38° Minigruppo - Un matrimonio per bene di Doris Lessing

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Spilla

Well-known member
La visita a Mrs. Talbot ha disgustato anche me, con tutta la scena della toeletta mattutina e la povera Elaine relegata a dama di compagnia della vecchia madre.
Comincio a pensare che alla fine i personagi di contorno siano meglio di Marta, almeno si fanno meno domane e si autogiustificano per la loro vita senza scopo. Ma Martha, come dice Francesca, fa proprio rabbia.
Una bella gravidanza le starebbe proprio bene, tiè! E pure col marito in guerra.
 

velvet

Well-known member
Che rabbia che mi fa però Martha.
Vive una vita che non vuole, dove quasi ogni cosa è imposta dagli altri, dagli amici, dai genitori, dalla società, rassegnata all'idea che tanto è così che deve essere, che Elaine come tutte loro devono avere il lampo fugace di un amore che non si realizzerà per poi sposare un Mr Talbot qualsiasi e ripetere in loro stessi i propri genitori, mantenendo così lo status quo di tutto.

Anche a me a volte Martha fa rabbia come a voi, però se ci rifletto non mi sento di biasimarla più di tanto.
In realtà lei e gli altri giovani sono insoddisfatti delle cose, vorrebbero che cambiassero, in nome del tanto decantato progresso, ma non hanno idea di cosa vogliono in realtà nè tantomeno di come ottenerlo.

Questa è una cosa comune tra i giovani e pensa un po' come dovesse essere difficile in quel tempo e in quel luogo, senza modelli di riferimento a cui ispirarsi.
Martha detesta la mamma, si ribella alle sue idee tradizionaliste, ma non vede altre donne cui ispirarsi, non può dire "vorrei diventare come lei"... e quindi in certi momenti finisce per pensare che inevitabilmente diventerà come la madre e come tutte le altre donne che la circondano che sono diverse tra loro ma nella sostanza rappresentano tutte lo stesso modello.

Mi fa arrabbiare tanto Martha nell'episodio del corso della Croce Rossa. Sembrava essersi smossa, addirittura aveva usato Stella come marionetta muovendone lei i fili (cosa che mi aveva a dir poco meravigliato...) e poi? Rinuncia subito, perchè le cose che l'infermiera spiegava non erano abbastanza interessante, chissà cosa voleva fare di eccezionale...
E invece poteva essere un modo per dedicarsi a qualcosa di interessante, utile, e anche realizzante.... Ma lei non lo sa, non sa da dove cominciare per raggiungere qualcosa... :boh:

Comunque mi sta piacendo moltissimo, come del resto l'altro. :)
 

nitina

New member
Io ho appena finito la prima parte...
Martha è un personaggio strano. Non c'è mai una volta che prenda qualcosa dal lato positivo!
Mi è piaciuta nell incontro con Solly..il suo orgoglio le ha poi impedito di prender parte alla riunione a cui lui l'aveva invitata (peccato!).
Mrs Talbot è inquietante. Lei ringiovanisce ed Elaine invecchia... :?
Donovan e Stella sn personaggi che mi irritano un sacco!
Vogliamo parlare di stella che parteggia per Hitler,da brava ebrea?!
È tutto molto umoristico, triste..ragazzi che vogliono uscire dalla grettezza della generazione precedente,ma si trovano impelagati in qualcosa più grande di loro. L'autrice fa di certo una denuncia, usando questi giovani come mezzo per raggiungere la mente del lettore..che s'arrabbia con i protagonisti del libro..
 
Ultima modifica:

velvet

Well-known member
Seconda parte- capitolo primo

La madre di Martha è ufficialmente insopportabile... Avrà sicuramente i suoi motivi, ma le insoddisfazioni personali non si gettano così sulle spalle dei figli (e nipoti), è ovvio che Martha la detesti tanto, sempre a farle pesare che non la voleva, che voleva un maschio, e poi che non ha realizzato i suoi (della madre) sogni... E ora a pianificare la vita del nipote! Io la sbatterei con la testa al muro... :W

E invece che tristezza mi ha messo la mamma di Douglas, anche lei con le sue insoddisfazioni che però manifesta in altro modo, mite e per niente invadente, ha fatto solo un timido tentativo di partecipare alla vita del figlio e del nipote e, appena visto che non era appoggiata, è andata via di nuovo. L'eccesso opposto rispetto a Mrs. Quest.
E tristezza mi ha messo anche come nessuno vede cosa c'è davvero in lei dietro la maschera, soprattutto il figlio che si ferma all'apparenza, solo Martha è riuscita a parlarle realmente.

