I giocattoli che avevamo

M

maredentro78

Guest
Non ero molto legata ai giocattoli,adesso che ci penso.IL mio bene più prezioso, era la mia bicicletta Olimpia color rosso, con cui passavo molto tempo scorazzando su e giù per il quartiere.Leggevo tonnellate di Topolino e di Snoopy,mi arrampicavo per ore sopra gli alberi,me ne andavo tra distese di margherite con il mangiadischi,costruivo casette con le casse della frutta e me ne stavo sdraiata sull'erba a contemplare l'azzurro del cielo.
Non sono mai stata molto materialista,ero più affezionata alle rare emozioni positive, piuttosto che agli oggetti.

Zan...anche tu le casette con le casse della frutta in legno???io facevo impazzire mia nonna in Francia,avevo 7 anni passavo ore nella sua cantina umida e piena d'insetti alla ricerca di queste cassette e poi in giardino facevo casette...e mi sentivo l'architetto più geniale che esistesse,in montagna invece usavo le vecchie lenzuola strappate di mia mamma e le favevo nei boschi utilizzando i rami........:mrgreen::mrgreen::mrgreen:siamo d'accordo che questi momenti erano più belli di qualunque oggetto venisse regalato.:wink:ma anche i giochi rappresentano momenti felici dell'infanzia,non tanto l'oggetto in sè.
 

DoppiaB

W I LIBRI !
Invece il giocattolo "flop" è stato La maglieria magica" , ho rotto le scatole ai miei genitori per averla e NON FUNZIONAVA !!! :W

maglieria-magica-mattel-originale-anni-20120917043001.jpg

Anch'io avevo "La maglieria magica". Cosa mi hai ricordato Ila!!!!
Consolati. Anche la mia funzionava così così, erano più le volte che si incastravano tutti i fili, che quelle che riuscivo a fare qualcosa di vagamente simile ad un maglione...

Io giocavo spesso con le Barbie (alle quali tagliavo i capelli sperando nella loro ricrescita).
Di Mini Pony ne avevo solo uno rubato ad una mia amichetta...
E poi adoravo questi: Polly Pocket

1163038953_d3f719c2f6.jpg


o_polly_willie_ocean.jpg
 

ila78

Well-known member
Anch'io avevo "La maglieria magica". Cosa mi hai ricordato Ila!!!!
Consolati. Anche la mia funzionava così così, erano più le volte che si incastravano tutti i fili, che quelle che riuscivo a fare qualcosa di vagamente simile ad un maglione...

Io giocavo spesso con le Barbie (alle quali tagliavo i capelli sperando nella loro ricrescita).
Di Mini Pony ne avevo solo uno rubato ad una mia amichetta...
E poi adoravo questi: Polly Pocket

1163038953_d3f719c2f6.jpg


o_polly_willie_ocean.jpg

Le Polly Pocket non le ho mai calcolate più di tanto...chissà come mai....
Per la maglieria magica mia madre ha ancora gli incubi perchè quell'anno era il regalo più gettonato di S. Lucia e quasi tutti i giocattolai (niente centri commerciali nei primi anni 80) l'avevano esaurita, sono andati a comprarla tipo a Parma....:D E poi era una ciofeca colossale! :mrgreen:
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
le Barbie avevano un loro perchè anche per noi maschietti.
Dopo ore di "somatizzazione" -come dice Omen- bastava impugnarle per le caviglie e sbatterle ripetutamente con la testa su qualunque superficie, tra uno svolazzamento di capelli ...
O tenerle immerse a testa in giù nella vaschetta dei pesci rossi, che la guardavano a distanza con signorile disgusto;
o magari usarle per piantare alle pareti i chiodi delle irrinunciabili foto dei genitori di lei.
Poi si tornava docili docili, pronti a subire ulteriori maltrattamenti !!!

:ARR
 
Dopo ore di "somatizzazione" -come dice Omen- bastava impugnarle per le caviglie e sbatterle ripetutamente con la testa su qualunque superficie, tra uno svolazzamento di capelli ...
O tenerle immerse a testa in giù nella vaschetta dei pesci rossi, che la guardavano a distanza con signorile disgusto;
o magari usarle per piantare alle pareti i chiodi delle irrinunciabili foto dei genitori di lei.
Poi si tornava docili docili, pronti a subire ulteriori maltrattamenti !!!

