Non lo so... l'intelligenza è multipla e non singola come afferma lo psicologo Howard Gardner... c'è un intelligenza linguistica, logica, linguistica, spaziale, corporeo cinestesica, musicale, interpersonale,intrapersonale, naturalistica ed esistenziale... sono illustrate qui su wikipedia:
Intelligenza - Wikipedia
Tornando al topic, per quanto mi riguarda tra queste ho sviluppato molto l'intelligenza teoretica e poco o nulla le altre, e la considero la mia più grande sciagura... molto più felici sono probabilmente persone con ambiti differenti... nessuno al mondo è meno intelligente di altri secondo me, ha ha una intelligenza diversa.
Quindi la mia risposta definitiva è: alcune intelligenze si accordano bene con la felicità (linguistica, logica, spaziale, corporeo cinestesica, interpersonale), altre invece sono peggio della morte (teoretica e intrapersonale) perchè portano a riflettere ossessivamente su se stessi e sul proprio vuoto.
Un post un po' provocatorio, che spero scaturisca una bella discussione.
Domanda:
Secondo voi la felicità è inversamente proporzionale all'intelligenza?
Non lo so... l'intelligenza è multipla e non singola come afferma lo psicologo Howard Gardner... c'è un intelligenza linguistica, logica, linguistica, spaziale, corporeo cinestesica, musicale, interpersonale,intrapersonale, naturalistica ed esistenziale... sono illustrate qui su wikipedia:
Intelligenza - Wikipedia
Tornando al topic, per quanto mi riguarda tra queste ho sviluppato molto l'intelligenza teoretica e poco o nulla le altre, e la considero la mia più grande sciagura... molto più felici sono probabilmente persone con ambiti differenti... nessuno al mondo è meno intelligente di altri secondo me, ha ha una intelligenza diversa.
Quindi la mia risposta definitiva è: alcune intelligenze si accordano bene con la felicità (linguistica, logica, spaziale, corporeo cinestesica, interpersonale), altre invece sono peggio della morte (teoretica e intrapersonale) perchè portano a riflettere ossessivamente su se stessi e sul proprio vuoto.
A me pare piuttosto che la felicità sia direttamente proporzionale alla fede.
Ergo: la fede è inversamente proporzionale all'intelligenza ?
:OO
Io credo il contrario. I più intelligenti sono anche i più felici. Come si può considerare una persona intelligente quando vive costantemente nell'infelicità? Della propria vita si deve fare un'arte. Quando si è imparata un'arte, anche se questa non è mai conclusa, si è spontanei, liberi, le difficoltà vengono affrontate avendo padronanza della materia, con metodo, il proprio metodo. Lo stesso vale per la vita. Ci sono cose che ci affliggono, che ci rendono tristi, ma se si è imparato a vivere si è imparato anche ad affrontarle. Una persona felice è anche una persona che vive a proprio modo con intelligenza.
La domanda giusta è: ma è così importante la felicità? Almeno per come si è abituati ad intenderla di primo acchito, cioè come un misto di gioia, sentimenti positivi, entusiasmo ed energia.
Secondo me no, ricercare questa felicità intesa come stato positivo permanente (o stabile) è illusorio e fuorviante. Molto meglio, e più proficuo anche in termini di pienezza della vita, cercare quella pace filosofica che permette di affrontare e capire appieno tanto i lati luminosi quanto negativi dell'esistenza. Non cercare, quindi, uno stato emotivo definitivo ma cercare di capirli e viverli appieno tutti. In questo l'intelligenza può aiutare: può perchè oltre al problema della definizione (che tipo di intelligenza?), c'è anche il problema che da questo punto di vista nessuno strumento, nemmeno quello principe dell'intelletto, può garantire la buona riuscita di questo difficile percorso.