E che dire di Solly? Ha mostrato anche lui di non avere assolutamente i piedi per terra, parla di rivoluzione (indigena, comunista) ma è completamente fuori dalla realtà e dal contesto. La lettera con il commento di Mr. Maynard con la sua visione di chi ha esperienza e forse rassegnazione è stata magistrale.

Infine la guerra è scoppiata. La Lessing rende perfettamente l'inquietudine dei ragazzi che si aspettavano che da un giorno all'altro dopo lo scoppio della guerra tutto cambiasse e la loro delusione nel vedere che lì nella colonia di fatto non cambiava ancora nulla.
Ragazzi che vedono nella guerra l'unico modo per cambiare le cose... se non è triste ed amaro questo...
 

nitina

New member
Inizio seconda parte

Sono anche io convinta che a Martha magari un figlio servirebbe. Per capire quali sono le cose importanti della vita. Capire cosa vuol dire amare, visto che pare non averla minimamente toccata un vero sentimento positivo e appagante (a parte forse per Joss...bah!)
Potrebbe imparare tanto da una creatura che cresce dentro di lei. Imparare a diventare donna davvero, perchè si è donna davvero non andando ai cocktail e imbottendosi di letture, che poi la lasciano comunque una persona mediocre.
Boh, è come se non riuscisse a fare veramente tesoro di tutto quello che legge... Fondamentalmente ancora molto immatura. Douglas secondo me è un personaggio positivo, e anche Andrew non mi dispiace. Solly non l'ho ancora inquadrato bene.
Di certo la mamma di Martha è insopportabile, irritante e fastidiosa. Ok, che le mamme s'intromettono per natura, però lei lo fa in modo molto egoistico, come se servisse solo a lei stessa e non alla figlia.
Il padre di Martha è chiuso nella sua guerra e nella sua malattia (?)... ai margini della vita della figlia. Ma la lettera che ha scritto per dire ai neo sposini dei soldi e della difficile condizione economica di casa Quest: mi ha fatto morire dal ridere! :mrgreen:

comunque mi sta piacendo...
sono curiosa di vedere come si evolverà il personaggio di Martha in questo secondo libro!
 

francesca

Well-known member
Io ho finito la prima parte, e ho iniziato la II.
Mi sono un po' arenata, ho battuto la fiacca per Pasqua!!!
Due osservazioni:
bellissimo l'incontro di Martha con la mamma quando ha appena saputo che è incinta.
Le sensazioni di Martha, i suoi sentimenti sono così naturali!
Senza grandi discorsi filosofici, semplicemente grazie alla descrizione degli stati d'animo, la Lessing riesce a rendere benissimo i sottili cambiamenti che avvengono nel cuore di Martha: la pietà, la tenerezza che prova per la mamma mista al rifiuto per quello che è, i ricordi dell'infanzia, della mani che l'hanno accudita, il disprezzo, la voglia di rivalsa e di indipendenza.
Nella maternità i sentimenti negativi di Martha nei confronti di Mrs Quest si stemperano, come se nuove consapevolezze nascessero proprio dalla "pancia" e la rendessero capace di vedere cose che prima non poteva vedere.
Mi ci sono rivista tanto in questi mutamenti del cuore di Martha che con la maternità sta acquisendo una dolcezza che le mancava finora.

E poi la guerra.
Fulminante il passaggio in cui la Lessing dice che le autorità erano intente a convincere gli indigeni che era loro dovere andare a combattere in Europa contro un popolo il cui crimine era invadere le terre degli altri popoli e instaurare un regime basato sulla supremazia razziale.

Francesca
 

Spilla

Well-known member
Sono a pag.220. Ormai ho capito che la Lessing fa anche della situazione di martha un atto di denuncia. Il libro è "pestante" perché dimostra benissimo quanto sia difficile spezzare la mentalità consolidata. Ho poco tempo, spero di scrivere di più tra un paio di giorni ;)
 

velvet

Well-known member
Ho finito la terza parte.
La guerra tanto attesa non poteva che peggiorare le cose creando solo delusione dove prima c'erano almeno aspettative.
I cambiamenti portati dalla guerra, come prevedibile, non erano quelli attesi dai ragazzi.
In questa terza parte non c'è neanche un personaggio che sia, non dico felice, ma almeno in uno stato d'animo positivo...
Nessuna pietà nè riguardo da parte della Lessing.
 

velvet

Well-known member
Mi ci sono rivista tanto in questi mutamenti del cuore di Martha che con la maternità sta acquisendo una dolcezza che le mancava finora.

