Il juke-box dei "nostri" ricordi

alessandra

Lunatic Mod
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Reet petite

E' una canzone del 1957, tornata in auge nel 1986/1987, anni in cui, nonostante avessi già diciotto anni, lottavo per strappare a mia mamma, tuttora eccessivamente apprensiva, il permesso di andare in discoteca. Finalmente lo ottenni, anche se la prima volta fu più o meno anche l'ultima :mrgreen: Fu un grande spasso e questa era una delle canzoni più trascinanti del periodo. Essendo io molto piccolina (e allora ero anche quasi magra :mrgreen:) a un certo punto, mentre la canzone suonava, mi trovai senza accorgermene sollevata in alto, presa per le mani e per i piedi, sopra le teste dei miei casinisti amici, tipo vincitrice portata in trionfo :mrgreen: Il resto della serata lo trascorsi camminando a quattro zampe in mezzo alle gambe ballerine degli altri discotecari per cercare disperatamente la perduta spallina, che negli anni 80 era un must :mrgreen:
 

lettore marcovaldo

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E quando mai un ricordo è niente di che? :WHY
:mrgreen:

D'altra parte il noto aforisma dice ...

I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume. (Ennio Flaiano) :-D

Non sarei così drastico comunque, spesso note a margine e perfino le note bibliografiche possono essere interessanti :)
 

darida

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https://youtu.be/n-DRkORrUD8

Be', la canzone la conoscerete tutti...anche i meno vecchi :mrgreen:

Correvano i mitici anni settanta (sono tutti mitici gli anni della gioventù:D)
Abitavo in un quartiere popolare, neanche sapevamo che ad ogni appartamento corrispondeva una minuscola cantinetta fino a che non vennero assegnate. Un ambiente che potete immaginare: piccolo, buio e umido,ma quando il papà di una mia amica ci mise a disposizione il suo, rendendolo praticabile, esultammo! :YY
Per quell'unica estate diventò il nostro ritrovo. Quando non avevamo ospiti :mrgreen: eravamo in tre....
 
Ultima modifica:

darida

Well-known member
...passammo l'estate a progettare la fuga da casa. Ognuna di noi stava più che bene a casa sua, ma questo era irrilevante :mrgreen:
Mangiadischi, buona musica :wink: e iniziammo a pianificare. Per ultimo toccò alla lista delle cose da portare con noi, fu presa la decisione di ridurre al minimo l'ingombro, ma quando la "padrona" del loft :mrgreen::mrgreen: vide respinta la richiesta di portare la Pinzetta per le sopraciglia, non se ne fece più niente :mrgreen::mrgreen:
 

Tanny

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Sono curioso di sentire un altra canzone di Spilla :YY
 

Spilla

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No, Tanny, questo non è il Baglioni delle romanticherie :)
Il ricordo è dolceamaro. Avevo 17 anni ed una amica, mia compagna di classe, mi ha regalato la cassetta "La vita è adesso". Bellissima, è stato il mio primo incontro con Baglioni. L'ho imparata a memoria, ma non avevo dato molta attenzione a questa canzone.
Dopo alcuni mesi la mia amica mi ha rivelato che per lei, invece, questa era la canzone più significativa. Quanto ho capito di lei, dopo di allora!
La mia amica aveva avuto, l'anno prima, un brutto esaurimento, che l'aveva costretta per molti mesi a casa, tanto che alla fine aveva perso l'anno.
L'ho immaginata nella famiglia grigia descritta dalla canzone, in una realtà priva di slanci... Mi ha fatto una gran tenerezza.
Oggi mi dispiace non avere nessuna notizia di lei, è una persona che avrei dovuto tenermi vicina. :)
 

Tanny

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Era: Toxicity - System of a down



Correva l'anno 2008, ai tempi il periodo estivo era ancora quello delle vacanze e non del super-lavoro, io ad altri amici ci eravamo fatti la solita vacanza da urlo del mese di agosto: girare per mezza Italia con una macchina a noleggio dove ci dormivamo pure e ne combinavamo di tutti i colori.
Quel giorno toccava a me guidare e ci eravamo messi a dormire in un parcheggio nei pressi di Bologna che la mattina si è riempito di ambulanti, dopo aver acquistato una serie di cavolate abbiamo fatto tappa ad un supermercato, preso una serie di casse di birra sufficienti ad ubriacare un elefante e siamo partiti, mi era stato ordinato: andiamo a Roma, tu guidi, noi beviamo!
Dopo un viaggio da incubo siamo arrivati ad un casello nelle vicinanze della capitale, come di rito ci siamo messi a fare gli idioti con la casellante invitandola ad uscire la sera e chiedendogli il numero di telefono, quando quella ci ha mandati a quel paese, un amico ha alzato alle stelle l'autoradio: Toxicity dei System of a down, e mi hanno urlato: vai dai gas!!!!!!
Sono partito in sgommata ed ho fatto volontariamente sbandare il dietro della macchina.

