diari di viaggio

elena

aunt member
Wow.....il Venezuala .....uno dei miei tanti sogni nel cassetto :D!!!!!!!!!!
L'impatto con la natura deve essere grandioso.......grazie zolla per questo meraviglioso viaggio che hai voluto condividere con noi.........hai dato un ottimo spunto alla mia fantasia per volare in direzione di quelle incredibili cascate e paesaggi del giurassico!!!!!
 

roby65

New member
caspita!!! che descrizione!!
neanche guardando alle falde del kilimangiaro riesci ad immaginare questi posti meravigliosi cosi bene come li hai descritti tu caro zolletta.:YY
 

kikko

free member
il Venezuela è stato per diversi anni un obbiettivo quasi raggiunto, poi causa dettagli tipo il costo del viaggio l'ho dovuto accantonare, ma la splendida descrizione di zolla ha riacceso prepotentemente un sogno che spero di realizzare al più presto
 

swann

New member
Per chi avesse voglia di leggere, ecco una parte degli appunti che ho preso durante un viaggio da Mosca a Pechino in treno.

Mosca.
Atterro con un volo via Bruxelles. E' la mia prima volta in Russia. Alloggio presso una famiglia che mi affitta una camera, poco distante dal centro. La stanza è un pò squallida ma spaziosa; per quattro giorni andrà bene. Nessuno parla l'inglese, nè alcuna altra lingua che non sia il russo, per cui ho grosse difficoltà a comunicare anche le informazioni più elementari. Una donna anziana mi prepara la colazione. Tè, yogurt. E uova, montate in un modo che non avevo mai visto, senza mescolare il tuorlo. Non sono mai riuscito ad alzarmi abbastanza presto per vedere come facesse.
Mosca è emozionante. Dedico i primi giorni alle tappe obbligate: San Basilio, la piazza Rossa, il Cremlino, il museo Puskin, ecc...
Un giorno vago per il Gorky Park. C'è una ruota panoramica. E' ferma. Ha un aspetto molto "sovietico" e mi rimanda ai tempi in cui Mosca non era una capitale moderna com'è invece oggi...e i giovani venivano qui a divertirsi. Forse sono fuori tempo massimo.
Il quinto giorno raggiungo la stazione. Mi aspetta il primo tratto della Transiberiana: farò quattro tappe viaggiando verso est, fino alla Siberia centrale; da lì mi dirigerò verso sud, attraversando la Mongolia. Infine, la Cina. Anche se non lo ammetto me la sto facendo sotto. Ho letto di tutto su quel treno. Contrabbandieri. Cosacchi ubriachi come compagni di scompartimento. Ladri notturni. Il sito del ministero degli esteri italiano recita "Sono in aumento furti e aggressioni sulla Transiberiana", e queste parole mi rimbombano nella testa.
Già mi vedo ripulito di tutti i miei averi e abbandonato in qualche stazione della Siberia, mentre cerco di comunicare a gesti con un gendarme inespressivo munito di colbacco.
Invece il treno è fantastico. Pulito, accogliente. Gli scompartimenti di seconda classe hanno quattro cuccette, due per lato. Divido il mio con tre donne anziane (mi è andata di lusso).
I russi occupano il vagone come se si trovassero a casa. Tirano fuori giornali, tazze, cibo. La gente si aggira nel corridoio in vestaglia e ciabatte; alcuni leggono, altri giocano a carte. Molti dormono.
Ogni vagone è governato da una "provodnitsa", una hostess. Si occupa dei passeggeri, fornisce le lenzuola per il letto (un dollaro), vende generi alimentari. E offre i bicchieri per il tè a chi ne ha bisogno. Al fondo del vagone c'è infatti un enorme bollitore che dispensa costantemente acqua calda. Ne ero a conoscenza, dunque mi presento alla partenza munito di bustine, caffè solubile e biscotti, che offro agli altri viaggiatori.
Il treno inizia lentamente a muoversi, in perfetto orario. La prima tappa sarà Yekaterinburg, dopo gli Urali, fra circa 30 ore. Mi metto comodo, tiro fuori il lettore mp3 e "I Fratelli Karamazov", che conservo da anni per questa occasione. Sorseggio una calda bevanda mentre fuori scorrono paesaggi mai visti. Boschi di conifere. Steppa. Qualche villaggio. Vorrei comunicare con gli altri passeggeri ma la lingua è un ostacolo insormontabile. Peccato, perchè hanno riconosciuto il titolo del libro nonostante l'alfabeto diverso. Una delle mie compagne mi offre un sorso di vodka per propiziare la cena.
Cala il buio e i passeggeri si ritirano presto. Le distanze sono enormi ed è impossibile organizzare orari comodi per tutte le fermate. Alcuni devono scendere o salire in piena notte. Sdraiato nella mia cuccetta decido di leggere ancora un po', facendomi cullare dal ritmico sobbalzare del treno. Mi addormento quasi subito.
Al mattino mi sveglio riposato. Lo scompartimento si è svuotato e siamo rimasti solo in due; c'è molto spazio. Quando il treno sosta per più di quindici-venti minuti ci permettono di scendere. Lungo i binari appaiono contadine con ogni sorta di mercanzia: yogurt, gelato, frutti di bosco, uova, pollo fritto...e improvvisano un mercatino per i passeggeri. Poi spariscono, leste come sono arrivate, e tornano nelle casette di legno che ogni tanto si avvistano dal finestrino. Congelata in un tempo immobile, la loro vita riprende. In attesa del prossimo treno, che la scandisce con i suoi passaggi.
Verso le 18 ci apprestiamo ad arrivare. Raccolgo le mie cose e preparo lo zaino. Mi spiace abbandonare quel nido confortevole e sicuro. Mosca è tutto sommato simile alle altre capitali europee; qui invece inizia la vera Russia.


