Cara Pathurnia, all'inizio quando ho letto il tuo commento ho pensato: ecco un'altra che si infrollito il cervello votandosi al buonismo. Mah, sarà l'età.

Poi però ho mi sono rammentata di quanto sai essere subdola. Devo proprio ricordarti l'ultima recensione che hai fatto a proposito di un certo libro giallo, dove hai terminato il discorso dicendo :
"E' da leggere? E perché no?" Il che, detto da una vipera come te, vuol dire "
Se avete tempo da perdere e avete finito i sudoku, potete anche leggere questo giallo, in fondo non fa vomitare".
Allora, se tu dici "
sono riuscita a vedere il film. Ne sono contentissima", può voler dire le seguenti cose:
1) intendevi ringraziare chi te l'ha passato;
2) volevi - una volta tanto - smettere di essere ipercritica, perché hai quasi stroncato la casa dei libri e qualche altro che adesso non mi viene in mente;
3) volevi dire e non dire, Infatti non affermi che il film è bello, attenzione, ma dici "
Sono riuscita a vedere il film. Ne sono contentissima". Per come ti conosco, potresti star dicendo che hai passato un periodo di melma e che un po' di giulebbe ti ci voleva.
Secondo me ti riconosci perfettamente nei commenti di
@qweedy e di
@Ondine. Il film forse è anche ben confezionato, ma non poteva non essere superficiale, altrimenti sarebbe stato Ingmar Bergman, non coso, come si chiama il regista. Vabbè ci siamo capiti. Ma forse non sei tu sola ad aver passato un'estate di melma, forse è il periodo storico (?) che stiamo attraversando che è così, allora un film che ti dica che la felicità è questione di saper cogliere l'attimo può essere utile. Utile, eh? non artistico, o profondo, o interessante.
Quindi, quando dici "Grazie per questo momento", se ben ti conosco, stai dicendo "Grazie per il cioccolatino".
E' vero o no?