XXXVI G.L. - Guerra e Pace di Tolstoj

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skitty

Cat Member
Dalle frivolezze dei ricevimenti negli aristocratici salotti, eccoci trasportati sul campo di battaglia. Lo stile descrittivo sublime, ci fa dono dell'ubiquità, e noi lettori siamo ovunque: sui visi, nel paesaggio, tra le parole, nei pensieri, in mezzo alle cannonate... sembra davvero di percepire tutto ciò che si svolge in battaglia e anche nelle teste di tutti i personaggi che compaiono nelle scene.

Mi hanno colpito alcuni passi che mi piacerebbe sottolineare (Nota: per non riscrivere i testi, ho fruito di internet per copia-incollare.... ma mi sono subito accorta che la traduzione è differente da quella che sto leggendo io. Direi che nella mia edizione, vi sono dei termini diversi qua e là, che però danno un tocco decisamente migliore... E' capitato anche a voi?)

Toccante l'attrazione associata a paura verso la linea di separazione tra “noi” e il nemico, “noi” e la morte:
Un terreno deserto di circa cinquecento metri li separava da loro. Il nemico aveva cessato di sparare e questo faceva sentire ancora di più quella linea netta, minacciosa, sfuggente e inavvicinabile che divide due eserciti nemici.
«Un solo passo oltre questa linea, che ricorda la linea che separa i vivi dai morti, e... l'ignoto, il dolore, la morte. E cosa c'è di là? Chi c'è di là? Laggiù, oltre quel campo, e quell'albero, e quel tetto illuminato dal sole? Nessuno lo sa, e invece si vorrebbe saperlo. Oltrepassare questa linea fa paura, e nello stesso tempo vorremmo passarla, e si sa che presto o tardi dovremo passarla e sapere cosa c'è di là, dall'altra parte della linea, così com'è inevitabile sapere prima o poi cosa c'è dall'altra parte, al di là della morte. Eppure ora sei forte, sano, allegro, eccitato, e circondato da altri uomini...


Attualissima l'osservazione di Andrej sul comportamento e l'effettiva utilità dei superiori:

“...con stupore si era accorto che non era stato impartito alcun ordine, e che il principe Bagration si sforzava soltanto di dare l'impressione che tutto quanto si faceva per necessità, per caso e per volontà dei singoli comandanti, fosse fatto, se non per suo ordine, almeno in conformità alle sue intenzioni. Grazie al tatto di cui dava prova il principe Bagration, il principe Andrej notò che, nonostante la casualità degli eventi e la loro indipendenza dalla volontà del comandante in capo, la sua presenza agiva in modo straordinario. I comandanti che giungevano dal principe Bagration con le facce sconvolte diventavano tranquilli; i soldati e gli ufficiali lo accoglievano con gioia; la sua presenza li rianimava, ed era chiaro che davanti a lui mostravano tutto il loro valore.”

Leggendo di questi aiutanti che, a cavallo, portavano informazioni ed ordini da un punto all'altro del campo di battaglia, stavo riflettendo su come le operazioni militari fossero complicate e “lasciate” un po' al caso ed alla fortuna, prima dell'avvento dei mezzi di comunicazione dei giorni nostri...

Subito dopo ho pensato che, oggigiorno, le informazioni e gli ordini arriverebbero puntuali e precisi, i satelliti inquadrerebbero precisamente i bersagli ed il nemico... ma poi, in sostanza, l'assurdità della guerra è sempre la stessa. Non cambiano l'arroganza e l'insensatezza dei superiori, non cambia l'assurda eccitazione che porta i soldati a buttarsi tra le braccia della morte, non cambia la sofferenza né la paura... tutto assurdamente uguale :roll:
 

asiul

New member
Idem... non riesco a trovare da nessuna parte le traduzioni, e ho poca dimistichezza con il francese :W. Finora me la sto cavando... dico finora perché sono appena arrivata a quattro pagine fittissime di fila scritte solo in francese :MM
Ma insisto eh! Ce la posso fare :??

Insisti!La lingua francese non è difficile...
je la connais et je n'ai pas de problèmes,mais...:YY
vi sconsiglio di usare google, per i testi non è attendibile.
Un buon traduttore on-line è reverso.net e Sytranet.com .
 

Zefiro

da sudovest
"Eh bien, mon prince, Gênes et Lucques ne sont plus que des apanages (...)"

