LXV Gruppo di lettura - Limonov di Emmanuel Carrère

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elisa

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finito

Finito di leggerlo poco fa. Devo dire che è una lettura godibilissima, ci voleva dopo Foto di famiglia con signora che ho in ballo da due mesi e sono appena a metà, proprio per le caratterisiche di avventura e curiosità che ti prende dopo aver letto ogni pagina. Anche se è una biografia si sente che è romanzata e si sente che c'è molta proiezione sul personaggio da parte dell'autore. Questo non lo rende meno interessante ma forse più superficiale. Carrére parla di Limonov prendendo molti spunti dai libri stessi che Limonov ha scritto su di sé. E questa fonte non oggettiva è il limite di questo libro, che comincia a dare segnali di ripetitività passata la metà. Nulla toglie che non sia un libro da leggere perché ci spiega molto bene di che materia è fatta la Russia oggi e di che pasta sono fatti gli uomini che ci vivono.
 

Monica

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Anch'io l'ho terminato qualche giorno fa,ma mi piace leggere e rispondere ai commenti degli altri perché così ho l'opportunità
di rileggerlo.E'stato una sorpresa questo autore,che ci ha raccontato quest'uomo e gli avvenimenti recenti della storia russa e della ex Jugoslavia
in modo così interessante,come un romanzo d'avventura.Il giudizio su Limonov per me non è positivo perché sembra che ogni sua azione sia stata dettata
non tanto da reale credenza in certi valori ma da opportunismo,dal quel suo perseguire a tutti i costi fama e gloria,anche se ha pagato un prezzo molto alto per ogni scelta fatta.
La scrittura è deliziosa e scorre in modo veloce ,mai banale.
Un voto alto per questo libro,senz'altro.
 

Monica

Active member
bene, alessandra, mi recuperi chi ha detto che "il regime sovietico è diventato vegetariano"? non rovo più la pagina con la citazione, magari se la trovi mi dici anche chi l'ha detta, io ricordavo Andropov, ma non vorrei fare confusione. Grazie :)

pag 67 :La rivoluzione non divora più i suoi figli;il potere,secondo ANNA ACHMATOVA è diventato vegetariano.
 

alessandra

Lunatic Mod
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Fine prima parte

pag 67 :La rivoluzione non divora più i suoi figli;il potere,secondo ANNA ACHMATOVA è diventato vegetariano.

Sì, ci sono arrivata anch'io!
Sto per approdare a Mosca ... il periodo della "gioventù", chiamiamola così, di Limonov è terminato. E' un libro vivo e avvincente, questo personaggio così folle assorbe volontariamente o meno ogni contraddizione della storia di quegli anni e la fa propria, sfruttandone i vantaggi. E intanto noi impariamo senza fatica una parte della storia che non conosciamo, o almeno io. Limonov vede il padre come un perdente e si aggrappa a qualsiasi persona eccentrica, in ogni senso, dai peggiori delinquenti ai più folli "intellettuali" o presunti tali, compresa la sua compagna Anna a cui si è aggrappato solo per uscire dal suo mondo e per conoscere persone che lo facciano emergere nel mondo della scrittura. E' un uomo che, qualsiasi cosa faccia, non accetta di essere il secondo, o almeno non a lungo.
 

Spilla

Well-known member
Io comincio ad accusare stanchezza :??
Mi piace capire di più della situazione attuale in Russia (anche se ho una pessima memoria per i nomi, perciò non mi ricordo mai chi sono i personaggi e cosa rappresentano) ma il personaggio era più vivido nella prima parte del libro, ora è quasi una comparsa e decisamente si fa fatica a seguirne le linee di pensiero se non, come avete detto voi, la voglia di essere sempre il primo e sempre in opposizione. Che la popolazione russa non apprezzi il nuovo stato di cose, visto che si è ritrovata nella miseria più nera, si può ben capire; ma quale progetto abbia Limonov per uscire dalla situazione (oltre a sparare, far guerra civile, assalire il palazzo della televisione e simili) non si capisce. Un partito nazionalbolscevico? per farne che:?? ? Ho quasi l'impressione che Carrère, tra le righe, dica: è vero, da giovane ti ho invidiato per la tua avventatezza e vitalità, ma ora sei solo un programma incompiuto, uno che non ha mantenuto le proprie promesse di grandezza.