A me ha colpito molto anche il suo approccio"intimo" alla maternità, da sola in casa concentrata sui mutamenti del suo corpo e della nuova vita.
In contrasto con l'atteggiamento 'pubblico' di ragazza progressista che fa come niente fosse.
L'ho trovato molto dolce, naturale e realistico
 

Spilla

Well-known member
Le descrizioni della gravidanza e del parto di Martha mi hanno fatto vivere dei dejà-vu incredibili :paura:. Mi ci sono ritrovata parola per parola. Grande la Lessing. In particolare avevo dimenticato l'intenso fastidio fisico che si prova, a poche ore dal parto, nel vedere una donna con le doglie... altro che solidarietà femminile...:?
 

francesca

Well-known member
Anche a me la descrizione del parto mi ha fatto la stessa impressione di Spilla.
Mi ha colpito moltissimo la descrizione dell'alternanza di dolore e assenza di dolore durante il travaglio, che è proprio come la descrive la Lessing, cioè nel momento della doglia il dolore è intensissimo, non c'è altro, riempie ogni fibra e sembra che non dovrà finire mai.
Mentre fra una doglia e l'altra non si riesce più a ricordarlo.
E comunque proprio tutta la descrizione del parto, delle sensazioni fisiche è magistrale.
Mi ha colpito anche come le costrizioni sociali dell'ambiente in cui Martha vive si impossessino anche di questo momento, e Martha non riesca ad essere se stessa fino in fondo, a viverlo come vorrebbe; così, lei, Alice, Stella vivono in modo schizofrenico questi primi momenti da mamma, fra rigide regole sull'allattamento, confusi sensi di colpa nel disattendere queste regole, in un caos in cui non riescono a tirare fuori il loro istinto, perchè regole sociali, immaturità, egoismi soffocano le cose migliori che hanno dentro. Alice in questo sembra più libera, più nonocurante.
Però sia nel parto che nel periodo successivo, mi sembra che Martha abbia perso quella dolcezza, quell'atteggiamento di riflessione e ripiegamento su se stessa che aveva durante la gravidanza.
E' tornata ad essere la perenne scontenta che non riesce a capire bene ancora cosa vuol fare della sua vita, che nemmeno riesce a mettere a fuoco le sue qualità.
La guerra porta via i "compagni" ufficiali e riempie la colonia di uomini diversi, ma niente sembra cambiare. L'ombra della guerra offusca poco la vita della colonia, preoccupata a mantenere il contegno previsto e soprattutto a tenere a bada gli indigeni.

Un'altra nota: le descrizioni sono come al solito splendide, riescono a dare sempre il senso di questa natura immensa che incombe su tutto e tutti e che forse costringe le persone a darsi rigide regole per non esserne per non esserne travolti. E' come qualcosa che di spaventosamente grande che la colonia in qualche modo ha cercato di addomesticare, senza riuscire in altro effetto che non quello di isolarsi, rimanendone assediata, nel pericolo continuo di esserne spazzata via.

Francesca
 

velvet

Well-known member
Finito

L'ho terminato e ne sono uscita molto amareggiata, la parte finale è molto drammatica, forse non imprevedibile visti i presupposti ma comunque difficile da accettare.

Il fatto che per cercare di realizzare sè stessa come persona Martha debba rinunciare a tutto quanto è triste e fa riflettere molto su quanto tutto questo sia attuale (pur con le debite differenze).
Non che lei chiedesse chissà che, solo di sentirsi una persona e non un'appendice. Martha non rinuncia a tutto in nome degli ideali politici nè per amore, ma per avere la possibilità di cercare una strada che sia la sua, e non quella disegnata dagli altri per lei.
Ovviamente soffre ma ci prova.

Tante sono le cose che mi hanno colpito, in particolar modo l'addio a Caroline, quando le dice che con la sua scelta la farà libera, e quando vede arrivare Elaine Talbot. Pensare che lei potrebbe prendere il suo posto, in quella casa, con suo marito e soprattutto con sua figlia la fa vacillare, soffrire profondamente, ma va avanti per la sua strada, per forza per orgoglio o per disperazione, o tutte insieme...

Tornerò per altre riflessioni con voi, sono rimasta molto colpita e coinvolta dalla storia di Martha.
 

