XXXVI G.L. - Guerra e Pace di Tolstoj

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

skitty

Cat Member
Interessante e piuttosto realistica l'analisi di Tolstoj circa la sicurezza delle proprie azioni, da parte degli individui appartenenti ai vari popoli:

“Il francese può essere sicuro di sé perché si crede personalmente, sia per doti intellettuali sia fisiche, irresistibilmente affascinante, tanto di fronte agli uomini quanto alle donne.
L'inglese è sicuro di sé per essere cittadino del più ordinato stato del mondo, e perciò, in quanto inglese, sa sempre quel che deve fare, e sa che tutto ciò che fa, in quanto è inglese, è indubbiamente ben fatto.
L'italiano è sicuro di sé perché è eccitato e irrequieto, e si dimentica facilmente di se stesso e degli altri.
Il russo è sicuro di sé perché non sa e non vuol sapere nulla, persuaso com'è che nulla si può sapere.
Il tedesco è sicuro di sé peggio di tutti, più irremovibilmente e più disgustosamente di tutti, perché s'immagina di sapere la verità: una certa dottrina, cioè, che lui stesso ha escogitata, ma che per lui è la verità assoluta.”
 

skitty

Cat Member
Anatol' era molto soddisfatto della sua situazione, di se stesso e degli altri. Istintivamente, era convinto con tutto il suo essere di non poter vivere altrimenti da come viveva e di non aver mai fatto nulla di male in vita sua. Non riusciva a concepire che le sue azioni potessero ripercuotersi sugli altri, e nemmeno che dalle sue azioni potesse derivare alcunché. Era persuaso che, come un'anitra è fatta per vivere nell'acqua, così lui era creato da Dio per vivere con trentamila rubli all'anno e primeggiare in società. Credeva così fermamente in tutto ciò, che anche gli altri finivano per convincersene
(…)
L'unica sua passione erano i divertimenti e le donne, e poiché, secondo il suo modo di vedere, non c'era nulla di male a coltivare queste inclinazioni, ed egli non concepiva nemmeno che il soddisfacimento di tali piaceri potesse dar luogo a conseguenze per le altre persone, in cuor suo si considerava un uomo irreprensibile, disprezzava sinceramente i mascalzoni e i malvagi e andava a testa alta, con la coscienza del tutto tranquilla.
I libertini, queste Maddalene di sesso maschile, hanno un segreto senso della propria innocenza, né più né meno come le Maddalene femminili, e basato sulla medesima speranza di perdono: «Tutto le sarà perdonato, perché ha molto amato; e a lui tutto sarà perdonato, perché si è molto divertito.»
(…)

L. Tolstoj - Guerra e pace
--------------------
Sorvolando sulla qualità elevatissima del tratteggio della figura di Anatol, (spettacolare!) credo che in questa trovata del perdono in forza e in virtù del divertimento ci sia del genio. Ma del genio vero. :wink:

E non provate a contraddirmi eh? Chi è senza peccato... :roll:

Ho provato a non contraddirti per un po' di giorni... ma non ci riesco! :mrgreen:
Scherzo, in effetti devo darti ragione sul fatto che sia una trovata geniale il meccanismo con cui il cervello giustifica le nostre azioni, che magari noi stessi percepiamo come poco consone, facendole diventare ai nostri occhi e alla nostra coscienza,in ragione di qualche giustificazione, delle azioni lecite.
Penso sia un meccanismo anche abbastanza inconscio, che è riscontrabile nella vita di tutti i giorni, in tantissimi individui. Ci si convince profondamente a livello insconscio che dopotutto ci comportiamo in una data maniera un po' anomala o sconveniente, perché alla fine è per il bene degli altri. Anche più avanti nel romanzo, vi sono dei passi in cui delle personalità pubbliche si persuadono nella loro testa di ciò: si sono compiuti atti disdicevoli, ma tale sacrificio è necessario per il bene del popolo, o dell'esercito, o del mondo in generale.
La trovata geniale nel caso di Anatol, è che questo fine giustificativo sia il proprio divertimento. Arriva mentalmente alla conclusione che se una data situazione produce divertimento, non può essere così disdicevole, visto che la conseguenza ultima è uno stato di benessere. Certamente non fa una grinza :paura: , ma denota una personalità totalmente egoista.
C'è da dire che alla fine è più onesto questo modo di pensare rispetto a quello di coloro che mascherano i propri interessi con il nome di "per il bene degli altri". :)
Dai Zef, non ti ho contraddetto proprio per intero :wink: o forse sì? :?
:ABBB
 

Zefiro

da sudovest
la cometa di Bezuchov

Terminato il secondo volume da qualche giorno, in compagnia di Pierre e delle cometa del 1812, infissa lì, nel cielo scuro come una freccia. Straordinario parallelo, stavolta con protagonista Bezuchov, col cielo di Austerlitz di Andrej che chiudeva la seconda parte, a raccontare come talvolta, l'umano esistere tocca il cosmo e si percepisce la dimensione di tutto.

