La Drava
Qualche anno fa, al Cairo, un turista inglese che aveva esagerato con le pinte di birra, ebbe una discussione con dei venditori di tappeti.
Ochei, scusate, lo so anch’io che non dovevo mettere la virgola dopo birra, che dopo la frase contenente il soggetto non ci va, ma è che davvero, sto in inglese qui non stava proprio più in piedi.
Comunque, lasciando perdere la birra e la virgola, la cosa avvenne perché questi sosteneva che non aveva senso che gli egiziani considerassero il Nilo un fiume egiziano visto che in Egitto ci scorreva per appena 2.000 dei quasi 7.000km totali.
La cosa dava veramente fastidio, perché insomma, a Mustafa e alla sua banda finchè gli toccano la mamma o l’Atletico del Cairo è un conto, ma il Nilo no. Avrete notato che dopo la banda non ho messo la virgola, ed è perchè a differenza dell'inglese erano sobri.
Sto qui che credeva di poter continuare a dire scemenze come se fosse stato su una cassetta della frutta allo Speakers' Corner di Hyde Park, raddoppia con ma come fate a dire che è egiziano se prima di arrivare qui passa dal Burundi, dal Ruanda, dalla Tanzania, dall’Uganda, dall’Etiopia, dal Sudan del Sud e dal Sudan non del Sud, e se faceva ancora un paio di curve ripuliva pure i tombini di Liverpool?
Niente, che Mustafà che è uno un po’ verace, come se fosse di Tratevere, si gira di scatto e gli incidenta una pregiata teiera di rame da 28kg in un orecchio.
Durrenmatt, in Otto morto, racconta della gioventù dell’Ispettore Schmied (personaggio che rielaborerà poi con maestria ne Il Giudice e il suo boia) alle prese con l’omicidio di Otto, un turista tedesco, trovato cadavere con una tromba da yodel che gli spuntava dalvnght
Immaginando che fosse stato un omicidio passionale, indaga se se la fosse fatta con una dalle bionde trecce, ma niente; allora pensando che magari i gusti fossero altri, indaga tra quelli con le bionde trecce sotto alle ascelle, ma gli va male anche lì.
Insomma che indaga che indaga e alla fine gli abitanti iniziano a preoccuparsi che se non trova il colpevole, la Confederazione Elvetica ci fa una figura da sotta frisona che all’Emmenthal non gli vengono più i buchi, perciò la sera mentre gli intellettuali del luogo vestiti coi calzettoni e i pompom ballano schiaffeggiandosi le ghette, Heidi in persona scende dai Grigioni a cavallo di una capretta e gli spiega a un orecchio che Otto, con la solita spocchia dei tedeschi, aveva fracassato gli zebedei sostenendo che siccome il Reno nasce sì in Svizzera, ma poi ci fa solo 375km mentre tutti gli altri glieli faceva a lui girando libero e felice lungo la colta e industriosa Germania, era un fiume tedesco, germanico, teutonico, prussiano, non da gente da alpeggio come noi…eh scheiße, lo sai com’è fatto mio nonno! –
Schmied solleva Heidi, se l’avvicina al petto e l’abbraccia mentre le caprette fanno beeee; vanno dal carrozziere, gli estraggono la tromba, lo gettano nel Reno e gli urlano dietro, vai, vai, e quando sfoci nel Mare del Nord tra quelle teste di formaggio, spiegaglielo un po’ di chi è il Reno!
Se volete vi racconto anche la storia di quel parigino che in Spagna, durante la corrida, litigava con Ramòn el Espinacio, il fine maître à penser di una comunità gitana dedita all’economia circolare, perché sosteneva che il Duero, sfociando in Portogallo, non potesse dirsi proprio spagnolo, anzi, la Spagna con la sua mania di far sfociare anche il Tago e il Guadiana in Portogallo era un paese un po’ così… e dicendolo fece una mossetta che voi capite e capite come andò a finire la storia
Insomma, la morale è che tutti al mondo si tendono stretti i loro fiumi.
Nessuno, ripeto: nessuno, NES-SU-NO, si sognerebbe di rifiutare lo ius soli, lo ius sanguinis o lo ius scholae ai propri fiumi.
Ecco, allora io mi domando per quale motivo noi italiani insistiamo con sta storia che il Po è il fiume più lungo d’Italia.
Niente: a noi stupidaggini del tipo Il Po’, l’antico Eridanus, sorge giovane e gagliardo al Pian del Re, sul Monviso, la montagna più bella del mondo che ogni giorno vede sorgere il sole, e poi scorre all’ombra della Mole Antonelliana, e da lì feconda la più bella pianura del mondo tra le Alpi e l’Appennino che sono i più belli del Mondo… dicevo, ste stupidaggini che ti sembra di essere al cinema ai tempi del duce con Beppe Bigazzi a fianco che blatera scemenze sulle uova italiane che sono le più buone del mondo e che come da noi le galline nessuna al mondo fa le uova….
