Invece, secondo me, è vera.
La differenza sta nel fatto che io non ho usato la bellezza di due antisocratici avverbi di modo. Secondo te lettrice, questa differenza, cosa può significare ... ?
I tuoi argomenti, tra l'altro, mi paiono deboli. Parli dell'embrione (o feto) come se dovesse appartenere necessariamente a qualcuno, come se l'alternativa fosse necessariamente l' "autodeterminazione", come se Sant'Agostino non avesse mai superato la sua prima fase.
Come ho già scritto, il feto o l'embrione non appartengono alla donna (né tantomeno all'uomo). Quell' "ammasso cellulare" che, stranamente chiamo vita non esisterebbe se quella intromissione non ci fosse stata. Insomma, se non entra quel coso lì, non se ne fa nulla: questo rende il tuo controargomento contraddittorio.
Non a caso oggi, nel tuo ambiente, si parla di diritti del ...nascituro.
Infatti non ho detto questo. E siamo alla tua seconda (se non erro) mistificazione nel giro di 24 ore circa.
I miei argomenti e le mie ragioni sono state espresse in altre parti di questo post ... ed in altri post ancora.
Questa parte da te quotata era infatti semplicemente una risposta circostanziata tra mille altre affermazioni.
Riprovaci :wink:
Prima di tutto i diritti sono inesistenti quando...non li abbiamo creati. Essi non esistono "in natura"...quindi la tua uscita mi pare un tantino...ehm..strana :??
Di poi, a te ciò sembrerà ridicolo. A me, sinceramente no. E siamo al punto di partenza.
Ti invito però ad osservare dal vivo un aborto, a vedere in ecografia quella strana smorfia che qualcuno potrebbe quasi definire di...ehm...dolore (?): magari chissà...
Di poi, ancora, mi pare chiaro che non volevi arrivare a queste conseguenze. Il problema è che le stesse discendono dal tuo argomento di partenza. Ancora adesso scrivi "se l'organismo, l'identita�, la coscienza non e� compiutamente definita nemmeno dopo la nascita, quando a tutti gli effetti siamo di fronte ad una persona fisica con piena capacita� giuridica" non avvedendoti del fatto che spesso di capacità giuridica non può parlarsi affatto per queste sfortunate "persone" ( posso usare questa parola ? :?).
Allora quid Nikki? Quid?
Forse la differenza c'è. Sta nel fatto che, nel caso di un soggetto già in vita, le nostre coscienze
dovrebbero vedere la morte di quella persona. Nel caso dell'aborto è tutto più nascosto e facile: dramma femminile, punto
Tutto ciò è controdimostrato anche da ciò che tu stessa affermi nellultima sezione quotata di questo post*
P.S. Vicende altrui un emerito corno
! Che faccia ciò che vuole del suo corpo, la donna. Dell'
altro corpo lasci fare a famiglie adottanti. Ripeto, non è del suo corpo che parliamo.
Quindi devo concludere che la normativa ereditaria romanistica è un mio sogno o invenzione. Le pagine in ottavi inò Times New Roman del Guarino che è in libreria del soggiorno sono una mia allucinazione.
Altra effusione ipnagogica devono essere alcune norme di diritto derivato europeo ed i trattati internazionali ove ho creduto - me onirico - di leggere termini come "embrione", "feto", "nascituro".
Bel modo di fuggire. Devo usarlo anch'io qualche volta
Idem
*
Muahahahahahah