1° Diario di Lettura: Orlando Furioso di L. Ariosto

Spilla

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Canto XI - prima parte

Ed eccoci al nuovo canto.
Ruggiero è alle prese con fibbie e laccetti, e tanto è più frenetico nel volersele sganciare, tanto più queste, come è ovvio, rifiutano di aprirsi e accondiscendere ai desideri del cavaliere :mrgreen:
Mentre Ruggiero non riesce a perdere l'ennesima occasione per fare una meschina figura, Angelica, che segue attonita e preoccupata la scena, si accorge di avere al dito l'anello. Non crede ai suoi occhi! Quell'anello era suo e per una serie intricatissima di vicende le era stato tolto. Ora è in suo possesso... che fortuna insperata! L'anello non ha solo il potere di rendere immuni dagli incantesimi, ma puo anche rendere invisibile il suo possessore (dove l'ho già sentita questa :mrgreen:?), perciò la giovane non ci oensa due volte:si mette in bocca l'anello e sparisce dalla vista di Ruggiero. Non solo: slega l'ippogrifo e lascia che voli via, lasciando il povero tont... ehm... Ruggiero con un palmo di naso :mrgreen::mrgreen: (Ma davvero: possibile che gli Este non si sentissero un pochino presi in giro dal nostro caro Ludovico? il loro fondatore fa la figura del babbeo ad ogni piè sospinto :paura:)
Ruggiero comincia a lanentarsi, accusa la donna di ingratitudine :)??) e la implora di essere cortese con lui. Una scena epica :W. Dopo aver abbracciato piu volte l'aria nel tentativo di afferrare l'invisibile donzella, il paladino si rassegna ad allontanarsi per cercare una cavalcatura. Mentre cammina nel bosco ode un grido e, avvicinatosi per vedere cosa stia succedendo, scorge un gigante che minaccia un piccolo cavaliere. Il gigante brandisce una mazza e sfonda l'elmo dell'avversario, così Ruggiero può vederne il volto. Ma è Bradamante, la sua amata :OO! Ruggiero vuole intervenire in suo aiuto, ma il gigante se la pone in spalla e fugge più veloce del vento. E Ruggiero dietro, a rincorrerlo...

E qui lo lasciamo, perché è ora di tornare da Orlando:).
 
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Spilla

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Canto XI -Seconda parte

Orlando è infine giunto al largo dell'isola di Ebuda, dove spera di trovare la sua bella (che in realtà è stata portata via da Ruggiero, come sappiamo). Chiede dunque al capitano della nave su cui viaggia di poter scendere in mare, su di un piccolo naviglio, armato solo della propria spada e di una grande ancora. Accontentato, O. rema velocemente verso la riva e scorge da lontano unafanciulla, completamente nuda, legata ad un albero lambito dalle onde. Non ha neppure il tempo di vedere la donna in viso quando il mostro appare, poco distante. O. non fugge, anzi gli si fa incontro e, non appena l'orca spalanca le fauci, inserisce tra le sue mandibole l'ancora che ha portato con sè. Bloccata l'enorme bocca, il paladino vi entra, ferendo il mostro nelle sue parti molli, quindi, uscito, traina il pesce verso la riva, dove lo depone ormai privo di vita.
Avrà dunque la gratitudine degli Ebudani, no? Ma nemmeno per sogno:WHY! Questi, temendo l'ira di Perseo, lo circondano con fionde ed archi, nell'intento di gettarlo in mare per placare il dio.
Orlando li tame come un orso può temere dei cagnolini, perciò ne uccide in un istante trenta, e ne avrebbe uccisi ancora se non fossero, proprio in quel momento, accorsi gli irlandesi.
Questi hanno in odio i crudeli Ebudani perciò, saputo che il mostro era stato ucciso, sono giunti a far strage del popolo nemico.

