Lin89
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Finito anche io. Le ultime due paginette le ho semplicemente adorate. Avevo dimenticato anche io dell'altro che aveva chiamato a casa di Antònio Claro. Voglio un seguito, subito! Che qualcuno me lo scriva, per favore. Mi immagino dopo una scena in stile western per decidere chi dei due duplicati dovrà rimanere a questo mondo.
Riguardo al libro in generale: non è uno dei migliori, secondo me, di Saramago. Di certo è scritto molto bene (il suo stile è inconfondibile) e l'idea degli uomini duplicati è molto affascinante. Un po' lento all'inizio, ma forse voleva dare bene l'idea della "pacatezza" e meticolosità di Tertuliano Maximo Afonso? A piano, a piano prende sempre di più fino al climax finale in cui tiene un po' col fiato sospeso. Non credo che Tertuliano alla fine si volesse uccidere, come suggerito da qualcuno. Certo è depresso, o affetto dal marasma (come simpaticamente la chiama il professore di matematica), ma non mi pare il tipo di persona che possa fare un gesto del genere. L'incontro con Antònio Claro ha letteralmente cambiato la sua vita. Vedersi duplicato sicuramente gli avrà scrollato di dosso il marasma, a mio parere.
Ho particolarmente apprezzato i pensieri dello scrittore che si mescolano con quelli di Tertuliano (non capisco come faccia ad odiare un nome del genere... ) tanto da non capire più dove finiscono quelli del primo e iniziano quelli del secondo (che Tertuliano sia il duplicato di Saramago? ). E che dire del senso comune? Fantastico.
In definitiva, un gran bel libro sicuramente. Consigliabilissimo. Saramago lascia sempre il segno.
Riguardo al libro in generale: non è uno dei migliori, secondo me, di Saramago. Di certo è scritto molto bene (il suo stile è inconfondibile) e l'idea degli uomini duplicati è molto affascinante. Un po' lento all'inizio, ma forse voleva dare bene l'idea della "pacatezza" e meticolosità di Tertuliano Maximo Afonso? A piano, a piano prende sempre di più fino al climax finale in cui tiene un po' col fiato sospeso. Non credo che Tertuliano alla fine si volesse uccidere, come suggerito da qualcuno. Certo è depresso, o affetto dal marasma (come simpaticamente la chiama il professore di matematica), ma non mi pare il tipo di persona che possa fare un gesto del genere. L'incontro con Antònio Claro ha letteralmente cambiato la sua vita. Vedersi duplicato sicuramente gli avrà scrollato di dosso il marasma, a mio parere.
Ho particolarmente apprezzato i pensieri dello scrittore che si mescolano con quelli di Tertuliano (non capisco come faccia ad odiare un nome del genere... ) tanto da non capire più dove finiscono quelli del primo e iniziano quelli del secondo (che Tertuliano sia il duplicato di Saramago? ). E che dire del senso comune? Fantastico.
In definitiva, un gran bel libro sicuramente. Consigliabilissimo. Saramago lascia sempre il segno.