Masetto
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<< Nulla di nuovo o sconvolgente, semplicemente un resoconto intelligente e ironico, pieno di tutti i luoghi comuni e di (volute) ingenuità sui peccati, mortali e veniali, dell'America. La parabola è quella dell'uomo puro che fa grandi cose suo malgrado, senza cercarle. Quando racconta la guerra in Vietnam dice: "Eravamo sempre in cerca di un tale di nome Charly". Straordinaria la metafora della corsa. Forrest è stato un campione e correre gli è naturale come respirare. Attraversa l'America dall'Atlantico al Pacifico, più volte. Diventa una leggenda, dietro di lui la schiera dei seguaci che corrono si ingrossa sempre più. A un certo punto Forrest, con barba lunghissima, si ferma fra le suggestive rocce del Colorado. Tutti aspettano ansiosi la sua decisione, foriera di chissà quali altissimi significati. Forrest dice: "Sono un po' stanchino". Dunque è tutto molto semplice e naturale. "Dietro" non c'è altro. Quasi superfluo dire della grande bravura di Hanks, uno degli attori ormai perennemente toccati dalla grazia. Forrest ha riscosso un grande successo commerciale in tutto il mondo e rappresenta un'oasi molto gradevole nel panorama generale delle proposte, portatrici di angosce, del nostro tempo. >> Il Farinotti
Non è abbastanza profondo da essere un capolavoro (il messaggio "se sarai buono e generoso la vita finirà per sorriderti" è davvero troppo ingenuo), ma è ricco di bellissime invenzioni. I personaggi sono ben costruiti e gli attori bravissimi, non solo il protagonista. Convincente è il modo in cui il tenente Dan giunge a comprendere la stupidità del suo supermilitarismo iniziale (e il flashback con i suoi antenati morti, "uno in ogni guerra della storia americana", è un capolavoro del grottesco). L'addio della madre a Forrest è davvero toccante (sta morendo, ma non è disperata, perchè suo figlio è lì e ha tutta la sua vita davanti; la scena dovrebbe essere triste e invece è invasa dalla luce del sole: come il regista sa mostrare, con pochissime parole e un'immagine potente, la forza straordinaria dell'amore materno!). E si potrebbero fare altri esempi. Insomma è davvero un bel film.
Non è abbastanza profondo da essere un capolavoro (il messaggio "se sarai buono e generoso la vita finirà per sorriderti" è davvero troppo ingenuo), ma è ricco di bellissime invenzioni. I personaggi sono ben costruiti e gli attori bravissimi, non solo il protagonista. Convincente è il modo in cui il tenente Dan giunge a comprendere la stupidità del suo supermilitarismo iniziale (e il flashback con i suoi antenati morti, "uno in ogni guerra della storia americana", è un capolavoro del grottesco). L'addio della madre a Forrest è davvero toccante (sta morendo, ma non è disperata, perchè suo figlio è lì e ha tutta la sua vita davanti; la scena dovrebbe essere triste e invece è invasa dalla luce del sole: come il regista sa mostrare, con pochissime parole e un'immagine potente, la forza straordinaria dell'amore materno!). E si potrebbero fare altri esempi. Insomma è davvero un bel film.
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