Scusate ma mi sono reso conto che di questo passo ci vorranno secoli a raccontare tutto...
Le altre tappe nei post successivi :)
(sempre che qualcuno sia arrivato a leggere fino in fondo!)
 
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kikko

free member
racconto FAVOLOSO non vedo l'ora di leggere il seguito sembra un romanzo,io non ho ancora avuto il coraggiodi fare viaggi cosi aventurosi :ad:
 

elena

aunt member
Che meraviglia Swann........la descrizione del primo tratto in Transiberiana è così accurato .....che sembra di essere sul vagone insieme a te :D!!!!
Anche io aspetto con ansia il prosieguo di questo viaggio........visto che difficilmente riuscirò mai a fare una cosa del genere.......grazie alle tue splendide note di viaggio avrò almeno l'illusione di vivere queste emozioni .......con la fantasia senza dubbio riesco ad essere lì :wink:!!!
 

swann

New member
Grazie per i complimenti...Dalla mia descrizione sembra un viaggio rischioso ma, avendo preso spunto dai miei appunti, ho riportato la sensazione di quel momento (ed ero effettivamente molto teso prima di partire!). In realtà si tratta di un'esperienza fattibilissima. L'unico vero ostacolo è appunto la lingua.
 

elena

aunt member
Grazie per i complimenti...Dalla mia descrizione sembra un viaggio rischioso ma, avendo preso spunto dai miei appunti, ho riportato la sensazione di quel momento (ed ero effettivamente molto teso prima di partire!). In realtà si tratta di un'esperienza fattibilissima. L'unico vero ostacolo è appunto la lingua.

Una delle cose che ho apprezzato di più nel tuo racconto.....è proprio la tua capacità di descrivere le sensazioni del momento :D!!!!
Il problema lingua......in effetti non credo sia da sottovalutare :OO
 

lillo

Remember
Un racconto avvincente di un viaggio tanto sognato.
Sta nella mia lista dei desideri da molto tempo. Le tue parole mi hanno riacceso la voglia di intraprenderlo.
Aspetto i prossimi post.
 

zolla

New member
Bottom of Africa!