:ARR

:OO Oddeoooo stai descrivendo esattamente il mio rapporto con le barbie durante la mia infanzia!!! (ed io mi vergognavo a dirlo!:mrgreen:)
Ahhh..che bei tempi quando bastavano le barbie come sfogo per tornare poi docili docili! :roll::roll::roll::mrgreen:
 

ila78

Well-known member
le Barbie avevano un loro perchè anche per noi maschietti.
Dopo ore di "somatizzazione" -come dice Omen- bastava impugnarle per le caviglie e sbatterle ripetutamente con la testa su qualunque superficie, tra uno svolazzamento di capelli ...
O tenerle immerse a testa in giù nella vaschetta dei pesci rossi, che la guardavano a distanza con signorile disgusto;
o magari usarle per piantare alle pareti i chiodi delle irrinunciabili foto dei genitori di lei.
Poi si tornava docili docili, pronti a subire ulteriori maltrattamenti !!!

:ARR

Gli amichetti di mio fratello riservavano lo stesso trattamento alle mie....e io mi vendicavo sui Masters (che goduria decapitare He- Man....:mrgreen:)
 

DoppiaB

W I LIBRI !
le Barbie avevano un loro perchè anche per noi maschietti.
Dopo ore di "somatizzazione" -come dice Omen- bastava impugnarle per le caviglie e sbatterle ripetutamente con la testa su qualunque superficie, tra uno svolazzamento di capelli ...
O tenerle immerse a testa in giù nella vaschetta dei pesci rossi, che la guardavano a distanza con signorile disgusto;
o magari usarle per piantare alle pareti i chiodi delle irrinunciabili foto dei genitori di lei.
Poi si tornava docili docili, pronti a subire ulteriori maltrattamenti !!!

:ARR

Mio fratello usava esattamente questo tipo si trattamento con le mie Barbie...
Poverino, però! Aveva ragione! Lo obbligavo a pettinarle, a vestirle...
Ricordo che giorno in preda ad un raptus, mio fratello si è scagliato letteralmente contro la casa delle Barbie, disintegrandola... Piansi per giorni!:paura:
 

ila78

Well-known member
Capitolo giochi in scatola, miei preferiti :

L'allegro chirurgo

allegrochirurgo.jpg


Indovina Chi:
20120227122904.jpg
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ce li avevo entrambi:

INDOVINA CHI l'adoravo,
l'ALLEGRO CHIRURGO invece mi metteva un'ansia addosso con quel suono....

Avevo anche LA MAGLIERIA MAGICA ma pure io sono riuscita a realizzare poche cose,mi sa che erano tutte un po' fasulle...
 

maurizio mos

New member
Come siete giovani... o vecchio io!

Soldatini (Esercito Italiano - varie armi, Wehrmacht, Royal Army, U.S.A., Cavalleria vs Indiani con forte coevo)
Modellini (tantissimi) GB Dinky Toys (molti militari Royal Army) Italiani Politoys
Trenino elettrico Rivarossi, Pocher (compatibile), Lima (di qualità inferiore)
Armi (intese come giocattoli...!)
Aerei e navi in scatola di montaggio (Victory, varie)
 

SALLY

New member
Io che ero bimba negli anni 60' di giochi non ne avevo molti,anche perchè si giocava poco da soli...in genere dopo pranzo eramo un branco di ragazzini in giro fino a sera...però mi ricordo bene le clap-clap,la bici "graziella",i pattini a rotelle e la allora famosissima "Susanna",la bambola con i vestitini e gli accessori che è stata più tardi rimpiazzata dalla "Barbie"......


La Susanna....

images
 

Shoofly

Señora Memebr
Uno dei giocattoli a cui il mio ricordo è maggiormente legato è il salvadanaio-mela col vermetto che usciva per acchiapparti la monetina e mettersela in casa. Il mio era identico a questo:


Naturalmente con me il verme ebbe vita breve perché nello sforzo di capire come riuscisse a muoversi e fare quello che faceva alla fine lo sfrattai dalla sua mela e addio. :W
Cari buoni vecchi giocattoli... micidiali bambine scassone.
 

maclaus

New member
LA VERA GRANDE DOMANDA E’ :
Se eri un bambino negli anni ‘50, ‘60 o ’70,
COME HAI FATTO A SOPRAVVIVERE ?