Patisco un po' lo stile così diretto, colloquiale e non letterario: tutta colpa di Proust, che mi ha viziato :mrgreen:!!!
 

Minerva6

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handel589
Spilla
alessandra

Finito:

Monica: questo autore ci ha raccontato quest'uomo e gli avvenimenti recenti della storia russa e della ex Jugoslavia in modo interessante, come un romanzo d'avventura. Il giudizio su Limonov per me non è positivo perché sembra che ogni sua azione sia stata dettata non tanto da reale credenza in certi valori ma da opportunismo, dal quel suo perseguire a tutti i costi fama e gloria, anche se ha pagato un prezzo molto alto per ogni scelta fatta. La scrittura è deliziosa e scorre in modo veloce, mai banale. Un voto alto per questo libro, senz'altro.


elisa: è una lettura godibilissima per le caratteristiche di avventura e curiosità che ti prende dopo aver letto ogni pagina. Anche se è una biografia si sente che è romanzata e si sente che c'è molta proiezione sul personaggio da parte dell'autore. Questo non lo rende meno interessante ma forse più superficiale, però ci spiega molto bene di che materia è fatta la Russia oggi e di che pasta sono fatti gli uomini che ci vivono.
 

Spilla

Well-known member
Questa parte sull'esperienza di "Limonka" e del giovane Prilepin è più interessante.
Sono ancora curiosa di sapere cosa deciderà di diventare il nostro Eduard :mrgreen:
 

elisa

Motherator
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Questa parte sull'esperienza di "Limonka" e del giovane Prilepin è più interessante.
Sono ancora curiosa di sapere cosa deciderà di diventare il nostro Eduard :mrgreen:

Eduard secondo me è un personaggio coerente ed istintivo allo stesso tempo, ma che secondo me fa tesoro anche dell'esperienza, è un loser che vuole rimanere tale pur volendo riscattarsi e passare alla storia, uno strano miscuglio :)
 

Spilla

Well-known member
Sì, fino ai sessant'anni sembra che il suo obiettivo sia, semplicemente, andare controcorrente e farsi notare, maturando un'immagine di sé "eroica". Mi pare che l'esperienza del carcere lo renda più adulto, e che Eduard trovi la sua più autentica dimensione nella sua capacità di condividere la vita dei reietti della società, di diventare la loro voce. E' una svolta positiva, prima vedevo tanto superomismo dannunziano, più composti di proclami e di tentativi appariscenti che di vera sostanza.
 

alessandra

Lunatic Mod
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Sono partita da New York e in teoria mi trovo a Parigi...anche se in realtà più che di Parigi al momento si parla di Gorbacev... e direi che qui si parla poco anche di Limonov, poiché ci sono diverse pagine riferite alla vita dell'autore, il quale racconta le poche vere avventure da lui vissute, forse in contrapposizione alle troppe del protagonista. E' evidente che lo scrittore subisce il fascino di Limonov e ciò condiziona la lettura. Allo stesso tempo ho la sensazione che la personalità di Eduard emerga poco, a parte l'arrivismo, l'opportunismo, l'esuberanza e l'invidia nei confronti di chi riesce a diventare "qualcuno" o è già destinato a diventarlo dalla nascita. La rabbia verso chi è più fortunato di noi è umana, ma in questo caso questo sentimento è completamente padrone della mente di Eduard e condiziona completamente le sue scelte. Non so ancora se mi è simpatico o meno, dico come protagonista del romanzo, certo è un personaggio pericoloso e un gran stronzo che non vorrei mai incontrare nella vita, ma mi piace la sincerità con cui si esprime.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Ritorno in Russia

