dalla nostra volontà.
In alcuni punti è molto evidente questo annullamento della volontà: nonostante i ragionamenti, le teorie, l'impegno, nulla può cambiare il fatto di trovarsi in questa colonna, in una situazione di pericolo...

Ciò che può variare è l'atteggiamento che può assumere la nostra mente nella situazione, e la decisione improvvisa di fare altro...

Fantastica, all'inizio, la contrapposizione dei “noi” e dei “loro”: i nostri intenti, a seconda dei momenti e di ciò che stiamo vivendo, ci rendono amici o nemici di altri individui. E allo stesso modo, oltre alle figure a cui ci sentiamo accomunati, cambiano anche i nostri desideri in base alle esigenze.
 

ila78

Well-known member
Trovo molto singolare la scelta di portare avanti un racconto con l'aiuto della descrizione di fumetti (o forse la rafforza?),non visibili direttamente al lettore,e che l'ultima verità scoperta dal protagonista"Ciò che non è stato continua ad essere",sia rimasta imprigionata in questi brandelli di carta,dopo che Qfwfq l'ha dimenticata.
Anche singolare la separazione che c'è tra i 2 mondi nel momento in cui lui dice a gran voce quello che ha capito,e si trova di nuovo ad aver perso "la verità".E infine quello che non era diventa,e gli uccelli da esseri inferiori diventano oggetto di studio e di interesse e di importanti scoperte.
Avrei dovuto citare molti pezzi del racconto,scusatemi,ma sto iniziando.
Comunque sembra quasi che nel momento stesso in cui tu possa interiorizzare una verità,quella verità sia già persa.:?questa devo capirla anch'io!

Come sempre ringrazio asiul e skitty che mi hanno illuminata.

Anch'io ho iniziato questo capitolo e anch'io sono rimasta piacevolemente colpita dall'originalità di raccontare le cose come se il lettore le leggesse in un fumetto, la mia sensazione, procedendo nella lettura, è di una dimensione onirica, come quando si sogna, non tutto ha necessairiamente "un capo e una coda" ma si susseguono una serie di immagini. Molto bella la descrizione della sensazione provata dal protagonista quando vede Or per la prima volta, è la sensazione che si prova quando ci si innamora.
 

francesca

Well-known member
Inziato ieri con il racconto della luna...
Ho dato un assaggino anche all'origine degli uccelli.
Al momento però non è che riesco a fare molti commenti.
Mi ricordavo molta più ironia nelle cosmicomiche.

Però fatemi andare avanti, sono lenta ad entrare nei libri.
Intanto leggo i vostri bellissimi commenti,

Francesca
 

skitty

Cat Member
Il guidatore notturno

Racconto breve, e secondo il mio sentire, un po' meno intenso degli altri.

Pone comunque le basi per una riflessione. Non sempre i nostri fini sono quelli più ovvi, a volte si ha bisogno di altro, di vedere le cose sotto prospettive diverse, per comprendere davvero la situazione.

Ma m'accorgo che correndo verso Y ciò che più desidero non è trovare Y al termine dalla mia corsa: voglio che sia Y a correre verso di me, è questa la risposta di cui ho bisogno, cioè ho bisogno che lei sappia che io sto correndo verso di lei ma nello stesso tempo ho bisogno di sapere che lei sta correndo verso di me.”


E si crede sia meglio trovare mezzi diversi dai consueti, per comunicare le nostre necessità e per comprendere ciò che proviamo.

Ho sentito il bisogno, anziché continuare a parlare, di trasformare le cose da dire in un cono di luce lanciato a centoquaranta all'ora, di trasformare me stesso in questo cono di luce che si muove sull'autostrada, perché è certo che un segnale così può essere ricevuto e compreso da lei senza perdersi nel disordine equivoco delle vibrazioni secondarie.”

Molto vero. L'importante però alla fine è non illudersi di aver trovato vie alternative, mentre in realtà non si sta andando da nessuna parte.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Alto