Dorylis
Fantastic Member
"Moll Flanders", storia di una ragazza sedotta, prostituta e ladra, poi
pentita e agiata, e' un libro in cui la protagonista mi risulta
profondamente simpatica e addirittura mi appare "sana" moralmente e
dunque onesta. Personalmente sono attratta da lei e per lei parteggio ad
ogni parola, fino alle ultime, quando appare finalmente bene inserita e
perfino ancorata in quella societa' che l'aveva per anni respinta ed
umiliata.
Quella di Moll Flanders e' la tipica storia di una povera ragazza dei
primi anni del XVIII secolo la quale, sola e abbandonata, per non
patire la fame e' costretta a rubare ed anche a prostituirsi, dato che la
societa' dell'epoca si disinteressa totalmente della condizione delle
classi sociali piu' deboli. Moll e' dunque una donna che, secondo i
parametri del tempo, viene considerata una poco di buono ed alla
quale nulla viene risparmiato o perdonato. Alla fine pero' la
protagonista, con la forza della volonta' e del suo carattere, riesce ad
operare il miracolo della propria salvezza ed il recupero della propria
vita verso un'esistenza onesta, agiata e rispettabile.
Credo di aver capito, e sono totalmente d'accordo con lui, che per lo
scrittore Moll Flanders, prima di essere vittima dei propri errori, e'
"vittima" in senso assoluto, senza denominazioni limitative. E'
colpevole perche' e' nata povera, perche' e' partita male. In pratica, nel
mondo, nella societa' di allora, come in quella di oggi, chi nasce povero
(o lo diventa) e' esposto ad ogni sorta di pericoli e dovra'
continuamente lottare per salvarsi.
Ma l'invenzione piu' felice del romanzo consiste, a mio parere, nella
duplicita' della figura della protagonista: quella Moll narratrice che
parla e racconta di se stessa. Questa straordinaria intuizione riempie il
libro che porta il suo nome e si configura come una drammatica e
mobile immagine della vita: un libro con cui comincia veramente il
romanzo moderno e realistico.
Libro bellissimo e coinvolgente! 10/10
pentita e agiata, e' un libro in cui la protagonista mi risulta
profondamente simpatica e addirittura mi appare "sana" moralmente e
dunque onesta. Personalmente sono attratta da lei e per lei parteggio ad
ogni parola, fino alle ultime, quando appare finalmente bene inserita e
perfino ancorata in quella societa' che l'aveva per anni respinta ed
umiliata.
Quella di Moll Flanders e' la tipica storia di una povera ragazza dei
primi anni del XVIII secolo la quale, sola e abbandonata, per non
patire la fame e' costretta a rubare ed anche a prostituirsi, dato che la
societa' dell'epoca si disinteressa totalmente della condizione delle
classi sociali piu' deboli. Moll e' dunque una donna che, secondo i
parametri del tempo, viene considerata una poco di buono ed alla
quale nulla viene risparmiato o perdonato. Alla fine pero' la
protagonista, con la forza della volonta' e del suo carattere, riesce ad
operare il miracolo della propria salvezza ed il recupero della propria
vita verso un'esistenza onesta, agiata e rispettabile.
Credo di aver capito, e sono totalmente d'accordo con lui, che per lo
scrittore Moll Flanders, prima di essere vittima dei propri errori, e'
"vittima" in senso assoluto, senza denominazioni limitative. E'
colpevole perche' e' nata povera, perche' e' partita male. In pratica, nel
mondo, nella societa' di allora, come in quella di oggi, chi nasce povero
(o lo diventa) e' esposto ad ogni sorta di pericoli e dovra'
continuamente lottare per salvarsi.
Ma l'invenzione piu' felice del romanzo consiste, a mio parere, nella
duplicita' della figura della protagonista: quella Moll narratrice che
parla e racconta di se stessa. Questa straordinaria intuizione riempie il
libro che porta il suo nome e si configura come una drammatica e
mobile immagine della vita: un libro con cui comincia veramente il
romanzo moderno e realistico.
Libro bellissimo e coinvolgente! 10/10