Sono in trasferta ma vi riprendo a tutti...:YY

Appena finito di scolare una bottiglia seduto sul davanzale della finestra senza tenermi... HIC! :wink:

Il dispiegamento dei personaggi è semplicemente eccezionale... Facciamo la loro conoscenza, mentre sono in azione, ad uno ad uno. Efficacissimo.
 

skitty

Cat Member
"Eh bien, mon prince, Gênes et Lucques ne sont plus que des apanages (...)"

Sono in trasferta ma vi riprendo a tutti...:YY

Appena finito di scolare una bottiglia seduto sul davanzale della finestra senza tenermi... HIC! :wink:

Il dispiegamento dei personaggi è semplicemente eccezionale... Facciamo la loro conoscenza, mentre sono in azione, ad uno ad uno. Efficacissimo.

:paura: Zef, scendi subito da quella finestraaaa! :wink:

E' vero, i personaggi sono tantissimi, ma ciascuno è talmente caratterizzato da una serie di particolari fisici e caratteriali, che sembra di conoscerli tutti da tanto tempo, e di vederli davanti a noi mentre si muovono e parlano.
 

Spilla

Well-known member
Sono stata risucchiata. Ho ammirato le stoviglie nuove della casa di Lisa e Andrej e annusato l'odore di rhum di cui è impregnato Dolochov. Non è un libro, è una malìa. Dà l'idea dell'essere posseduti :paura:
Ma quanto mi piace :YY
 

Zefiro

da sudovest
la morte di Bezuchov sr

Sono alla terza rilettura di questo capolavoro. Lo ricordo abbastanza bene, ma stranamente ciò non mi disturba nemmeno un po' e la lettura mi sta prendendo e coinvolgendo come la prima volta, aspetto questo invero molto interessante: è forse anche in tale sensazione di perenne novità, di non noia anche per ciò che è noto, che sta uno dei segreti dei grandi classici?

Il francese,che vuoto per pieno riesco a comprendere non del tutto ma a sufficienza non mi fa problema. Inoltre, ho la classicissima edizione Garzanti in quattro volumi e tutti i passi in gallico sono comunque ben tradotti in nota a pié di pagina.

Lo spaccato di varia umanità mentre è in corso l'agonia di Bezuchov lascia senza parole.

Nei momenti di svolta (e la morte di un uomo potente e ricchissimo che lascia una eredità immensa tale è per molti dei personaggi: una svolta in termini di possibilità di potere, ricchezza, onori...) tutti tendiamo ad essere ciò che veramente al fondo siamo... e LT di questo offre un insight dell'animo umano e delle corrispondenze con l'agire, col soffrire, col tramare (e molto altro), davvero notevolissimo.
 
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skitty

Cat Member
Lo spaccato di varia umanità mentre è in corso l'agonia di Bezuchov lascia senza parole.

Nei momenti di svolta (e la morte di un uomo potente e ricchissimo che lascia una eredità immensa tale è per molti dei personaggi: una svolta in termini di possibilità di potere, ricchezza, onori...) tutti tendiamo ad essere ciò che veramente al fondo siamo... e LT di questo offre un insight dell'animo umano e delle corrispondenze con l'agire, col soffrire, col tramare (e molto altro), davvero notevolissimo.

E' proprio vero. Nel mentre in cui tutto finisce, ciascuno intravede il proprio continuare a vivere.
Un altro momento di rivelazione davanti alla morte, si ha nel punto in cui Andrej viene colpito a morte. Mentre sta per morire, si rende conto dell'inutilità di tutte le preoccupazioni ed i valori che aveva in mente un attimo prima, e contempla il cielo... Vorrebbe solo aver amato di più il cielo, la natura e gli uomini.
 

franceska

CON LA "C"
Scherzo, puoi scrivere quel che vuoi, devo ammettere che come inizio si legge bene, è una scrittura... come posso dire... morbida :)paura:).
 

skitty

Cat Member
Scherzo, puoi scrivere quel che vuoi, devo ammettere che come inizio si legge bene, è una scrittura... come posso dire... morbida :)paura:).

Hai ragione Fra! Alla fine mi sa che quel che spaventa è la lunghezza del romanzo, perché in effetti la narrazione scorre davvero fluida fluida :)
 

mario

New member
Dalle frivolezze dei ricevimenti negli aristocratici salotti, eccoci trasportati sul campo di battaglia. Lo stile descrittivo sublime, ci fa dono dell'ubiquità, e noi lettori siamo ovunque: sui visi, nel paesaggio, tra le parole, nei pensieri, in mezzo alle cannonate... sembra davvero di percepire tutto ciò che si svolge in battaglia e anche nelle teste di tutti i personaggi che compaiono nelle scene.

