La ragazza di Bube incarna perfettamente il prototipo di ciò che oggi chiamiamo "romanzo di formazione". Scritto nel 1960, il romanzo narra la storia di Mara e Bube, due adolescenti molto diversi che il destino o la guerra ha messo sulla stessa strada e che hanno finito per innamorarsi. Non si tratta di un amore felice: Bube, partigiano convinto tornato dalla guerra con un carico di violenza pronto ad esplodere, commette un errore che sarà fatale per il suo futuro. Braccato e mal consigliato dal suo partito, Bube dapprima fugge oltr'Alpe, poi viene catturato e condannato. Nel frattempo Mara, profondamente cambiata e trasformata da ragazzina sciocca e smorfiosa a donna costretta ad assumersi delle responsabilità, vive divisa tra un sentimento troncato quando ancora era troppo acerbo che però la lega ad un giovane a cui in fondo vuol bene, e un sentimento del tutto nuovo e inaspettato per un altro uomo. Scegliere, ovviamente, non sarà facile, ma Mara è sempre stata ostinata e una volta presa una decisione la porterà avanti fino alla fine.
Vi sono, in questo romanzo, temi importanti e tra loro molto diversi: c'è la guerra, la lotta politica, la giustizia e la moralità; c'è l'adolescenza, l'amore, la fedeltà, l'importanza di una guida; c'è la famiglia, l'impegno sociale, la differenza di classe… un coacervo di problematiche analizzate con occhio realista, lucido e profondamente partecipe, descritte con penna fine ed elegante, nascosta da uno stile volutamente scarno e grigio come la realtà che racconta.
Non ci si affeziona da subito a questo romanzo: bisogna continuare la lettura, andar quasi fino alla fine per poterne apprezzare il disegno. Ovviamente è una lettura che consiglio.