Ma basta! Ma basta veramente!
Il Po, pur con i suoi 651,8km 32metri, 7 centimetri e 8,5millimetri non è il fiume più lungo d’Italia, finiamola un po’.
E nemmemo l’Adige, il Tevere, l’Adda, l’Oglio, il Tanaro, il Ticino e giù giù fino al rivolo del pollaio di comar Gigina.
Non sono loro.
Il fiume più lungo d’Italia è la Drava.
- La che? –
- La Drava –
- Ladrava? –
- No scemo: la Drava: DRA-VA.
Bene, ora date mente a me e scrivete sul pc drava fiume e scoprite che nasce sulla Sella di Dobbiacco, in località Prato della Drava, e non vorrei dire ma la Sella di Dobbiaco è in provincia di Bolzano, in Trentino Alto Adige, che vista la geografia e i morti che ci sono costati durante la IGM, mi risulta italiana: I-TA-LIA-NA.
Si fa la sua strada e poi, come il Duero, come il Reno, come il Nilo, come qualsiasi grande fiume che si rispetti, gira il mondo e se ne va in Austria, in Slovenia, in Croazia, in Ungheria e dopo la bellezza di 720km (senza la virgola e la riga di micron di allungamento del Po), si getta nientepopò di meno che nel Danubio: nel Danubio, capito? E continua e continua fino al Mar Nero.
- Eh sì ma il Po nasce e muore in Italia, invece la Drava no e…. -
- Eh cosa? Ma allora non avete capito nulla! Devo farvelo spiegare da Mustafà e i suoi amici tra i tappeti? Dal nonno di Heidi nella sua baita? O preferite una notte gitana con Ramòn el Espinacio? -
Ma lo vogliamo capire che il Po è solo un fiume provinciale, che il Tevere è pure un po’ burino, che l’Adda è un infame traditore perché nelle guerre d’Indipendenza è sempre stato dalla parte degli austriaci e che l’Arno c’ha delle pantegane talmente grasse che se ci metti un pontile ci salgono sopra e sembrano i trichechi del porto turistico di San Francisco?
Ma perché dobbiamo avere questo atteggiamento nei confronto della Drava?
- Eh…perché non scorre tutta in Italia e allora… -
Eh allora cosa? Ma l’avete visto che il Ticino nasce in Svizzera o credete che ce la siamo annessa fino al Gottardo? Eppure lo consideriamo italiano, no? Anche se ha solo 248km noi italiani lo facciamo elencare da Wikipedia come il 7 fiume italiano anche se prima di arrivare qui tutti gli svizzeri ci fanno la pipì dentro per farci dispetto.
E allora la Drava che di km ne ha il triplo perché la condanniamo a questa sorta di damnatio memoria?
Gente, veramente, ma ragionate!
La Drava sfocia nel Danubio e tutti i santi giorni va da solo quasi fino in Russia.
E’ un fiume con i controcojoni,! Dovremmo esserne fieri che sia nostro, che l’abbiamo fatto noi, e invece niente, nulla.
Una volta sul campaniele della piazza della chiesa di un paese ho letto una targa che diceva Questo campanile è stato fatto qui da noi. E se loro possono essere così orgogliosi del loro campanile, perchè noi italiani dobbiamo disconoscere il nostro fiume più lungo?
Ora, io veramente vi invito a prendere coscienza di questa cosa e parlarne con tutti quanti.
Non è possibile che quel demente là voglia attribuirsi il Golfo del Messico e la Groenlandia, e noi nelle pagine italiane di Wikipedia la Drava non ce la mettiamo neppure.
Ce l’avessero i francesi, con la loro grandeur un fiume che va in Russia, l’avrebbero chiamato come minimo La grande armée de notre seigneur et souverain empereur du monde Napoléon Bonaparte, général des généraux, le plus grand stratège du monde, le seul qui a conquis Moscou et l'a mis à cette place même pour Léon Tolstoï qui a dû écrire Guerre et Paix pour s'en sortir (come minimo, conoscendoli!), gli avrebbero fatto un letto tutto d’oro fino al confine e poi l’avrebbero salutato piangendo col fazzoletto.
Noi niente, nulla.
Ma saremo scemi?
Dai, via, aiutatemi a raccontarlo a tutti e partiamo da qui per un nuovo MIGA (Make Italy Great Again e sticazzi!)