XCVIII GdL - La famiglia Karnowski di Israel Joshua Singer

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
fino al capitolo 5

Mi ha colpito subito la differenza tra David e Solomon, il primo è davvero odioso, soprattutto per come si comporta con la moglie, tutto il contrario di Solomon che invece ascolta e fa esprimere Yetta. David fa tanto lo snob perché lui è acculturato ma intanto non si accorge che è chiuso nella sua fortezza e pensa solo alla religione, invece Solomon non chiude la porta in faccia a nessuno, è tutto il contrario del cliché o luogo comune (errato, secondo me) dell'ebreo tirchio, il suo motto è "un quattrino in più, un quattrino in meno, vivi e lascia vivere".
 

qweedy

Well-known member
Io nel frattempo sto iniziando il capitolo 12: mi piace molto la precisione e la linearità con cui l'autore procede nella narrazione, non c'è confusione nè caos.
La chiarezza dello stile credo esprima da un lato la sua chiarezza mentale e dall'altro il rispetto per chi legge.

Quale avevi letto? Io La famiglia Moskat

Keyla la Rossa, per adotta un autore. Molto bello! Com'è la famiglia Moskat? Lo consigli?

Mi ha colpito subito la differenza tra David e Solomon, il primo è davvero odioso, soprattutto per come si comporta con la moglie, tutto il contrario di Solomon che invece ascolta e fa esprimere Yetta. David fa tanto lo snob perché lui è acculturato ma intanto non si accorge che è chiuso nella sua fortezza e pensa solo alla religione, invece Solomon non chiude la porta in faccia a nessuno, è tutto il contrario del cliché o luogo comune (errato, secondo me) dell'ebreo tirchio, il suo motto è "un quattrino in più, un quattrino in meno, vivi e lascia vivere".
Solomon appare un po' grezzo, fa battute di dubbio gusto, però è sicuramente più umano e attento ai desideri di moglie e figlia.
David non è molto amato, si pone spesso in conflitto con gli altri per la sua pretesa superiorità. Appare molto egoista e maschilista, maltratta anche moglie e figlio.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Keyla la Rossa, per adotta un autore. Molto bello! Com'è la famiglia Moskat? Lo consigli?

Sì, te lo consiglio. Siccome non ricordavo più la trama sono andata a controllare in PB e ho scoperto :)mrgreen:) che l'avevo letto in MG con darida, poi su Anobii gli avevo dato 4 stelle su 5 quindi sicuramente mi era piaciuto :wink:.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
5° capitolo

La lettura è scorrevole condita da quell'ironia tipica della letteratura ebraica in genere, interessanti anche le notazioni sociali e religiose soprattutto della differenza tra ebrei polacchi e lituani che apre uno squarcio nella comprensione del romanzo di Oz che ho letto da poco dove anche lì si parla di differenze sia culturali che caratteriali.
 

Shoshin

Goccia di blu
La lettura è arricchita dal bisogno di ricerca.
Così questo libro mi sta aiutando ad entrare
nella conoscenza di un mondo complesso.
Approfondisco con ricerche sul web e sui libri
che già posseggo.

Lascio questa rara fotografia di bimbi chassidici ai primi del 900

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qweedy

Well-known member
Finito il capitolo 18°.
E' sempre difficile interrompere questo romanzo, vorrei leggerlo d'un fiato.

Ho iniziato la seconda parte, quella dedicata a Georg, sempre in contrapposizione con il padre David, fino alla rottura dei rapporti.
Se da un lato il Georg bambino non era proprio simpaticissimo (ma con un padre e una madre così, era inevitabile che il suo carattere forte lo rendesse conflittuale) forse il Georg adulto riesce a trovare la sua strada, grazie all'esperienza come chirurgo di guerra e agli incontri che si riveleranno per lui fondamentali.