1 Da bambini andavamo in auto che non avevano cinture di sicurezza né airbag...
2 Viaggiare nella parte posteriore di un furgone aperto era una passeggiata speciale e ancora ne serbiamo il ricordo.
3 Le nostre culle erano dipinte con colori vivacissimi, con vernici a base di piombo.
4 Non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei medicinali, nei bagni, alle porte.
5 Quando andavamo in bicicletta non portavamo il casco.
6 Bevevamo l'acqua dal tubo del giardino invece che dalla bottiglia dell'acqua minerale...
7 Trascorrevamo ore ed ore costruendoci carretti a rotelle ed i fortunati che avevano strade in discesa si lanciavano e, a metà corsa, ricordavano di non avere freni. Dopo vari scontri contro i cespugli, imparammo a risolvere il problema. Sì, noi ci scontravamo con cespugli, non con auto!
8 Uscivamo a giocare con l'unico obbligo di rientrare prima del tramonto. Non avevamo cellulari... cosicché nessuno poteva rintracciarci. Impensabile .
9 La scuola durava fino alla mezza , poi andavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia (si, anche con il papà ).
10 Ci tagliavamo , ci rompevamo un osso , perdevamo un dente, e nessuno faceva una denuncia per questi incidenti. La colpa non era di nessuno, se non di noi stessi.
11 Mangiavamo biscotti , pane olio e sale , pane e burro, bevevamo bibite zuccherate e non avevamo mai problemi di sovrappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare...
12 Condividevamo una bibita in 4, bevendo dalla stessa bottiglia e nessuno moriva per questo…
13 Non avevamo Playstation, Nintendo 64, X box, Videogiochi, televisione via cavo con 99 canali , videoregistratori, dolby surround, cellulari personali, computer, chatroom su Internet ... Avevamo invece tanti AMICI.
14 Uscivamo, montavamo in bicicletta o camminavamo fino a casa dell'amico, suonavamo il campanello o semplicemente entravamo senza bussare e lui era lì e uscivamo a giocare.
15 Si! Lì fuori! Nel mondo crudele! Senza un guardiano! Come abbiamo fatto? Facevamo giochi con bastoni e palline da tennis, si formavano delle squadre per giocare una partita; non tutti venivano scelti per giocare e gli scartati dopo non andavano dallo psicologo per il trauma.
16 Alcuni studenti non erano brillanti come altri e quando perdevano un anno lo ripetevano. Nessuno andava dallo psicologo, dallo psicopedagogo, nessuno soffriva di dislessia né di problemi di attenzione né d’iperattività; semplicemente prendeva qualche scapaccione e ripeteva l’anno.
17 Avevamo libertà, fallimenti, successi, responsabilità... e imparavamo a gestirli.

La grande domanda allora è questa:

Come abbiamo fatto a sopravvivere? a crescere e diventare grandi?
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
18. Fino all'adolescenza non abbiamo visto una donna nuda, un manifesto succinto, ...
Prima dei collant delle gemelle kessler le donne erano tutte mamme asessuate, che ci trovavano sotto il cavolo, a parte le madonne che venivano inseminate vergini...
Ci volle il 68, che comunque in provincia arrivò col consueto ritardo, generando perciò una gran massa di ragazzi ciechi (!).
Escluso quelli che frequentando l'oratorio ricevettero personalmente qualche "infarinatura" da un prete...

Siamo cresciuti ugualmente... ma gli psicologi che non abbiamo avuto all'epoca li frequentiamo ora.

Domande continuiamo a porcene, perché risposte comunque non ne arrivano.

Si beveva latte naturale, ma rigorosamente fatto bollire da mamma prima di darcelo. Al pane con sale e olio pure i bimbi aggiungevano il pepe. Sul pane e burro si metteva lo zucchero. Si mangiavano rossi cubetti di zucchero alla cannella, presi in drogheria quando si comprava l'allume di rocca per fare i cristalli. Si assisteva alle parate militari anti tedesche ma in realtà antisovietiche, con dovizia di mezzi corazzati che sradicavano i cubetti di porfido. Si entrava allo stadio tagliando il filo spinato e rimanendo poi nascosti a guardare la partita -fino da grandi abbiamo ignorato cose fosse il fuorigioco- ruminando castagne secche indistruttibili.

I denti rotti non li abbiamo sostituiti ne corretti con l'apparecchio. Per questo oggi facciamo la fortuna della croazia. Abbiamo contribuito col servizio di leva alla salute collettiva, facendo da cavie a vaccini e altre cosucce radioattive... ed alcuni sono nati con le manine direttamente attaccate alle spalle causa certi medicinali.
I pompieri attraversavano sani le fiamme, in tute di amianto...
E d'estate tutti in colonia in romagna, giusto per non scordarsi il concetto armiamoci e partite.