Questa parte mi ha rattristato molto ... tanta indifferenza nell'incontro con i genitori che, date le circostanze, non avrebbero potuto cercarlo, ma mi sa che non ci avrebbero provato comunque ... lui non fa più parte della loro vita e loro nemmeno.
Sono rimasta colpita dall'effetto prodotto da Gorbacev, dalla glasnost, su parte degli abitanti ...Non mi meraviglia l'ostilità di Eduard, ma non avevo mai pensato all'effetto che questa politica potesse aver prodotto sugli abitanti del suo paese, soprattutto sui meno preparati e sui più poveri. Quando parla con la madre, Eduard sottolinea che Gorbacev era odiato da tutti, tranne dagli intellettuali.
La cosa che impressiona maggiormente la madre di Limonov, oltre alla proposta di creare una moltitudine di partiti, cosa all'epoca impensabile (e stiamo parlando della fine degli anni 80...) è il fatto che nel paese dove vive il figlio i cittadini paghino il gas. Probabilmente una maggiore apertura all'occidente spaventava le persone, non solo per la difficoltà di adeguarsi ad una mentalità completamente diversa, ma perché temevano di perdere piccoli grandi "privilegi".
Quanto alla fama e al successo di Limonov come scrittore, mi chiedo: sarà un bravo scrittore o sarà arrivato al successo soltanto grazie al suo carisma e alla sua capacità di sgomitare? Vi viene il desiderio di leggere i suoi libri? La trama la conosciamo ormai :mrgreen: ma sarei curiosa di vedere come scrive.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Quanto alla fama e al successo di Limonov come scrittore, mi chiedo: sarà un bravo scrittore o sarà arrivato al successo soltanto grazie al suo carisma e alla sua capacità di sgomitare? Vi viene il desiderio di leggere i suoi libri? La trama la conosciamo ormai :mrgreen: ma sarei curiosa di vedere come scrive.


si vorrei leggere qualcosa, un minigruppo a luci rosse ci starebbe bene, che ne dici? :mrgreen:
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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In lettura:

handel589
alessandra

Finito:

Monica: questo autore ci ha raccontato quest'uomo e gli avvenimenti recenti della storia russa e della ex Jugoslavia in modo interessante, come un romanzo d'avventura. Il giudizio su Limonov per me non è positivo perché sembra che ogni sua azione sia stata dettata non tanto da reale credenza in certi valori ma da opportunismo, dal quel suo perseguire a tutti i costi fama e gloria, anche se ha pagato un prezzo molto alto per ogni scelta fatta. La scrittura è deliziosa e scorre in modo veloce, mai banale. Un voto alto per questo libro, senz'altro.


elisa: è una lettura godibilissima per le caratteristiche di avventura e curiosità che ti prende dopo aver letto ogni pagina. Anche se è una biografia si sente che è romanzata e si sente che c'è molta proiezione sul personaggio da parte dell'autore. Questo non lo rende meno interessante ma forse più superficiale, però ci spiega molto bene di che materia è fatta la Russia oggi e di che pasta sono fatti gli uomini che ci vivono.

Spilla
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Ma che fine ha fatto Handel? :boh:

Allora ... ho letto tutta la parte che riguarda la guerra nei Balcani, il colpo di stato fallito in Russia e il partito nazionalbolscevico, è un libro che racconta le cose da punti di vista diversi, talvolta politicamente scorretti o scomodi, e la cosa interessante è cercare di vederle dal punto di vista di Limonov che comunque, nonostante sia prevalentemente alla ricerca del potere, stavolta non più come intellettuale ma come "uomo di guerra", in un certo senso sta - a modo suo - dalla parte dei deboli e dei poveri, schiera di cui, dapprincipio suo malgrado, ha sempre fatto parte. Questo partito nazionalbolscevico, tuttavia, mi inquieta parecchio, già il nome la dice lunga e la sua composizione mi sa che lo rispecchia pienamente. Comunque la storia è raccontata in modo semplice e chiaro e sto imparando molte cose.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Finito!!!!!

Alla fine mi è piaciuto davvero tanto!!!

Guardate qui!!!

Ma Tanja non era bionda? Questa è la foto di cui parla più volte nel libro, quella che conservava per guardarla nei momenti difficili...lui con la giacca fatta da lui stesso con non so quanti pezzi di patchwork e lei (sempre Tanja) senza nemmeno un pezzo di patchwork :mrgreen:

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E questa è la sua ultima moglie, l'attrice giovane, Ekaterina Volkova
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Alla voce "Natasa Limonova" appare questa signora, Natalia Medvedeva, tra l'altro il cognome fa riflettere :? Ma sarà lei?

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Stato
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