La parte storica/religiosa richiederebbe un approfondimento notevole:
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Chassidismo

I Rabbini che contestarono i primi Rabbini chassidim vennero accusati di eseguire la legge della Torah in parte troppo meccanicamente. In opposizione essi contrastarono la facilità nel diffondere quei segreti della Torah che secondo loro avrebbero dovuto essere retaggio di pochi.

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Moses Mendelssohn, filosofo tedesco di confessione ebraica.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Fine capitolo 24 - SPOILER

Bene, siamo nel vivo della storia. Abbiamo lasciato David Karnowski a sguazzare nella sua boria e nel suo fanatico rancore verso il mondo, abbiamo imparato a conoscere bene il figlio Georg, che dopo un primo periodo di sbandamento è diventato un rispettato medico. Lo è diventato per amore di una donna che lui ha creduto di poter dominare solo perché gli si era concessa, ma che gli ha dato il benservito riaffermando la propria indipendenza... e arrivando in Parlamento. Elsa Landau è una delle figure più belle ed importanti di questo libro: ci sono un paio di passi che avrei voluto sottolineare e che la rendono un'antesignana. Per amore, dunque, Georg diventa medico e nella prestigiosa clinica in cui fa nascere nuove vite, incontra la giovane, timida e pallida (in tutti i sensi) Teresa, tedesca puro sangue, che sposa. Dall'unione di due culture, religioni, temperamenti, caratteri che più diversi non si potrebbe nasce Jegor, un figlio debole, gracile, cagionevole, ossessionato dalle sue fantasie. Per ora è un bambino che evidentemente non sta crescendo bene, i genitori ne sono consapevoli ma invece di cercare soluzioni concrete si incolpano a vicenda.
Sono tante le figure che abbiamo incontrato finora, anche al di fuori della famiglia Karnowski: pensiamo a Fritz Landau, il medico sui generis, padre di Elsa, che da solo varrebbe mezzo libro; Solomon Burak, che sfata il mito dell'ebreo tirchio ma conferma quello dell'ebreo scherzoso e ironico, ma capace di grande serietà quando serve; poi le donne, Elsa, Teresa, Lea Karnowski, la madre di Teresa... ed ora si affaccia anche un'altra figura femminile... unaa certa Frau Moser... mah...
 

Shoshin

Goccia di blu
La mia lettura sta volgendo al termine.
Non posso scrivere molto,temo di disturbare
le altre compagne del gruppo di lettura con
anticipazioni inopportune.
Ma lo sguardo attento sul futuro del mondo
da parte dello scrittore regala momenti di grande intensità .
Che a mio avviso trovano il loro culmine in un episodio doloroso e lacerante che avrà come protagonista il giovane Jegor,cui è dedicata la terza parte del libro.
 

qweedy

Well-known member
Fine capitolo 25: questo romanzo è straordinario, il più bello che ho letto quest'anno!
Mi piace tantissimo la figura del dottore, il meraviglioso Fritz Landau, bizzarro ma di gran cuore e competenza medica, tutto dedito ai suoi pazienti del quartiere operaio, unico ebreo tra loro.

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«Sii un ebreo a casa tua e un uomo di mondo fuori.» disse il padre del bambino appena circonciso sia in ebraico che in tedesco, come a voler essere certo che il piccolo comprendesse le sue parole."

"La vita è una burlona (...), ama giocarci qualche tiro mancino. Volevamo essere ebrei in casa e uomini in strada, arrivata a vita e ha messo tutto sottosopra: siamo goyim* in casa ed ebrei in strada".

"Il suo nome ebraico era scritto a grandi lettere sull'insegna. E diversamente dagli altri negozianti, non tentava nemmeno di dare un tono al negozio assumendo commessi biondi, nel tentativo di dissimulare la propria scendendo semita."

“Come si dice, l’ebreo è impuro, ma i suoi soldi sono kasher” (Solomon Burak)

"Ovunque volgesse lo sguardo era circondato da libri, libri e ancora libri. Non credeva possibile leggere neanche un decimo di tutti quei libri in una sola vita ed era convinto che Karnowski li comprasse non per studiarli, ma per vantarsi e ostentare un orgoglio fasullo."

