231° MG - Povera gente di Dostoevskij

Spilla

Well-known member
Commento finale

Alla fine ho rivalutato appieno Makar Devuškin. La sua figura è tragica. Rappresenta in modo efficacissimo la categoria di questo sottoproletariato urbano composto da funzionari sottopagati e costretti a vivere in ambienti degradati, senza nessuna prospettiva di cambiamento né di miglioramento delle condizioni di vita. Nonostante una certa cultura di base (che forse li ha illusi di potersi distinguere dalla misera classe operaia e contadina) questi impiegatucoli si trascinano, letteralmente, attraverso la vita, senza poter dare un vero contributo a nessuno, senza prospettive che vadano oltre la mera sopravvivenza.
In questa condizione miseranda e umiliante, anche intrattenere relazioni affettuose, anche voler proteggere un amico o un parente diventa impossibile. Gli stessi sentimenti sono costretti a ribaltamenti ed evoluzioni, incapaci di stabilità perché privi di una sia pur minima sicurezza economica su cui fare affidamento.
Makar ci prova, a proteggere la giovane e poco consapevole Varvara, e così va incontro a fallimenti e angosce di ogni genere. Non è l’amore a mancare, ma il denaro. Il riconoscimento sociale. La stabilità.
Nel suo incontro con Sua Eccellenza, la sua disperata condizione si rende evidente, ed egli finisce per rincorrere il bottone anzichè la propria dignità di lavoratore. Sono i bisogni primari a guidare Makar, che ne è succube.
Alla fine Varvara dovrà rendersi conto della situazione, rinuncerà alla propria libertà e umanità perché tutto ciò a cui la “povera gente” può ambire è avere un minimo di sicurezza materiale. Sogni, desideri, progetti, tutto questo è riservato a gente più ricca.

@Trillo, la società russa del tempo è piuttosto complessa e diversa da quelle a cui siamo abituati. Forse questo romanzo, che dà per scontato un mondo così lontano dal nostro per soffermarsi sulle sue conseguenze psicologiche e sociali, non è il più semplice per avvicinarsi all’opera del grande Dostoevskij. Io ti direi di buttarti e leggere Delitto e castigo.
 
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Minerva6

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@Trillo, la società russa del tempo è piuttosto complessa e diversa da quelle a cui siamo abituati. Forse questo romanzo, che dà per scontato un mondo così lontano dal nostro per soffermarsi sulle sue conseguenze psicologiche e sociali, non è il più semplice per avvicinarsi all’opera del grande Dostoevskij. Io ti direi di buttarti e leggere Delitto e castigo.

Sono stata io a proporgli questo da leggere insieme ma solo perché lui ne cercava uno breve e io non ricordavo più la trama :mrgreen:. Però ha già comprato anche Le notti bianche e Il giocatore, con quelli può proseguire sicuramente e poi magari passare a qualcosa di più tosto :wink:. Anche se io Delitto e castigo non lo metto tra i miei primi preferiti :boh:. Gli ho già nominato Memorie dal sottosuolo che a me è piaciuto molto, l'ho letto 2 volte (la seconda ero in gruppo con darida... Mica c'eri anche tu :? ? Lei però non proseguì con la lettura :mrgreen:), ma ho paura dell'effetto che potrebbe fargli... Però il giovine è uno coraggioso (only the brave :SISI) e mi ha già detto che lo leggerà :wink:.
 

Trillo

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Spilla, grazie sia per il suggerimento di lettura, sia per i tuoi commenti illuminanti.
Come ha detto Minerva6, volevo iniziare da qualcosa di più breve. Delitto e castigo non era tra i miei buoni propositi di lettura ma, dato che me lo consigli, vedrò di provarci quando sarò un po' più libero.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Sono stata io a proporgli questo da leggere insieme ma solo perché lui ne cercava uno breve e io non ricordavo più la trama :mrgreen:. Però ha già comprato anche Le notti bianche e Il giocatore, con quelli può proseguire sicuramente e poi magari passare a qualcosa di più tosto :wink:. Anche se io Delitto e castigo non lo metto tra i miei primi preferiti :boh:. Gli ho già nominato Memorie dal sottosuolo che a me è piaciuto molto, l'ho letto 2 volte (la seconda ero in gruppo con darida... Mica c'eri anche tu :? ? Lei però non proseguì con la lettura :mrgreen:), ma ho paura dell'effetto che potrebbe fargli... Però il giovine è uno coraggioso (only the brave :SISI) e mi ha già detto che lo leggerà :wink:.

A dire il vero nemmeno a me ha fatto impazzire Delitto e castigo! Ho preferito tutti gli altri suoi capolavori, a partire da L'idiota che è stata la scintilla del mio amore per il Dosto... Comunque anche Memorie del sottosuolo è bellissimo e molto meno "corposo" degli altri...
 

Spilla

Well-known member
Vedete come è bello e vario il mondo :mrgreen:!
Io ho letto Delitto e castigo a 16 anni (me lo regalò mio padre) e ne sono rimasta folgorata!
L'idiota l'ho letto solo l'anno scorso e mi sono detta che lo avrei apprezzato molto di più in gioventù, letto da adulta mi ha affascinato solo fino ad un certo punto.
Le notti bianche è molto bello e scorrevole, più leggibile degli altri, mentre Memorie dal sottosuolo a me è risultato faticoso, troppo cupo forse.
Letti negli ultimi anni e apprezzati moltissimo (anche se non con l'innamoramento riservato ai grandi) sono stati L'adolescente e L'eterno marito.
Comunque noto che anche voi avete evitato di consigliare a Trillo I fratelli Karamazov e I demoni... bisogna arrivarci preparati :mrgreen: (per poi vivere uno dei maggiori godimenti letterari che si possano provare nella vita :), almeno così è stato per me).
 

velvet

Well-known member
Finito

tutto ciò a cui la “povera gente” può ambire è avere un minimo di sicurezza materiale. Sogni, desideri, progetti, tutto questo è riservato a gente più ricca.

Ho terminato anche io.

E mi trovo d'accordo con te Spilla, la "povera gente" descritta da Dosto è povera due volte, non solo vive nella miseria economica ma diventa anche misera d'animo. Perchè purtroppo le condizioni in cui si trovano non permettono di avere sentimenti, di fare buone azioni, alla fine la ricerca della soddisfazione dei bisogni primari fa passare il resto in secondo piano e così i due protagonisti,per quanto si vogliano bene e abbiano le migliori intenzioni di aiutarsi a vicenda, alla fine devono pensare ciascuno alla propria sopravvivenza.

mi ha sorpreso come Makar lasci andar via Varvara senza un minimo di opposizione.

Anche questo secondo me è conseguenza di quanto detto sopra, l'acordo matrimoniale prevede una lauta ricompensa per Makar che quindi accondiscende subito... salvo poi piangere sul latte versato alla fine.
Non è cattiveria la sua, soltanto miseria e una buona dose di inettitudine.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Non ho voglia di commentare il finale tanto l'avete già fatto voi :wink:. Mi trovo d'accordo soprattutto su quanto detto da Trillo:
Mi sarebbe piaciuto vedere gli sviluppi della storia dopo la conclusione, ma penso che forse è qui che sta il bello, in questo lasciarci solo presagire il destino infelice di questa povera gente
Però se poi mi viene voglia di aggiungere qualcosa lo farò.
Intanto vi ringrazio per la compagnia e vi aspetto per la prossima lettura condivisa :)
 
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