Certo crescere ha a che fare con le esperienze, ma sino ad un certo punto.
Se vogliamo un ingegnere informatico non dobbiamo sprecare troppo tempo e risorse per insegnargli le tabelline...
Qualcosa deve essere pure dato per scontato, altrimenti si ricomincia sempre da capo, dovendo rimettere ogni volta tutto in discussione.
E poi basta guardare p.es. al commercio. Esiste il pollo ruspante allevato a terra e quello in batteria... Il primo sembrerebbe meglio, vita all'aperto, relazioni sociali, esperienze, mentre l'altro è lì, condannato a pochi mesi di sopravvivenza giusto finché non raggiunge la taglia desiderata. Entrambi hanno identico destino, cari hansel e gretel, nonappena il ditino che infilano tra le sbarre ha lo spessore giusto..
E allora dipende da quello che ci si inventa, da ciò che si dà!
Perché se aspetti qualcosa dagli altri, ti quotano di più in quanto ruspante solo finché i consumatori sono in grado di permetterselo -e farsene convincere-, dopodiché si torna al pollo in batteria.
E le tue esperienze diverse servono solo se gradite agli altri, altrimenti potranno al più influire sulle tue decisioni se diventare un servo, un bastardo o un tossico.
O farti mettere sulla croce. Ma non è da tutti...
 
Ultima modifica:

Ugly Betty

Scimmia ballerina
I giocattoli che avevo da piccola? :?

Accidenti, ho 20 anni, non posso avere questi vuoti di memoria! :OO

Beh, non giocavo molto da piccola. :mrgreen:

Odiavo le Barbie e qualsiasi altro tipo di bambola.
Avevo i Lego e i Geomag :sbav:
Che altro? :?

AIUTO, MA CHE CASSO (cit. papa Francesco) FACEVO DA PICCOLA? :OO

Mi piaceva giocare a carte: a tre anni sapevo giocare a rubamazzo, a quattro a scala quaranta e a sei/sette a briscola e a scopa. Grazie nonno! :HIPP
Mia nonna mi racconta sempre che a 4/5 anni la obbligavo a giocare ad un gioco con le carte che lei aveva chiamato 'El dom de Milan' perchè aveva tante regole quante quelle del Duomo di Milano. Era un gioco che mi inventavo io e che cambiava sempre perchè io dovevo vincere! :mrgreen:
E poi la dama e gli scacchi! :sbav:
E poi facevo gli esperimenti con la colla vinilica di Art Attack! Mia mamma deve aver odiato quel programma a morte per il casino che combinavo!
E poi adoravo fare casino col das/pongo.
E poi avevo il piccolo archeologo! :sbav: Peccato che sia stato buttato :MM
E poi mi piaceva giocare a 'vendere': mia mamma doveva venire in camera mia a comprare qualcosa, io avevo una pseudo cassa fatta con i soldi del monopoli, le facevo addirittura lo scontrino! :mrgreen:
E poi, e poi boh, poi rompevo i cogl*oni agli altri bimbi! :YY
 

ila78

Well-known member
LA VERA GRANDE DOMANDA E’ :
Se eri un bambino negli anni ‘50, ‘60 o ’70,
COME HAI FATTO A SOPRAVVIVERE ?

1 Da bambini andavamo in auto che non avevano cinture di sicurezza né airbag...
2 Viaggiare nella parte posteriore di un furgone aperto era una passeggiata speciale e ancora ne serbiamo il ricordo.
3 Le nostre culle erano dipinte con colori vivacissimi, con vernici a base di piombo.
4 Non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei medicinali, nei bagni, alle porte.
5 Quando andavamo in bicicletta non portavamo il casco.
6 Bevevamo l'acqua dal tubo del giardino invece che dalla bottiglia dell'acqua minerale...
7 Trascorrevamo ore ed ore costruendoci carretti a rotelle ed i fortunati che avevano strade in discesa si lanciavano e, a metà corsa, ricordavano di non avere freni. Dopo vari scontri contro i cespugli, imparammo a risolvere il problema. Sì, noi ci scontravamo con cespugli, non con auto!
8 Uscivamo a giocare con l'unico obbligo di rientrare prima del tramonto. Non avevamo cellulari... cosicché nessuno poteva rintracciarci. Impensabile .
9 La scuola durava fino alla mezza , poi andavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia (si, anche con il papà ).
10 Ci tagliavamo , ci rompevamo un osso , perdevamo un dente, e nessuno faceva una denuncia per questi incidenti. La colpa non era di nessuno, se non di noi stessi.
11 Mangiavamo biscotti , pane olio e sale , pane e burro, bevevamo bibite zuccherate e non avevamo mai problemi di sovrappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare...
12 Condividevamo una bibita in 4, bevendo dalla stessa bottiglia e nessuno moriva per questo…
13 Non avevamo Playstation, Nintendo 64, X box, Videogiochi, televisione via cavo con 99 canali , videoregistratori, dolby surround, cellulari personali, computer, chatroom su Internet ... Avevamo invece tanti AMICI.
14 Uscivamo, montavamo in bicicletta o camminavamo fino a casa dell'amico, suonavamo il campanello o semplicemente entravamo senza bussare e lui era lì e uscivamo a giocare.
15 Si! Lì fuori! Nel mondo crudele! Senza un guardiano! Come abbiamo fatto? Facevamo giochi con bastoni e palline da tennis, si formavano delle squadre per giocare una partita; non tutti venivano scelti per giocare e gli scartati dopo non andavano dallo psicologo per il trauma.
16 Alcuni studenti non erano brillanti come altri e quando perdevano un anno lo ripetevano. Nessuno andava dallo psicologo, dallo psicopedagogo, nessuno soffriva di dislessia né di problemi di attenzione né d’iperattività; semplicemente prendeva qualche scapaccione e ripeteva l’anno.
17 Avevamo libertà, fallimenti, successi, responsabilità... e imparavamo a gestirli.