Ho soltanto fatto un piccolissimo errore di distrazione... pochi metri dopo c'era un posto di blocco della guardia di finanza che mi ha immediatamente mostrato la paletta.
La cosa già in questo modo è abbastanza tragica, ma dato che al peggio non c'è limite, i tre davanti (era una multipla) a seguito degli acquisti dagli ambulanti di Bologna erano vestiti in questo modo: Io a torso nudo con una cravatta rappresentante un fallo (non in senso sportivo) ed un capello di paillettes viola, quello al mio fianco, ubriaco marcio aveva una maglietta bianca con scritto "noi amiamo l'acqua" un cappello da marinaretto ed una bandiera dei pirati portata a modi mantello, l'altro in fondo (ubriaco pure lui)aveva una camicia a scacchi di flanella (saranno stati 40 gradi) da boscaiolo ed un cappello di paglia.
Dopo avermi chiesto i documenti mi hanno subito detto di tirar fuori la droga, vista la situazione era praticamente ovvio che dovevamo essere dei tossici (effettivamente non gli potevo dar torto), visto che di droga non ne abbiamo consegnato nonostante le mille minacce, hanno fatto salire il loro fido bau sulla macchina per vedere se stavamo mentendo. Ovviamente di droga non ne ha trovato, ma in compenso ha trovato avanzi di biscotti ed una mezza mortadella che era finita sotto un sedile.
Il finanziere più anziano me ne ha dette di tutti i colori (quello più giovane si stava ammazzando dal ridere) e ci ha dato pure dei maiali per lo sporco che avevamo in macchina (il casino in macchina lo facevamo apposta per fare i cretini), mi ha detto di togliere immediatamente quel cappello da fro... e di sparire subito.
Insomma l'ho passata liscia, mi sono stupito del fatto che non mi hanno fatto l'alcoltest, lo avrei passato senza problemi, ma visto il fatto che gli altri erano completamente ubriachi pensavo che me lo facessero.
 

lettore marcovaldo

Well-known member
Quasi quasi immagino....Lettore è di Genova, Dolcenera è l'acqua che esonda...

beccato. .. si non brillo per originalità :cry:

ad ogni modo

Diversi anni fa, da queste parti, in una giornata non a caso piovosa, ero in pausa con alcune persone durante il lavoro. Eravamo all'ingresso di un fabbricato. Sento un rumore, di cui non mi rendo ben conto. Chiedo spiegazioni e uno di loro dice, "guarda oltre il muro". Davanti a noi correva un muro, piuttosto spesso, alto poco più un metro che si affacciava su quello che, nei giorni precedenti, mi era parso una specie di fossato (pieno di erbacce e canne). Attraverso un piazzale largo 15/20 metri, accompagnato dal "cicerone", e mi affaccio: il "fossato" era invaso da una corrente vorticosa d'acqua limacciosa e ribollente. Il livello dell'acqua arrivava quasi all'altezza delle nostre ginocchia. Il "fossato", quando era in secca, appariva piuttosto profondo (almeno un metro e mezzo). L'acqua sembrava così vicina da poterla toccare allungando un braccio.
Il tizo a quel punto mi dice "meglio allontanarsi ... due anni fa ha tracimato e ci siamo trovati con mezzo metro d'acqua a invadere lo spiazzo."
E aggiunse "la conosci la canzone di De Andrè ?"

Acqua che non si aspetta, altro che benedetta ...
Acqua che porta male, sale dalle scale, sale senza sale ...
Acqua che spacca il monte che affonda terra e ponte ...

(Mi pare avesse citato proprio alcuni di questi versi. Ho poi saputo che era un conoscitore di primo livello di tutta l'opera del nostro concittadino).

Qualcuno anni prima aveva pensato bene di costruire sul margine del letto di un torrentello (spesso qui usano la parola "Rio"). Diciamo pure quasi dentro il letto.
In secca 364 giorni all'anno e senza che se ne ricordasse quasi il nome, ma pur sempre un torrente.
Dopo quella volta, per il tempo che sono rimasto lì, ogni volta che pioveva, il muro non mi sembrava più così spesso.


Volendo poi "dolce" e "nera" mi evocano anche altri ricordi ... ma quella è una storia diversa :mrgreen:
 
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