Spilla

Well-known member
Finito anche io

... e ancora una volta Martha mi lascia amareggiata. E' vero, il contesto è difficilissimo. Altrettanto vero, Martha non riesce a vedere -se ci sono-alternative possibili. Ma lei per prima ha contribuito a creare questa ridda di contradizioni, di falsi rapporti, di insincerità. Douglas "impazzisce", ma credo che qualunque uomo (sono un po' più rigidi di noi, in media ;) ) avrebbe reazioni assurde di fronte a qualcosa che è al di là della loro comprensione. E, nei confronti di tutti, Martha fa prevalere il suo egoismo, una volta per tutte.
C'erano altre soluzioni? non lo so. Ma questa mi pare terrificante (e, per inciso, Caroline non sarà libera per niente...). Forse qui la "perbenista" sono io, lo ammetto. Mi chiedo: quanto di autobiografico avrà messo la Lessing in Martha?
 

velvet

Well-known member
... e ancora una volta Martha mi lascia amareggiata. E' vero, il contesto è difficilissimo. Altrettanto vero, Martha non riesce a vedere -se ci sono-alternative possibili. Ma lei per prima ha contribuito a creare questa ridda di contradizioni, di falsi rapporti, di insincerità. Douglas "impazzisce", ma credo che qualunque uomo (sono un po' più rigidi di noi, in media ;) ) avrebbe reazioni assurde di fronte a qualcosa che è al di là della loro comprensione. E, nei confronti di tutti, Martha fa prevalere il suo egoismo, una volta per tutte.
C'erano altre soluzioni? non lo so. Ma questa mi pare terrificante (e, per inciso, Caroline non sarà libera per niente...). Forse qui la "perbenista" sono io, lo ammetto. Mi chiedo: quanto di autobiografico avrà messo la Lessing in Martha?

Certo Martha ha le sue colpe, prima di tutto essersi sposata troppo di fretta, sperando che il matrimonio con Douglas che sembrava avere idee come le sue, che sognava di andare in Inghilterra, che si diceva progressista, stanco anche lui di conformarsi alla società, le avrebbe rivoluzionato la vita.
Martha è stata ingenua e stupida a pensare che tutto sarebbe cambiato, se avesse aspettato un po' a sposarsi avrebbe capito che Douglas non era per niente anticonformista o progressista. e soprattutto avrebbe capito che non puoi realizzare se stessa soltanto appoggiandoti ad un altro.
Comunque io non mi sento assolutamente di difendere Douglas, lui non ci prova nemmeno a capire Martha, vuole soltanto che le cose si sistemino e che si sistemino come dice lui, senza compromessi; è vero che Martha dapprima prova ad adeguarsi al marito e inoltre non è brava a spiegarsi, si irrita con lui, ma penso sia realistico, è coinvolta, sconvolta, piena di dubbi e paure.

Altre soluzioni dici? L'unica che a me è venuta in mente è quella di andar via con la figlia, ma credo che all'epoca non fosse contemplata questa possibilità e non credo sarebbe stato realistico.
Sicuramente è un epilogo terribile e forse egoista da parte sua,è vero, ma non mi sento di giudicarla quando l'alternativa era il sacrificio di se stessa a 20 anni con un uomo e una vita del genere completamente vuota, fatta solo di apparenza e ipocrisia.
 

Spilla

Well-known member
In effetti a me manca la conoscenza della parte pecedente, delle ragioni che inducono Martha al matrimonio che qui sembra solo affrettato e superficiale. Immagino che la situazione al tempo impedisse a Martha di occuparsi della figlia - peraltro è una cosa che lei non ha mai fatto, partendo dai rozzi tentativi di aborto al rifiuto di essere in parte aiutata da mamma e suocera, Martha ha sempre vissuto Caroline come impedimento e mai come impegno. Nessuno, Douglas in testa, ha la minima capacità di cambiare. E, come viene perfettamente realizzato dalla Lessing, tutti vivono in uno stato di costante insoddisfazione. Martha sembrava porsi come elemento di rottura dello schema. La sua capacità di analisi, di introspezione, di disvelamento delle ipocrisie sembravano davvero poter produrre un elemento nuovo. Non è stato -fatalmente- così. A dispetto dei suoi pensieri spietatamente critici, Martha nei modi e nelle parole continua a conformarsi alle attese di tutti, per anni. Quando non ce la fa più, l'unica possibilità che trova è quella di buttare tutto all'aria, ma senza produrre alcun vero cambiamento in nessuno.
Detto questo, hai assolutamente ragione, Velvet, nel dire che Douglas non è giustificabile (la violenza non lo è mai) e che Martha non ha alternative se vuole almeno sperare di vivere una vita sua. Di fatto però non hamai fatto nulla per cosruire premesse diverse, per rompere vincoli e compromessi. I personaggi del romanzo sono tutti negativi, e mi pare che Martha non si distingua in questo dagli altri.