Per dare un'idea dell'immesità epica dell'affresco che questo romanzo propone con una leggerezza ed una fluidità assolutamente sorprendenti, rendo noto che ho recentissimamente scoperto chiacchierando con un mio amico che di Tolstoj e di letteratura russa se ne intende a livello professionale e comunque assai più di me, che in Guerra e pace ci sono la bellezza di 570 personaggi. Una cifra stratosfericamente sorprendente tenuto conto della assoluta e magistrale scorrevolezza di lettura e capacità di raccordo in un unico perfettamente armonico. Numero che personalmente, a meno di contarli, non avrei mai detto di tale entità, e che non pesa nemmeno un po' ma che da l'idea di che razza di impianto LT abbia messo in piedi e con quale abilità di penna.

Sono ora ben inotrato volume terzo, dove LT dice la sua, con capacità di analisi storica di cristallina profondità, sugli innemerevoli fattori che agiscono a livello micro per poi comporsi, quasi per ineluttabile necessità in quelli che sono i grandi accadimenti. Notevole altresì la lettura proposta di Kutuzov, unanimemente considerato uno dei più grandi generali di tutti i tempi, che ha la sua grandezza proprio nella capacità di "vedere", unico tra i suoi contemporanei, questa sorta di flussi ascendenti. Una personalità assolutamente eccezionale nascosta nel suo laidissimo aspetto fisico di nobile rotto a tutti gli agi e le richezze (la descrizione di quando sale e scende da cavallo è pazzesca nella sua capacità fotografica) che sapeva cogliere l'essenziale non solo sul campo di battaglia ma sulla complessità storica o di cronaca che su tale campo portava imperi contrapposti.

Più in generale trovo che l'osservazione di skitty sulla abilità di LT di cogliere e raccontarci i personaggi nel loro "evolvere" nel tempo, centri perfettamente uno degli aspetti primari della grandezza di questo libro. Nessuno di loro è statico nemmeno un po' ma ha il suo vivere interiore, che mescolato a ciò che accade resta sempre sé stesso da un lato ma molto cambia nei suoi pensieri, nelle emozioni, nel suo modo di vedere a rapportarsi al mondo. Esattamente come ciascuno di noi. La capacità di immedesimazione in ciascuno dei protagonisti, di capire cosa realmente ha dentro e le sue dinamiche personali, che LT è capace di scuscitare nel lettore è assolutamente eccezionale e, mi sentirei di aggiungere, apicale nell'intero panorama della letteratura mondiale.

(...) ma denota una personalità totalmente egoista (...)

trovi Anatol egoista? Ma dai? Davvero? :mrgreen::mrgreen:
Scherzi a parte, quel che ho trovato di notevole nella descrizione della sua personalità è la messa a fuoco della radice del suo assoluto sentimento di innocenza.
E quindi reitero: chi è senza peccato... :roll:
 
Ultima modifica:

franceska

CON LA "C"
Sono curiosissima, ma non vi leggo :boh: non ho ancora raggiunto la centesima pagina e sono indietro da morire :roll: ce la farò?
 

skitty

Cat Member
Sono curiosissima, ma non vi leggo :boh: non ho ancora raggiunto la centesima pagina e sono indietro da morire :roll: ce la farò?

Certo che ce la farai Fra!
Ti aspettiamo! Quando vorrai commentare un passo, tornerò volentieri su quello che scegli per parlarne insieme :)
Mi mancano 200 pagine alla fine, ma sto prendendo appunti a parte, per poter chiacchierare con voi quando sarete più avanti, ci terrei tantissimo!
E Lu e Spilla a che punto sono? Si è aggiunto qualcun'altro? :)
 

Zefiro

da sudovest
l'innocenza di Pierre

Pierre che si aggira come niente fosse nel cuore e nell'infuriare della battaglia di Borodino, tra proiettili, granate e colpi di cannone guardandosi intorno stupito e curioso è una pagina che non ricordavo vividamente dalle precedenti letture e che ho trovato assolutamente eccezionale.

Come se l'innocenza del cuore in qualche modo rendesse invulnerabili alla brutture del mondo. Non ciechi, no... invulnerabili.
 

skitty

Cat Member
Pierre che si aggira come niente fosse nel cuore e nell'infuriare della battaglia di Borodino, tra proiettili, granate e colpi di cannone guardandosi intorno stupito e curioso è una pagina che non ricordavo vividamente dalle precedenti letture e che ho trovato assolutamente eccezionale.

