Grazie MonicaSo delle domande. Ecco le risposte.
1. Dei libri che hai letto conosco solo "Il lupo della steppa". Se volessi consigliarmene uno quale sceglieresti e perché?
Non ho dubbi. Quello della cinquina che mi è piaciuto di più e consiglierei a tutti di leggere è Beautiful Boy, la storia vera della lotta di un famoso giornalista americano per strappare il suo meraviglioso figlio (il “beautiful boy” appunto) dalla droga. Una storia dolorossisima, raccontata con stile asciutto, che mai cede al sentimentalismo o all’effetto commozione, ma che fa sentire forte nel lettore la sofferenza di questo percorso, le tappe con cui un padre, che potrebbe essere chiunque di noi, arriva alla consapevolezza che non ha il potere di salvare questo suo figlio, attraverso speranze, disillusioni, degrado, accettazione.
Dal libro è stato tratto anche il film omonimo, che consiglio ugualmente di vedere.
2. Avevi questi libri nella tua lista forse da molto tempo... ricordi per quale motivo rimandavi la loro lettura?
Se i gatti scomparissero dal mondo e Il Lupo della steppa sono libri che aveva letto prima mia figlia e che mi ero ripromessa di leggere anch’io, ma aspettavano un po’ il loro momento, sai quando li metti lì e aspetti l’occasione.
Beautiful boy è sempre un libro consigliato da mia figlia che mi ha fatto prima vedere il film. In questo caso invece, avendo visto il film e sapendo di cosa parla, stavo aspettando l’animo giusto per leggerlo, perché ero sicura che mi avrebbe coinvolto tanto e quindi dovevi trovarmi nel momento giusto.
L’anima ciliegia fa parte di quei libri che mi ritrovo in casa perché mia mamma via via che li legge me li porta, con l’immancabile frase: “non me lo rendere nemmeno”. Così si accumulano, anche perché non sempre abbiamo stessi gusti. Ho pensato che poteva essere un libro leggero per concludere questa cinquina.
3. Louisa May Alcott ha scritto il libro che ho preferito in assoluto quando ero piccola "Una ragazza fuori moda". Leggendo la sua biografia come definiresti, in poche parole o aggettivi, questa scrittrice?
Ma sai che non ho mai letto “Una ragazza fuori moda?”. Me lo segno

Dopo aver letto la sua biografia, definirei la Alcott un gabbiano a cui hanno tarpato le ali.
Avrebbe avuto cieli bellissimi in cui volare, ma i tempi, il suo essere donna, la sua ingombrante famiglia, la sua vocazione al sacrificio, non le hanno mai permesso se non di fare brevi voli senza mai allontanarsi dal molo.