165° MG - Addio alle armi di E. Hemingway

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Diciamo che mai come in questo romanzo molte volte era meglio far tacere i personaggi. :D

Anche a me danno fastidio i "Mi ami?" "Sì e tu mi ami?" ripetuti all'infinito per non parlare di "Sono una brava moglie?" "Sì, sei una brava moglie" (noooo....sei insopportabile!!!! :W :mrgreen:)

Oddio, non lo leggerò mai allora!!! Come la storia d'amore con Maria in Per chi suona la campana!!!
"Coniglietto ti amo tanto, meno male che ho trovato te prima di morire!!!! :W :W :W
Sarà anche stato un Nobel, ma zitella piuttosto che farmi scrivere una lettera d'amore da lui!!!!!! :boh:
 
Ultima modifica:

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
Oddio, non ce la farò mai allora!!! Come la storia d'amore con Maria in Per chi suona la campana!!!
"Coniglietto ti amo tanto, meno male che ho trovato te prima di morire!!!! :W :W :W
Sarà anche stato un Nobel, ma sarei morta più che farmi scrivere una lettera d'amore da lui!!!!!! :boh:
Esatto! Da diabete.
Prova a dare una scorsa a "Di là del fiume, tra gli alberi". Un altro romanzo infarcito di dialoghi scemi. Ricordo che la "lei" della storia gli aveva dato delle pietre, mi sembra, da tenere in tasca e da accarezzare ogni qual volta lui ne sentiva il bisogno. Allora ogni due o tre dei suoi vaneggi diceva: "misi le mani in tasca e sentii le pietre; le accarezzai, le tenni nel palmo per un po'...:BLABLA" e cose simili. Ogni tot di pagine mani in tasca ad accarezzare quei cavolo di sassi del piffero :W:??.

Quando stava bene era davvero un grande scrittore e io l'ho amato molto, davvero. Ma, come raccontava Zingaro, non è difficilissimo capire che l'uomo deve aver sofferto brutalmente di un disturbo bipolare. A volte mi spiace non perdonargli certi scivoloni perché ha scritto cose di una profondità inaudita e di rara bellezza, anche all'interno di vicende e circostanze scomode.
E non dimentichiamo che il nostro aveva per la testa l'idea di farla finita già a metà degli anni venti, quando scambiava missive con Scott Fitzgerald e glielo diceva anche. Sia quando era giù, sia quando gli scriveva che non aveva più quelle manie paranoiche e che non gli avrebbe scritto più che avrebbe voluto spararsi.
 
Ultima modifica:

Spilla

Well-known member
Aha! Ce ne sono due, qui, di Autorità :mrgreen:
Che bello, mi state raccontando cose di cui non so nulla.
C0c0, anche io ho letto Di là dal fiume e tra gli alberi, e l'ho trovato noioso all'inverosimile. Dialoghi surreali, come dicevi tu , e bevute omeriche, con contorno di niente. (però le pietre che lei dona a lui credo fossero pietre preziose, non sassi... ho capito male?)

Trovo che le più belle siano le parti descrittive, come l'esodo verso ovest delle truppe dopo Caporetto. Menzione speciale ai processi sommari a cui venivano sottoposti gli ufficiali: non sarà storico ma direi che il realismo e l'impatto non mancano.
Sto finendo il terz libro, non manca molto nemmeno a me :YY
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
Aha! Ce ne sono due, qui, di Autorità :mrgreen:
Che bello, mi state raccontando cose di cui non so nulla.
C0c0, anche io ho letto Di là dal fiume e tra gli alberi, e l'ho trovato noioso all'inverosimile. Dialoghi surreali, come dicevi tu , e bevute omeriche, con contorno di niente. (però le pietre che lei dona a lui credo fossero pietre preziose, non sassi... ho capito male?)

