lettore marcovaldo
Well-known member
io penso che a suo modo De André sia stato un cattivo maestro, non per niente La cattiva strada è uno dei pezzi più significativi del suo repertorio. Tutta quella depressione, tutto quell'alcol, hanno sicuramente segnato le nostre vite
Tu che sei così cortese non hai 100% di sangue genovese?
Maestro? non saprei ... penso che aspirasse a "cantare" ovvero a scrivere canzoni, secondo la sua sensibilità. Cantare può essere la sintesi del concetto di "celebrare in versi". Mi viene in mente il buon vecchio Belli, il poeta romano dell'ottocento, che voleva fare un "monumento [in versi] della plebe romana". Bello o brutto fosse l'aspetto o ancor meglio lo spirito che animava il soggetto.
Credo che De Andrè in fondo abbia voluto fare il suo personale ritratto di un'epoca, di certe aspirazioni, di persone e città. Penso che il soggetto fosse ben scelto, se l'interpretazione è stata fedele lo diranno i posteri. Io come postero propendo per il si
Io sono nato sotto una piantina di basilico ... ma le radici sono foreste [*]
p.s.
dal blog di una viaggiatrice anglofona passata da queste parti (tradotto al volo con google translator)
I genovesi pensano che, per natura, sono riservati, intenti e distanti verso i loro simili, rispetto al resto degli italiani. "Devi vivere almeno 3 anni lungo la stessa strada prima che le persone cominciano a dire ciao. Poi un giorno accadrà, inaspettatamente," mi hanno avvisato presto.
[*] foresto: non del luogo.
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