Mi hanno colpito alcuni passi che mi piacerebbe sottolineare (Nota: per non riscrivere i testi, ho fruito di internet per copia-incollare.... ma mi sono subito accorta che la traduzione è differente da quella che sto leggendo io. Direi che nella mia edizione, vi sono dei termini diversi qua e là, che però danno un tocco decisamente migliore... E' capitato anche a voi?)

Toccante l'attrazione associata a paura verso la linea di separazione tra “noi” e il nemico, “noi” e la morte:
Un terreno deserto di circa cinquecento metri li separava da loro. Il nemico aveva cessato di sparare e questo faceva sentire ancora di più quella linea netta, minacciosa, sfuggente e inavvicinabile che divide due eserciti nemici.
«Un solo passo oltre questa linea, che ricorda la linea che separa i vivi dai morti, e... l'ignoto, il dolore, la morte. E cosa c'è di là? Chi c'è di là? Laggiù, oltre quel campo, e quell'albero, e quel tetto illuminato dal sole? Nessuno lo sa, e invece si vorrebbe saperlo. Oltrepassare questa linea fa paura, e nello stesso tempo vorremmo passarla, e si sa che presto o tardi dovremo passarla e sapere cosa c'è di là, dall'altra parte della linea, così com'è inevitabile sapere prima o poi cosa c'è dall'altra parte, al di là della morte. Eppure ora sei forte, sano, allegro, eccitato, e circondato da altri uomini...


Attualissima l'osservazione di Andrej sul comportamento e l'effettiva utilità dei superiori:

“...con stupore si era accorto che non era stato impartito alcun ordine, e che il principe Bagration si sforzava soltanto di dare l'impressione che tutto quanto si faceva per necessità, per caso e per volontà dei singoli comandanti, fosse fatto, se non per suo ordine, almeno in conformità alle sue intenzioni. Grazie al tatto di cui dava prova il principe Bagration, il principe Andrej notò che, nonostante la casualità degli eventi e la loro indipendenza dalla volontà del comandante in capo, la sua presenza agiva in modo straordinario. I comandanti che giungevano dal principe Bagration con le facce sconvolte diventavano tranquilli; i soldati e gli ufficiali lo accoglievano con gioia; la sua presenza li rianimava, ed era chiaro che davanti a lui mostravano tutto il loro valore.”

Leggendo di questi aiutanti che, a cavallo, portavano informazioni ed ordini da un punto all'altro del campo di battaglia, stavo riflettendo su come le operazioni militari fossero complicate e “lasciate” un po' al caso ed alla fortuna, prima dell'avvento dei mezzi di comunicazione dei giorni nostri...

Subito dopo ho pensato che, oggigiorno, le informazioni e gli ordini arriverebbero puntuali e precisi, i satelliti inquadrerebbero precisamente i bersagli ed il nemico... ma poi, in sostanza, l'assurdità della guerra è sempre la stessa. Non cambiano l'arroganza e l'insensatezza dei superiori, non cambia l'assurda eccitazione che porta i soldati a buttarsi tra le braccia della morte, non cambia la sofferenza né la paura... tutto assurdamente uguale :roll:

No, non è cambiato nulla, perché l'uomo è lo stesso.
Tutta la battaglia è una perfetta descrizione dell'organizzazione che esiste
in alcune strutture gerarchiche che esistono anche al di fuori della guerra e dei militari.
Nella società dove lavoro ho vissuto alcuni episodi che trovano una inquietante corrispondenza rispetto ai fatti narrati nel libro.
 

skitty

Cat Member
No, non è cambiato nulla, perché l'uomo è lo stesso.
Tutta la battaglia è una perfetta descrizione dell'organizzazione che esiste
in alcune strutture gerarchiche che esistono anche al di fuori della guerra e dei militari.
Nella società dove lavoro ho vissuto alcuni episodi che trovano una inquietante corrispondenza rispetto ai fatti narrati nel libro.

Vero! Ecco perché trovo che questo romanzo sia bellissimo: perché pare di riscoprire sé stessi e coloro che ci circondano nella vasta schiera di tipologie umane incarnate dai personaggi. Pur in scenari diversi dalla nostra attualità, mostrano debolezze, pensieri ed energie molto attuali :)
 

skitty

Cat Member
"Quel ch'è giusto e quel ch'è ingiusto, non è dato agli uomini giudicare. In mille cose gli uomini si sono sbagliati e si sbaglieranno eternamente, ma in nessuna quanto nel giudicare di quel ch'è giusto e di quel ch'è ingiusto."
 
Stato
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