Però, avevano mezzi di comunicazione rapidi, a quei tempi :shock:
 
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Spilla

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Canto XI - terza parte

È una carneficina, ma Orlando non rimane ad assistere, ha troppa fretta di salvare la fanciulla, che potrebbe essere Angelica:BLABLA.
Mano a mano che le si avvicina, il cavaliere ha effettivamente l'impressione di conoscere la fanciulla.... ma sì, è Olimpia:OO, che egli ha lasciato poco tempo prima felice sposa in Olanda:paura:!
Orlando raggiunge la donna e la slega;e lei, pur piangenro per la vergogna d'esser vista nuda, racconta come Bireno l'abbia crudelmente abbandonata e come gli Ebudani, il giorno stesso, l'abbiano rapita dall'isola in cui era stata abbandonata e l'abbiano portata qui per sacrificarla al mostro. "Avresti dovuto lasciarmi divorare dal mostro, tanto per me la vita non ha in serbo ormai che dolore."
 
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Spilla

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Canti XI - conclusione

Mentre stanno navigando verso riva, Orlando e Olimpia vedono giungere Oberto, re d'Irlanda. Questi ha compreso che nessun altro che non fosse Orlando avrebbe potuto dare tal morte alla fiera, e gli era corso incontro. Era stato, infatti "infante d'onore" in francia e ben conosceva il paladino. I due si abbracciano, lieti di incontrarsi e Oberto vede Olimpia... La descrizione di Olimpia, bellissima nella sua nudità e nell'atteggiamento pudico e mesto che essa mostra, è un piccolo capolavoro. Qui Ariosto usa a man bassa paragoni classici e metafore per rendere la delicatezza dell'incarnato e l'armonia delle membra.
Io credo, dice Ariosto, che Bireno non l'abbia mai vista nuda, altrimenti sarebbe stato preso da tale amore da non poterla abbandonare mai.
[Noticina personale: mi è sempre sembrata tristissima questa usanza di restare vestiti anche nell'intimità:??. Certo, pudore antico. Ma era proprio un negarsi del tutto una parte emotiva e spontanea...ci credo che poi tante donne erano "isteriche" :W... Mah! Chiedo scusa per la superficiale analisi storico-socio-psicologica :mrgreen:]

In breve: Oberto s'infiamma d'amore per Olimpia e ormai il lettore è così ben rassicurato sul lieto fine che Ariosto può permettersi di correre via sul resto: nello spazio di una sola ottava vediamo Oberto raccogliere un esercito, vincere su Olanda, Frisa e Selandia e, alla fine, uccidere Bireno, cosi da poter sposare Olimpia, rendendola finalmente "una grande regina".
E noi, lieti e contenti, lasciamo l'isola con Orlando (che nel frattempo non ha trovato nessuna traccia di Angelica) e torniamo insieme al paladino sulle coste francesi.
 

Spilla

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Canto XII - prima parte

I due canti seguenti non sembrano intensi come i precedenti. Qui Ariosto si dilunga in duelli e inseguimenti, probabilemnte per aumentare l'attesa del pubblico. Poiché l' azione si svolge tra selve, monti e valli, spesso l'autore attinge espressioni e terminologia dalla Commedia di Dante. Equesto aumenta il fascino del tutto

Orlando cerca disperato tracce della bella Angelica. Percorre tutta l'Europa e sta per imbarcarsi per la Libia quando, lungo un sentiero, vede un cavaliere che trattiene sull'arcione una donna, la quale chiede aiuto. La donna è in tutto e per tutto somigliante ad Angelica perciò O. segue il cavaliere, lanciando in corsa il proprio cavallo. Giunge così ad una radura in cui sorge un'elegante dimora fatta di marmo levigato. O. non sta a pensarci su, entra e comincia ad esplorare le stanze del maniero. Ora accade, però, che quando è qui senta la voce di Angelica venir da là, e se corre di là la voce si ode di qua. Se esce nel giardino, ecco che A. si affaccia dal balcone del terzo piano, se sale lassù, la fanciulla sembra chiamarlo dal sotterraneo. Né Orlando è solo nel palazzo: trova qui anche Ferraù, Sacripante, Gradasso e Brandimarte, ognuno insegue qualcosa che gli è caro: chi un cavallo, chi l'amata, chi un oggetto prezioso.
Anche Ruggiero, seguendo il gigante che si portava via Bradamante, giunge nell'edificio. Insomma, si e capito? La casa è fatats, il suo artefice è sempre lui, Atlante, che vuole con questo stratagemma salvare la vita a Ruggiero. L'edificio attira a sé tutti i guerrieri più valorosi, cosi da renderli inoffensivi nei confronti del rampollo del mago.
Poi si parla dell'ingerenza dei genitori...:boh:
 