Nuovo viaggetto,Sudafrica! Rimasto solo pochi giorni,mentre il paese,assolutamente stupendo,meriterebbe molto più tempo. Intanto Città del Capo è la più bella città,dal punto di vista paesaggistico che abbia mai visto,superando anche Rio de Janeiro. Sul mare,con una curiosa montagna piatta esattamente al centro,raggiungibile con una teleferica,a pochi km dal capo di buona speranza,dove in periferia,da una parte trovi colline degne della borgogna dove in splendide fattorie d'epoca creano eccellenti vini e dall'altra spiagge dove si trovano otarie e pinguini che si divertono a giocare con la barca,è un luogo benedetto dalla natura. Peccato che purtroppo anche qui ci sono zone ad alto tasso di violenza,con i bus con il guidatore letteralmente ingabbiato in una struttura metallica per evitare gli assalti dei malavitosi. Evitando comunque certe zone rimane un luogo da sogno. Successiva tappa,dalle parti di Johannesberg,questa si città in preda solo alla malavita,dove mi hanno raccontato che una volta un gruppo di golfisti giapponesi è stato rapinato nel passaggio dall'hotel al marciapiede di fronte dove li aspettavano i taxi,nel parco pilanesberg a sun city. Il parco nazionale,creato in una zona affascinante e incontaminata permette bellissimi safari anche notturni. Tra gli episodi più curiosi che mi sono capitati,essere finito con la jeep in mezzo a un branco di elefanti che per fortuna hanno deciso di non ridurci a polpette,e la difficoltà di filmare i leoni,in quanto avevano il vizio di venire a riposare sotto alle nostre auto. Dormire nella savana,anche in cottage in muratura,ha un fascino particolare:ti svegli e in mezzo alla nebbia cominci a vedere antilopi,zebre,gnu anche vicinissimi a te... fantastico!!! Infine la singolare esperienza di sun city,una las vegas degli antipodi,dove il gusto del kitsch è portato a livelli sublimi,con ponti attraversati da finti terremoti,hotel di lusso sfrenato,una giungla che sembra quella dei film holliwoodiani di tarzan. Con moderazione,anche questa cose ossono essere divertenti. Certo poter tornare a vedere le riserve private,il parco Kruger,l'oceano lungo la strada verso durban sarebbe vivere un altro sogno,speriamo possa accadere!
 

elena

aunt member
Il Sudafrica.....che meraviglia........non è detto sia una mèta troppo lontana :wink:!!!!
Mi hai fatto tornare il mal d'Africa......ora non ho la mente lucida per scrivere alcun commento......ma come posso scrivo anche io qualche cosa sul Kenya o sulla Tanzania :D
 

roby65

New member
non sono molto presente nel forum ultimamente,ma se quando ci passo trovo queste meraviglie mi impongo di venirci piu' spesso.:wink:
bravo zolla..non sapevo di questa tua abile qualità di scrittore.:?
 