La grande domanda allora è questa:

Come abbiamo fatto a sopravvivere? a crescere e diventare grandi?

Vero!!! Io ero bimba negli anni 80 ma la domanda è ugualmente valida.:mrgreen:
 

kati

New member
Due amori folli: la montani bike e le case sugli alberi,ovvero assoluta libertà !!!!! Sempre con i maschi (ci si divertiva di più),la femminilità non ne ha mai risentito,tutt'altro
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Due amori folli: la montani bike e le case sugli alberi,ovvero assoluta libertà !!!!! Sempre, con i maschi (ci si divertiva di più),la femminilità non ne ha mai risentito,tutt'altro

Credo che la femminilità non abbia bisogno delle barbie...

Anzi, sono del parere che sia proprio stando tra i ragazzi che si prende coscienza delle rispettive peculiarità, molto più di quanto si possa assorbendo insegnamenti "istituzionalizzati" in giochi e situazioni passate per così dire dall'alto, da chi cioè vuole imporre come deve essere la femmina...

Mascolino andare in mb ? Ricordo ancora quella campionessa che divenne famosa, oltre per la bravura, per il generoso decollete che emergeva senza malizia ma molto femminilmente quando per il caldo apriva un po' la cerniera della maglietta.

La casa sugli alberi ? Vi stava tarzan ma pure jane, che nonostante la vita nella jungla è stata sempre emblema di femminilità.

:SISI
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Avevamo una palla e andavamo a giocare a calcio nel cortile della scuola comunale che era triangolare, in salita e a metà faceva pure una curva di 90°; come pali usavamo le cartelle e una montagna di felpe.
Ma quel campo faceva schifo, allora si andava dai salesiani che avevano un campo di calcio regolamentare e una ventina da calcetto e basket, ma ci mandavano via e se non sloggiavamo ci lanciavano dietro i cani. Una volta, era estate e avevo i pantaloncini corti corti anni 70, mi azzannarono il culo e fu un rivolo di sangue; i miei amici mi aiutarono a pulirmi alla fontanella e poi entrai in casa di nascosto per non prendere ancore due sberle. La notte tornammo e spaccammo a sassate le vetrate dei laboratori. Ricordo ancora i bestemmioni lanciati quando uscirono fuori al buio. Peccato non avergli dato anche fuoco.

Poi si andava sulla ferrovia a mettere sassi (sassi, non massi) sui binari e vedere come le ruote dei treni li facevano collassare, e la notte lasciavamo cadere i sassi sul tetto dei treni che essendo arrugginiti, liberavano scintille.

Ci sfidavamo con le biglie colorate e chi perdeva al gioco, perdeva la biglia. Io mi facevo furbo e giocavo con quelle palline che ci sono dentro ai frutti dei platani: tutti mi ridevano dietro ma se perdevo, perdevo un pezzo di legno, mentre se vincevo, vincevo una biglia vera. Ne ho ancora un barattolo. Una volta il fratello maggiore di uno che era rimasto senza biglie, a momenti mi da una saccata di botte.

giocavamo anche con le grette e ci mettevamo dentro la foto di un ciclista o di un calciatore. Io sotto alla foto mettevo la cera così si appesantivano e diventavano più stabili, evitando di ruotare sul bordo.

Ma il gioco più bello era il dottore e la malata o il malato e l'infermiera. 15 anni dopo mi fidanzai con una delle mie infermiere....:mrgreen: ma lasciamo perdere...:W
 
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