Spilla

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Canto XII - parte seconda

Da questo maniero nessuno esce, perché ciascuno è avvinto dall'oggetto amato che sempre sembra vicino ma sempre scompare.

Questo mi sembra molto interessante: con quali mezzi i genitori sanno tenere i figli stretti a sé? Dare tutto per impedire di confrontarsi con il mondo...non è una modalità frequente anche oggi? si vede che certi comportamenti travalicano le epoche :paura:

È da dire che i cavalieri, ciascuno preso nella rete del mago, non si riconoscono neppure tra loro :??
Ed ecco che in questo stesso luogo, portata dalla fortuna, giunge Angelica...in carne ed ossa! :mrgreen:
La fanciulla da quache tempo va cercando un cavaliere che la protegga e la accompagni in oriente, dove ha deciso di tornare. In realtà le piacerebbe che la sua guardia del corpo fosse Orlando, che si e sempre mostrato cortese con lei, ma sa che egli poi non la lascerebbe certo più andare via. Anche Sacripante, più ingenuo e manipolabile, potrebbe servire al suo scopo. Ed ecco che, nel magico palazzo, li trova entrambi!
Angelica decide di svelarsi al solo Sacripante, ma una volta infilato al dito l'anello che annulla gli incantesimi, tutti i cavalieri si avvedono dell'inganno e Ferraù, Sacripante ed Orlando contemporaneamente vedono la loro amata.
Che deve fare, Angelica? Fuggire, è chiaro :boh:. E, una volta raggiunto il bosco, diventare ancora invisibile per opera dell'anello (uff... qui ci si ripete un po':W)
I tre la inseguono, pur non vedendola, e lei dietro, a vedere come finirà. Dopo aver corso per un bel pezzo, Orlando s'avvede di non essere solo :paura:, perciò si ferma e intima agli altri due di andarsene e non cercare di raggiungere la donna.
Ne segue un duello tra Ferraù e Orlando che in realtà nessuno dei due vince (sono entrambi invincibili grazie ad un incantamento:?), ma che si interrompe perchè ad un tratto un elmetto scompare...
Vabbè, chiedo perdono, ma seguire passo passo questa vicenduola non è molto interessante....(se servirà, spiegherò 'sta storia dell'elmetto piu avanti :?)
Alla fine i tre caballeros si separano e Angelica se ne va per la sua strada.

E qui...

Succede che....


Mentre cavalca nel bosco...

...vede una triste scena :BLABLA: due giovani giacciono morti, coperti dal loro sangue, ed un terzo langue ferito accanto a loro...:SISI
E qui Angelica viene per il momento lasciata :wink:
 

Spilla

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Canto XII - conclusione, Canto XIII -prima parte

Continuano le peregrinazioni di Orlando in cerca di angelica. Passano i mesi e le stagioni e non sappiamo (dice Ariosto) quante imprese possa avercompiuto il paladino, perché egli non ne parlò mai. E meno male, dice Spilla, altrimenti qui non la finiremmo più :??

