287° MG - La finestra dei Rouet di Georges Simenon

Ondine

Logopedista nei sogni
Domani io e ayuthaya leggeremo "La finestra dei Rouet" di Georges Simenon, chi vuole unirsi a noi?

Incipit:

Da dietro la parete giunse il suono invadente e volgare di una sveglia, e Dominique sobbalzò come se la suoneria – ma che aspettavano a farla smettere! -dovesse svegliare lei, alle tre del pomeriggio. Provò un senso di vergogna. Perché? Quel rumore sgraziato le suscitava solo ricordi dolorosi, spiacevoli, malattie, incombenze che la costringevano ad alzarsi nel cuore della notte o all’alba, ma lei non stava dormendo, non si era nemmeno assopita. Neanche per un momento la sua mano aveva smesso di cucire; a dire il vero, un attimo prima era come un cavallo da circo che, lasciato da solo a eseguire un esercizio, ha continuato a girare in tondo e, sentendo la voce di un intruso, ha un sussulto e si ferma di botto.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Ho letto il primo capitolo e Simenon fa accadere subito il fatto delittuoso.
Sembra come se Dominique in qualche modo avesse da sempre presagito che qualcosa di significativo sarebbe prima o poi accaduto nella famiglia Rouet di cui oramai conosce ogni movimento quotidiano.
Dominique ci appare fin dalle prime pagine una donna che attende un qualcosa che cambi la sua vita monotona, come quando decide di affittare una stanza ad Albert Caille pensando di affittarla a lui solamente, senza sospettare che lui fosse fidanzato e sul punto di sposarsi.
Aveva già fantasticato su di lui e per questo si è sentita ingannata, con poche frasi Simenon ci delinea la personalità di questa donna sola e che sente il suo corpo ancora giovane.
 

ayuthaya

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Membro dello Staff
Ho letto il primo capitolo e Simenon fa accadere subito il fatto delittuoso.
Sembra come se Dominique in qualche modo avesse da sempre presagito che qualcosa di significativo sarebbe prima o poi accaduto nella famiglia Rouet di cui oramai conosce ogni movimento quotidiano.
Dominique ci appare fin dalle prime pagine una donna che attende un qualcosa che cambi la sua vita monotona, come quando decide di affittare una stanza ad Albert Caille pensando di affittarla a lui solamente, senza sospettare che lui fosse fidanzato e sul punto di sposarsi.
Aveva già fantasticato su di lui e per questo si è sentita ingannata, con poche frasi Simenon ci delinea la personalità di questa donna sola e che sente il suo corpo ancora giovane.
Sono anche io allo stesso punto!
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Beh... a quarant'anni il corpo è giovane! Ve lo dice chi ne ha 20 di più
Sono d'accordo Monica (ho 43 anni), volevo dire che per l'epoca avere 40 anni significava essere considerata "vecchia":
Riporto questo brano per sottolineare con quanta delicatezza Simenon descrive la verginità di Dominique:
Fra tre mesi avrà quarant'anni, sarà vecchia; di sicuro la gente la considera già una zitella, eppure lei sa di avere il corpo di una bambina, di non essere cambiata, di essere giovane e intatta dalla testa ai piedi e fino in fondo al cuore.
C'è un passo poi in cui mi sembra che Dominique si proietti in Antoinette, come se volesse identificarsi in lei:
In quel momento Dominique le vede sotto il braccio un alone di sudore e avverte più distintamente il suo stesso sudore, entrambe hanno i vestiti appiccicati alla pelle.
Questo primo capitolo l'ho trovato molto fisico, una fisicità espressa dalle percezioni di Dominique.
 

