Orlando viene condotto al cospetto di una giovane donna in gramaglie,
Olimpia, la figlia del re d'Olanda. La fanciulla, piangendo e sospiramdo, narra la sua storia, che chiameremo
Il romanzo di Olimpia
(In realtà, Ariosto ci svela il suo nome dopo una decina di pagine, ma non è il caso di stare a sottilizzare)
"Sono la figlia del re d'Olanda, e mio padre mi amava tanto da non negarmi nulla di quanto gli chiedessi. Ora, qualche tempo fa, sbarcò nella nostra città un giovane costumato e di bell'aspetto di nome
Bireno,
principe di Selandia (che si trova in Danimarca, ho scoperto). Le sue navi, che dovevano raggiungere in Spagna l'esercito cristiano approntato per cacciare i mori, sono rimaste ferme nel porto per quranta giorni, bloccate dalla tempesta; ma a me son parsi pochi minuti, poiché il giovane mi era già entrato nel cuore, ed io nel suo, e prima di ripartire egli mi ha promesso di tornare per farmi sua moglie. Nel frattempo, senza che io lo sapessi, mio padre aveva accettato la proposta del
re di Frisa, che mi voleva sposa per il proprio figlio,
Arbante. Non appena ebbi saputo ciò, implorai mio padre di scigliermi dall'obbligo di tale matrimonio, ed egli acconsentì alla mia richiesta.
Ma il re di Frisa, infuriato, mosse guerra contro la mia gente e, grazie ad un'arma pontentosa composta da un tubo di metallo che esplode come il tuono e manda lampi come il fulmine, uccise sia mio padre sia i miei fratelli, conquistando la mia terra.
Egli mi prese prigioniera; e riuscì anche a imprigionare Bireno, tornato in Olanda per tentare di salvarmi.
Cimosco, questo il nome del re di Frisa, mi minacciò perché sposassi suo figlio. Finsi allora di acconsentire e le nozze vennero celebrate. Ma quando Arbante mi raggiunse in camera per giacere con me, un mio uomo lo colpì a morte e io fuggiii su di una nave pronta a questo scopo.
Io fui salva, ma Cimosco mi ricatta da allora: entro un anno devo consegnarmi a lui per essere uccisa, o egli toglierà la vita al mio amato Bireno".
Questa parte, in sé magari un po' ripetitiva, è un capolavoro di stile: dove si parla di scambi di persone, Ariosto costruisce tutta una lingua fatta di parole scambiate, scritte in un ordine che poi viene invertito, in un gioco ripetuto di parallelismi. Incantevole