Trovo che le più belle siano le parti descrittive, come l'esodo verso ovest delle truppe dopo Caporetto. Menzione speciale ai processi sommari a cui venivano sottoposti gli ufficiali: non sarà storico ma direi che il realismo e l'impatto non mancano.
Sto finendo il terz libro, non manca molto nemmeno a me :YY
No no, hai capito bene :). Non ricordavo che le pietre fossero preziose :boh:. E concordo che i paragrafi più belli erano davvero le descrizioni dei suoi ricordi di guerra. Fossi stato Scribner, glielo avrei fatto riscrivere. Aveva del potenziale quel romanzo e l'argomento era uno dei più amati da Hemingway. Cose che lui scriveva molto bene di solito.
 

ila78

Well-known member
Oddio, non lo leggerò mai allora!!! Come la storia d'amore con Maria in Per chi suona la campana!!!
"Coniglietto ti amo tanto, meno male che ho trovato te prima di morire!!!! :W :W :W
Sarà anche stato un Nobel, ma zitella piuttosto che farmi scrivere una lettera d'amore da lui!!!!!! :boh:

Io non so se sarei così categorica, dialoghi surreali a parte il ragazzo senza ombra di dubbio sa scrivere, considerando la bellezza di alcuni passaggi io una lettera d'amore me la farei scrivere eccome! È una relazione sentimentale con una persona così "instabile" che sarebbe complicata ma sul corteggiamento "verbale" penso non avrebbe rivali.:wink:

Ieri sera avevo in mente di finirlo ma mi sono "persa via" in altro e non ho letto un tubo. :W
 
Ultima modifica:

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Rispetto ai vostri ultimi commenti la mia opinione è del tutto diversa.

I dialoghi di cui avete parlato non rappresentano in alcun modo lo scrittore, il quale anzi ne prende le distanze.

Queste battute, parossistiche e fuori luogo, sono contro bilanciate dai suoi pensieri che a volte chiosano le stesse. Scriveva quei dialoghi come avrebbe potuto fare un cronista, riportando fedelmente ciò che sentiva in giro. Voglio dire; se c’è un incidente ferroviario, la colpa non è dicerto del giornalista che scrive il pezzo sull'avvenimento. E se le persone fanno e dicono sempre le stesse cose non è colpa di chi guarda e scrive.

Purtroppo Hemingway non vedeva la vita di buon occhio. E credo che quest’ironia, quest’amara ironia, per lui fosse una specie di antidoto con il quale tenere a distanza le fondamenta sociali che la reggevano. Fondamenta che nei primi anni del secolo si chiamavano amore e guerra.

Ayu dice che piuttosto che farsi scrivere una lettera d'amore da uno che scriveva questi dialoghi, rimarebbe zittella.

Bene, giustissimo, ma allora io ti chiedo; se tu fossi un maggiore in guerra e avessi a che fare con un tenente che ti dice che perdere forse sarebbe vincere e poco dopo ti dice che forse ci sarà un “pareggio” perché spera che tutti si ritireranno nello stesso momento, penseresti di essere in presenza di un “buon” tenente o te ne vorresti sbarazzare?

Quel che voglio dire, è che Hemingway non aveva un buon rapporto con i suoi simili, fatte salve alcune eccezioni, e questi dialoghi irritanti erano il suo antidoto contro una vita che guardava con stupore e ben poca ammirazione. Non era lui a voler parlare così, ma erano gli uomini e lui era un uomo e continuava il gioco. Perchè doveva, mi vien da dire nonostante lui, amare e fare la guerra.

Hemingway fece guerre come volontario e ebbe diverse mogli e amanti, tuffandosi direttamente in ciò che gli fece prendere le distanze dalla vita, perchè (è una mia personalissima lettura) non aveva altri modi di affrontare l'esistenza se non tuffandocisi dentro.
 

ila78

Well-known member
Rispetto ai vostri ultimi commenti la mia opinione è del tutto diversa.