ayuthaya

Moderator
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Sto leggendo il terzo capitolo e non riesco a staccarmi dalle pagine... sono letteralmente ammaliata da questo libro! Bellissimo! Non pensavo che l'idea voyeuristica della "finestra di fronte" che attribuivo a Hitchcock fosse invece stata anticipata da Simenon! Sublime la valenza cinematografica, straordinario il modo in cui solo con lo sguardo (che per noi è uno sguardo virtuale, tradotto in parole) prendono vita i caratteri di Antoinette e di sua suocera... non vedo l'ora di proseguire!
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Sono andata avanti con il secondo capitolo e vorrei riportare questo splendido brano:
Forse gli uomini non pensano che l’inizio del giorno è misterioso quanto il crepuscolo, che ha in sé sospesa la stessa parte di eternità. Non si ride fragorosamente, di un riso volgare, nella freschezza tutta nuova dell’aurora, più di quanto non lo si faccia nell’attimo in cui ci sfiora il primo alito della notte. Siamo più seri, proviamo l’impercettibile angoscia dell’essere umano davanti all’universo, perché la strada non è ancora la solita strada rassicurante, ma un pezzo di quel gran tutto in cui si muove l’astro che mette pennacchi di luce sugli angoli aguzzi dei tetti.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Vi seguo e ho finito il terzo capitolo.
Chissà se Albert e Lina si sono resi conto che, oltre a spiarli quando sono in casa, Dominique controlla la loro stanza quando escono.
Inizialmente mi ero fatta l'idea che Dominique fosse un'osservatrice passiva ma, dal momento che spedisce la lettera ai Rouet, comincio a pensare che forse nasconda un progetto preciso.
 

ayuthaya

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Io ieri sera ho iniziato il primo capitolo della seconda parte. Sono stata fortunata perché ieri avevo tempo a disposizione ma comunque è l'effetto magnetico di questo libro, era tanto che non venivo presa così!

Tutta la prima parte è incentrata su Domenique, una donna potenzialmente piena di energie ma repressa per sua stessa scelta, che vive per "procura" vite altrui. C'è un vero e proprio parallellismo: con i suoi inquilini ricostruisce la loro vita attraverso il solo udito, con i Rouet lo fa attraverso la sola vista. In entrambi i casi Domenique invidia l'energia traboccante, la sensualità, la vita nella sua componente più "carnale", ciò a cui lei ha sempre rinunciato.
 
Ultima modifica:

Ondine

Logopedista nei sogni
Ho terminato il quarto capitolo della prima parte e continuo ad essere rapita dalla scrittura, sembra che tutto l'ambiente che circonda Dominique sia intriso di fisicità come se lei proiettasse il suo bisogno di vita sulle cose, animandole.
C’è una luce ramata che proietta sulle case i suoi riflessi color rame, e un camino di mattoni pare sanguinare; nel lato in ombra i colori hanno un’intensità impressionante; gli oggetti sembrano animarsi: si direbbe che, al termine della giornata, tornata la calma, nell’ora in cui gli uomini mettono la sordina alla propria esistenza, le cose comincino a respirare e diano inizio a una loro vita misteriosa.

La sua immaginazione è l'unica cosa che la tiene in vita:
Sì, magari sparisse tutto quanto! Dominique preferirebbe persino vedere le imposte ermeticamente chiuse, come d’inverno; invece in questa stagione c’è a chi piace dormire con le finestre aperte, tanto che dalle case pare di sentir uscire il respiro dei corpi addormentati; l’illusione è così forte che, in certi momenti, Dominique ha l’impressione che qualcuno si stia rigirando di fianco a lei nel letto intriso di sudore.

 

MonicaSo

Well-known member
Finito.
Confermo il mio amore per Simenon e per tutti i suoi personaggi.
Mi sono ritrovata in questa donna in molti aspetti (età a parte)... anche io sogno moltissimo e in ogni situazione (i viaggi poi sono un classico, la fantasia galoppa che è una meraviglia)... anche io guardo la vita degli altri come fossi a una finestra, e mi dimentico di vivere.
Sul finale non dico niente, non posso, magari quando avrete finito anche voi.
 

darida

Well-known member
Ok fanciulle! Mi avete convinto, 😃e mi sono segnata questa perla di Simenon che a quanto pare, e non sarà l'unica, manca tra le mie letture di questo capace e prolifico autore!
Mi è spiaciuto non riuscire a leggerlo con voi 😐ma siete troppo veloci per me 😁e io avevo già tanti compiti da fare! 🤓
 
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