"Seduto nell'ampio studio colmo di volumi, constatava di essere l'ultimo della sua generazione. Nessuno avrebbe mai aperto i libri che aveva raccolto. Quel grande mondo ebraico (...), la saggezza, la sapienza, la tradizione per cui gli ebrei avevano versato il proprio sangue, che avevano difeso a costo della vita, tutto sarebbe caduto nell'oblio.".

 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Fine cap. 32 e parte seconda

Dico solo questo... ho i brividi e il magone. La grettezza di Ugo, la crudeltà del preside, l'umiliazione di Jegor... fanno male dentro.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
capitolo 20

la storia si dipana tutta sui contrasti e sulle opposizioni, tra padre e figlio come David e Georg, tra marito e moglie, tra donne amate come i personaggi femminili amati da Georg ma anche su opposizioni, al padre, al fidanzamento, al proprio destino professionale, alle aspettative famigliari. Questo rende i personaggi, belli, netti, facili da identificare e la storia lineare, senza oscurità, che si costruisce quasi da sola.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Sono rimasta parecchio indietro :(.
Ho appena finito la prima parte.
Purtroppo ho poco tempo per leggere e ancora meno per commentare :W.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Finito

Ho appena terminato la lettura. La terza ed ultima parte ha, se possibile, accresciuto in me quello sconforto generato dal senso di ingiustizia e di impotenza che già avevo avvertito alla fine della seconda parte.
SPOILER: il trasferimento della gran parte dei personaggi, Karnowski compresi, oltreoceano, le difficoltà di Georg, l'incapacità di adattarsi di Jegor e le sue scelte successive conferiscono alla storia quella tragica bellezza che ho ritrovato in tanti romanzi ambientati in quel periodo storico. Il finale, poi, ha qualcosa che, sebbene trasmetta un senso di incompiuto, è contestualmente il segno di un cerchio che si chiude, di un destino che si compie. Questo rende forse meno difficile accettarlo. E' stato, comunque, un piacere leggere questo bellissimo romanzo che mi ha lasciato molto.
 

qweedy

Well-known member
Inizio il capitolo 35, il dissidio generazionale è uno dei tratti salienti di questa saga.

Mi ha colpito questa riflessione che ho letto: Israel Singer scrisse il romanzo nel 1943, un anno prima della sua morte (10 febbraio 1944), nel pieno della Seconda Guerra Mondiale durante le persecuzioni degli ebrei, di cui sapeva delle intimidazioni e delle torture ma non degli orrori; lui che era in salvo e libero oltreoceano. Quindi forse non arrivò a conoscere davvero quale fosse la mostruosa realtà della 'soluzione finale'.

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I tre fratelli Singer
 

Shoshin

Goccia di blu
Inizio il capitolo 35, il dissidio generazionale è uno dei tratti salienti di questa saga.

Mi ha colpito questa riflessione che ho letto: Israel Singer scrisse il romanzo nel 1943, un anno prima della sua morte (10 febbraio 1944), nel pieno della Seconda Guerra Mondiale durante le persecuzioni degli ebrei, di cui sapeva delle intimidazioni e delle torture ma non degli orrori; lui che era in salvo e libero oltreoceano. Quindi forse non arrivò a conoscere davvero quale fosse la mostruosa realtà della 'soluzione finale'.

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I tre fratelli Singer

È proprio vero ciò che hai scritto...
La sua grande anima percepi
ciò che il mondo vide con i propri occhi
alla liberazione dei campi di sterminio.
I suoi occhi non videro,
ma il cuore seppe raccontare con assoluta forza
quel tempo cupo e doloroso.
 