Come se l'innocenza del cuore in qualche modo rendesse invulnerabili alla brutture del mondo. Non ciechi, no... invulnerabili.

Vero, è affascinante la bontà d'animo estrema di Pierre, che nella sua ingenuità vuole proprio "entrare" nelle brutture del mondo, per meglio capirle. Si ha proprio l'impressione che sia questa sua innocenza a salvarlo da quella giornata...

Tra l'altro sarà in tale occasione che si farà lucido e intenso in lui un pensiero che lo accompagnerà per diverso tempo: l'ammirazione per loro, i soldati. "Loro sono semplici. Loro non parlano, fanno."
 

skitty

Cat Member
In diversi passi del romanzo, l'attenzione dell'autore torna sul concetto di predestinazione degli individui. In questa parte viene riassunto con particolare efficacia il suo pensiero:
“Coscientemente, l'uomo vive per se stesso, ma, inconsciamente, serve di mezzo al raggiungimento dei fini della storia, della comunità umana. Una volta compiuto, l'atto è irrevocabile; e l'azione dell'individuo, interferendo nel tempo con milioni d'azioni d'altri individui, viene ad assumere un carattere storico. Quanto più in altro sta l'individuo sulla scala sociale, quanto maggiore è il numero delle persone cui è legato, quanto più grande il potere che ha sugli altri uomini, tanto più palese si fa la predestinazione e la necessità d'ognuno dei suoi atti. << Il cuore dei re è nelle mani di Dio>>. Il re è lo schiavo della storia.”
 

Spilla

Well-known member
Mi trovo nel bel mezzo della disfatta di Austerlitz, irrimediabilmente rallentata dai lunghi passi relativi a truppe, postazioni, piani di battaglia, ecc., tutti temi che non amo, per quanto grande sia l'autore.
Veleggio quindi intorno a pagina 350 e ancora non mi va di leggere i vostri commenti, per non perdermi il gusto della scoperta. Ma ci sentiamo più avanti, eh?
Skitty, sei velocissima:ad:
 

skitty

Cat Member
Mi trovo nel bel mezzo della disfatta di Austerlitz, irrimediabilmente rallentata dai lunghi passi relativi a truppe, postazioni, piani di battaglia, ecc., tutti temi che non amo, per quanto grande sia l'autore.
Veleggio quindi intorno a pagina 350 e ancora non mi va di leggere i vostri commenti, per non perdermi il gusto della scoperta. Ma ci sentiamo più avanti, eh?
Skitty, sei velocissima:ad:

Mi ha appassionato moltissimo Spilla! Ma, ovviamente, ho avuto dalla mia anche l'opportunità di molto tempo disponibile per leggere!
Non sono riuscita a trattenermi dal terminarlo.... ma ci tengo davvero tantissimo a chiacchierare con voi sui vari argomenti ed i passi più interessanti! Quando mi piace alla follia qualcosa, è un'esigenza confrontarmi con le altre persone... ho preso vari appunti, e vi aspetto con gioia per parlottare insieme!
Ti capisco riguardo agli argomenti bellici... A dire la verità ho superato senza fatica le prime battaglie, ma proprio alla fine ho faticato parecchio anche io con gli ultimi ragionamenti storici. :)
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Mi ha appassionato moltissimo Spilla! Ma, ovviamente, ho avuto dalla mia anche l'opportunità di molto tempo disponibile per leggere!
Non sono riuscita a trattenermi dal terminarlo.... ma ci tengo davvero tantissimo a chiacchierare con voi sui vari argomenti ed i passi più interessanti! Quando mi piace alla follia qualcosa, è un'esigenza confrontarmi con le altre persone... ho preso vari appunti, e vi aspetto con gioia per parlottare insieme!
Ti capisco riguardo agli argomenti bellici... A dire la verità ho superato senza fatica le prime battaglie, ma proprio alla fine ho faticato parecchio anche io con gli ultimi ragionamenti storici. :)

quindi l'hai finito di leggere? :YY mi metti il commentino? :wink:
 

skitty

Cat Member
quindi l'hai finito di leggere? :YY mi metti il commentino? :wink:

Scusa Elisa, ho finito di leggere il 31 marzo ma pensavo fosse presto per il commentino! Rimedio subito. :) ehm... scusa se è lungo... ma libro lungo, commento lungo, è inevitabile :mrgreen:

Un'immersione totale ed emozionante in un mondo talmente vivido da circondare di suoni e immagini in maniera reale. Descrizioni incredibili dei personaggi, dei loro pensieri, delle loro metamorfosi. Si passa da analisi storiche a dettagli sentimentali in un'armonia che incanta. Voto: 5/5
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
è un onore pubblicare il primo commento di questa meraviglia :YY

skitty: Un'immersione totale ed emozionante in un mondo talmente vivido da circondare di suoni e immagini in maniera reale. Descrizioni incredibili dei personaggi, dei loro pensieri, delle loro metamorfosi. Si passa da analisi storiche a dettagli sentimentali in un'armonia che incanta. Voto: 5/5
 

skitty

Cat Member
Libro I, Parte terza, Capitolo VIII

In particolare in questi passi del romanzo con particolare enfasi viene descritta la potenza delle emozioni di tutti i soldati, presi nella loro unione e coesione di entusiasmo nel prepararsi per la guerra davanti al loro imperatore.

“Egli pronunciò il saluto, e il primo reggimento urlò “urrà!” in modo così assordante, così prolungatamente e gioiosamente, che i soldati stessi rimasero atterriti della moltitudine e della forza di quella massa, che tutti insieme formavano.”

“... provava quello stesso sentimento che provava ciascun uomo di quell'armata: un oblio della propria persona, una fiera consapevolezza di potenza, e un appassionato entusiasmo per colui che era la causa di questa solennità trionfale. Sentiva, egli, che sarebbe bastata una sola parola di quell'uomo perché tutta questa massa (lui compreso, che ad essa era legato, insignificante granello di sabbia) si gettasse nel fuoco e nell'acqua, andasse al delitto, alla morte, o al più sublime eroismo...”

Sembra quasi di stare in mezzo ai soldati, e di sentire noi stessi le lacrime di emozione che salgono agli occhi...
Come non riflettere, al tempo stesso, circa il fanatismo estremo che guida questi, come penso tutti, gli uomini in guerra?
 

Zefiro

da sudovest
Forumlibri Statistiche
Discussioni 10373 Messaggi 222222 Utenti 4075
--------------------------------------------------------
ore 17.06 del 10 aprile 2011.
Se Pierre Bezuchov avesse visto una roba del genere gli sarebbe preso un colpo! :YY
 

skitty

Cat Member
Forumlibri Statistiche
Discussioni 10373 Messaggi 222222 Utenti 4075
--------------------------------------------------------
ore 17.06 del 10 aprile 2011.
Se Pierre Bezuchov avesse visto una roba del genere gli sarebbe preso un colpo! :YY

:mrgreen: hi hi hi, è vero! Si sarebbe ammazzato a furia di calcoli per far rientrare nel 2 tutte le parole che gli venivano in mente! :paura:
 

skitty

Cat Member
Amiiiiciiii! A che punto siete arrivati? :) C'è qualche passo su cui vi va di chiacchierare?

A me farebbe piacere, quando avete tempo, scambiare qualche parola sulle protagoniste femminili:
Natasha, che da tutto e vuole tutto
Sonia, che da di più ma sa di non poter volere niente
Marja, che si prodiga, ma vorrebbe realizzare i suoi sogni, e si sente in colpa per questo
Helena, crudele calcolatrice

... e poi le madri, che soffrono, confabulano ed agiscono per far realizzare i propri figli.
 

Spilla

Well-known member
Sono arrivata a pagina 500:YY
Skitty, mi spiace, ma non riesco ad aggiungere citazioni, riesco a stare pochissimo al pc.
Ora mi beo delle riflessioni dei personaggi (maschi... vedi un po') sul destino dell'uomo, sul suo ruolo nel mondo, sul tradimento degli ideali... Straordinario questo Tolstoj che muove sulla scacchiera del suo immenso romanzo uomini che vivono dentro scanari diversi, ma che insiame compongono un grande puzzle di intuizioni sull'uomo e la sua natura.
Un'altra cosa che mi colpisce è come questa società, in fondo non così lontana nel tempo dalla nostra, fosse ancora del tutto strutturata in base a schemi feudali. Con tutto il loro buon cuore e sani principi, Pierre, Andrej e Nicolaj sono "proprietari d'anime" e trovano questo fatto naturale e difficilmente modificabile. Gli stessi contadini sembra non saprebbero cosa fare di se stessi se fossero "liberi". Strano e inquietante.
 

skitty

Cat Member
Brava Spilla per il primo traguardo delle 500 pagine!
Non preoccuparti per le citazioni, :) goditi la stupenda lettura!
Bella la definizione di "padroni di anime". E' vero, era totalmente naturale che i padroni disponessero delle vite di coloro che, da generazioni, erano abituati ad essere al loro servizio. Una sorta di schiavitù, non lontana da noi sulla linea del tempo... effettivamente fa riflettere... anche perché magari in alcuni paesi nel mondo, la situazione non è poi molto diversa anche ai giorni nostri.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Alto