Tornando verso Parigi, Orlando si imbatte in due compagnie di mori, l'una guidata dal giovane Alzirdo, l'altra dall'anziano Manilardo. Alzirdo è giovane e arrogante e, visto Orlando, gli si avventa contro per giostrare con lui. Ma il paladino, senza batter ciglio, lo trapassa con la sua spada. Ne segue un attacco di tutti i mori contro Orlando, e questi li sbaraglia sbadigliando (questo lo dico io, ma è la sensazione che se ne trae:?). Molti muoiono, molti fuggono, il solo Manilardo vorrebbe attaccare frontalmente Orlando per morire onorevolmente, ma finisce disarcionato.

Superata questa sciocca interruzione, il nostro eroe riprende il suo cammino finché giunge, a sera, ad una grotta ben nascosta tra la vegetazione. Poiché dall'interno proviene un fioco lume, Orlando guarda dentro (chissà che Angelica non sia lì?:BLABLA) e vede una bellissima fanciulla sui quindici anni in lacrime, e con lei una vecchia.
Orlando entra nella grotta per vedere se la fanciulla abbia bisogno d'aiuto... eh sì, ne ha bisogno, c'erano dubbi?:W

Canto XIII - Prima parte

Passato il primo stupore (O. deve essere un'apparizione piuttosto inquietante per due donne sole di notte:?), la fanciulla racconta:
"Sono Isabella, l'infelice figlia del re moro di Galizia. La mia e la storia piu infelice che tu mai abbia ascoltato (...insomma...:?). Alcuni mesi fa mio padre organizzo un grande torneo, dove i migliori cavalieri del mondo potessero provare il loro valore. Giunse tra gli altri Zerbino, figlio del re di Scozia, e il mio cuore ne fu rapito, cosi come il suo da me. Ci scambiammo, tramite fidi messaggeri, promesse d'amore, ma non potendo egli chiedere la mia mano, poiché la diversa religione lo vieta, decidemmo che sarei fuggita con lui. Egli dovette pero partire per aiutare re Carlo presso Parigi; mi mando quindi, con una nave, un suo fidato, Odorico di Biscaglia".
 

Spilla

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"La fuga progettata riuscì, mi imbarcai sulla nave inviata da Zerbino e salpammo per l'Europa. Ma una tremenda tempesta fece affondare la nave, e riuscimmo a salvarci solo Odorico ed io, con altri due fidati cavalieri. Giunti a riva, però, odorico fu preso da una improvvisa passione per me. Allontano con una scusa uno dei due uomini che erano con noi e uccise l'altro. Tentò quindi di avermi con la forza, ma io urlai e lo graffiai, finché giunsero dal bosco dei banditi orrendi, che misero in fuga Odorico. Ero salva, ma ero anche cascata dalla padella nella brace [parole di ariosto :mrgreen:].
I briganti preservarono infatti la mia verginità, ma solo per potermi vendere in oriente al saladino! Chi è più infelice di me?"

Orlando promette alla giovane di aiutarla; proprio in quel momento giungono alla grotta i 20 banditi, uno più storpio e orrendo dell'altro.
Il più spavaldo si rivolge ad Orlando: " Avevo proprio bisogno di una così bella armatura, la venderò a buon prezzo al mercato!"

Il poveretto non sa con che sta parlando :mrgreen:
Orlando, veloce come il fulmine, afferra un tizzone del camino e glielo infila tra gli occhi (il poveretto già ne aveva perso uno... è una bella scena :??), sugli altri scaraventa un tavolo massiccio, poi afferra i sopravvissuti, lega loro le mani dietro la schiena e li appende per il mento agli uncini di un sorbo che sorge li nei pressi. Ah, la nobiltà dei gesti....:W

Bene, che dire ancora? La vecchia, che era stata messa a guardia di Isabella, fugge e corre nella selva finché non incontra un cavaliere... ma Ariosto non vuole dirci chi sia costui. Anche Orlando e Isabella iniziano a viaggiare insieme, finché incontrano un cavaliere. Ma anche stavolta Ariosto mantiene il segreto sulla sua identità e ...cambia scena.
 
