white89
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1770, Santo Domingo, ora Haiti. Tété ha nove anni quando il giovane francese Toulouse Valmorain la compra perché si occupi delle faccende di casa. Intorno, i campi di canna da zucchero, la calura sfibrante dell'isola, il lavoro degli schiavi. Tété impara presto com'è fatto quel mondo: la violenza dei padroni, l'ansia di libertà, i vincoli preziosi della solidarietà. Quando Valmorain si sposta nelle piantagioni della Louisiana, anche Tété deve seguirlo, ma ormai è cominciata la battaglia per la dignità, per il futuro, per l'affrancamento degli schiavi. È una battaglia lenta che si mescola al destarsi di amori e passioni, all'annodarsi di relazioni e alleanze, al muoversi febbrile dei personaggi più diversi - soldati e schiavi guerrieri, sacerdoti vudù e frati cattolici, matrone e cocottes, pirati e nobili decaduti, medici e oziosi bellimbusti. Contro il fondale animatissimo della storia, Zarité Sedella, soprannominata Tété, spicca bella e coraggiosa, battagliera e consapevole, un'eroina modernissima che arriva da lontano a rammentarci la fede nella libertà e la dignità delle passioni.
Non ho letto altri libri della Allende, quindi non posso fare paragoni, ma ho trovato questo libro molto piacevole.
Infatti la scrittrice, attraverso le vicende personali della schiava, riesce a trattare il crudo tema della schiavitù senza mai pesare.
Sicuramente, chi ama le atmosfere sudamericane e la vasta gamma di personaggi che le popolano, in questo libro troverà di che saziare la propria fantasia. Consigliato!
Non ho letto altri libri della Allende, quindi non posso fare paragoni, ma ho trovato questo libro molto piacevole.
Infatti la scrittrice, attraverso le vicende personali della schiava, riesce a trattare il crudo tema della schiavitù senza mai pesare.
Sicuramente, chi ama le atmosfere sudamericane e la vasta gamma di personaggi che le popolano, in questo libro troverà di che saziare la propria fantasia. Consigliato!
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