elena

aunt member
Tanzania

[FONT=Helvetica, Arial, sans-serif]Estate del 1989 - primo viaggio nella “Africa nera”.[/FONT]
[FONT=Helvetica, Arial, sans-serif]Il sogno africano è indissolubilmente legato alla varietà di animali presenti: scopo principale del viaggio è infatti il safari (ovviamente solo fotografico: nonostante il fascino di una figura come Hemignway non avrei concepito altra tipologia di safari :mrgreen:). Volo diretto Roma- Arusha, base ideale per organizzare il giro nei grandi parchi del Nord: in questa piccola cittadina sono infatti presenti numerosissime compagnie che organizzano safari di diversa durata (in genere 3 o 5 giorni) e dedichiamo i primi due giorni a confrontare le offerte delle diverse agenzie, per cercare quella più corrispondente alle nostre necessità......più che altro altro alla necessità primaria di spendere il meno possibile :??!!! Finalmente ci accordiamo con una che ci offre il prezzo migliore in cambio ovviamente di un safari spartano che più spartano non si può: ci mettono a disposizione una jeep con autista, tende e vettovaglie........tutto molto molto “minimalista” …..con conseguenti inevitabili problemi di ogni tipo......freddo impensabile la notte, umidità che penetra da ogni parte con acqua gocciolante dall'alto, difficoltà a volte insuperabili di riuscire a cucinare un piatto mangiabile......e non ultimo sicurezza notturna praticamente inesistente. Mentre a noi era destinata una parvenza di tenda che veniva piantata in aperta savana la nostra guida, armata, dormiva tranquillamente in macchina: una notte abbiamo sentito un gran rumore accanto alla nostra tenda, abbiamo fatto capolino e ci siamo trovati faccia a faccia con due iene :OO. Non è stato in quel momento un incontro così divertente......anche perché le iene, oltre ad essere decisamente brutte da vedere, sono anche abbastanza pericolose: per fortuna siamo riuscite a scacciarle puntandogli le torce in faccia e urlando a più non posso.....mentre il nostro autista ha continuato beatamente il suo viaggio nel mondo dei sogni :paura:. [/FONT]
[FONT=Helvetica, Arial, sans-serif]In ogni caso alla partenza l'eccitazione era alle stelle e iniziamo questa avventura nei parchi nazionali Tarangire, Lago Manyara e Ngorongoro.[/FONT]
[FONT=Helvetica, Arial, sans-serif]Ognuno di questi parchi ha una conformazione morfologica diversa ma l'impatto con la natura è in tutti grandioso: il Tarangire ha un panorama immenso che permette all'occhio di perdersi nella sua vastità, con i tipici orizzonti costellati di acacie ad ombrello e numerosi baobab dalla figura imponente; Lake Manyara caratterizzato dalla presenza di numerosi corsi d'acqua, oltre il lago omonimo che occupa una bella porzione e rappresenta l'habitat ideale per numerosissime specie di uccelli, in particolare i bellissimi fenicotteri; Ngorongoro è un cratere di un vulcano all'interno del quale è presente l'intera fauna africana: leoni, elefanti, iene, ippopotami, giraffe, rinoceronti..........etc. E' forse impossibile descrivere le sensazioni provate dalla vicinanza di questi animali, fino a quel momento visti solo nelle illustrazioni di libri o al massimo allo zoo, inseriti nel loro ambiente naturale: il massimo è avere la fortuna di cogliere immagini di caccia (questo tipo di “caccia” l'accetto ). A Lake Manyara abbiamo seguito un'intera battuta di un leopardo ai danni di un povero impala: l'appostamento del felino, l'individuazione della vittima predestinata, lo scatto, l'inseguimento e infine la cattura: veramente da brivido. [/FONT]
[FONT=Helvetica, Arial, sans-serif]Incontri non meno entusiasmanti sono quelli con i Masai: negli anni successivi ho avuto diverse occasioni di conoscere meglio questa popolazione, ma non dimenticherò mai la prima volta che ho incontrato questi fantastici personaggi. Gli uomini sono altissimi e molto magri (in genere anche bellissimi :wink:) portano i capelli molto lunghi (al contrario delle donne che sono rasate) con tipo treccine adornate da perline colorate: queste perline arricchiscono un po' tutto l'abbigliamento, già riccamente corredato da innumerevoli collane, bracciali e orecchini. In genere indossano drappi rossi o a quadretti rossi e blu, fermati alla vita con cinte di cuoio e camminano spesso a piedi nudi o con delle incredibili calzature realizzate con copertoni delle macchine: la pelle è tendente al rosso per l'utilizzo dell'ocra, un minerale che mescolato al grasso viene utilizzato come unguento per tutto il corpo. Insomma sono delle figure decisamente pittoresche che conquistano anche per la loro solarità e la loro innata curiosità :D. [/FONT]
[FONT=Helvetica, Arial, sans-serif]Il ricordo della Tanzania è per me fortemente legato anche alla scoperta di Zanzibar. Parlo di scoperta perché è stata un'avventura già dall'inizio; per raggiungerla abbiamo attraversato tutta la Tanzania, su strade indescrivibili, su un bus di linea utilizzato solo dai locali: nonostante l'evidente mancanza di spazio vitale, in questo lungo viaggio (15 ore!!!!!!) abbiamo visto di tutto di più, ivi compreso un occasionale rapporto consumato direttamente sui nostri piedi (senza alcun interesse da parte degli altri viaggiatori .......in Tanzania i costumi sessuali sono molto liberi :mrgreen:!!!). [/FONT]
[FONT=Helvetica, Arial, sans-serif]Ma è stata una scoperta anche perché dopo un breve soggiorno a [/FONT]Stone Town [FONT=Helvetica, Arial, sans-serif] (meravigliosa quanto decadente città che dal punto di vista architettonico risente ancora gli influssi delle varie dominazioni) siamo stati accompagnati, da una guida improvvisata, in una spiaggia praticamente incontaminata dove esistevano solo villaggi indigeni e solo una sistemazione che possiamo definire “turistica”: una signora tedesca aveva fatto costruire una casa con 6 stanze direttamente sulla spiaggia e affittava questi alloggi agli scarsi ospiti presenti Siamo rimasti circa due settimane in questo posto praticamente dimenticato dal tempo, costruendo delle indimenticabili amicizie con i pescatori del villaggio vicino. Abbiamo passato con loro molto tempo: ogni pomeriggio venivamo ufficialmente invitati dal capo nel suo “salotto” (quattro tronchi di albero posti sulla spiaggia): uomo estremamente intelligente e curioso, ci coinvolgeva in lunghissime e piacevolissime chiacchierate su tutto e su niente, arricchendo spesso i suoi racconti di piccole perle di saggezza popolare. La sera prima della partenza siamo stati invitati a cena al villaggio: ma l'invito non era solo presso una famiglia, ma abbiamo dovuto rispettare l'ospitalità di ognuna di quelle con cui eravamo più in confidenza.......in breve abbiamo passato la sera passando da una capanna l'altra cercando di assaggiare i piatti speciali che ogni gruppo familiare aveva preparato per l'occasione :sbav:.
[/FONT]

