Ho trovato questa presentazione del romanzo che non mi dispiace.
*Generica:**Sono passati sessant'anni da quando è stato scritto, ma continuiamo a vederlo, Holden Caufield, con quell'aria scocciata, insofferente alle ipocrisie e al conformismo, lui e la sua "infanzia schifa" e le "cose da matti che gli sono capitate sotto Natale", dal giorno in cui lasciò l'Istituto Pencey con una bocciatura in tasca e nessuna voglia di farlo sapere ai suoi. La trama è tutta qui, narrata da quella voce spiccia e senza fronzoli. Ma sono i suoi pensieri, il suo umore rabbioso, ad andare in scena.*
Holden è un ragazzo di diciassette anni che, qualche giorno prima di un Natale degli anni ’50, viene espluso dal college che frequenta in Pennsylvania. Invece di rimurginare sui suoi errori, decide di partire alla scoperta di un nuovo mondo. Senza neanche avvertire i genitori va nella Grande Mela. E’ qui che inizia la sua avventura alla ricerca della libertà e di emozioni che lo catapultino nel mondo adulto. Holden è un ragazzo sfrontato, ribelle, appare come una sorta di rivoluzionario, ma in fondo è un giovane come tanti altri, che vuole realizzare i suoi sogni e che teme il mondo dei grandi. E’ un ragazzo che rimpiange la sua infanzia, quella che gli sfugge di mano facendogli perdere la bellezza delle cose ed è molto critico verso la società americana distante dal suo ideale di sincerità e purezza…
*Dettagliata:**L'ambiente del romanzo è quello medio-alto borghese, con i suoi codici di comportamento, il suo conformismo, l'assenza di valori. Protagonista è il giovane Holden Caulfield, figlio di ricchi ebrei newyorkesi, che sta per essere espulso dalla scuola Pencey. Decide così di fuggire: si presenterà a casa dopo alcuni giorni, con l'inizio ufficiale delle vacanze di natale. Giunto a New York finisce in uno squallido albergo dove Maurice, un cameriere, gli procura una ragazza. Umiliato per la sua timidezza e derubato dal ruffiano, si sente defraudato e ingannato. Deluso dal sesso ma anche dagli altri miti: il jazz, il teatro, e soprattutto il cinema: è tutto un'odiosa e inutile finzione. Neppure le amiche capiscono l'angoscia di Holden, affannato osservatore dell'esistenza umana che vanamente aspira a essere un adulto responsabile, un "salvatore". Nella mente di Holden le immagini di Allie, il fratello morto di leucemia, continuano a sovrapporsi alla realtà. Dopo un incontro segreto con la sorellina Phoebe, Holden va dal suo vecchio professore Antolini, ma temendo che egli voglia sedurlo, fugge. Alla fine Phoebe convince il fratello a tornare dai genitori che lo affideranno alle cure di uno psicoanalista. Se la coppia borghese tende a riprodursi a propria immagine e somiglianza, sarà l'adolescente a tentare di distaccarsi per una propria ricerca di identità, rifiutando, proprio come lo Huck Finn di Mark Twain, di "lasciarsi educare".