Shoshin

Goccia di blu
Non un libro,ma un affresco vivido e commovente
di un tempo che sembra così lontano.Eppure questo lungo viaggio
nel cuore della storia rimane attaccato addosso,trasformato in mille emozioni e pensieri grazie alla forza della scrittura di Israel Singer.
È vero ciò che ha scritto estersable nella sua recensione molto bella su questo capolavoro.Bisogna avere il tempo di riflettere e lasciar sedimentare nel cuore il senso del testo perche noi stessi poi possiamo aprirci ad una sua piena comprensione.Forse ciò che rende i libri dei capolavori è proprio il loro retaggio.Quello che resta e costringe al cammino interiore anche quando la lettura è terminata.Ecco ciò che sta accadendo a me,che nel corso degli anni ho letto tantissimi libri sulla Shoah e sull'abisso cui il mondo si sporse fino a cadervi, in quel cupo tempo di distruzione.
Ma a queste letture,pur belle e profonde, mancava l'incontro con la pura verità, che non ha bisogno di essere esaltata ,perché resta tra le pieghe di una scrittura garbata ,capace di strappare persino dei sorrisi
anche se la storia ed il contesto hanno come sfondo la drammatica e tragica brutalità che vive in seno alle guerre.Vi ringrazio molto per aver letto insieme il capolavoro di Singer!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
capitolo 23

La Berlino di quegli anni è veramente un compendio dell'universo e la storia riesce a raccontare mirabilmente gli avvenimenti e lo spirito del periodo. Opera notevole. La svalutazione del marco è pazzesca, impensabile, eppure...


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Un dollaro
costava nel 1923
(in marchi):
1 kg di pane
costava nel 1923
(in marchi):
gennaio35.000250
luglio350.0003.465
agosto4,6 milioni169.000
settembre98 milioni1,5 milioni
ottobre25 miliardi1,7 miliardi
novembre2.190 miliardi210 miliardi
dicembre4.210 miliardi399 miliardi
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Sono finalmente arrivata anche io al capitolo 20, come elisa credevo, ma ho visto che lei intanto è al 23... Piano piano vi raggiungo pure io :mrgreen:.
Storia davvero appassionante e piacevole, vorrei avere più tempo da dedicarle. E vorrei leggere i vostri commenti ma evito per non spoilerarmi nulla.
Intanto avevo segnato alcune cose:
Reb Ephraim era convinto che l'odio dei cristiani verso gli ebrei fosse determinato dalla loro scarsa comprensione della Torah ebraica e dei pensatori ebrei.
Pensiero giusto, ma ingenuo.
Magari fosse stato così, avremmo avuto tanti morti in meno ma purtroppo la gente cattiva è anche stupida.

Georg ha sposato Teresa, d'altronde Elsa non era adatta a lui, ho invidiato la sua indipendenza come donna e la sua realizzazione personale, anche a me sarebbe piaciuto molto essere attiva in campo politico (ora non più, la politica per me purtroppo è morta). Però mi è dispiaciuto per Ruth, alla fine era come Teresa, pure lei voleva essere madre, ma d'altronde si sa che in amore le cose non vanno mai lisce. E poi sarebbe stato banale se Georg si fosse sposato subito con lei. Chissà comunque se ritornerà come personaggio? Anche il padre mi era simpatico. Voi ovviamente lo sapete già ma non potete dirmelo :wink:. Lo scoprirò nei prossimi giorni.
 
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qweedy

Well-known member
Finito anch'io, questo romanzo è stupendo! Un vero capolavoro!

Oltre alla saga famigliare e all'affresco corale di un mondo che finisce, Singer affronta il dissidio generazionale tra padri e figli maschi, con le madri che cercano di mediare tra le generazioni maschili.
Molto curioso è il fatto che Singer non pronunci mai la parola “nazismo”, ma "Nuovo Ordine" e si riferisca ai militanti in camicia nera dicendo “uomini in stivali”. Profetico, seppure noi lettori sappiamo che il peggio deve ancora arrivare, e Singer molte cose non può ancora saperle, e probabilmente non le saprà mai.

Mi ha stupito il finale, non so perchè, ero quasi sicura che Jegor sarebbe rientrato in Germania, facendovi una brutta fine. Ma il finale è altro.
 
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