Michele l'ho rimosso, non mi piacque quel romanzo; invece Meursault è interessante... come lo interpreti tu? Che cosa rappresenta?
È un indifferente, ed è un ribelle. È colui che vive e capisce al di là del frastuono, delle apparenze:
"Io, pareva che avessi le mani vuote. Ma ero sicuro di me, sicuro di tutto, più sicuro di lui, sicuro della mia vita e di questa morte che stava per venire. Sì, non avevo che questo. Ma perlomeno avevo in mano questa verità così come essa aveva in mano me."
Sembra apatico, alienato, ma questo lo porta ad un punto di vista sulla realtà più completo e obiettivo. Ha capito che tutto l'affanno degli uomini è inutile, perché si concentra su cose futili.
Sembra debole e incolore, ma è forte della consapevolezza, è una sorta di filosofo, ma uno che giunge alla verità, e la accetta serenamente.
Insomma, dovrei sapere cosa è successo in quel periodo a Camus per capirlo meglio, questa è un'impressione da prima lettura... Però mi ha interessato talmente che mi vien voglia di saperne di più.
E a te, come mai non è piaciuto Gli indifferenti? Io apprezzo Michele per ragioni anche un po' personali, ma lo trovo un personaggio affascinante, e il romanzo in genere mi ha colpito molto!
*A proposito, il Rosso e il nero l'ho letto tempo fa e non lo ricordo bene, ma ho l'impressione che Sorel abbia qualche analogia con Meursault e anche con Michele, o sbaglio?