Anche io, per quanto riguarda le digressioni, la vedo come te. Ai miei occhi di contemporaneo veloce e poco abituato alla riflessione lenta, danno fastidio.
Ma dico purtroppo, perchè mi rendo conto che in errore sono io, siamo noi (se mi permetti di includerti), nel senso che vogliamo tutto e subito, quando invece in ogni pagina c'è una chicca sulla quale potremmo spendere ore di dialogo, una frase che fa riflettere, alcune righe di "storia dal vivo".
Io ho tentato di rallentare la lettura in certe parti, ma mi sono reso conto che il mio cervello è tarato su velocità diverse, quasi schizofreniche.
Difficile essere oggettivi, soprattutto riguardo ad un romanzo scritto quasi 150 anni fa, ma voglio comunque rischiare e scrivo che, per il mio modo di vedere, la letteratura nel XX secolo è migliorata per un uso generalmente più limitato di aggettivazioni che, in questo come in altri romanzi del XIX secolo, chiudevano la fantasia.
Victor Hugo, così come A. Dumas, volevano dirci tutto, ma proprio tutto, riguardo alle caratteristiche dei personaggi.