POSSESSIONE
Oh insomma, mi è piaciuto molto.
Visto che non ho la minima idea dell'identità dell'autore

, potrei ritenermi
vergin di servo encomio e di codardo oltraggio e limitarmi ad applaudire, ma ora vedo se c'è un pelo anche in quest'uovo così soddisfo i latenti impulsi sadici degli scrittevoli.
L'idea è favolosa. Immagino che poteva venire in mente solo ad uno/una scrittevole che vive immerso nella letteratura. La forma dialogica qui era proprio necessaria, vista la moltitudine di protagonisti..
Per inciso, pur se non so nulla di stilistica, ho una mia idea sul fatto che le forme narrative più facili siano in primis il cosiddetto "flusso di coscienza", e a seguire la forma del discorso diretto.
Qui però non c'era alternativa, la "resa" del racconto è proprio in quel gustoso battibecco fra i vari alter ego di personaggi famosi. A ciò aggiunge pepe la sfida implicita a identificare gli originali, con annessa strizzatina d'occhio al lettore "colto" che si sentirà sollecitato e solleticato nel suo narcisismo. E vabbè, chi l'ha scritto oltre che molto fantasioso è anche capace di accattivarsi il lettore, non è certo un difetto. Anzi.
(Giacinto e Toccodoro, dai, un altro po' e mi veniva l'ernia dal ridere!!!!!)
Però la trovata frizzante a un certo punto deve trovare uno sbocco, e a quel punto le cose si complicano. Va bene, i fantomatici soggetti ottengono di iniziare un'azione legale. il nostro povero eroe se ne fa promotore. e pur avendo vinto continua ad essere perseguitato dai suoi "clienti". Qui ho l'impressione che la narrazione si faccia un po' stentata, fino alla svolta del finale a sorpresa, proclamato dalle pagine di un giornale.
Non so come si sarebbe potuto ovviare al problema di dare un esito alla vicenda fantasiosa, ma ho l'impressione che nella seconda parte il racconto si sgonfi un po', sicuramente nel tono, forse dovrei dire nel ritmo, che diventa leggermente moscio.
Ecco, non voglio dilungarmi perché tutto sommato la pietanza cucinata dal nostro/nostra scrittevole è gustosa e nutriente, ma oserei dire che il piatto, una volta portato in tavola, si mostra un po' sgonfiato, come certi soufflè tolti troppo rapidamente dal forno.
Forse ci voleva altro tempo e lo sviluppo dell'idea brillante avrebbe avuto una "tenuta" maggiore.
Concludendo: racconto brillante, spiritoso, originale ma fragile dal punto di vista narrativo. Per questo gli ho dato un solo punto. Ma per il buon sangue che mi ha fatto fare con le risate forse avrebbe meritato anche un bel ....
Grazie!