I dialoghi di cui avete parlato non rappresentano in alcun modo lo scrittore, il quale anzi ne prende le distanze.

Queste battute, parossistiche e fuori luogo, sono contro bilanciate dai suoi pensieri che a volte chiosano le stesse. Scriveva quei dialoghi come avrebbe potuto fare un cronista, riportando fedelmente ciò che sentiva in giro. Voglio dire; se c’è un incidente ferroviario, la colpa non è dicerto del giornalista che scrive il pezzo sull'avvenimento. E se le persone fanno e dicono sempre le stesse cose non è colpa di chi guarda e scrive.

Purtroppo Hemingway non vedeva la vita di buon occhio. E credo che quest’ironia, quest’amara ironia, per lui fosse una specie di antidoto con il quale tenere a distanza le fondamenta sociali che la reggevano. Fondamenta che nei primi anni del secolo si chiamavano amore e guerra.

Ayu dice che piuttosto che farsi scrivere una lettera d'amore da uno che scriveva questi dialoghi, rimarebbe zittella.

Bene, giustissimo, ma allora io ti chiedo; se tu fossi un maggiore in guerra e avessi a che fare con un tenente che ti dice che perdere forse sarebbe vincere e poco dopo ti dice che forse ci sarà un “pareggio” perché spera che tutti si ritireranno nello stesso momento, penseresti di essere in presenza di un “buon” tenente o te ne vorresti sbarazzare?

Quel che voglio dire, è che Hemingway non aveva un buon rapporto con i suoi simili, fatte salve alcune eccezioni, e questi dialoghi irritanti erano il suo antidoto contro una vita che guardava con stupore e ben poca ammirazione. Non era lui a voler parlare così, ma erano gli uomini e lui era un uomo e continuava il gioco. Perchè doveva, mi vien da dire nonostante lui, amare e fare la guerra.

Hemingway fece guerre come volontario e ebbe diverse mogli e amanti, tuffandosi direttamente in ciò che gli fece prendere le distanze dalla vita, perchè (è una mia personalissima lettura) non aveva altri modi di affrontare l'esistenza se non tuffandocisi dentro.

Quindi in sostanza tu dici che "trascriveva" quello che sentiva in giro o ricopiava pari pari quello che aveva vissuto filtrandolo con l'amarezza che aveva dentro.
Io comunque ho detto che li trovo "surreali" il che non vuol dire che sono brutti è che spesso non sembrano avere senso, sembrano buttati lì e, come ho già detto, certe risposte di Catherine mi fanno sgranare gli occhi.
Io comunque, ribadisco, come donna una lettera d'amore da lui me la farei scrivere eccome! Ripeto le parole le sa usare molto ma molto bene. :wink:
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Quindi in sostanza tu dici che "trascriveva" quello che sentiva in giro o ricopiava pari pari quello che aveva vissuto filtrandolo con l'amarezza che aveva dentro.
Io comunque ho detto che li trovo "surreali" il che non vuol dire che sono brutti è che spesso non sembrano avere senso, sembrano buttati lì e, come ho già detto, certe risposte di Catherine mi fanno sgranare gli occhi.
Io comunque, ribadisco, come donna una lettera d'amore da lui me la farei scrivere eccome! Ripeto le parole le sa usare molto ma molto bene. :wink:

Ovviamente non è che trascrivesse in senso letterale i dialoghi che sentiva in giro...
 

