MaxCogre
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Terzo commento positivo: bella la fotografia, i colori, i vestiti, i dettagli: l'abito rosso, la stufa per il freddo, le copertine dei libri, il legno della casa, la torta, la luce, le inquadrature etc etc... Ma per me c'è una cosa importante che bilancia al negativo. La Fitzgerald fa un diario personale (se si guarda la sua vita si ritrovano tutti gli elementi del film): ma basta fare un diario per fare un romanzo? Espone i fatti (un po' romanzati ovviamente), ma un romanzo non è una cronaca. Voglio sapere non solo cosa è successo, ma 'perché' me lo stai raccontando. E la stessa cosa vale per i personaggi: fanno delle cose, ma non si capisce perché le fanno. Cioè li vediamo agire, ma già non capiamo le motivazioni iniziali, poi di botto cambiano direzione senza un perché credibile. Per il mio gusto e come la vedo io, siamo al livello zero della narrazione, al di sotto anche del diario personale, una storia piattissima. Però io sto imputando questo alla scrittrice, ma può darsi benissimo che la 'colpa' sia della regista, e che nel romanzo ci sia quell'agognato livello successivo. Insomma a me pure è piaciuto il vestito rosso (ma non il film lol)
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