[FONT=Helvetica, Arial, sans-serif]I volti e i sorrisi di queste persone sono rimasti indelebili nella mia mente e oggi, nonostante l'evidenza dei fatti, dentro di me rifiuto di credere che quel paradiso (Jambiani) si sia trasformato in un luogo pieno di villaggi turistici gestito dai maggiori tour operator.

[/FONT]
[FONT=Helvetica, Arial, sans-serif]P.s. Scusate mi sono resa conto solo ora della lunghezza improponibile di questo post :oops:.......ma quando inizio a parlare di certi viaggi.....non riesco a fermarmi......il prossimo viaggio che racconterò, se avrò la consapevolezza di essere così logorroica, farò un racconto a puntate :wink:!!![/FONT]
 

zolla

New member
brava Elena puntuale il tuo resoconto che fa venir voglia di tornare in Africa! Che ne dite tu e Lillo di un bel delta dell'Okavango?
 

zolla

New member
Bali terra di sogno?

Nuova puntata su Bali. Anche qui il turismo di massa ha creato molti disastri,la mitica terra scoperta negli anni 30 dagli antropologi tedeschi a Ubud è ormai un pallido ricordo,orde di surfisti australiani hanno trasformato Nusa Dua in una succursale della costa romagnola. Malgrado ciò,tra le pieghe dell'interno dell'isola un pò di quel mitico shangri là è rimasto. Basta visitare i templi bellissimi all'alba o al tramonto,prima dei pullman turistici,fermarsi nelle zone delle risaie per riscoprire almeno in parte il fascino di questa enclave buddista circondata dal mare musulmano del resto dell'Indonesia. La sua peculiarità sta appunto in questo,relitto antropologico di grande cultura,dove si è sviluppata la forma di danza teatro,le ombre cinesi,gli spettacolari funerali cui capita ancora di imbattersi se si è fortunati. Resta il rimpianto di quale meraviglia fosse quest'isola anche solo 40 anni fa,con le case balinesi che hanno ispirato molte archistar,l'autentico bellissimo artigianato ormai replicato senz'anima. Andateci prima che sia troppo tardi,troverete ancora un barlume di quella grandezza che l'aveva resa unica al mondo.
 

roby65

New member
ok..grazie per il consiglio.
cerco qualcuno pronto ad accompagnarmi e ci vado subito..:boh:
sei convincente .:wink:
 

kikko

free member
che racconti meravigliosi vien voglia di fare la valigia, c'è solo l'imbarazzo della scelta, le vostre descrizioni sono talmente accurate che per qualche minuto ti ritrovi in africa tra belve feroci o tra i templi di bali :ad:
 

swann

New member
Elena che avventura in Africa! Tu e Zolla mi avete quasi convinto a sceglierla come prossima destinazione!
 

elena

aunt member
Elena che avventura in Africa! Tu e Zolla mi avete quasi convinto a sceglierla come prossima destinazione!


Credimi non te ne pentirai :YY!!!!
Anche il Kenya è bellissimo.......l'ultima volta che ci siamo stati abbiamo fatto un safari in eco lodge inseriti direttamente nei parchi in posizioni strategiche incredibili ..tipo direttamente accanto al fiume dove la notte vanno a bere gli animali (perfettamente visibili data la posizione strategica del lodge) ........uno di questi lodge era tendato.....ma delle tende meravigliose.....arredate internamente con gusto squisito.......la sera per passare dalla tenda al locale comune....venivamo scortati da un guardiano armato.......nonsotante ci fosse una rete di protezione attorno al campo....non sarebe stato affatto difficile entrare per molti tipi di animali!!!
In Kenya abbiamo provato anche il brivido del safari in mongolfiera......è una cosa ovviamente turistica......ma credimi vedere la savana dall'alto, passando sopra a branchi di animali che non sono disturbati da alcun rumore....è un'esperienza unica!!!!
 
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