Capisco l'ultimo post di Elisa.
In parte lo approvo anche.
In effetti il libro è dissacrante, a tratti ironico (ed è una delle qualità che ho apprezzato di più).
Ma veramente ridondante.
La storia di Giacomo poi l'ho trovata proprio noiosa, ciclica (e questo penso che sia una cosa voluta).
Anzi tutti i personaggi in fondo vivono la stessa storia, toccano il fondo e poi risalgono varie volte, c'è questo elemento del circo e dell'arte di strada che li accomuna tutti, ci sonoi personaggi "magici" che li rigenerano (una volta è l'indios nelle montagne, una volta il "raggiustaossa" ecc..).
Ma a me sembra che gira e gira si arrivi a poco.
Alla fine non posso far altro che confermare le impressioni che ho riportato finora:
un romanzo spesso inutile e noioso, una calderone in cui si mischia tutto senza che io personalmente ne abbia trovato un senso, tanti simboli e metafore, probabilmente profonde, ma così tanti che non sono riuscita coglierle tutte, perchè la lettura è anche lasciarsi portare dal racconto, non continuamente chiedersi "ma questo che senso ha?", è entrarci dentro e per me, con questo libro, questa magia non si è creata.
Per me è un'insufficienza piena, uno dei libri più brutti che mi è capitato di leggere da un paio di anni.
Francesca