Cosa ne pensate, vorrei sapere dell'ultima parte del libro? Non vi è sembrato che ci sia qualcosa di troppo brusco nel passaggio da una prima parte tutta intimista a quest'ultima dove irrompono politica, personaggi impegnati, discussioni, ideologie?
 

francesca

Well-known member
Ragazze,
sono decisamente indietro,
sono ancora al capitolo in cui Douglas sta per essere rimandato a casa per l'ulcera.
Continuo a notare come Martha non riesca in nessun modo a trovare una strada, come continui a cercare qualcuno che le dia delle risposte, rinunciando completamente a trovarle dentro di sè.
Addirittura torna a visitare Stella, perchè le sembra che lei abbia capito e le possa far capire.

Mi sorprende anche come la gravidanza e la maternità non abbiano cambiato nessuna delle tre "amiche" (le virgolette sono d'obbligo, perchè non si può parlare di una vera e propria amicizia fra Martha, Stella e Alice), hanno soltanto ingigantito i problemi di Alice e Martha e lasciato Stella praticamente uguale a prima.

Francesca
 

velvet

Well-known member
Francesca, non preoccuparti ti accompagniamo fino alla fine... :wink:

Spilla, sono d'accordo con te, Martha non ha posto le premesse per qualcosa di diverso, anzi da quelle premesse solo ad un fallimento si poteva giungere....
Martha non è un'eroina, su questo non ci piove... è una ragazza che cerca un cambiamento, una dimensione propria e ha molte difficoltà a trovarla, sbaglia 100 volte, cambia idea 100 volte, prova ad adeguarsi e poi prova di nuovo a cambiare, non è decisa, non è forte, al massimo è ostinata, ma provo a mettermi nei suoi panni, senza nessun incoraggiamento, senza nessun riferimento, in una società così conformista, ipocrita e immobile, avrei saputo io trovare una strada mia, o mi sarei lasciata portare dallo scorrere delle cose? Ovviamente non lo so, ma so che non sarebbe stato per niente facile.

Tra l'altro questa scelta non credo porti alla felicità, la vedo difficile la vita per Martha dopo questa 'fuga', sono curiosa di leggere la terza parte della storia, ma guardando un po' in rete mi è sembrata di difficile reperimento...

Infine è vero c'è un grosso cambiamento nell'ultima parte del libro, i fatti irrompono nella vita di Martha e precipitano le cose in maniera drammatica, mentre prima, la totale assenza di accadimenti, rendeva la sua vita (e quindi il libro) molto intima e riflessiva. Il cambiamento di registro si inizia in realtà a notare già dalla parte in cui Douglas è in guerra, dal suo rientro a casa inizia a far precipitare la situazione.
 

Spilla

Well-known member
Velvet, sono d'accordo, probabilmente ho avuto istintivamente antipatia proprio per quei tratti che in fondo potrebbero essere i miei, o che magari lo sono stati in alcuni momenti della mia vita. Per fortuna viviamo in un mondo diverso. Anche se, sotto sotto, il fatto di dover accettare compromessi con la società, con il partner, con il ruolo che , magari in modo più sottile, viene assegnato alla donna nella società sono comunque aspetti del vissuto di tutte noi. E' DECISAMENTE un libro al femminile, anche se si parla di una società più che di una donna.

Avete letto che il primo titolo italiano è stato "La noia di essere moglie"? Incredibile, sparisce la critica nei confronti dell'istituzione maatrimonio e si riduce il tutto alle insoddisfazioni di un'isterica! O_O

Francesca, ti seguiamo, vedrai che adesso inizia il bello...
 

francesca

Well-known member
II capitolo IV parte

In effetti mi sembra che gli eventi stiano precipitando.
Questa ultima parte è particolarmente diversa dalle precedenti, non sembra nemmeno lo stesso libro.
E' entrata in scena una discreta quantità di personaggi nuovi, alcuni vecchi di cui si era persa notizia sono riapparsi.
I personaggi nuovi sono quasi gettati nella storia, con presentazioni sommarie, la Lessing si sofferma poco a presentarceli, come al solito scava subito dentro di loro descrivendo i loro stati d'animo.
A dir la verità questa parte mi sembra alquanto confusa, soprattutto quella che riguarda le descrizioni delle riunioni politiche e dei rapporti fra i vari partecipanti. Mi ci perdo, non riesco ad inquadrare bene i nuovi personaggi.

Francesca
 

Spilla

Well-known member
Infatti qui la Lessing appare frettolosa e più sciatta che in precedenza. Se sia un effetto voluto non sono riuscita a capirlo
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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