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Spilla

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Canto XIII - Conclusione

Ariosto torna ora a Bradamante. Anche lei vaga per monti e valli alla ricerca di Ruggiero. Non lo vede infatti tornare dall'isola di Alcina e teme che gli sia accaduto qualcosa. Un giorno, mentre piange sconsolata, appare accanto a lei maga Melissa. "Confortati, fanciulla, il tuo amato sta bene e vorrebbe tornare da te, ma è rimasto vittima di un'altra trappola di Atlante. Ma tu non temere, ti spiegherò come trovarlo e come liberarlo.Dovrai però essere coraggiosa: Atlante, per ingannarti, ti comparirà nelle fattezze di Ruggiero. Tu non lasciarti ingannare! Uccidi il mago, ancorché ti sembri il tuo amato, e vivrete felici per sempre."
Ma certo, dice Bradamante, come no! È facilissimo! :BLABLA
Partono quindi, alla volta della casa incantata, e lungo il viaggio Melissa descrive a B. le donne di casa d'Este, lustro e gloria dell'Italia futura.

Giunte a destinazione, Melissa lascia B. e la donzella ben presto si imbatte in un cavaliere che fugge da due giganti che l'inseguono. È Ruggiero! No, forse è il mago!aiuto, che fare?:OO Melissa è stata chiara: quello che vedrai sarà Altlante, uccidilo!
Eh, già, facile a dirsi. B. non sa piu cosa credere. Quello è lui, Riggiero, non ci sono dubbi! E Melissa... deve avere mentito, ecco, forse è gelosa, forse è falsa e si finge amica per far sì che Ruggiero muoia...
Insomma, B. si lancia all'inseguimento del cavaliere... e giunge anche lei alla magione incantata. E viene avvinta, come tutti gli altri, dall'incantesimo :W

Dimenticavo di dire che nel palazzo fatato Bradamante e Ruggiero si incontrano spesso... ma non si riconoscono :W

Qui mi fermo per un po'. Ho voluto procedere più velocemente, ma ho perso un po' il gusto del racconto :??. Mi prendo una pausa :)
 
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Spilla

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Allora, rieccomi: Canto XIV

I lettori si Ariosto erano di sicuro molto più attenti di me:mrgreen:, e coglievano all'istante i trabocchetti preparati dall'autore :SISI. Non si saranno minimamente scomposti quando Ariosto, dopo aver portato Orlando qua e là per almeno sei mesi, all'improvviso riporta la scena sotto le mura di Parigi, come se l'acquazzone che aveva fermato le truppe dei mori ed impedito loro di dare l'assalto finale fosse avvenuto giusto un paio di giorni prima. Mah, magie della letteratura.
Comunque.
Agramante, re dei mori, deve ricompattare le sue truppe. Per quanto superiori ed evidentemete destinate alla vittoria sui cristiani, sono prive di molti dei loro capi, uccisi dai paladini di Carlo, ed è necessario trovarne di nuovi. Segue un luuuungo elenco di gruppi di guerrieri (Leòn, Algarve, Siviglia, Malaga, Cordova...) che risparmio a chi dovesse passare di qui (e a me stessa, lo confesso). Tra gli altri troviamo Ferraù e Biondello , che non avevano mancato di collezionare figuracce nei canti precedenti, compaiono inoltre Rodomonte, re d'Algeri e di Sarza (Sarza? :?) ed il gigantesco Mandricardo.
Mancano, ohibò, due prodi all'appello. Sono Alzirdo e Manilardo. Dove sono finiti, chiede Agramante?
Semplice, Orlando , trovandoli sulla propria strada, li ha uccisi, sterminando anche i loro uomini con la furia di un leone o di un uragano. È un povero e terrorizzato soldato saraceno sopravvissuto a darne la notizia. Piccolo colpo di genio di Ariosto: nessuno, nel campo dei Mori, sa chi sia il misterioso cavaliere nero che ha compiuto tanto scempio, perché Orlando (uscito, devo ricordare, da Parigi per tornare alla ricerca di Angelica) indossava un'armatura completamente nera e priva di insegne.
 
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