Spilla

Well-known member
:
Ah dimenticavo: "Se bevo la birra il bambino nascerà più piccolo?!?!?" :paura: Ma che teoria eh?!? Più piccolo ma anche più rimbecillito....:W

In generale mi pare che non sia ben chiaro a nessuno il rapporto tra alcol e salute psico-fisica...:??:??:??
Ma forse è la mente ottenebrata (e alcolizzata) di Hemingway a far dire a medici ed infermiere che "un goccio di cognac, se hai l'itterizia, è una manna dal cielo":W, o che la grappa "fa bene alla signora" incinta :OO

Sarà che ormai siamo tutti salutisti,, ma qui sono davvero esagerati all'opposto :boh:
 

ila78

Well-known member
In generale mi pare che non sia ben chiaro a nessuno il rapporto tra alcol e salute psico-fisica...:??:??:??
Ma forse è la mente ottenebrata (e alcolizzata) di Hemingway a far dire a medici ed infermiere che "un goccio di cognac, se hai l'itterizia, è una manna dal cielo":W, o che la grappa "fa bene alla signora" incinta :OO

Sarà che ormai siamo tutti salutisti,, ma qui sono davvero esagerati all'opposto :boh:

Che poi non voglio anticipare niente ma si vede come alla fine come ha funzionato....:paura:

IO HO FINITO!

Direi che il finale ha soddisfatto in pieno le mie aspettative! :evil: :mrgreen:
 

ila78

Well-known member
COMMENTO FINALE CON SPOILER

Che dire? Seconda uscita con Ernest, non male direi ci sono i presupposti per un rapporto duraturo. :D

E' un libro permeato di tristezza, dove anche i momenti "felici" sono offuscati da un senso di malinconia, lo capisci che finirà tutto, e nel peggiore dei modi ma Hem sa rendere bella e sensuale anche la malinconia.
I dialoghi surreali possono infastidire ma sono compensati da brani di una bellezza spettacolare, un esempio su tutti i flussi di coscienza del protagonista quando, sul finale, Catherine sta male e sta per morire.
Unico aspetto negativo a mio avviso è la protagonista femminile che mi ha veramente infastidito per tutto il romanzo. Mamma che odiosa! Per il resto promozione a pieni voti. :wink:
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Io sono al capitolo 30, a due terzi circa.

Henry è appena scampato alla fucilazione dei gendarmi saltando nel fiume, immagino il Tagliamento.

Volendo dividere il libro in tre parti, questa seconda direi che è concentrata sul totale nonsense della guerra. Per esempio nei momenti più delicati dei combattimenti tutti pensano solo al cibo , proprio in quei momenti in cui ci sarebbe solo da combattere e lottare per la vita.

Si dice che perdere sarebbe forse vincere e viceversa, per poi dire suibito dopo che, forse, si potrebbe "pareggiare". Questi passaggi ce la dicono lunga sull'atteggiamento di perplessità che Hemingway covava nei confronti di quella guerra in cui, ricordiamo, era andato come volontario. Diciamo che era il caso emblematico di conscio che faceva a botte con l'incoscio, Freud non a caso era ormai uscito allo scoperto e piuttosto famoso.

Da chi era andato ad aiutare i feriti, esprimendosi con toni di distanza rispetto alla guerra, di certo non ci si aspetterebbe l’uccisione a sangue freddo di un tenente. E invece, senza preavviso alcuno che ci facesse anche soltanto lontanamente percepire che il protagonista stesse perdendo la ragione, Henry ammazza un uomo per gli stessi motivi che aveva odiato lui stesso in precedenza.

A questi nonsense aggiungiamo gli italiani che sparano sugli italiani durante la ritirata. Credo sia eloquente ciò che dice Henry a tal proposito(gli italiani della retroguardia sono più pericolosi dei tedeschi che avanzano).

Dulcis in fundo, terrificante sono le pagine che descrivono i gendarmi che raccolgono in mezzo alla folla tenenti e forse anche solo soldati semplici, rei di essersi ritirati in un caos che solo possiamo immaginare. Per poi ammazzarli con quei colpi alla nuca che non riuscirò mai a capire.

Bella roba le guerre.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Finito ieri pomeriggio.

Le ultime pagine sono di un’intensità senza pari. Lì c’è il vero Hemingway, quello che si trova solo davanti all’ineluttabilità della morte e all’insensatezza della vita.
 
Alto