Spoiler
L'ho finito!
Caspita, chi l'ha lasciato lo riprenda! Non si può abbandonare questo libro senza aver letto il penultimo capitolo e le ultime due paginette...
Mai mi sarei aspettata una parte finale così avvincente e geniale, congegnata nei minimi dettagli. Certo, come già qualcuno ha puntualizzato è difficile che Maria potesse capire che quello che aveva a fianco non era Tertuliano, ma le donne di Saramago sono particolarmente perspicaci
Premesso che non credo che avrei reagito in maniera così drastica alla scoperta di un mio duplicato - anzi, avrei pensato "poverina", avrei desiderato magari conoscerla, forse avrei cercato di incontrarla, magari ci avrei fatto anche amicizia, non penso che l'avrei vista come una minaccia - una volta che si entra nell'ottica la vicenda appassiona, e malgrado la vigliaccheria di Tertuliano - un essere umano, in fin dei conti, con i suoi grossi difetti - ci si immedesima in lui, si fa il tifo. Bellissimo il personaggio di Maria, unica persona vera e schietta, una donna che sa aspettare e che ama incondizionatamente ma consapevolmente, senza farsi sottomettere. Anche la madre di Tertuliano mi è piaciuta molto, una vera Cassandra, come tutte le mamme.
Il capitolo dell'incidente lascia a bocca aperta, tanto più per il modo in cui va a finire (una speranza? Tertuliano/Antonio e Helena impareranno ad amarsi?), ma le ultime due pagine sono strepitose. Cosa avrà voluto dire Saramago? Come andrà a finire? Davvero Tertuliano ucciderà il sosia? E quanti sosia ci saranno ancora? Alla fine Tertuliano accetta di indossare una maschera per tutta la vita, ma non lo facciamo anche noi a seconda dell'interlocutore, anche se manteniamo il nostro nome e cognome?
Potrei continuare all'infinito con le tante domande che questo libro lascia senza risposta, ma va bene così.
Giudizio complessivo: Saramago parte da un'idea di base geniale, sviluppandola dapprincipio con lentezza, il che risulta un po' ostico, almeno per quanto mi riguarda, ma sicuramente lo scopo è quello di seguire nei dettagli i gesti e le intenzioni di Tertuliano, un uomo comune, un uomo moderno problematico e in buona parte codardo. Condita da riflessioni profonde ed elevate (da leggere a mente lucida) e da originali e brillanti conversazioni con il senso comune, che da sole valgono la lettura, la storia procede, fino ad arrivare ad un punto in cui la curiosità di vedere dove vuole arrivare aumenta sempre più. L'ultima parte è geniale, incalzante e ricca di colpi di scena, e lascia un alone di mistero che affascina chiunque sia attratto da tutto ciò che non ha una vera spiegazione razionale. I personaggi sono tratteggiati con sapienza, a partire da Tertuliano e dalla stupenda Maria da Paz, donna intelligente e di carattere, fino ad Antonio Claro e a sua moglie Helena, passando per il bellissimo personaggio della madre. Anche qui, come in Cecità, risalta la superiorità morale dei personaggi femminili rispetto a quelli maschili.
La prima parte può annoiare, ma consiglio a tutti di andare avanti perchè il finale è straordinario.